Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Ricorda la storia  |      
Autore: Dihanabi    10/07/2019    1 recensioni
"Quel cambiamento era avvenuto in Mirio con i primi fallimenti, quando tutto quello che aveva dolorosamente costruito era crollato, trasformato in nient’altro che polvere e sudore."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai | Personaggi: Mirio Togata, Tamaki Amajiki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ANEMONE

 

 

 

 

Appare un po’ come un sempliciotto. I capelli delle tonalità del grano cadono con ciocche disordinate sulla fronte, il mantello rosso consumato in troppi punti ondeggia seguendo il ritmo del suo corpo.


La sua figura è rumorosa, come un adolescente ai primi anni del liceo. Eppure le spalle sono quelle di un uomo.


La camminata è sicura, di chi è ben lungi dall’immaturità adolescenziale ma ancora troppo giovane per sembrare saggio.

Sono i passi certi di chi ha percorso la sua strada senza batter ciglio, trascinando con se i propri dubbi piuttosto che lasciarsi ancorare da loro.



È così che le sue spalle sono diventate grandi?



Del ragazzo eccentrico che era un tempo vi è la dolce e magra ombra nel suo sguardo. Delle sue incertezze e dei suoi timori vi è ancora il residuo nel blu ardente dei suoi occhi, ancora impetuoso come un anemone coronaria che, all’arrivo dell’estate, si fa strada tra i verdi ciuffi d’erba.




Il suo aspetto non è differente da quell’adolescente sensibile e brioso. Questo almeno alle apparenze.

Non sono passati troppi anni dai tempi che lo vedevano numero uno del grande trio e studente della U.A.

Il viso è leggermente più spigoloso, la mascella più ampia e i capelli un po’ più lunghi.

Piccolezze.


Mirio gli sorride allo stesso modo, quello suo solito: troppo forte, troppo abbagliante.

Gli poggia una mano sulla spalla come un padre che si aspetta grandi cose dal figlio.

L’Amajiki del liceo si è trovato innumerevoli volte a chiedersi da dove derivasse quell’immensa fiducia che il biondo riversava nei suoi confronti. Cosa avesse fatto di particolare per meritarsela.

Non è mai giunto ad una effettiva risposta.



Amajiki aveva assistito ad un lento cambiamento in Mirio. Così graduale che nessun altro sembrava averci fatto caso.

La sensazione che lasciava al primo sguardo, però, era sicuramente diversa.

Più matura.



Si ritrova sempre più spesso a fissare quella schiena forte, impavida. Non che non lo facesse anche prima, eppure c’è qualcosa di diverso che fatica a cogliere immediatamente.


Basta quel “Ama-”, detto senza neppure guardarlo negli occhi, a fargli sapere che Mirio è ancora lì, per lui. Come quando erano piccoli e Amajiki si sentiva un po’ troppo solo prima del suo arrivo. Come quando erano al liceo e avevano bisogno di un’ancora a cui aggrapparsi per sapere di non star prendendo la strada sbagliata.





Quel cambiamento era avvenuto in Mirio con i primi fallimenti. Quando tutto quello che aveva dolorosamente costruito era crollato, trasformato in nient’altro che polvere e sudore.

È accaduto con pugni sbattuti troppo forte sulla parete di un ospedale. È accaduto con ferite più profonde di quelle che marchiavano il suo corpo, nascoste dietro un sorriso troppo fiero per ammettere la sconfitta e un animo troppo orgoglioso per arrendersi.

È successo tra i singhiozzi soffocati sulle lenzuola che odoravano di disinfettante, con le dita strette a quelle di Amajiki così forte da non sentire altro al di fuori di quella presa ferrea, indistruttibile.

Come i suoi sogni.



Amajiki ha visto quella schiena farsi carico di pesi ogni giorno, sempre di più. Le spalle farsi più ampie, le braccia più robuste.



Quello che è cambiato di più, però, è stato lo sguardo.


Lo scontro con Overhaul lo ha segnato più di quanto sembri. Ma non lo ha fermato.

Mirio si era aggrappato al suo sogno ancora più strettamente, nonostante questo fosse diventato pressoché irraggiungibile, il ricordo sbiadito di ciò che aveva appena sfiorato con un dito.

Se lo era stretto al petto e non aveva esitato neppure difronte agli sguardi di compassione.

Lo aveva tenuto così saldamente perché nessun altro lo avrebbe fatto.

Doveva farlo per non crollare per sempre.



Sono ancora Lemillion.”




I ricordi di quel periodo gli bruciano ancora nella mente. Le bende sul suo viso e sul corpo quasi le percepisce sulla pelle.


“Ho perso il qurik.” gli aveva detto quella volta.

Con parole così scarne e semplici. Nessun giro di parole.


Amajiki aveva pianto, incapace di fare altrimenti. Eppure si sentiva grato. Grato che Mirio fosse ancora vivo.


È ancora un eroe. Il migliore, degli eroi.

Sono ancora Lemillion e SunEater.


Saranno per sempre Lemillion e SunEater

 

 

 

 

NOTE:

 

Buondì. Ammetto che non ho assolutamente nessuna rimembranza di quando ho buttato giù questa roba. Probabilmente doveva andare a parare da qualche parte, ma, dato che non ho idea di dove, la pubblico così.


Andate in pace

 

Dihanabi

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: Dihanabi