L’alba nei Terreni di Cova arrivava sempre lenta per via delle alte montagne che circondavano la vallata. I dinosauri, abituati ad alzarsi alle prime luci per marciare instancabilmente fino alla notte successiva, ora riposavano sereni sulla verde prateria vicina alla grande pozza d’acqua, quelli che potevano all’ombra degli alberi. Ma Aladar non aveva abbandonato le vecchie abitudini ed era sempre il primo a svegliarsi appena un tenue livore spuntava ad oriente. L’iguanodonte fece uno sbadiglio, si assicurò che Neera e la loro covata fossero indenni, e quindi si alzò per andare alla pozza d’acqua a bere qualche sorso in completa solitudine. O meglio, non proprio.
-Quindi Neera ha finalmente deposto le uova. Emozionato?- gli sussurrò Plio, arrampicandosi fino al muso dell’iguanodonte con la stessa abilità con cui scalava i rami.
-Già, un po’- rispose lui, a corto di parole.
-Sei imbarazzato?
-No, sono felice e allo stesso tempo molto preoccupato- spiegò il dinosauro, prendendosi qualche sorso d’acqua prima di riprendere a parlare -Forse è solo una fase.
-No, è semplicemente la consapevolezza di essere diventati genitori- gli rispose la lemure, accarezzandogli le scaglie vicine alla narici.
-Dici che è normale?
-Certo che è normale. La prima volta che ti capita non sai cosa fare.
-Parli per esperienza?
-Certo Aladar. Sono sempre tua madre, e tu il primo cucciolo che ho dovuto crescere.
-Io!?- l’iguanodonte si fermò, alzando la voce forse pelino troppo.
-Oh sì, tu sei stato la mia prima volta. E non posso lamentarmi di come ti ho cresciuto, non mi trovi d’accordo?
Aladar non rispose, preferendo invece farsi una piccola passeggiata con i suoi pensieri.
-Non ti era mai successo prima?
-È quello che ho appena detto.
-Come mai?
-Non lo so. Forse stavo aspettando te.
-È troppo strano per essere possibile.
-Eppure siamo qui- continuò Plio -Proprio così.
Rimasero in silenzio per un po’, ammirando l’orizzonte.
-Quindi io sarei quella prima volta…- borbottò l’iguanodonte.
-È sì, tu sei stato la mia prima volta.