I
Mi
dispiace devo andare via
{
Catullo/Lesbia }
La
porta
è chiusa. La domina
è via, nella casa
e nel letto di un altro. Ille mi par esse
deo videtur… ricorda, i loro sorrisi, gli sguardi,
la languidità dei
tocchi. Nihil est super mi vocis in ore, perché
a lui tanta intimità in pubblico non l’ha mai
concessa.
Non abbastanza importante, potente, o degno per la sorella di un
tribuno.
Ma
degno del suo letto, dei suoi baci, quello sì. E per un
po’ gli era bastato;
non poteva vivere senza di lei, senza il calore del suo corpo e del suo
seno.
Ed ora?
Ora vuole troppo: vuole il suo letto, la sua fedeltà, il suo
amore. E una donna
come Clodia non lo può sopportare.
Catullo spera troppo. Ma un giorno, non lo farà
più. Se ne andrà. Un
giorno…
Mi
dispiace devo andare via/ Ma
sapevo che era una bugia/Quanto tempo perso dietro a lui/ Che
promette e poi non cambia mai
(Laura
Pausini, Strani Amori)
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1. Il carme
citato in questo capitolo è il Carme 51 di
Catullo
Raccolta
incentrata sui
grandi amori del passato , filo conduttore canzoni d’amore
che le rispecchiano
e raccontano di loro.