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Autore: Carmaux_95    11/07/2019    9 recensioni
1970
-Rog, mi annoio!- in tutta risposta Roger gli schiaffò in faccia, facendolo sussultare per lo spavento e la botta, il libro di estetica che era rimasto fino a quel momento aperto e abbandonato sulla schiena del batterista. Fred lo scostò con un gesto, osservando di sottecchi l'amico. -Le prove sono fra un'ora... non possiamo andare prima?- domandò poi, abbandonando l'idea di vendicarsi.
Lo sguardo inflessibile di Roger fu sufficiente a fargli capire che la risposta era un secco “no!”.
Si arricciò i capelli fra le dita per qualche minuto prima di parlare di nuovo: -Giochiamo a scarabeo?-
Roger, alzando gli occhi al cielo, ritenne che i gesti sarebbero stati più espliciti e meno aperti ad interpretazioni rispetto alle parole: continuando a scrivere, con una gamba spinse Fred con tanta forza da buttarlo giù dal letto, facendolo atterrare sul pavimento con un tonfo sordo.
I capelli arruffati di Fred spuntarono dal bordo del letto insieme ai suoi occhi socchiusi con il fare minaccioso di chi, ora, stava progettando la peggior vendetta che il cervello potesse elucubrare.
*TERZA CLASSIFICATA al contest “Music is my best disaster” indetto da Soul_Shine sul forum di EFP*
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PARTE QUATTRO

Il menù del pub, come di norma, non aveva dedicato molto spazio all'offerta culinaria – appena mezza pagina – per concentrarsi più sulla selezione di birre e cocktails, da cui Brian aveva già ordinato una Guinness.

Nonostante questo, erano dieci minuti buoni che Roger stava tentando di leggere quelle poche righe.
Si distrasse ancora una volta, seguendo le gambe chilometriche di una ragazza che era appena entrata nel locale incurante della fresca aria della serata londinese, a giudicare dalla minigonna che lasciava ben poco all'immaginazione del batterista.

Brian picchiettò sul menù per richiamarlo all'attenzione: ormai stavano aspettando solo lui.

Roger chiuse la carta e sbuffò, stropicciandosi gli occhi: -Non ne ho voglia...-

-Rog...-

-Non mi piace niente di quello che c'è qui...-

-Questo non è vero.-

-Non ho fame, Bri, te l'ho detto...-

-Non puoi saltare la cena: mangia poco, ma mangia qualcosa.-

-Che palle... non sei mia madre...-

Su questi toni soavi una cameriera si avvicinò al loro tavolo e per la prima volta Roger non sfoderò quel suo tipico sorriso ammiccante che gli illuminava gli occhi, facendo capitolare qualsiasi ragazza che attirasse il suo interesse. Al contrario, alla domanda della giovinetta se avesse deciso o meno cosa ordinare, gli sfuggì una smorfia e, chiudendo gli occhi, nascose il viso contro il braccio di John.

Fu Fred a risponderle per poi girarsi verso il coinquilino: -Quello che non mangi lo portiamo a casa.-

Roger biascicò qualcosa che si perse contro il braccio del bassista che, con un sorriso, abbassò lo sguardo sulla sua testa dorata:

-Non ti senti un pochino meglio? Neanche un po'?-

-No... mi sento ad un passo dalla tomba. Era proprio necessario uscire a cena? Ho sonno... voglio tornare a casa...-

-Sì, ma il frigo, a casa, è vuoto.- gli ricordò Fred.

-Tanto non ho fame...-

Nessuno, nemmeno Brian, aveva mai visto Roger lasciare il proprio piatto intonso: non aveva fatto una piega quando la cameriera glielo aveva depositato di fronte, ancora fumante, e, da qualche minuto a quella parte, non si muoveva.

Brian gli appoggiò una mano sulla spalla per scuoterlo leggermente, riuscendo solo a fargli ruotare la testa, la guancia ancora contro la maglia del bassista. -Ma stai dormendo?-

-No... no, no... sono vigile.- rispose sbadigliando e sbattendo più volte le palpebre per poi stropicciarsi gli occhi.

-Non avrai mica le allucinazioni?- domandò un preoccupato Fred, sgranando gli occhi ricordandosi improvvisamente uno degli effetti collaterali elencatigli da John poco prima.

-Che genere di allucinazioni? Tipo sentire rumori che non esistono o se dovessi improvvisamente vedere Gesù?-

-Spero di nessun tipo, ma se Lo vedessi non è che me lo saluteresti?-

Roger allungò una mano fino ad un palmo dal viso di Brian e la agitò in un fastidioso saluto che il chitarrista ruppe abbassandogli il braccio con un gesto veloce:

-Ah-ha: ho la barba sfatta da un paio di giorni. Quanto sei simpatico.-

-Lo so che sotto sotto mi ami.-

-Dai, tirati su e mangia.- lo tirò per la maglietta ma il biondo serrò la presa sul braccio di John, che non se la sentiva proprio di lamentarsi perché lo spossato e sfinito batterista lo aveva scelto come cuscino. -Ti verrà fame più tardi se non mangi qualcosa adesso.-

-Ma Deacy è così morbido...-

-Forza Roggie!- esclamò Fred. Prese la forchetta, la caricò di cibo e gliela avvicinò. -Non farmi fare l'aeroplano.-

Successe tutto troppo velocemente e, onestamente, John avrebbe potuto affermare che Roger non si fosse mosso di un millimetro tanto erano rimasti impassibili il suo sguardo e il suo abbraccio che ormai gli stava stritolando lo stesso arto che usava per suonare. Invece, gli occhi sempre chiusi, il biondo aveva dato una pedata allo sgabello di Fred con tanta forza da buttarlo giù, facendo crollare a terra il cantante con ancora in mano la forchetta, il cui cibo era andato a macchiargli la maglietta.

Decine di paia di occhi si piantarono su di lui mentre si rialzava e, terribilmente imbarazzato, si ripuliva i vestiti. Un sorrisetto andò a trasformare il viso abbattuto di Roger: -Adesso mi sento meglio...-


 

Freddie aveva pregato in ginocchio John di sostituirsi a lui per chiedere alla cameriera di imballare gli avanzi di Roger: la giovine lo aveva visto cadere a terra e sporcarsi e non aveva potuto fare a meno di scoppiare a ridere, soprattutto per come il corvino si era rialzato in fretta, passandosi una mano sulla camicia e sforzandosi di non massaggiarsi le natiche doloranti... e Fred aveva provato un'enorme fitta di imbarazzo all'idea di andare proprio da lei a chiedere anche una cosa semplice come di impacchettare gli avanzi.

Non appena entrò in casa lanciò le chiavi sul tavolino della cucina e si diresse al frigorifero, dove finalmente tornò ad esserci una, per quanto minima e triste in compagnia solo di un paio di birre, prova dell'effettiva presenza di vita umana in quella casa.

Quando si girò, la bocca già aperta per dire qualcosa, il rumore della porta della camera di Roger che si chiudeva sbattendo lo anticipò, zittendolo.

Stava per ritirarsi a sua volta nella propria camera, ma alla fine tornò sui propri passi e bussò leggermente alla porta di Roger, aprendola di uno spiraglio per sbirciare dentro:

-Rog?-

Aveva fatto in tempo giusto a cambiarsi prima di schiantarsi a letto, il viso soffocato nel cuscino.

Fred entrò, cercando di non fare troppo rumore. Spostò sul comodino una piccola agenda aperta con dentro una penna nera ancora aperta e si sdraiò di fianco all'amico. Si sentiva in colpa, ovviamente, ma si sarebbe sentito ancora peggio se fosse andato a letto senza dire una parola.

-Rog...- bisbigliò, sperando che non avesse già ceduto al sonno. -Ti va se sto qui con te per un po'?-

Il più piccolo si girò nella sua direzione e Fred gli scostò dagli occhi qualche ciocca che gli ostruiva la vista: -Mi andrebbe di più se fossi una donna.-

Freddie ridacchiò: -Davvero?-

-Certo... una donna sexy come te nel mio letto? Non me la farei scappare...-

-Roggie... sei arrabbiato?-

Ora che era terminata la fase di euforia e benessere, su Roger era scesa tutta la spossatezza e la devastante stanchezza della giornata, aumentata da quello che nella sua relazione sarebbe stato chiamato “blocco della sintesi di serotonina”. In fin dei conti... basandosi sulla turbolenta esperienza di quella giornata, avrebbe potuto correggere e rifinire la propria relazione: se non altro avrebbe preso un buon voto.

Respirò profondamente, cominciando a sentire gli occhi troppo pesanti per rimanere ancora aperti, e biascicò qualche parola:

-Sei uno stronzo...- sussurrò, ma le sue labbra si incurvarono in un mezzo sorriso. -No... non sono arrabbiato... non tanto... però non lo fare mai più.-

-Non volevo farti stare male... scusa...-

Roger rispose avvicinandoglisi e appoggiando la testa contro la sua spalla.

-Tesoro?-

-Deacy è più comodo...-

Il cantante sorrise di nuovo: -Ti prometto che mi farò perdonare. Se vuoi darmi un pugno lo capisco...-

Sgranò per un momento gli occhi quando lo vide chiudere la mano e sollevare il braccio, ma tirò un sospiro di sollievo quando quest'ultimo ricadde sul materasso: -Fred... sono stanco... puoi farlo tu per me?-

-Se vuoi ti scrivo “FRED” sulle nocche così domani...- scherzò voltandosi e recuperando l'agenda e aprendola per prendere la penna. Quando tornò a guardare l'amico si accorse che il suo respiro era diventato più profondo, contro il suo braccio. Ne approfittò per avvicinare la penna alla sua mano e mettere per davvero in atto quanto detto, ma nel momento in cui la punta sfiorò la sua pelle un mugugno lasciò le sue labbra. -Ssh... non farci caso: dormi.-

-Fred...-

-Mmh?-

-...ora ho fame...-

Sogghignò, completando la D sulla nocca del mignolo: -Tranquillo: non lo dirò a Brian.-

E con quelle parole rassicuranti Roger cedette definitivamente al sonno.

Fred esalò un sospiro, accarezzando il più piccolo sulla testa in un gesto finalmente affettuoso dopo una giornata passata a spintonarsi e provocarsi a vicenda.

Si era addormentato così, con la guancia premuta contro il suo braccio, e il maggiore non ne volle sapere di spostarsi per tornare in camera sua, anche perché non voleva rischiare di svegliarlo ancora.

Aprì di nuovo l'agenda, per depositarvi la penna e la luce fioca proveniente dalla finestra gli permise di leggere quelle due righe che Roger aveva appuntato prima di collassare sul materasso:

Giornata pesante.

Freddie sa essere davvero stronzo quando vuole.

Gli voglio bene.”



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Angolino autrice:

Buona sera! Eccoci arrivati all'ultimo capitolo di questa storia! Chiedo scusa se non ho aggiornato ieri come avevo promesso ma... ho avuto grossi problemi con internet e... non è vero: sono andata a vedere Spider Man al cinema perché sì! E quindi ho rimandato! XD Scusate!

Ed è finalmente arrivato il momento di spiegare il perché delle parole/frasi in grassetto. Si tratta di una piccola sfida alla quale ho voluto sottoporre me stessa (così, giusto perché non avevo già abbastanza problemi XD). Dato che l'ambientazione di questa storia ci ha riportato agli esordi di questo gruppo, ho voluto inserire alcuni riferimenti al loro primissimo album, uscito per l'appunto nel 1971, e ai testi delle canzoni che lo compongono.

E quindi abbiamo:

  • Keep yourself alive = “I just think I'm two steps nearer to my grave”

  • Doing all right = “jumped in joy or sinking in sorrow”

  • Great King Rat = “the man is evil and that is right […] was a dirty old man and a dirty old man was he” (ho fatto una traduzione un po' libera in questo caso XD)

  • My Fairy King = “in the land where horses born with eagle wings […] and rivers made from wines so clear ...”

  • Liar = “liar”

  • The Night Comes Down = “[...] holding the world inside...”

  • Modern Times Rock and Roll = “Somethin’ harder’s coming up, gonna really knock a hole in the wall”

  • Son and Daughter = “I want you to be a woman”

  • Jesus = “and then I saw Him in the crowd”

  • Seven Seas of Rhye = l'album contiene solo un pezzo della versione unicamente strumentale perché il gruppo intendeva cominciare il secondo album con questa canzone ultimata (poi in realtà divenne la canzone di chiusura del secondo album).

Un applauso a silverhawk che è riuscita a capirlo prima di qualsiasi spiegazione! *clap clap clap!!! ^^

Il finale di questo capitolo, in origine, era diverso, ma giusto qualche giorno fa Roger Taylor ha pubblicato su instagram un foto di una sua vecchia agenda risalente proprio al 1970


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(CON L'ASHTAG #mydiary1970 *.* ... scusatemi, ma overload di cuteness...) sul quale prendeva piccole annotazioni giornaliere riguardanti la band:Non ho potuto non approfittarne!


 

#actualcinnamonrollRogerTaylor


 

Questa storiella si conclude così... chissà se il mattino dopo Roger si sarà ricordato del via libera datogli da Fred :-P L'amicizia che lega queste due teste calde mi ha sempre fatto nascere un sorriso e, di conseguenza, questo finale è sceso un pochino sul fluff... '^^

Ma spero comunque che vi sia piaciuto! ^^

E ringrazio tutti voi che mi avete seguito, recensito, ricordato e preferito! Un bacione e un abbraccio a: evelyn80, Kim Winternight, SamHetfield, Evola Who, Harriet Strimell, killerqueen95, Scaramouch_e, silverhawk, ValeMazze, killer_joe, StellaViva95, Taylorred_49,

Un ringraziamento particolare a Soul_Dolmayan per aver indetto questo contest e per avermi coinvolta! :-*

E un grosso in bocca al lupo a tutti gli altri concorrenti!!!


 

A presto con altre storie! ^^

<3

Carmaux

  
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