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Autore: greyflamboyant    14/07/2019    1 recensioni
[Promare]
Promare | GaloLio | Post-film, *Spoiler ahead* | Quella innocente domanda fu un fulmine a ciel sereno, arrivato mentre camminavano fianco a fianco, dopo una sfiancante giornata di lavoro alla Burning Rescue, e in Lio scatenò delle sensazioni contrastanti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Note: questo film mi ha rovinato la vita. Non appena esce in Italia devo assolutamente rivederlo come minimo altre dieci volte (e spero voi facciate lo stesso, perché merita). Non so se ho reso Lio e Galo abbastanza IC, basando la loro caratterizzazione solamente sui miei ricordi del film che ho visto un mese fa. In ogni caso loro sono così stupidi, sentivo l'estremo bisogno di scrivere di loro qualcosa, di getto. Also devono shipparli tutti, tassativamente.
In ogni caso, disclaimer: qui ci sono spoiler. Se non avete visto il film ve ne sconsiglio caldamente la lettura. A meno che non abbiate già letto tutti gli spoiler del caso, o siate masochisti e vogliate di rovinarvi le belle sorprese che riserva la pellicola.
Detto ciò, enjoy.
 
*****

“Posso baciarti di nuovo?”
Lio sbatté gli occhi un paio di volte nel guardare con fare interrogativo quel ragazzone dalla testa calda. Galo lo chiese con uno sguardo serissimo che poche volte riservava al prossimo. Eppure, nella sua serietà, nel tono della voce era percettibile una vena estremamente curiosa.

Era stato bello essere così vicini, aveva pensato qualche istante prima, senza rifletterci due volte. Chissà per quale motivo, non ne avevano mai parlato prima. Le cose erano successe troppo velocemente, dopo la loro vittoria, non c’era stato né il tempo né la tranquillità di farlo. E approfittando della fine di quella giornata, ecco che aveva vuotato il rospo.
Non si sfioravano da quel giorno in cui avevano combattuto assieme per salvare il mondo dai pazzi piani di Kray Foresight, un paio di mesi prima. Vuoi l’adrenalina della situazione, vuoi l’ardente desiderio di salvarlo, il bacio scambiato con Lio la prima volta era stato strano: all’inizio le labbra dell’efebico ragazzo erano di marmo, prive di vita, e nel giro di un istante si fecero bollenti come il suo spirito da Burnish. Galo fremeva al ripensarci.

Quella innocente domanda fu un fulmine a ciel sereno, arrivato mentre camminavano fianco a fianco, dopo una sfiancante giornata di lavoro alla Burning Rescue, e in Lio scatenò delle sensazioni contrastanti.

“Galo Thymos, fai sul serio?”, chiese Lio fermando i suoi passi.
“Ti sembro un tipo che fa per finta?”
Lio sospirò, con fare seccato.
“Cosa speri di ottenere?”

Galo, a quel quesito, divenne ulteriormente dubbioso. In effetti lo aveva chiesto senza pensarci troppo, ma non sapeva bene cosa aspettarsi.
“Mi manca quella sensazione, tutto qui” sbuffò con fare imbarazzato. Lio lo trovò allo stesso tempo insopportabilmente spocchioso e assolutamente irresistibile. Non si era mai negato la forza attrattiva che Galo avesse su di lui. Il loro essere estremamente diversi ma allo stesso tempo due facce di una stessa medaglia li rendeva uniti più che mai, sia sul lavoro che nella sfera privata. Era il loro legame indissolubile.

“Quello che tu chiami bacio non era altro che un salvataggio. Se hai percepito delle sensazioni è perché la procedura di ripresa dei Burnish scatena in loro l’ardore vitale. Se pensi che con un semplice bacio da entrambi coscienti si ripeterà il tutto allora ti sba-”
“Voglio provare lo stesso!”

L’imponente ragazzone si era fatto più vicino. Galo era una montagna, e la sua ombra aveva completamente oscurato il fascino di porcellana dell’altro ragazzo.
“Certo che sei di coccio. Vuoi provare, è così? Allora vieni qua e smetti di rompere.”
Braccia incrociate, schiena dritta e occhi chiusi. Lio rimase in attesa di quel gesto come fosse una statua, conscio della sua ragione e in trepidante attesa di poter dire a Galo un “Te l’avevo detto”. Prima o poi avrebbe imparato la lezione, pensò.
Più poi che prima. Era pur sempre di Galo che si parlava.
“Bacio in arrivo, allora!” rispose stringendo i pugni al cielo.
“Sbrigati, che ho da fare”
Non l’avesse mai detto.

Galo era sempre stato irruento, veloce, una mina vagante, eppure per quel bacio si stava prendendo tutto il tempo per farlo bene.
Si sfilò i guanti e sfiorò la morbida guancia di Lio, che rimase immobile a quel gesto. Osservò le sue sopracciglia corrucciate che gli davano quell’espressione elegante e sicura.
Deglutì, e poi lentamente avvicinò le sue labbra serrate a quelle di Lio.

 Nessuno dei due fiatò per i secondi successivi, né osò muoversi, come se fossero in attesa uno di un qualsiasi gesto dell’altro. Il primo a schiudere le labbra fu proprio Galo, che nel farlo avvicinò a sé il viso di Lio ancora di più. Nel sentire quella spinta, Lio gli strinse il braccio con il quale stava facendo leva. Non sapeva dire per bene cosa stesse provando, ma il solo semplice fatto che avesse rotto la sua posa immobile per Galo fu più che un risultato. Entrambi iniziarono a percepire del calore proveniente dalle loro gole, che si fece più intenso nel momento in cui Galo cominciò a carezzare la lingua di Lio con la sua.

“Eddai, non resistere”, mormorò ridacchiando.
"Guarda che non sto facendo nu-"
Un'altra spinta, ora le loro bocche sono aperte e perfettamente appiccicate l'una dall'altra. Le loro lingue bagnate in continuo movimento, il calore febbrile sul volto di Galo.
Lio si sentì sorpreso, ma non impressionato dal caldo. Era solito sopportare il fuoco, quindi quella sensazione di calore era una passeggiata. Tuttavia, l'associarlo all'affetto, alle sensazioni che provava per il ragazzo, quello sì che era una novità. In ogni caso, quella stupida sfida era ancora aperta e non avrebbe permesso per nessun motivo a Galo di vincerla.
Poteva sentire la sua sovreccitazione, che teneva il loro contatto corporeo sempre più stretto, claustrofobico. Su di giri, lo sentì gemere a tratti, mentre un soffocante calore gli saliva su dal cuore, che martellava come un matto.
Pensò che Lio avesse ragione: non era la stessa cosa di quella volta. Ma non si aspettava che fosse anche meglio. Si sentiva vivo e bruciante di una nuova passione, non riusciva a pensare a qualcosa di nettamente migliore di quello che stava provando in quel momento.
Poi Lio lo spinse contro il muro di quel silenzioso corridoio, e la sfida si fece interessante. La leggerezza delle sue delicate e minuscole mani sul suo petto erano una delizia che non aveva nemmeno pensato di sentire come necessaria, ma che una volta percepita si fece importante, follemente essenziale.
Galo pensò che a conti fatti lo stesso Lio fosse essenziale. Aveva bisogno di lui più di ogni altra cosa, dopo tutto quello che avevano passato. Lo sfidò appoggiando le mani sulla sua vita snella e tenera, aspettandosi una qualsiasi reazione di tipo aggressivo dal ragazzo.
E Lio non esitò a rispondere a quella provocazione, mordendo lentamente il labbro inferiore di Galo. Sorrise genuino, nell'ascoltare quel suo ringhio di piacere in risposta.
Entrambi aprirono gli occhi per guardare uno in che condizioni fosse l'altro: Galo stava ansimando, il suo sguardo era confuso e pervaso da un tenero imbarazzo. Guardandolo, Lio sentì il suo cuore leggero, ardente anch'esso di nuova energia. Non sapeva come ammetterlo, ma era davvero finito per innamorarsi di quello sciocco bestione che non era altro.

"Certo che sei proprio uno stupido" bisbigliò sereno, facendo maggiore pressione sul petto di Galo contro il muro.
"Oh, sì. Sono proprio uno stupido" rispose l'altro, già pronto a ricominciare a baciare quel fragile ma potente ragazzo. "Perché non mi scaldi ancora un po', Burnish?"
"Ah, è così che stanno le cose?" lo sfidò in risposta Lio, avvicinando nuovamente il viso a quello dell'aitante pompiere.
Il tempo per le loro labbra di incontrarsi di nuovo che il suono della porta del corridoio li interruppe. Staccandosi in tutta furia, entrambi provarono a ricomporsi nel salutare Remi e a complimentarsi con lui per il duro lavoro svolto quel giorno.
Lo guardarono percorrere il corridoio e andarsene, prima di ricominciare a interagire.

Lio tirò un'occhiata a Galo: stava ancora arrossendo.
Dio, sei proprio un idiota.
"Te l'avevo detto che sarebbe stato diverso" disse poi, ricominciando a camminare.
Galo si scompose nel sentire quella frase, dopodiché seguì per il corridoio il ragazzo.
"Sì, ma è stato di gran lunga migliore. Cioè, non c'é proprio paragone!" disse, esagitato.
Lio roteò gli occhi. "Ti comporti proprio da moccioso"
"Parli tanto, ma mi sei sembrato preso anche tu"
Il ragazzo sbuffò in risposta, mentre Galo prese a ridacchiare, imbarazzato. Quanto gli era piaciuto.
"Quindi, uhm, parlando seriamente. Non potremmo... Rifarlo, in futuro? Hai sentito quello che sentivo anche io, giusto?"
Lio si voltò a guardare i bellissimi occhi cerulei di Galo. Era stranamente titubante, e vedere quella espressione sul suo volto lo rendeva incredibilmente tenero. Che fosse quella, la sua unica debolezza?
"Galo Thymos. Il più grande idiota del Pianeta. Non sono facile da soddisfare, lo sai?"
L'altro rispose annuendo, cercando di nascondere l'emozione.
"Sei conscio del fatto che potrei bruciarti la gola, il tuo corpo nel peggiore dei casi? Che il mio calore sa raggiungere picchi incredibili?"
"C-certo! Ma il mio cuore ardente può fare anche di più!!"
Lio sbuffò. Poi sorrise sinceramente a Galo, salutandolo mentre raggiungeva la fine del corridoio.

"Allora mostrami di cosa sei capace"

 All'ascolto di quella risposta Galo sorrise e rilasciò un grido entusiasta. Si ripromise di non perdere, mentre seguiva i passi del suo ardente compagno.

Allora spendi un po' del tuo tempo con me.
Mi piace davvero tanto la tua compagnia.
Non siamo poi così diversi.
   
 
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