da questo ponte:
il fiume,
e poi di lą, verso quel monte,
e la luna sovrastante;
in quel momento,
il tempo,
sembra indugiare
per un istante.
La mente,
dinanzi alle tormente,
vaga, insieme a quelle;
e lontano va,
che tanto, di lei,
poi, pił nulla si są;
sfocia nel mare,
senza pił ripensare
alle vecchie sorgenti,
che ha saputo
cosģ tanto amare;
ma il suo,
č un continuo vagare.
Ma dalla mente mia,
i ricordi,
non seguono
alcuna via:
essi non sfociano
in mare;
nulla di cui loro
possano sognare,
e la tristezza abbandonare.
Mi parlano,
ed io, ascolto:
raccontano dei
momenti passati,
e di quegli occhi belli,
da me tanto amati!
e poi questi mi sovvengono,
come terribili latrati,
e dalla mia mente,
son come risputati.
Ma questo ponte resistente,
sempre mi riconduce
al tempo presente;
la corrente lenisce,
e nella mia mente,
la tempesta svanisce.
Poi, guardo il paese,
le vecchie chiese,
ed il bosco,
tanto verde
in questo mese.
Ascolto un rumore,
forse un suono,
ma nel mio cuore
č come un tuono!
Nel fragor dei lampi,
che illuminano i verdi campi,
un onda,
proveniente da questa
marea immonda,
via mi porta,
e verso di te,
la corrente mi scorta.