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Autore: Queen FalseHearth    15/07/2019    0 recensioni
[Yandere Simulator]
Taro Yamada è scomparso. Non aveva nemici o fatto arrabbiare le persone sbagliate, chi avrebbe potuto fargli del male? Sta di fatto che due ragazze farebbero qualsiasi cosa pur di proteggerlo…anche sporcarsi di sangue.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Don't Trust: Primo Capitolo

Era stanca di aspettare. L’orologio segnava le sette e un quarto e lui non si era ancora presentato. Ogni giorno si sedeva sul bordo della fontana con un libro diverso prima delle lezioni; lui leggeva in continuazione, in cerca di nuove storie travolgenti.
Ieri aveva portato con sé “Il fantasma dell’opera”, era così preso dalla lettura che non si era accorto della sua presenza. Ma lo aveva perdonato, l’avrebbe perdonato un milione di volte.
Perché diavolo non c’era.
Avvolta dalla sua preoccupazione, non fece caso a una persona che le se avvicinò con un sorriso stampato sulle labbra.
-Buongiorno Osana~chan, ti va di venire con me e le mie amiche in piscina più tardi?-
-No…- rispose cercando di sfruttare la poca calma che le era rimasta. -E dai mi serve una guardia del corpo! Ho la sensazione di avere uno sto….-
-Non ora Munsume- affermò per poi allontanarsi, era accecata dalla paura. Non dava importanza a nient’altro che al suo migliore amico…un momento bastava chiamarlo! Fece un sospiro di sollievo, si era fatta prendere dal panico come una sprovveduta.
Digitò il suo numero, il primo della rubrica, e attese.
Non rispondeva.

Lui era nella scuola. Se lo sentiva: fin da piccola era convita che il legame che univa lei e Taro le avesse dato dei poteri di geolocalizzazione, diceva sempre che uno sapesse dove si trovasse l’altro. Si sentì sciocca affidandosi alle sue credenze infantili, ma era l’unico modo per proteggere la speranza di ritrovarlo al più presto.
Corse nei corridoi, fregandosene di quel pirata con la divisa del consiglio studentesco. Doveva solo correre, non tralasciare neanche un punto della Akademi High School.
Controllò in tutte le aule del primo, secondo e terzo piano. Nei bagni. Sul tetto. Sul fondale della piscina non c’era nessun corpo. Niente in libreria. Si fermò nella palestra.
-Ma quanti posti ci sono in sta scuola?!- esclamò sul palco utilizzato dal club di Drama, si era concessa una pausa per colmare il fiatone. Non c’era nessuno in palestra.
Erano passati solo venti minuti dalla sua disperata ricerca, solo in quel momento di accorse che non l’avrebbe mai trovato da sola.
Perché? Perché aveva iniziato a correre?
Aveva perso solo del tempo, tempo prezioso.
-Dovevo per forza fare la persona stupida innamorata?- si chiese, non pensava che i sentimenti che provava potessero condizionarla in quel modo.
E se si sbagliasse? Se Taro fosse malato e semplicemente non l’avesse avvisata? Se fosse stato intrattenuto da qualche suo amico?
No.
Una strana sensazione la costrinse a temere il peggio.
Quando stava per richiamare l’amico scomparso, notò una figura che si aggirava in palestra. Uno studente che si era perso fu il suo primo pensiero. Era entrato nello sgabuzzino in fondo, Osana non l’aveva controllato. Scese in fretta dal palco e si diresse in quel luogo; non riuscendo a correre per la fatica di prima e ci impiegò un’eternità a raggiungere quella porta, la persona di prima l’aveva lasciata semiaperta.
Una volta entrata in quello che doveva essere lo sgabuzzino, si trattenne dall’urlare.
Trovò il suo Taro sul freddo pavimento, legato con una corda. Ayano Aishi era accanto a lui con un coltello in mano.

-Maledetta troia! Allontanati da lui!- urlò a pieni polmoni liberando tutto il suo coraggio, poi il corpo iniziò a tremare. Quella ragazza era armata ma stava minacciando la vita di Taro. L’avrebbe strangolata in qualche modo. Con le sue mani.
-O-Osana calmati- la calda voce di Tar riuscì a calmarla. -Lei mi sta aiutando- la corda venne tagliata subito dopo, la mora mise via il coltello.
La ragazza metabolizzò l’accaduto molto lentamente. Taro non era in pericolo.
Troppe domande si crearono nella sua mente: come aveva fatto Ayano a trovarlo prima di lei? Chi era in realtà la ragazza più solitaria della scuola?
Osana non riuscì a proferire parola. Ayano non sembrava infastidita dalle sue accuse di prima; si limitò a guardarla con sguardo ghiacciante.
-Per fortuna stai bene, mi hai fatto preoccupare per niente! No che m'importi di te, baka!- il suo carattere un po’ aggressivo si era attenuato: di solito s’incavolava come una bestia per questioni insignificanti, ora avrebbe dovuto scatenare un tornado.
No, era felice che stesse bene.
Taro, mentre si massaggiava la testa leggermente stordito, si rivolse a Ayano con un sorriso. Sembrava che ignorasse la presenza della Tsundere.
-Grazie per avermi salvato- anche Osana avrebbe dovuto ringraziarla, ma la preoccupazione provata prima non era svanita: non si sentiva al sicuro con quella ragazza nei dintorni.
-Che cosa è successo, senpai?- chiese Ayano, aveva una voce molto bassa.
-Ero vicino gli armadietti a cambiarmi le scarpe quando ho visto una ragazza dai capelli rossi e occhiali neri. Non l'avevo mai vista. Mi fissava. Stavo cercando di ignorarla ma mi parlò chiedendomi di seguirla. Sembrava così innocente e…non era la prima volta che ragazze che non conoscevo mi chiedevano attenzione.- Ayano e Osana alzarono un sopracciglio di disappunto per l’ultima affermazione.
-Poi mi ha stordito con uno strano profumo e mi sono ritrovato qui. La paura mi aveva tolto la voce. Per fortuna sono stato trovato, grazie- non smetteva di mostrare la sua riconoscenza nei confronti di Ayano con sorrisi e ringraziamenti che ella pareva gradire.
La campanella delle otto raggiunse lo sgabuzzino della palestra.
-Devo andare in classe…oggi tocca a me essere interrogato- dichiarò Taro come se avesse avuto soltanto un piccolo infortunio.
-No tu devi andare in infermeria e avvisare la preside!- urlò Osana, questa volta doveva ascoltarlo.
-Va tutto bene, credimi. Ho solo un leggero mal di testa e…non voglio parlare di questa storia- se fosse stato per Osana avrebbe utilizzato una corda per trascinarlo in infermeria, ma non voleva arrecargli ulteriori fastidi.
-Grazie ancora…scusa qual è il tuo nome?- chiese Taro rivolto alla mora, quest’ultima era così silenziosa che la Tsundere pensava che se ne fosse andata.
-A-Ayano Aishi- rispose timidamente.
-Spero di rincontrarti. A più tardi Osana~chan.-

Osana non sarebbe andata a lezione, non dopo quello che era successo. Indirizzò ogni accusa verso Ayano Aishi, non si fidava di lei.
La seguì, non l’avrebbe passata liscia, pensò. La solitaria si recò nell’ala nord del terzo piano della scuola e s'infilò in una stanza buia. Perché non era andata in classe? Sapeva che non c’era da fidarsi!
La ragazza dai capelli arancioni sbirciò attraverso le tende, che non si spiegò perché ci fossero.
-Ayano~chan non dovresti essere nascosta dietro a un cespuglio a quest’ora?-
C’era davvero qualcuno in quella stanza così buia? L’unica fonte di luce erano degli schermi di computer che mostravano una ragazza di spalle seduta su una sedia, proprietaria di quella voce affilata.
-Non ne avevo motivo- rispose Ayano avvicinandosi a quella ragazza. Che cosa aveva intenzione di fare?
-Come hai osato far del male a Taro Yamada?!-
-Mi annoiavo-
Osana spalancò gli occhi sbigottita, l’ennesima domanda a cui non avrà risposta era “chi è quella pazza?”. Scommise che era la rossa di cui parlava Taro.
Per un attimo Osana sperò che la mora tirasse fuori il coltello per spaventarla. O fare di peggio.
-Non dovevo fi… ora ti uccido, lo sai vero?-
Quella ragazza misteriosa non mostrava alcun segno di agitazione, non si era neanche mossa dal suo posto.
-Se non digito una password al computer ogni ora, si attiverà l'allarme e il sistema manderà le ultime registrazioni delle telecamere nascoste alla preside…-
-L’ammazzerò!-
-…sulla pagina Facebook della scuola, Youtube, Instagram, dappertutto. Non puoi fare niente- disse la rossa mostrando un ghigno soddisfatto ad Ayano.
-Me la pagherai-




👑💎 Angolo autrice 💎👑
QUESTA STORIA DOVEVA ESSERE PUBBLICATA A GENNAIO 2018, DIO FAMMI IL DONO DELLA PUNTUALITA’ PER FAVORE.
Il prossimo capitolo (l'ultimo) sarà pubblicato la prossima settimana o prima (non prometto nulla perchè ogni volta che lo faccio non aggiorno niente, forse in questo modo riuscirò a mantere la parola).

 

   
 
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