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Autore: Shiki Ryougi    16/07/2019    2 recensioni
Questi sono spiragli sparsi,
come coriandoli
su di una pozza scarlatta.

Una raccolta di frammenti puramente introspettivi.
Spiragli di vita, sogni, incubi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Introspezione egocentrica'
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- V -
 
- 23 -
Lo stormo di uccelli si allargò proiettando ombre sinistre sull’erba in cui io camminavo.
Erano rapaci e avevano fame, ma non sarebbe stato il sangue a saziarli. Avrei volentieri offerto la mia carne ma loro l’avrebbero rifiutata.
Ero troppo magra, pelle e ossa; ripugnavo persino quelle bestie.
Così, per loro affronto, cominciai a mordermi il braccio, succhiandone il sangue grumoso.
Offeso e disgustato, lo stormo volò via, lasciandomi alla mia solitudine.
 
- 24 -
Ho la mente divisa in due e la mia anima è imprigionata in una delle parti.
Io non sento più niente: paura, dolore e amore. Le mie emozioni risiedono nell’anima incatenata in quella cella vuota e oscura che un tempo era stata parte fondamentale della mia essenza.
Ora rimango soltanto io, ridotta in pezzi, con i frammenti infilati nelle carni che trasudano sangue. Piango lacrime scarlatte ma non sento più nulla.
Ne assaggio il sapore fatto di ruggine e inarco le labbra in un sorriso vuoto.
La mia anima nel frattempo urla.
 
- 25 -
Nessuna parola esce dalla mia bocca cucita. Con mani pallide e tremanti, traccio linee sottili nella sabbia, tentando di comunicare qualcosa ma nessuno si interessa a osservarmi.
Nella mia mente non vi è più alcuna parola ma solo emozioni fumose, impossibili da afferrare nel tentativo di dargli una forma accettabile.
Quindi resto sola, nel mio silenzio.
 
- 26 -
Il tempo non mi aspetta; corre sempre avanti, lasciandomi indietro. Io cerco di afferrarlo perché vorrei dirgli di fermarsi, di rallentare un po’. Ma lui va avanti e non mi ascolta. Anzi, con me si diverte a essere particolarmente crudele. Ride, mentre mi vede arrancare nella polvere.
 
- 27 -
Vorrei essere magra.
Vorrei che le mie ossa sporgessero come montagne deformi sulla pelle.
Vorrei smettere di mangiare, non lordando più il mio corpo con tale abominio.
Vorrei avere le gambe simili a due stuzzicadenti, a tal punto che rischierebbero di spezzarsi.
Vorrei scomparire, smettendo di essere un problema piuttosto che una persona.
Ma poi mi sveglio da questo incubo, ricordando il mio più forte desiderio: io voglio vivere.
 
- 28 -
C’è una cosa chiamata Ansia che scorre nelle mie vene.
È nell’aria che respiro e nell’acqua che bevo.
Pulsa tra gli intrighi del tempo che passa. Non pensa e non prova sentimenti; è la mia piaga. Una condanna.
Genera un’orda di pensieri nella mia testa, con una voce che sussurra parole sconnesse e taglienti.
Si agita nel buio, afferrando il mio corpo irrigidito.
Se piango mi sente.
Se urlo mi chiude la bocca, lasciando le parole a morirmi nella gola.
Senza di lei sono niente.
Insieme a lei sono annientata.
 
- 29 -
Sono un ciclo che si ripete all’infinito. Non riesco a sfuggire alla ruota che continuamente gira sulla mia schiena scarnificata. Il sangue ha smesso di uscire da tempo e il dolore si è trasformato in un compagno fedele.
Desidero solo silenzio, mentre intono il mio canto di sconfitta.
 
- 30 -
Non ho parole da scrivere. Non ci sono sentimenti che valga la pena sussurrare.
Al di sotto del tuo sguardo io ritorno bambina e, come allora, affogo in quel mare nero che è il tuo amore.
Mi ami, cercando di toccarmi. Cerchi la mia pelle nel buio mentre io mi rannicchio in un angolo e piango lacrime silenziose.
I tuoi sentimenti non sono altro che una prova di forza. Io non ho mai compreso questo tuo desiderio.
Sei affamato ma di cosa non sai dirmelo. E io non posso darti niente.
Quindi divento quella bambola vuota con cui ami giocare.



 

Le cose rimangono piuttosto pesanti, depresse e cariche d'ansia.
Questo è il mio stato d'animo o comunque ciò che riesco meglio a esprimere.
Devo buttare fuori tutto questo accumulo di odio, rabbia, tristezza e vuoto.
   
 
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