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Autore: Calia_Venustas    19/07/2019    2 recensioni
[IN PAUSA FINO AL PROSSIMO AGGIONAMENTO DI KHUX]
C'è qualcosa che il Maestro dei Maestri non può confessare a nessuno, nemmeno a Luxu. Qualcosa che se i suoi apprendisti dovessero scoprire metterebbe a repentaglio tutto quello in cui credono. Il Maestro sa di essere nel torto, ma sa anche di essere troppo orgoglioso per ammetterlo.
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Una storia sull'origine del Maestro dei Maestri e dei Veggenti sin dall'inizio del loro apprendistato fino all'epilogo di KH3. A partire dal capitolo 18 scorre in parallelo una seconda trama che ha per protagonisti Soggetto X e Luxu, ora nei panni di Xigbar, alle prese con i retroscena degli eventi successivi a Birth By Sleep.
[Coppie: Luxu/Ava, Luxu/Maestro dei Maestri, Invi/Ira, Ava/Gula, Soggetto X/Isa, Lauriam/Elrena]
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Organizzazione XIII, Vanitas, Ventus, Xigbar
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Furry, Spoiler! | Contesto: Altro contesto, Più contesti
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NOTA: questo è probabilmente il capitolo più "meta" che abbia scritto fino ad ora. Ci saranno riferimenti a Final Fantasy VI, IX, XV e Tactics. Per chi non fosse familiare con questi giochi, ho messo degli asterischi con corrispondente legenda in fondo alla pagina. E in ogni caso, se non avete giocato i Final Fantasy in questione (tranne il 15 che potete anche risparmiarvi XD) cosa ci fate ancora qui a perdere tempo con questa fanfiction?! Andateveli a giocare e acculturatevi, fanno bene al cuore e allungano la vita! :D


RADIANT GARDEN

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“Il corpo non è che un contenitore per il cuore,
una marionetta che si piega alla sua tirannia.
Ed ecco, il corpo non è eterno,
perché deve nutrirsi della carne degli altri,

affinché non ritorni nella polvere da cui proviene.
Perciò il cuore deve ingannare, disprezzare e uccidere gli uomini,

se la vita eterna è ciò che brama."
---------------------------------------------- Rapporti Segreti di Orran Durai - Archivi Reali di Giardino Radioso

L’estate era andata e venuta in un lampo, la frutta matura era stata colta e il selciato di Auropoli finalmente aveva smesso di ribollire sotto il sole cocente, risvegliando in Luxu la voglia di passeggiare per le sue viuzze colorate.

Ormai era entrato in sintonia con quella pittoresca cittadina e ne aveva abbracciato ogni aspetto, anche quelli meno piacevoli. Ormai, anche quelle zone d’ombra gli erano familiari e insieme ai compagni s’era dato da fare per rendere la città un posto più sicuro per tutti.

Quel giorno, lui e Azal avevano appena finito di occuparsi di un’infestazione di Heartless nel sistema della metropolitana ormai in disuso, un luogo dove tipicamente si radunavano criminali di bassa lega per condurre i loro affari e riciclare Munny sporchi. Probabilmente era scoppiata una lite e l’Oscurità aveva fatto il resto.

Nel riemergere dalle gallerie, i due studenti erano stati accolti da una piccola ma calorosa folla di cittadini venuta a ringraziarli per essere intervenuti così tempestivamente. Alcuni bambini di poco più piccoli di Luxu già guardavano ad Azal come al loro eroe personale, sostenendo che un giorno sarebbero diventati guerrieri della luce proprio come lui.

L’apprendista più anziano sorrideva, spiegando che lui stesso diceva sempre la stessa riguardo il suo Maestro. Al che, i bambini si guardavano confusi e Luxu non aveva difficoltà ad intuire perchè. Gli adulti sapevano dell’esistenza di quel giovane dai poteri straordinari, ma ben pochi avevano visto il Maestro di persona, specialmente negli ultimi tempi.

Dal loro ritorno da Zootopia, Perbias si era fatto se possibile ancora più elusivo del solito e lasciava la torre molto raramente. In effetti, era più frequente che s’allontanasse per visitare un altro Mondo situato a miglia e miglia di distanza piuttosto che per accompagnare i suoi studenti in città.

Non che questo fosse un grosso problema dato che Auropoli si governava da sola. Il Borgomastro si occupava delle questioni pratiche lasciando al Maestro e ai suoi apprendisti il compito di tenere sotto controllo le manifestazioni dell’Oscurità.

Luxu aveva persino scoperto che né alle guardie cittadine né a nessun altro era permesso entrare nella Torre Meccanica senza essere esplicitamente invitati o senza richiedere udienza con largo anticipo. La loro torre era un pò come un’ambasciata in terra straniera, una zona off-limits che obbediva alle proprie leggi. Faceva un pò strano sapere di vivere in un posto del genere.

Mentre procedevano verso la piazza della fontana, i due studenti presero a conversare del più e del meno, godendosi un pò di riposo dopo la missione appena conclusa. Tutt’intorno a loro, la città vibrava dei colori brillanti della festa d’inizio autunno. Festoni e ghirlande di rami secchi e spighe di grano adornavano le case a graticcio e alcuni operai in bilico su altissime e traballanti scale stavano installando i cordoni di lampadine luccicanti che avrebbero rischiarato le lunghe notti a venire.

Un vecchio con indosso un paio di pantaloni color pesca con bretelle coordinate ed un buffo cappello a cono li salutò allegramente offrendo loro di comprare qualcosa dal suo carretto di leccornie refrigerate. “Tra poco arriverà il freddo e non avrete più voglia di mangiare gelati, godetevi l’ultimo assaggio dell’estate!” Luxu non se lo fece ripetere due volte e acquistò un paio di biscotti farciti, offrendone uno al compagno.

Azal lo tolse dall’involucro addentando la frolla al cioccolato “Ormai è quasi un anno che sei qui con noi, Luxu.”

In effetti, erano passati oltre sei mesi dalla loro disavventura a Zootopia. Il che significava che erano ormai otto abbondanti che viveva lì con gli altri apprendisti. “Il tempo vola. Sembra ieri. Sono successe così tante cose.”

“Sei cresciuto molto.”

“Senti chi parla, ‘signor-mi-rifaccio-il-pizzetto-tutte-le-mattine’.” gli rimbrottò lui scherzosamente.

“Touché.” incassò Azal sfregandosi il mento ormai stanzialmente occupato da un ciuffo di barba azzurra. “E tu dovresti tagliarti i capelli.”

Luxu si soffiò via dagli occhi una ciocca rossa. In effetti, l’ultima volta che li aveva tagliati era stata all’orfanotrofio. Sempre che quella frettolosa tosata a colpi di rasoio elettrico che l’inserviente aveva dato a tutti gli orfani per renderli un tantinello più presentabili in occasione della visita del Maestro si potesse definire un taglio di capelli. “Non mi va.”

“Almeno legali.” sospirò l’altro con fare rassegnato: Luxu era proprio come Mava. Anche a lei, l’apprendista doveva sempre rammentare di tenersi in ordine. Del resto, erano i più piccoli del gruppo ed era comprensibile che non fossero ancora accorti abbastanza da prendersi cura del loro aspetto. “Sennò va a finire che ti acciufffa Perbias e te li taglia lui. Chiedi pure a Mava, a lei è già successo una volta e non è stato per niente divertente.”

“Oh mamma, come l’aveva conciata?” chiese Luxu senza sapere se doversi mettere a ridere o compatire la sventurata ragazzina. La sola idea di avere Perbias armato di forbici a pochi centimetri dalla sua faccia lo metteva terribilmente in ansia.

Azal dette un altro morso al biscotto “Diciamo solamente che Mava s’è rifiutata di togliersi il cappuccio per mesi interi.”

“Poveretta…”

“Ragazzi! Eccovi qua, finalmente vi ho trovati.” Nahara corse loro incontro facendosi largo tra la folla di operai intenti a decorare la piazza.

“Ciao Nahara, cosa c’è? E’ successo qualcosa?” indagò Azal notando che aveva il fiato corto.

“Niente di grave, tranquilli. Il Maestro mi ha assegnato un compito e vorrei portarlo a termine prima di sera, così da non perdermi la parata. E’ tutto l’anno che aspetto questo giorno e proprio oggi-”

“Parata?” le fece eco Luxu, incuriosito.

“Oggi inizia la settimana di celebrazioni prima della festa d’autunno e, come da tradizione, ci sarà una grande parata per le strade di Auropoli. E non ho alcuna intenzione di perdermela, perciò per favore possiamo andare, Azal?” spiegò frettolosamente Nahara.

L’apprendista vestito di bianco si accigliò “Andare dove? E perchè ci tieni tanto alla parata? Capisco che sia bella da vedere ma la fanno tutti gli anni-”

Lei alzò gli occhi al cielo “E va bene, va bene. Ho un appuntamento stasera, okay? Un ragazzo mi ha chiesto di uscire e non voglio dargli buca perchè Perbias se n’è venuto fuori con una delle sue trovate all’ultimo minuto!”

Luxu sbuffò. Tipico, scemenze da ragazze.

“Sembra quasi che il Maestro l’abbia fatto di proposito…” insinuò Azal scherzosamente anche se sotto sotto non si sarebbe sorpreso se fosse stato veramente così. Perbias aveva la brutta abitudine di mettere costantemente il naso nei loro affari privati.

“Anche se fosse, se partiamo subito sono certa che riusciremo a tornare in tempo. Devo solo prendere in prestito alcuni libri dalla biblioteca di Giardino Radioso. Il Maestro dice che gli servono per investigare l’anomalia che avete incontrato nel Corridoio di Luce.”

“In effetti, non siamo mai riusciti a capire cosa fosse successo veramente.” ponderò Luxu “Ma il problema non si è più ripresentato e siamo sempre riusciti a viaggiare tranquillamente in questi ultimi mesi. Anche quando tu e Salegg siete andati a Zootopia è filato tutto liscio, no?”

Azal annuì “Già, pensavamo che potesse esserci un problema con quel Mondo in particolare ma non abbiamo incontrato alcuna difficoltà. E’ un vero mistero.”

“Esatto, quindi se prendiamo quei libri e torniamo indietro prima di cena forse potremo risolverlo!” insistette Nahara “Ho chiesto al Maestro di aprire per me un Corridoio di Luce ma mi ha detto di lasciar fare a te. Vogliamo andare?”

“Posso venire con voi?” chiese Luxu, intrigato dalla possibilità di visitare un nuovo Mondo. Non era mai stato a Giardino Radioso ma sapeva che non si trovava molto distante da Auropoli (probabilmente meno di un giorno o due di viaggio in carrozza) e che era abitato da persone identiche a loro in tutto e per tutto, perciò non sarebbero state necessarie strane trasformazioni o travestimenti. Un vero sollievo, dopo le ultime ‘gite’ nella città di Halloween e nelle Terre del Branco.

Azal sollevò i palmi delle mani “Se hai il pomeriggio libero, non vedo perché no.”

“D’accordo, ma niente giro turistico, okay? Andiamo di fretta.” gli rammentò Nahara arrossendo un poco. Si stava mettendo in ridicolo con la sua esagerata trepidazione e se ne rendeva conto, ma non poteva fare altrimenti. Non voleva davvero perdersi quella serata.

“Tranquilla, voglio vederla anch’io la parata!” la rassicurò Luxu, rassettandosi la mantella ocra sulle spalle.

“Molto bene, spostiamoci in una strada un po’ più appartata.” assentì Azal gettando nella spazzatura la cartaccia del gelato appena finito, imitato da Luxu.

“Certo che dev'essere bello avere un Keyblade tutto tuo.” sospirò l’apprendista più giovane mentre imbucavano una viuzza tranquilla e adombrata dai tetti indaco delle case. “Poter andare dove vuoi, quando vuoi…”

“Non è un potere da prendere alla leggera, Luxu. Dobbiamo usarlo solo per-”

“Per proteggere i Mondi dall’Oscurità, lo so. Però se le regole non fossero così ferree avremo potuto usarlo per teletrasportarci in spiaggia il mese scorso invece di prendere il battello.”

Nahara sbiancò al solo ricordo. La traversata non era stata per niente piacevole per lei che soffriva il mal di mare. “Concordo al cento per cento.”

Azal sorrise, manifestando il proprio Keyblade nella mano destra, gli occhi rossi come rubini dell’unicorno sull’elsa che sembravano mandare lampi. “Andiamo!”

°°°

I tre apprendisti sbucarono in un vicoletto tranquillo non molto diverso da quello che si erano appena lasciati alle spalle, ma era chiaro che si trovassero in un’altra città.

Là dove Auropoli era tinta di giallo ed indaco, Giardino Radioso era principalmente ricavata nell’ardesia bluastra che abbondava nelle cave della regione. Tubature d’ottone collegavano un palazzo all’altro, trasportando l’energia pulita ricavata dal moto delle maree che circondavano l’isola fortificata.

L’odore dei fiori ed erbe aromatiche che ricoprivano ogni superficie non destinata ad essere calpestata era così forte da risultare quasi fastidioso ad una prima boccata, ma una volta che ci si faceva l’abitudine si trasformava in un piacevole retrogusto fresco sul fondo del palato.

Nahara indicò la torre del castello. “La biblioteca si trova lì dentro. Ho la tessera del Maestro qui con me, non dovrebbero farci storie una volta dentro.”

“Che libri devi procurargli?”

“Il primo è una raccolta dei Rapporti di Orran Durai*, il secondo… ‘Sarò il tuo Passerotto” di Lord Avon**.”

Azal sbatté le palpebre “Una cruda e farraginosa cronaca di guerra e un’operetta romantica? Tipico del Maestro.”

“Non ho idea cosa voglia farci con questa roba, ma se me li ha chiesti ci sarà un motivo.”

Luxu e Azal si scambiarono un’occhiata “Secondo me vuol solo farti saltare l’appuntamento.” concluse l’apprendista più giovane, ridacchiando.

“E voi non state facendo altro che aiutarlo! Su, diamoci una mossa!” sbottò lei, uscendo dal vicolo a passo svelto. Il corso principale era curiosamente silenzioso a paragone con quello in piena attività di Auropoli. Non tutti celebravano la fine dell’estate come dalle loro parti, a quanto pareva.

L’ampio spazio pubblico era piastrellato di grigio e azzurro e le tessere formavano il mosaico di un grande fiore ad otto petali al centro della piazza. Da lì, i tre apprendisti potevano godere di un’ottima vista del castello dalle guglie bianche e affusolate. Non aveva la stessa imponenza della Torre Meccanica, ma era sicuramente un edificio sorprendente che sembrava fluttuare nel cielo chiaro, sorretto dagli zampilli delle fontane e dal fluire continuo di decine e decine di cascate che confluivano in una fitta rete di canali che percorreva l’intera città.

Il viale che conduceva al castello tagliava per un rigoglioso parco pieno di cipressi e conifere che i ragazzi attraversarono senza fiatare, rapiti dalla bellezza dei giochi d’acqua e dai fiori esotici che crescevano ovunque si guardasse. Adulti, anziani e bambini passeggiavano e correvano in quell’immensa area verde in mezzo alla città, schizzandosi l’un l’altro nelle fontane e godendosi gli ultimi raggi del sole estivo. Inutile dire che la città meritava davvero il nome di Giardino Radioso e che i suoi abitanti sembravano condividere l’amore per la natura di chiunque avesse progettato quella meraviglia.

Arrivati ai piedi dell’altissimo portone d’ingresso del castello, i tre apprendisti si fermarono di colpo nell’udire il rimbombare di passi pesanti sul selciato.

Luxu sgranò gli occhi alla vista dell’imponente armatura meccanica che apparve dall’altra parte del sentiero, sferragliando e sbuffando vapore come la locomotiva di un treno.

“Quella è un’armatura Magitek!***” esclamò eccitato.

“Proprio così, qui le usano come mezzi di pattuglia.” disse Azal indicando altre armature, al momento inattive, appostate sui bastioni aguzzi del castello. Si reggevano su due zampe uncinate ed avevano una coppia di artigli al posto delle mani, il faro al centro del corpo largo e tarchiato ricordava un unico, inquietante occhio.

“Mi chiedo sempre se c’è davvero bisogno di affari del genere per tenere al sicuro questo posto. Qui non ci sono Heartless.” commentò Nahara lasciando che l’enorme macchina da guerra li oltrepassasse sulle possenti gambe meccaniche prima di attraversare.

“Nemmeno uno? Ma com’è possibile? Credevo che quei cosi spuntassero ovunque.” indagò Luxu, incapace di staccare gli occhi dal congegno sferragliante.

“La città fu fondata qui proprio per questo motivo. C’è un cristallo speciale custodito nel castello che tiene lontana l’Oscurità. In effetti, le armature Magitek servono più a proteggere il cristallo dalle brame degli altri Mondi che dall’Oscurità stessa.” chiarì Azal “Il Maestro ha cercato molte volte di ottenere il permesso di studiare il cristallo, ma il Re di Giardino Radioso glielo ha sempre negato.”

“E sai com’è la regola, no? ‘Interferire il meno possibile’, perciò non è che il Maestro ha potuto insistere più di tanto. Non voleva causare tensioni tra le due città.” proseguì Nahara tirando dritta verso il portone, sorvegliato da guardie in uniforme blu marino.

Prima che i tre potessero raggiungere l’ingresso però, il guidatore dell’armatura Magitek si voltò nella loro direzione, raggiungendoli in poche ampie falcate. “Perdonatemi per aver origliato, ma mi sembra di capire che siete gli apprendisti di Mastro Perbias di Auropoli?” domandò, sporgendosi dall’abitacolo dell’alta macchina bipede per vederli meglio.

“Proprio così, signore.” confermò Azal esibendosi in un cortese inchino.

“E andiamo piuttosto di fretta!” rincarò Nahara piantandosi le mani sui fianchi.

Luxu rise “Suvvia Nahara, non essere scortese…”

“E’ un piacere conoscervi! Sono stato incaricato dal bibliotecario di condurvi da lui, vi sta aspettando.” disse la guardia “Datemi solo un attimo per parcheggiare quest’arnese!”

“Oh, ma allora il Maestro li vuole davvero quei libri…” commentò Nahara, genuinamente sorpresa.

L’armatura Magitek si mosse di nuovo, zampettando fino ad un angolo della strada dove non avrebbe ostruito il passaggio di nessuno e s’accucciò, spegnendosi a poco a poco mentre il ronzio del motore cessava.

La guardia slacciò le cinture di sicurezza e balzò giù dal macchinario, tornando poi a correre verso di loro.

Era un ragazzo sui venticinque anni, alto e allampanato, con i capelli biondo grano ordinatamente raccolti dietro la testa in un’alta coda di cavallo. Come tutti i nativi di Giardino, aveva lineamenti sottili ed efebici e i suoi occhi orlati di ciglia foltissime erano così verdi da sembrare due gemme investite dalla luce diretta di una torcia. Indossava la divisa blu scuro delle guardie reali: giacca doppiopetto, stivali neri al ginocchio e lunghi guanti bianchi, ma nonostante il rigore del suo abbigliamento, sembrava voler uscire dagli schemi sfoggiando un paio di lustri orecchini di vetro rosso.

“Scusate per l’attesa!” riprese, esibendosi in un rapido saluto militare “Soldato di fanteria Magitek Palazzo Kefka**** al vostro servizio! Seguitemi prego, il Dottor Totto***** vi sta aspettando.”

Scortati dalla guardia, i tre apprendisti oltrepassarono il posto di blocco di fronte ai cancelli del castello e si trovarono nell’androne principale, un’ampia sala con due rampe di scale curve che conducevano ai piani superiori. Soldati in divisa e cortigiani elegantemente vestiti s’affaccendavano per il salone, lanciando sguardi incuriositi ai nuovi arrivati.

“Sapete, ho incontrato il vostro Maestro alcuni anni fa. Un giovanotto davvero singolare.” cercò di riattaccare bottone il soldato, guidandoli verso la biblioteca reale.

“Oh, questo è certo.” rispose Azal scambiando un’occhiata divertita con i compagni.

“Anche allora era venuto per consultare il nostro eminente bibliotecario. Non particolarmente sorprendente, visto che vantiamo una delle più vaste collezioni di libri e pergamene dell’intero Reame. Il nostro Re è un vero mecenate delle arti e della cultura, siamo così fortunati che la Prima Pietra della Luce abbia scelto lui come sovrano.”

Luxu si accigliò. Non voleva fare domande per non suonare ignorante ed irrispettoso, ma non aveva la minima idea di che cosa il biondo stesse parlando.

Nahara dovette accorgersi della sua confusione perchè s’affrettò a precisare “Ricordi il cristallo di cui parlavamo prima? Qui a Giardino Radioso, l’aspirante nuovo Re deve sottoporsi alla sua prova. Se ne esce vittorioso, può governare.”

“Proprio così.” confermò la guardia oltrepassando un paio di studiosi dalle lunghe barbe che stavano trasportando bracciate di libri dall’aria piuttosto pesante, raggiungendo finalmente l’ingresso della biblioteca. Sotto di loro, un labirinto di scaffali in legno massello s’estendeva a perdita d’occhio, occupando l’intero salone che con il suo altissimo soffitto ospitava oltre tre piani colmi di sapere e conoscenza. Comode scrivanie erano disposte sui balconi e una placida luce dorata filtrava attraverso le finestre ad arco riflettendosi sui lustri pavimenti di marmo verde.

“Sono passati ormai quindici anni dal suo insediamento, io ero poco più che un bambino quando Re Ardyn****** salì al trono.” Spiegò, premendosi una mano sul petto con fare nostalgico “Sotto di lui, Giardino Radioso non ha fatto che prosperare! La città è cresciuta tantissimo e l’istituzione del programma Magitek ha richiamato i migliori scienziati da ogni parte del globo. Grazie ad esso, malattie terribili sono state debellate e la qualità della vita dei cittadini è migliorata esponenzialmente-”

“Ssssh!” lo zittì uno studioso intento a riordinare i libri su uno scaffale, scoccandogli un’occhiataccia. “Questa è una biblioteca, non una piazza per comizi!”

Il soldato si grattò la testa con fare imbarazzato “Perdonatemi, signore!” poi, tornò a rivolgersi ai tre apprendisti, parlando a voce così bassa che a malapena riuscirono a sentirlo “L’ufficio del bibliotecario si trova al piano di sopra, sono sicuro che sarà più che lieto di chiarire qualsiasi altro vostro dubbio.”

Il Dottor Totto li attendeva seduto dietro ad una scrivania ingombra di pesanti volumi rivestiti in pelle. Era uno strano ometto tarchiato e dalla pelle color pergamena, con lunghi baffi fulvi e ispidi capelli rossi. A differenza degli altri cittadini di Giardino, proveniva chiaramente da un altro Mondo e Luxu si domandò persino se fosse davvero un essere umano o qualcosa di completamente diverso. Teneva il naso simile al musetto appuntito di una talpa immerso tra le pagine ingiallite di un vecchio manoscritto, ma spostò immediatamente lo sguardo dei piccoli occhietti neri su di loro quando fecero il loro ingresso.

“Ah eccovi, finalmente!”

“E’ sempre un piacere rivedervi, Dottor Totto.” lo salutò calorosamente Nahara “Conoscete già Azal, questo invece è Luxu, il nuovo apprendista.”

L’ometto si raddrizzò gli occhiali rotondi sul nasone “Vedo, vedo… benvenuto giovanotto. Prima visita alla nostra biblioteca, presumo?”

“Sissignore.” confermò Luxu con un filo d’esitazione nella voce.

“Splendido! Accetta questo come mio dono di benvenuto allora, così potrai prendere in prestito tutti i libri che vorrai.” Il Dottor Totto gli porse una tessera stampata su una carta ruvida dall’aria molto preziosa. “Ovviamente mi riferisco alle versioni digitalizzate dei testi, i libri fisici non devono mai lasciare queste sale.”

“Gli spiegherò io come funziona il terminale della biblioteca.” si offrì volontario Azal “Sapevate del nostro arrivo, quindi suppongo che abbiate già preparato i volumi richiesti dal Maestro?”

“Certamente. Il vostro mentore è un lettore assai peculiare… sapete, per molti anni si è temuto che i Rapporti di Orran Durai fossero andati perduti per sempre. Insieme a molti altri scritti dell’era di Ivalice, furono messi al bando e ogni singola copia bruciata… così come il loro autore, accusato di eresia e condannato senza prove. Possederne anche solo un frammento era considerato un terribile reato.”

“Tutto questo, soltanto per un libro?” indagò Luxu, alzando le sopracciglia.

“Conosci il detto ‘ferisce più la penna che la spada’? Durai scrisse grandi verità nei suoi Rapporti, verità molto scomode per quelli che al tempo erano al potere. Il suo libro era potenzialmente più pericoloso di un intero esercito.” il bibliotecario fece spazio sulla scrivania disordinata spingendo da una parte le pile di scartoffie ed estrasse due volumi dal cassetto, posandoli al centro del tavolo.

“Per questo non fu mai pubblicato e la sua esistenza fu per molti secoli soltanto una leggenda bisbigliata nei circoli frequentati da professori occhialuti come il sottoscritto.” Totto rise, passando una mano artigliata sulla copertina consunta del primo volume “Almeno fino a quando Arazlam Durai, un lontano discendente di Orran, non riscoprì gli scritti del suo antenato e decise di condividerli con il mondo. O almeno, questo è quello che sostiene la maggior parte degli studiosi di Durai.” concluse il bibliotecario con una punta d’asprezza nella voce.

La guardia reale, che fino a quel momento se ne era rimasta in silenzio alle loro spalle, fece un passo avanti “Un altro argomento accademico su cui avete qualcosa da ridire, Dottore?” chiese, con tono accondiscendente.

Totto incrociò le braccia “Ben più che qualcosa da ridire! Quei bigotti dell’accademia di Toleno non riconoscerebbero la verità nemmeno se fosse proprio sotto il loro naso!”

“Beh, a loro discolpa, le vostre idee sono sempre state piuttosto radicali e fuori dagli schemi.” controbattè l’altro, rivolgendogli un ampio sorriso che mise in bella mostra i denti bianchissimi.

L’ometto scoccò un’occhiata di sufficienza al soldato, malcelando il proprio disappunto “...non dovreste tornare alla vostra ronda, Palazzo? Se il capitano vi becca di nuovo a bighellonare e a perder tempo saranno guai.”

Il biondo agitò svagatamente la mano “Ma no, ma no! Mi sono fatto bello agli occhi del generale, ormai è praticamente sicuro che mi danno una promozione. Nientemeno che per il nuovo programma Magitek sperimentale, un’opportunità più unica che rara! Giri di ronda e pattugliamenti saranno soltanto un lontano ricordo.” spiegò poi, visibilmente eccitato.

“Congratulazioni..?“ azzardò Nahara prendendo i libri che Totto le stava porgendo. L’entusiasmo della guardia era a dir poco contagioso.

“Grazie! Beh, grazie in anticipo! Lo prendo come un augurio. Come dicevo, ancora non c’è niente di certo ma ci spero tanto! Comunque, adesso è davvero meglio che vada. Mandate i miei saluti al vostro Maestro e speriamo che al nostro prossimo incontro non sarò più un semplice soldato di fanteria!” Così detto, il giovane si congedò scattando sull’attenti “Fate il tifo per me, mi raccomando!”

Quando si fu richiuso la porta alle spalle, Totto si lasciò sfuggire un sospiro divertito “Ah, i giovani! Sempre così pieni d’energia e speranze. Sapeste quanto vi invidio.”

“Sembra un tantinello troppo rilassato per qualcuno sul punto di ricevere una promozione.” notò Luxu, un pò perplesso.

“E’ un giovanotto un pò bizzarro, ma le sue intenzioni sono buone. Forse una posizione di maggior responsabilità è proprio quello che ci vuole per tirargli giù la testa dalle nuvole.” rispose il bibliotecario, soffocando una risatina. “Tutto a posto con la copia dei volumi, Nahara?” chiese poi, osservando l’apprendista intenta a scannerizzare il primo tomo all’interno di una colonna situata in un angolo dello studio.

“Ho quasi finito.”

Luxu si avvicinò per vedere meglio. Incassato nella parete, quello che sembrava un pilastro portante del castello era in realtà un terminale d’accesso collegato ad una piattaforma rotante. Nahara recuperò il primo libro e lo porse ad Azal perchè lo restituisse al Dottor Totto. Poi, preso il libriccino della commedia di Lord Avon, lo posizionò all’interno della colonna e premette un pulsante, avviando la scansione. L’intera struttura ruotò su sé stessa di 360 gradi, restituendo il libro esattamente così come v’era stato inserito. Una volta rimosso anche quello, due libri identici a quelli appena scannerizzati si materializzarono sulla piattaforma, l’unica differenza tra questi e gli originali era la loro chiara natura digitale, resa ben evidente dall'alone luminoso e dalla semi-trasparenza dei volumi duplicati.

Nonostante apparissero quasi impalpabili, Nahara li raccolse proprio come se fossero fatti di vera carta e li sfogliò per assicurarsi che non vi fossero errori di copiatura.

Azal restituì i tomi originali al bibliotecario "Non conoscevo i retroscena degli scritti di Durai." ammise, sentendosi un pò colpevole per averli bollati semplicemente come una 'farraginosa cronaca di guerra' soltanto una mezz'ora prima. "Il loro contenuto è davvero così sovversivo da giustificare un simile accanimento da parte dei censori? Addirittura l'assassinio dell'autore?"

Totto si carezzò la barba fulva "All'epoca, essi avrebbero svelato una terribile cospirazione, fatto scoppiare uno scandalo. Ma oggi, sono ancora fonte di grande dibattito per un motivo ben diverso. Alcuni studiosi, tra cui il sottoscritto, ritengono che l'autore non sia affatto morto..."

I tre apprendisti rimasero come impietriti di fronte a quell'affermazione. Forse, la guardia non aveva tutti i torti a sostenere che il Dottor Totto avesse idee un pò troppo eccentriche per una pacata discussione tra accademici.

"...e che il suo cosiddetto 'lontano discendente', nonchè scopritore di testi così a lungo ritenuti perduti, altro non sia che Orran stesso. Tornato sulle scene per vendicarsi di coloro che l'avevano privato della propria voce e per far conoscere al mondo intero la verità." Il bibliotecario unì le punte delle dita tozze, godendosi l'espressione sbigottita dei ragazzi "Ovviamente si tratta soltanto di una teoria. Ma se mai decideste di cimentarvi nella lettura di questo bel malloppo, tenetela a mente mentre vi muovete di capitolo in capitolo. E posso garantirvi che noterete un filo conduttore, una trama sotto la trama, come se il narratore avesse vissuto non una, ma molte vite in successione al solo fine di raccontare proprio a voi la sua lunga e tormentata storia."



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E niente, ragazzi, che vi devo dire! :\ altro capitolo senza il Maestro e pieno di fuffa e lorebuilding di cui probabilmente non frega niente a nessuno. Ma forse avrete notato che sto cercando di dare un'origine e una spiegazione ai talenti e ai piani contorti del Maestro dei Maestri. Da Merlino coglierà l'idea della preveggenza, dagli scritti di Durai l'abilità di trasferire un cuore da un corpo all'altro che si rivelerà fondamentale per permettere al Libro delle Profezie di esistere. E chissà, magari il programma Magitek è il primo germoglio del programma Replica che diventerà poi così cruciale ai fini della nuova Organizzazione... di cui, diciamocelo, il Maestro dei Maestri è l'onorario N°0? :3
Vi lascio alla legenda piena di commenti superflui. Un bacione a tutti e alla prossima, MAY YOUR
BE YOUR GUIDING KEY!

 

Legenda:

 

 


* Rapporti di Orran Durai (Durai Papers): un libro bandito dalla Chiesa di Glabados in Final Fantasy Tactics. Racconta la storia di Ramza Beoulve e del mondo di Ivalice.
** Sarò il tuo Passerotto di Lord Avon (I’ll be your Canary): è l’opera teatrale recitata all’inizio e alla fine di Final Fantasy IX, parodia di varie opere Shakespeariane tra cui Romeo e Giulietta e Re Lear.
*** Armatura Magitek: Introdotte in Final Fantasy VI e poi riutilizzate in vari altri giochi tra cui XV e XIV sono macchine da guerra tipicamente sviluppate in seguito a ricerche ben poco etiche
. Sto forse dicendo che a Radiant Garden questa cosa ce l'hanno di vizio? :P Probabilmente si.











 





 

**** Kefka Palazzo: antagonista principale di Final Fantasy VI. Prima di diventare 'il Joker di Final Fantasy' (ossia un pazzo omicida con un god-complex da far paura) in seguito ai terribili esperimenti subiti, era un ambizioso soldato dell'Impero Gehstaliano e probabilmente persino una persona decente. E in questa fic, siamo qui per celebrare le persone decenti che si rovinano da sole o si fanno rovinare dagli altri :D














***** Dottor Totto (Dr. Tot) è il paciocchissimo insegnante della Principessa Garnet in Final Fantasy IX. Nonostante sia un personaggio minore, mi è sempre piaciuto molto per il suo ruolo di mentore e consigliere.



 



 




 

****** Ardyn (Ardyn Izunia / Ardyn Lucis Caelum) Ops, un altro cattivone! :3 Ardyn è l'antagonista principale di Final Fantasy XV nonchè il primo re della stirpe a cui anche il protagonista del gioco, Noctis, appartiene. Da qui, l'idea di renderlo uno dei primi sovrani di Radiant Garden. Sento già i puristi che minacciano di uccidermi per aver messo lui come re e Kefka (BEST VILLAIN EVAH) come suo sottoposto ma insomma... se siete puristi arrabbiati dovreste saperlo che Kefka non rimane mai il sottoposto di qualcuno per molto a lungo! E che Ardyn è stato chiaramente modellato usando Kefka come ispirazione in quanto entrambi ricoprono il ruolo di braccio destro di un imperatore fantoccio che manipolano (ed eliminano) per i propri fini e che entrambi portano il mondo di gioco nello stato di completa devastazione che è il World of Ruin, ossia un lasso di tempo in cui, a tutti gli effetti, l'antagonista ha di fatto trionfato sui buoni.

 

   
 
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