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Autore: Orchidea_22    20/07/2019    1 recensioni
"Perché hai … iniziato a ballare?”
“Beh, a dire il vero non c’è chissà quale motivo dietro: a dirla tutta non credo di essere in grado di dire quando e perché ho iniziato a ballare. Forse è per il semplice fatto che è una cosa che ho sempre avuto dentro di me, che è parte del mio corpo e della mia anima, è parte del mio essere. È’ … nella mia natura, credo. Per me ballare è come … camminare. Le persone camminano sempre, no? Ecco, io voglio sempre ballare.”
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Key, Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO XII


Manca poco all’inizio della lezione, le ballerine si stanno tutte riscaldando, e la sala di danza è silenziosa come ogni mattina, ma mentre di solito questa atmosfera fa rilassare Hee Rin, questa volta la ragazza ha l’impressione che la stia facendo addormentare: nemmeno gli esercizi di stretching che sta facendo la aiutano a svegliarsi.
Non deve sforzarsi molto per capirne il perché, sa perfettamente di avere dormito solo poche ore, e gli effetti della notte appena trascorsa iniziano a farsi sentire: dopo essere riuscita a mandare via Taemin, che non ne voleva proprio sapere di lasciare l’amico da solo, ha aiutato Key a sistemarsi, ha unito i loro letti e lo ha fatto distendere, seguendolo subito dopo.
 

“Va un po’ meglio adesso?”

Key si limita ad annuire, guardandola con gli occhi ancora rossi e gonfi, mentre una piccola lacrima gli scorre sul naso. Hee Rin sporge la mano e glie la asciuga.

“Smettila di piangere, su. Sono certa che Jonghyun non pensava realmente le cose che ha detto”

“Non doveva nemmeno dirle, quelle cose. È mio amico, Hee Rin-ah. O forse ero solo io a pensarlo …”

Hee Rin scuote energicamente la testa e gli prende una mano.

“No Key, questo non è vero. Anche lui ti vuole bene. Era solo sconvolto, non se lo aspettava. Hai ragione, è stato poco delicato a dire quelle cose, ma non pensare minimamente che lui non ti voglia bene, perché sono sicura che non è così”

“Come fai a dirlo?” chiede lui tirando su con il naso e accucciandosi ancora di più su un fianco.

“Perché ho visto come ti guarda, come tutti voi quattro vi guardate reciprocamente. Solo osservandovi posso immaginare la grande amicizia che vi lega … anche se passate i tre quarti del tempo a prendervi in giro!” conclude la ragazza facendogli l’occhiolino e strappandogli un sorriso.

“Perciò non pensare che lui non ti voglia bene, Key. Lui ti vuole tanto bene, ha solo avuto una piccola, uh … crisi di identità, diciamo così. Dagli un po’ di tempo per calmasi, e tutto si risolverà”

Key la guarda e la ragazza gli sorride caldamente, facendolo sorridere a sua volta.

“Su, ora dormi, domani mattina vedrai che a mente serena tutto ti sembrerà meno grave di quello che pensi” gli dice infine accarezzandogli il capo.
Key le sorride ancora una volta.

“Hee Rin … grazie” sussurra lui ad occhi chiusi, mentre il suo respiro si fa sempre più regolare. Solo quando è certa che Key dorma profondamente, Hee Rin smette di accarezzargli i capelli, e si addormenta a sua volta.
 


“Ragazze, un attimo di attenzione”

Hee Rin torna con i piedi e la testa sul parquet, alla sua lezione, nella sala di danza.

“Su forza alzatevi in piedi. Prego direttore Lee, entri pure”

Un leggerissimo mormorio di sottofondo accompagna l’ingresso di Lee Jinki, il direttore dell’accademia, quello che, il suo primo giorno, Hee Rin ha scambiato per un semplice allievo: è giovane e bello esattamente come lo ricordava, e il suo ingresso in sala sembra portare il sole all’interno di quelle quattro mura. Le ragazze fanno un leggero inchino al suo arrivo, mentre lui ricambia il loro saluto sorridendo e facendo loro segno di tirarsi su. È la persona che lo segue che però attira irrimediabilmente la sua attenzione: dopo pochi secondi infatti, Taemin fa il suo ingresso, accolto da mormorii di stupore ed eccitazione. È bello come il sole, e vaga con lo sguardo nella sala alla ricerca di qualcosa … o qualcuno.  Hee Rin tiene lo sguardo fisso su un punto indefinito della sua spalla, pensando ancora una volta alle cose dette da Minho, e sperando con tutto il cuore che Taemin la ignori schifosamente: la voglia di guardarlo però è forte, la tenta maledettamente, fino a quando la ragazza non decide di cedere.

Solo una sbirciatina, mi basta un secondo per vedere il suo viso.

Alza lo sguardo verso di lui, e lo sorprende a guardarla. Dura davvero solo un secondo, ma con quello sguardo Hee Rin capisce tutto.

“Buongiorno amore”
“Come sta Key?”
“Mi sei mancata da morire”

Il ragazzo non apre bocca, ma Hee Rin sente la sua voce forte e chiara, come se quelle cose glie le avesse sussurrate all’orecchio: gli sorride appena, un attimo prima che lui distolga lo sguardo e si sistemi accanto al fratello, davanti alla classe.
Hyuna rompe nuovamente il silenzio.

“Bene ragazze, il direttore è venuto a fare una comunicazione importante”

Le ballerine mormorano tra loro eccitate, ma una frase in particolare giunge alle orecchie della ragazza.

“Ma buongiorno, bel professor Lee”

È solo un sussurro, ma Hee Rin non ha dubbi su chi sia stata a parlare, la vede, dietro di lei e riflessa sullo specchio: Son Naeun.
Sta per voltarsi e dirle di fare un po’ di silenzio, quando il direttore Lee inizia a parlare.

“Buongiorno ragazze, ho un annuncio da fare. Non so chi di voi è al corrente, ma tra poche settimane Kai tornerà con un nuovo album. Per chi non lo sapesse, io e Kai siamo amici da moltissimi anni, e in occasione del suo ritorno sulla scena mi ha chiesto di ospitare nella nostra scuola l’anteprima del suo ultimo concerto”

Dei gridolini iniziano a levarsi tra le ballerine, che cominciano a guardarsi tra loro e a darsi gomitate ammiccanti.
Hee Rin dal canto suo resta impassibile: avendo vissuto in Italia non conosce la musica e gli artisti coreani molto bene.

“Un momento, non ho ancora finito. Dicevo, Kai ha chiesto di fare un anteprima del concerto nella nostra accademia, e ha chiesto la presenza di una ballerina, per cui la prossima settimana terremo una piccola audizione per scegliere l’allieva che ballerà con  lui al concerto. Considerando il lavoro che state portando avanti con Hyuna e Taemin, abbiamo pensato che questa sia la classe più adatta alla quale fare l’audizione”

Le sue ultime parole quasi non si sentono, superate dagli strilli di eccitazione delle ragazze, che hanno iniziato a parlottare tra di loro emozionate.
Hee Rin invece è silenziosa e concertata. Non ha idea di chi sia questo Kai, né perché le sue compagne siano così emozionate, ma di una cosa è certa: questa audizione è la sua prima occasione per farsi notare, per spiccare, per riscattarsi da tutte le occasioni che ha perso quando ancora non riusciva a ballare.

“Ragazze, un momento di silenzio per favore. Direttore, grazie mille per questa opportunità, io e il professor Lee faremo del nostro meglio per scegliere l’allieva adatta”

Lee Jinki le sorride, la ringrazia e saluta gli studenti, avviandosi verso l’uscita, mentre Taemin si avvicina a Hyuna e inizia a parlare con lei, discutendo del’imminente lezione.

“Ah Hee Rin-ssi …”

La ragazza alza lo sguardo e incrocia quello del direttore, che la invita ad avvicinarsi.

“Puoi passare dal mio studio nel pomeriggio? C’è una cosa rimasta in sospeso della domanda di ammissione che devi compilare”

“Oh certo io … si, direttore Lee, passerò sicuramente”

“Bene, ci vediamo dopo allora. Buona lezione ragazze”

 


“E’ permesso?”

“Oh, si, prego Hee Rin-ssi, entra pure”

La ragazza apre cauta la porta, e varca la soglia dello studio del direttore. È esattamente come lo ricordava, bello e luminoso come lui.

“Vieni Hee Rin, accomodiamoci qui” le dice lui sorridente indicando il divano vicino alla libreria, quello in cui lo ha visto seduto la prima volta che è arrivata.
La ragazza si accomoda, e lui la segue subito dopo.

“Cosa posso offrirti Hee Rin? Una tazza di thè? È proprio l’ora del mio thè pomeridiano”

“Ecco, io …”

“Su, non accetto un rifiuto, non essere timida”

“Ugh … ok, grazie mille direttore” risponde la ragazza leggermente imbarazzata.

Jinki prepara le tazze e mette l’acqua a bollire sul tavolino di fianco a loro.

“Allora Hee Rin … sono state queste settimane in accademia? Ti trovi bene qui?”

“Si, mi trovo molto bene … ci è voluto un po’ ad ambientarsi e ad abituarsi ai ritmi dell’accademia, ma adesso sto trovando un equilibrio”

“Bene bene … e le amicizie? Ti trovi bene con Key?” chiede iniziando a versare l’acqua bollente nelle tazze. Hee Rin fa una pausa e prende la sua tazza, soffiando leggermente prima di berne un sorso.

“Si, benissimo, è davvero un fantastico compagno di stanza, e anche un buon amico. E anche Minho e Jonghyun sono dei bravi ragazzi, mi hanno aiutata tutti tanto”

“E Taemin?” chiede Jinki.

La ragazza di blocca un attimo, pietrificata e colta assolutamente di sorpresa: non si aspettava una domanda del genere, ma soprattutto non capisce il senso, di quella domanda. Cerca quindi di dare una risposta quanto più possibile generica.

“T-taemin? Si, anche lui è stato carino con me, viene spesso in stanza a preparare le lezioni con Key, e qualche volta è anche uscito insieme a noi”

Uscito insieme a noi … un po’ riduttivo se consideri che l’unica sera in cui siete usciti insieme vi siete baciati, no? Su Hee Rin, sii più credibile.

“Si, lo so, mi ha parlato un po’ di te”

“Eh? Cosa? Ha parlato? Di me? Che ha detto?” chiede lei senza riuscire a trattenersi.
Jinki trattiene una risata prima di continuare.

“Penso che tu abbia attirato la sua attenzione, sai Hee Rin? Taemin ha occhio per queste cose, e il tuo modo di ballare lo ha colpito molto … non ha fatto altro che dire quanto tu sia brava da quando sei arrivata. Devi essere contenta sai, non fa complimenti a chiunque il mio fratellino”

Hee Rin arrossisce leggermente e abbassa lo sguardo, posando la sua tazza vuota sul tavolino che ha di fianco.

“Ehm si, grazie mille direttore” risponde ancora imbarazzata.
Il pensiero di Taemin che parla di lei in quel modo la imbarazza ma al tempo stesso la riempie di gioia.

“Non devi ringraziare me … ringrazia lui quando lo vedrai” le risponde Jinki con un sorriso rassicurante.

La ragazza annuisce e ridacchia leggermente pensando al modo migliore per “ringraziarlo”.

Potrei saltargli addosso appena siamo soli, oppure potrei baciarlo come piace a lui, oppure ancora … Hey,aspetta un attimo Hee Rin, stai calma. Che diavolo stai iniziando a pensare? Sei pazza,pazza da legare, che razza di cose che ti metti a pensare davanti a suo fratello … ci vorrebbe un manicomio, altro che accademia di danza.

La ragazza scuote leggermente la testa, cercando di scacciare via i pensieri poco casti come se fossero delle fastidiosissime zanzare che ronzano nelle orecchie, e per distrarsi inizia a vagare con lo sguardo per tutta la stanza.
La sua attenzione viene attirata da una piccola vetrina, dietro la quale sono posizionati un bel trofeo color oro e una fotografia.

“Vuoi avvicinarti?” chiede Jinki interrompendo il flusso dei suoi pensieri e indicando nella direzione in cui la ragazza sta guardando.
Hee Rin annuisce, e si alza dal divano imitando Jinki, che nel frattempo si è avvicinato alla vetrina e le fa segno di raggiungerlo.

“Ti ha incuriosita molto questo trofeo, Hee Rin?”

“Ehm, si, ha attirato particolarmente la mia attenzione”

“E’ curioso … sai, questo è un trofeo speciale. È il primo trofeo in assoluto che ha vinto Taemin. Ecco, vedi questa foto qui accanto? Questa foto è stata scattata il giorno della gara, dopo la sua vittoria”
Hee Rin si sofferma ad osservare la foto: ci sono un uomo ed una donna sorridenti, in posa insieme a due bambini.

“Questi sono i miei genitori” spiega Jinki indicando i due adulti in piedi.
Hee Rin li guarda: riconosce la donna, la bellissima ballerina che ha visto nella foto della sala 78, e guarda l’uomo. Nota la netta somiglianza di quest’ultimo con il figlio maggiore, e della donna con quello minore.

“Lei direttore somiglia molto a suo padre, mentre il professor Lee è più simile a sua madre” commenta la ragazza osservando i volti dei due genitori.

“Si Hee Rin, è proprio vero. Spesso Taemin veniva addirittura scambiato per una bambina da piccolo, pensa un pò” spiega Jinki trattenendo una risata.

“Guarda, questi qui siamo io e Taemin, all’epoca aveva solo sei anni il piccoletto” conclude lui indicando i due bambini.
Hee Rin guarda il bambino più grande, quello vicino al papà, e poi sposta lo sguardo su quello più piccolo.
Un minuscolo bambino di sei anni la guarda sorridente, con le guanciotte paffute, il nasino a patata e le labbra piccole ma carnose che incorniciano i suoi dentini da latte, mentre regge in mano lo stesso trofeo che è esposto accanto alla foto.
La ragazza trattiene un sorriso nel vedere quel piccolo esserino, e non può fare a meno di provare una tenerezza infinita per quel bambino nella foto, al pensiero che quello sia il suo Taemin.

Accidenti, il direttore ha proprio ragione, Taemin da piccolo sembrava proprio una bambin …

Il suo flusso di pensieri si blocca, travolto e investito da un uragano di ricordi: immagini e suoni prendono il sopravvento, trascinando la ragazza fuori dalla realtà.
La testa inizia a farle male, mentre una voce (la sua stessa voce, da bambina) risuona nella sua testa.

Taemin è la ballerina più bella e più brava del mondo!”

Alla voce si uniscono le immagini, e Hee Rin rivede sé stessa, nel salotto dei nonni paterni, a ballare e saltellare, mentre una bambina (?) balla in televisione.

 “Ahahaha Hee Rin-ah ma cosa dici? Taemin è un maschietto, non una femminuccia come te”

Il dolore alla testa aumenta sempre di più, ma Hee Rin continua sforzarsi di ricordare.
E poi lo vede: il bambino, il bellissimo bambino con le guanciotte paffute, che balla come se ogni parte del suo corpo avesse preso vita propria, che danza come se ogni singola nota musicale lo colpisse al centro della sua anima.
Lo stesso bambino della foto.

“Mamma, ho deciso: anche io voglio fare danza. Voglio diventare bella e brava come Taemin”
“…bella e brava come Taemin”
“… come Taemin”

Taemin.



Il suo Taemin.

“Taemin …” pronuncia in un sussurro, prima di abbandonarsi completamente e venire avvolta nell’oscurità.
 


“Hee Rin-ssi? Stai bene?”
La ragazza apre piano gli occhi, e la prima cosa che vede è il volto preoccupato del direttore.

“I-io … credo di si” balbetta provando ad alzarsi, dopo aver capito di essere distesa sul divano.

“Sicura di stare bene Hee Rin-ssi? Se bianca come un lenzuolo”

“Si, sto bene, direttore … le chiedo scusa per averla fatta preoccupare in questo modo” si scusa lei debolmente, e parzialmente persa nei suoi pensieri.

“Forse è meglio che vai a riposare … sei sicura di farcela? Chiamo qualcuno?”

“No la ringrazio, sto bene, anzi mi scusi ma adesso devo scappare, mi sono appena ricordata di dover andare in un posto” si giustifica lei alzandosi ed inchinandosi, prima di allontanarsi ed uscire di corsa.
Jinki resta solo, e non può fare a meno di chiedersi una cosa tra sé e sé.

Mi domando cosa le sia preso … perché ha iniziato a mormorare il nome di Taemin?
 


Hee Rin corre, corre senza sosta, corre in giardino, corre per le scale, per i corridoi, senza mai fermarsi e senza nemmeno prendere fiato … ogni secondo lontana da Taemin diventa sempre più insopportabile, soprattutto adesso che sa, che ricorda …
Raggiunge il dipartimento di hip hop, quello in cui è certa che il ragazzo stia facendo lezione. Passa per le aule, in quelle vuote controlla all’interno, in quelle occupate cerca discretamente di controllare dalla finestra … ha quasi perso le speranze, quando lo trova. Si avvicina cauta alla finestra e lo guarda.
Come ha potuto dimenticare? Come ha potuto non accorgersene tutto questo tempo in cui è stata accanto a lui?
Non è cambiato di una virgola in tutti questi anni: adesso che lo guarda, adesso che ricorda, le viene così semplice pensare che quell’uomo meraviglioso sia lo stesso bambino che ha visto in tv a 6 anni. Ha le stesse guance, lo stesso naso, lo stesso sorriso … il modo di ballare non può confrontarlo ancora, ma è certa che sia lo stesso, anzi probabilmente sarà anche migliorato rispetto a quando era più piccolo.
Non riesce a credere di averlo incontrato, di averlo visto di nuovo.
È  lui, Taemin, il bambino che a sei anni ha scambiato “per una femminuccia”, il bambino che, senza saperlo, l’ha spinta ad intraprendere la vita da ballerina.
Ma è anche Taemin, l’uomo che l’ha accolta, che l’ha protetta, che l’ha aiutata … l’uomo che l’ha fatta innamorare.
Gli occhi le si riempiono di lacrime, mentre guarda estasiata e innamorata quella che, in poco più di un mese, è diventata una delle persone più importanti della sua vita: ora più che mai lo sente vicino … spaventosamente e tremendamente giusto.
Non vuole disturbarlo o interromperlo, per cui si limita a prendere il cellulare e ad allontanarsi, digitando le parole che ormai, hanno invaso vorticosamente i suoi pensieri spazzando via ogni cosa.
 
Ho bisogno di vederti al più presto. Mi manchi.
 
Preme invio e di rifugia nella sua stanza, cullandosi ancora nei suoi ricordi.



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Si lo so, dire che sono pessima è dire poco. Non pensavo nemmeno fosse passato tutto questo tempo dall'ultimo aggiornamento, invece è davvero un sacco di tempo.
Non trovo nemmeno le parole per dire quanto sono dispiaciuta.
Di parole per descrivere questi mesi ne avrei anche troppe, ma non voglio scrivere un poema.
So solo che mi sono ritrovata a rileggere questa storia e ho avuto nostalgia. Ho acceso il pc e ho provato a scrivere.
Mi dispiace avervi abbandonati, anche perchè ho notato un calo di interesse già nello scorso capitolo, ma capisco che la colpa è solo mia e della mia assenza. Ci tengo tanto a questa storia e a portarla avanti fino alla fine.
Bando alle ciance, eccomi con un nuovo capitolo :) E' un capitolo un pò breve forse, ma che contiene un risvolto molto importante nella nostra storia. 
Fatemi sapere che ne pensate, aspetto sempre i vostri pareri ^^
Spero di non avervi delusi troppo, almeno quanto io sia delusa da me stessa in questo periodo.
Grazie per continuare a seguire.
Vi abbraccio, Anime Danzanti.

F.
   
 
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