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Autore: Queen of Snape and Joker    20/07/2019    1 recensioni
Cosa succederebbe se il Ministero della Magia ripristinasse una vecchia legge che vuole che tutti i maghi siano immediatamente dichiarati sposati con la propria anima gemella? E cosa accadrebbe se, nel bel mezzo della lotta contro Voldemort, Gellert Grindelwald tornasse a turbare gli equilibri del mondo magico, questa volta come salvatore?
Genere: Drammatico, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald, Il trio protagonista, Severus Piton | Coppie: Albus/Gellert, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Da VII libro alternativo
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Silente, a quel punto, si girò verso i suoi colleghi, che erano rimasti paralizzati ai loro posti, un po' per lo choc, un po' per abitudine: solitamente il preside era il primo ad andarsene. "Carissimi, credo possiate immaginare che sono costretto ad indire una riunione d'emergenza. Spostiamoci dunque nel mio ufficio per un tè.", il mago sorrise con la sua solita calma disarmante, nonostante ai più attenti e vicini a lui tra i suoi ascoltatori non mancò di notare che nella sua voce c'era una sorta di incrinatura e che dai suoi occhi azzurri sembrava sparito il luccichio che li caratterizzava. Tutti, pertanto, chi prima chi dopo, si fecero coraggio e seguirono il preside, che sembrava ora più vecchio che mai. Giunti al gargoyle di pietra, sentirono Silente dire la parola d'ordine (fino a una settimana prima "mentine", mutata adesso in "galeoni di cioccolato") e salirono tutti per la ripida scala a chiocciola che portava al quartier generale del loro capo. Arrivati qui, il preside non esitò, con un aggraziato movimento della bacchetta, a trasfigurare la sua scrivania in un tavolo abbastanza grande da ospitare lui e tutti i professori, che si sedettero immediatamente. Solo dopo essersi stabilito a capo tavola, Silente iniziò a parlare per l'ennesima volta in quel giorno infausto:
"Immagino che sarete tutti stanchi e provati dagli eventi di questa mattina, ma rimanderemo il nostro riposo a quando avremo finito di disporre le nuove regole di Hogwarts per quanto riguarda gli alloggi dei neo sposi."
I professori, pur restii anche solo a guardare il preside negli occhi dopo il suo sconvolgente annuncio, tentarono, per il bene degli studenti, di ascoltarlo al meglio delle loro possibilità:
"In merito a quanto disposto all'epoca della prima promulgazione della legge, nel 1048, gli allievi sposati, frequentanti lo stesso istituto, dovranno necessariamente vivere insieme. Pertanto, ricaveremo dei nuovi alloggi dai vecchi quartieri dei docenti nell'ala est del castello. È giusto che i ragazzi non siano obbligati a trasferirsi, eventualmente, in un dormitorio di una Casa che non è la loro, oppure che gli stessi dormitori subiscano delle modifiche a discapito degli alunni celibi. Siamo d'accordo?"
Nessuno osò rispondere negativamente; gli elementi del corpo docenti che di solito si opponevano al preside con maggiore severità, specialmente Piton e Lumacorno, avevano una conoscenza abbastanza profonda della Storia della Magia per sapere che la legge nº.533 era inattaccabile. Il preside, a quel silenzio, proseguì nell'esposizione dei suoi piani:
"Gli studenti sposati con ragazzi che non frequentano la nostra scuola, invece, resteranno qui; tuttavia, gli saranno concessi dei permessi speciali su richiesta per poter far visita al proprio consorte. Avete domande in merito?", Silente guardò i suoi colleghi, esitanti, finché Piton non prese parola anche per gli altri:"Non abbiamo interrogativi in merito alle nuove norme per gli alunni. Credo, però, che tu ci debba delle spiegazioni.", il pozionista guardò duramente il preside, guadagnandosi il silenzioso appoggio di tutti gli altri membri del collegio, che si posero in ascolto di Silente:"Suppongo tu abbia ragione, ragazzo mio. - proseguì l'uomo, passandosi una mano sul volto, come se fosse esausto - Immagino abbiate delle domande per me."
Con quella frase, diede il permesso agli insegnanti di poter finalmente sfogarsi, e la McGranitt fece da apripista a tutti:"Albus, per favore, dimmi che sei sorpreso quanto noi dell'assegnazione della tua anima gemella, che non ne sapevi niente, che non avresti mai potuto pensare ad un'accoppiamento tanto crudele.", la donna lo guardò negli occhi, speranzosa, mentre gli altri docenti trattenevano inconsciamente il fiato, nell'attesa della risposta del preside:"Vorrei poterti dire che hai ragione, Minerva, ma non è così." 
La stanza cadde nel silenzio, mentre gli occhi della McGranitt si riempivano di terrore e delusione. Le parole di Silente suonarono chiarissime nel loro significato più profondo ad ogni mago in quella stanza: l'uomo doveva aver avuto, in qualche momento imprecisato della sua gioventù, un rapporto di natura particolare con Grindelwald. 
Severus, pieno d'ira, decise di fare l'unica cosa che fosse in suo potere: spingersi dove nessun'altro dei suoi colleghi si sarebbe spinto: dare, dunque, voce ai dubbi di tutti:
"Spiegaci - mormorò, a denti e pugni stretti - che cosa significa tutto questo." 
Il mago più anziano sospirò, prima di tuffarsi indietro negli anni in un racconto che nessuno avrebbe mai potuto immaginare di sentire:

"Incontrai per la prima volta Gellert Grindelwald nell'estate del 1899, quando io avevo diciotto anni e lui sedici. Nonostante la giovane età, dimostrò sin da subito di essere un mago estremamente potente, dotato di una singolare intelligenza e provvisto di un modo di porsi e pensare che attirava subito chiunque lo sentisse proferir parola, compreso me. Diventammo presto amici e per due mesi non facemmo altro che pianificare il nostro futuro, studiando assiduamente e perdendoci tra le nostre aspirazioni; non ci volle troppo tempo, però, perché Grindeldwald cominciasse a manifestare i primi segni di quello che sarebbe diventato. Era affascinato dal potere e dalla gloria, che desiderava più di ogni altra cosa. Fu così che ci separammo, anche se, come ben sapete, negli anni successivi il suo nome cominciò a campeggiare assiduamente su tutti i giornali, per via degli atti terribili che prese a perpetrare. Nel 1945 ci scontrammo definitivamente e Gellert decise di consegnarsi a me, dopo ore di massacrante duello; decise di farsi imprigionare, mi permise di rinchiuderlo nella cella più alta di Nurmengard, affinché quella storia, durata quasi cinquant'anni, finalmente giungesse a una fine. Ma a quanto pare ci sbagliavamo...", Silente sorrise malinconico, gettando un'occhiata alla sua fede.
 
I presenti furono, prevedibilmente, colpiti dalla storia del mago, tanto da trovarsi, senza alcuna eccezione, in uno stato emozionale molto confuso: avrebbero dovuto provare pietà per il preside, che, a quanto pare, era finito in quella situazione spinosa solo per colpa dei suoi imprevedibili sentimenti, o rabbia per essersi legato a un uomo tanto orribile? Lumacorno, che aveva anni di esperienza alle spalle, decise che era finito il tempo di pensare al passato, immodificabile, e che era ora, invece, di preoccuparsi del presente:"Albus, abbiamo la necessità di sapere cosa hai intenzione di fare in merito al tuo, ecco, ...nuovo stato.", il pozionista ponderò bene le parole da usare, così da non offendere il preside e da ottenere la risposta più chiara che si potesse strappare ad un uomo enigmatico come Albus Silente. Questi, però, sembrò scosso dalla domanda:
"La legge prevede che io mi prenda carico di Gellert, quindi si stabilirà ad Hogwarts al più presto.", l'ennesima risposta inattesa fece piombare i docenti in uno stato di shock definitivo. O almeno, tutti tranne Sibilla Cooman, che invece roteò gli occhi assumendo un'aria mistica per poi puntare un dito tremolante contro il preside:

"Cose oscure stanno per giungere nel castello dai quattro fondatori...occhi diversi e anima nera prevarrà... tremate teschi e serpenti, perché crollerete sotto il peso dei Doni!..."

Quando la donna rinvenne, si stupì di trovare gli occhi di tutti su di lei, quindi sorrise ed esordì:"Che c'è cari, ho un gorgosprizzo nei capelli?". Non si era resa conto di aver appena formulato una profezia che, a quanto pareva, riguardava Gellert Grindelwald. 
"C-Cosa significava quello?", la Sprout pareva piuttosto scossa, ma Piton, immediatamente, la mise a tacere:"Non era niente, ovviamente. Sibilla ama farci scherzi appena qualcuno le da un po' di attenzione.", il pipistrello dei sotterranei, come amavano definirlo i suoi studenti quando erano lontani dalle sue orecchie, venne ringraziato da uno sguardo pieno di gratitudine del preside, che prese al volo quell'occasione per alzarsi:

"Bene, colleghi, direi di sciogliere questa riunione. Abbiamo discusso argomenti di importanza fondamentale, e di altrettanta fondamentale importanza è l'essere tempestivi: Filius, Horace, per favore cominciate a lavorare sui nuovi alloggi per le coppie sposate. Dovreste trovare un elenco dei ragazzi uniti in matrimonio davanti alle porte di ogni Casa, fatto affiggere da me per mezzo di Gazza. Minerva, Pomona, se non vi dispiace, fate un giro nei dormitori e controllate che gli studenti stiano bene; ho paura che tra loro, a seguito degli eventi di stamattina, si sia potuto creare un po' di trambusto. - dopo un altro dei suoi prodigiosi mezzi sorrisi, Silente si rivolse a Piton, in attesa di ordini - Severus, ti prego di trattenerti qui ancora per qualche minuto, ho delle disposizioni da darti. Voi altri - disse infine ai restanti membri del corpo docenti - siete liberi, per ora, ma tenetevi pronti in caso serva il vostro aiuto." 

La stanza, dunque, si svuotò in fretta, ma Silente cominciò a parlare solamente quando si udì il tonfo della porta dell'ufficio che si chiudeva:"Ragazzo mio, ho paura che i nostri piani debbano subire alcune modifiche."
   
 
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