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Autore: Cielo_Pietra    21/07/2019    1 recensioni
La storia di Susan fu lasciata al caso, quasi dimenticata, io la riprenderò. Riportando giustizia ad una personaggio che io amavo alla follia. Questa storia racconta le vicende di Susan dopo la morte dei fratelli.
''Chi è Re o Regina di Narnia, resterà per sempre Re o Regina''
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aslan, Famiglia Pevensie, Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FINALMENTE HO TEMPO DI SCRIVEREEEEEE!!!! hahahaha 

comunque, ciao a tutti i miei lettori, non so dirvi quanto mi dispiace per la lunga attesa, ma tra esami, lavoro e computer ribelle, non avevo mai un momento. ho scritto questo capito in due momenti molto distanti quindi spero di essere riuscita a rendere il capitolo come volevo. 

non voglio annoiarvi, quindi buona lettura e commentate! 





























































Susan è così diversa dalle ragazze di qui, questa è la sua forza, ha preso quello che di meglio c’è in entrambi i mondi e li usa per essere una persona buona e generosa, oltre che incredibilmente bella. Credo di essermi innamorato di lei, le chiederò la mano oggi stesso e diventando la mia Regina resterà al mio fianco in queste terre, finché le stelle illumineranno il cielo e il sole splenderà alto.

……

Mia moglie credo che sia una delle creature più belle che esistano sul pianeta, ogni volta che la guardavo me ne convincevo, il giorno in cui lei e mio figlio scomparvero da questa terra, ebbi la certezza che la mia felicità fosse volta al termine.

 

Susan chiuse il diario con le lacrime agli occhi e si asciugò il viso con le mani, poi guardò il piccolo Re con gentilezza.

“Mi dispiace deluderti, ma non sono io quella donna, non sono tua nonna, non sono la moglie di Caspian, non sono nemmeno più la donna descritta in questo diario” replicò Susan restituendo il diario

“Non avrò mai quelle risposte, credevo che il vostro arrivo volesse significare che Aslan avesse deciso di spiegarmi chi sono e che tipo di Sovrano dovrei diventare, che tipo di uomo voleva che fossi” disse il ragazzo

“Anch’io sono in viaggio per lo stesso motivo, per ritrovare me stessa e salvare Narnia, ma queste risposte non le puoi trovare da Aslan o dentro un diario, solo tu puoi trovarle in te stesso” ammise Susan

“Avrei voluto tanto conoscere i miei nonni, ho sentito storie di battaglie epiche e diplomazia straordinarie, il popolo di Narnia li adorava, Aslan stesso prese parte alla sua incoronazione, così come alla vostra. Mio padre diventò Re in età molto tarda, ma l’attesa fu ripagata abbondantemente, nessuno dubitava della sua parola o della sua autorità di sovrano, nessuno dei due visse abbastanza da rivelarmi il segreto della loro Grandezza” fece Caspian

“Credo che la chiave di tutto, sia essere il Re che nel cuore sai già di essere, senza pensare a chi è venuto prima o chi verrà dopo, nel mio caso invece deve trovare una corona smarrita, quindi riprenderò il mio viaggio con Yuma e col vostro permesso me ne vado” Susan si alzò e uscì dalla tenda a passo lento, quasi aspettasse di essere fermata, ma proseguì senza voltarsi

Uscendo dalla tenda però non trovò il campo di soldati, ma venne abbagliata da una luce improvvisa e si trovò in una stanza bianca e vuota, finché un enorme Leone non si mise davanti a lei, le sue gambe cedettero istantaneamente con rispetto. Ogni volta che ci si trovava davanti ad Aslan, la sua maestosità e la sua regalità toglievano il fiato. Ora più di allora, Susan ne era soggiogata, forse perché all’epoca era una Regina degna di quel titolo e di rispetto, ora si vergognava a provare anche solo a sostenere lo sguardo accusatorio del Grande Leone.

“Figlia di Eva, in piedi! Dimmi, hai trovato ciò che cercavi?” chiese il Felino

“Ho trovato solo più domande, invece che risposte, ma il mio viaggio non è ancora terminato, troverò la Corona Perduta, non vi deluderò Aslan” replicò la ragazza

“Bambina mia, non pensare a deludere me, ma piuttosto te stessa, se avrai successo riconquisterai molto più di una banale corona, riconquisterai la tua vita” concluse il Leone prima di ruggire, la ragazza chiuse gli occhi con timore, quando li riaprì si trovava fuori dalla tenda del Sovrano di Narnia

Il mattino seguente un cavallo già sellato, aspettava lei e Yuma all’ingresso del campo, si misero in viaggio, entrando in un bosco, non trovarono nessun ostacolo e la giornata trascorse tranquilla, all’imbrunire trovarono una grotta, Susan stanca dopo la lunga cavalcata decise che era ora per una bella dormita e il cucciolo non poteva che essere d’accordo con la ragazza. Accese un fuoco per potersi scaldare, anche se Yuma se ne scosto impaurito.

‘’Hai paura del fuoco?’’ chiese Susan

‘’La mia mamma dice sempre che il fuoco brucia casa, non mi devo avvicinare o mi prenderà’’ disse Yuma

‘’Yuma, la tua mamma non c’è più, vero?’’ domandò lei

‘’La mia mamma mi ha detto che mi aspetta da Aslan’’ replicò il lupetto ‘’Aslan si trova sicuramente al castello, per quello sto venendo con te, la mia mamma mi aspetta li ’’ concluse lui

‘’Oh tesorino, no! Lei intendeva nelle Terre di Aslan, quando sarai cresciuto e sarà il momento che vi ritroviate’’ gli spiegò la Regina  ‘’Sai, anche i miei fratelli sono lì adesso, quindi la tua mamma non è sola, e nemmeno tu, ci sono io’’ spiegò Susan

Yuma si avvicinò alla ragazza e posò la sua testa sul grembo di lei e si accucciò addormentandosi, Susan rimase ad ascoltare il silenzio della grotta, poi girandosi e guardando nel buio alla ragazza parve di vedere qualcosa, sembravano scale, la grotta scendeva, o almeno così sembrava, doveva accertarsene, anche se non moriva dalla voglia di andare lì giù da sola.

Si divincolò da Yuma in maniera lenta, per non rischiare di svegliare il cucciolo, percorse la grotta mantenendo sempre una mano lungo la parete, in modo da non rischiare di perdere l’orientamento, quando la sua mano sfiorò qualcosa, per un momento tirò via la mano spaventata, poi avvicinò lentamente le dita al muro, si ritrovò in mano una torcia. Dopo qualche minuto a ragionare su come poteva accenderla, si ricordò di avere ancora qualche fiammifero, ogni gentildonna che si rispetti nasconde qualche trucco nel corpetto. Una volta che la torcia fu accesa, continuo il percorso e aveva ragione, erano proprio scale, vecchie scale in pietra che scendevano a spirale. Quando raggiunse l’ultimo gradino e sentì che sotto vi era un pavimento staccò la mano dalla parete e percorse a tentoni quella che pareva una stanza sotterranea, ma non si vedeva niente nemmeno con la torcia, doveva essere molto vasta, i pensieri della ragazza si arrestarono quando le venne il presentimento che lei lì ci fosse già stata, istintivamente cercò verso la sua sinistra e come immaginava vi trovò un’incavatura di pietra, vi mise dentro la torcia e il fuoco prese a percorrere tutta la stanza in circolo, finché non si illuminò a giorno.

La cripta della Tavola di Pietra

























spero che il capitolo sia stato all'altezza dell'attesa, come sempre se avete voglia continuate a scrivermi e commentarmi, ci vediamo al prossimo capitolo, ciao. 
   
 
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