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Autore: Gandalfr_    21/07/2019    0 recensioni
Onde blu ed alte si infrangevano contro la nave... Pezzi di legno staccati da questa galleggiavano sulla distesa d’acqua.
Una piccola testa osservava quell’oggetto in balìa del mare, la sua casa.
La piccola sirena agitava la sua coda argentea senza farsi vedere: nessuno doveva scoprirla.
Improvvisamente una piccola figura cadde dal ponte della nave accompagnata da un urlo femminile.
Immediatamente, senza pensarci, la piccola creatura si buttò a capofitto nelle acque burrascose, e nuotando con forza riuscì a prendere colui che era caduto in acqua.
Velocemente nuotò verso la riva e quando arrivò sulla terraferma i primi raggi del sole la colpirono, facendole bruciare la pelle diafana.
La piccola resistette cercando di rianimare quello che ormai aveva scoperto essere un piccolo umano; appena egli aprì gli occhi lei lo guardò con i suoi occhi color ambra, poi oscillando la mano dinnanzi al suo volto gli sussurrò:
-Ora tu mi vedrai come una semplice umana come te che ti ha salvato la vita.-
Dopo averlo risvegliato da quella sottospecie di trance corse nuovamente in mare addentrandosi nei fondali marini.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Onde blu ed alte si infrangevano contro la nave... Pezzi di legno staccati da questa galleggiavano sulla distesa d’acqua.

Una piccola testa osservava quell’oggetto in balìa del mare, la sua casa.

La piccola sirena agitava la sua coda argentea senza farsi vedere: nessuno doveva scoprirla.

Improvvisamente una piccola figura cadde dal ponte della nave accompagnata da un urlo femminile.

Immediatamente, senza pensarci, la piccola creatura si buttò a capofitto nelle acque burrascose, e nuotando con forza riuscì a prendere colui che era caduto in acqua.

Velocemente nuotò verso la riva e quando arrivò sulla terraferma i primi raggi del sole la colpirono, facendole bruciare la pelle diafana.

La piccola resistette cercando di rianimare quello che ormai aveva scoperto essere un piccolo umano; appena egli aprì gli occhi lei lo guardò con i suoi occhi color ambra, poi oscillando la mano dinnanzi al suo volto gli sussurrò:

-Ora tu mi vedrai come una semplice umana come te che ti ha salvato la vita.-

Dopo averlo risvegliato da quella sottospecie di trance corse nuovamente in mare addentrandosi nei fondali marini.

 

8 anni dopo.

 

Il giorno più importante per una sirena è quello del suo centocinquantesimo plenilunio, Nefrite lo sapeva bene, ma proprio si annoiava a star seduta senza far nulla, lei voleva volteggiare in acqua creando correnti con la sua forte coda oppure buttarsi a capofitto nei mulinelli; con una mano sulla guancia fantasticava sulle cose che avrebbe potuto fare se non fosse stata intrappolata dalla madre che sosteneva fosse l’ora di trovarsi un tritone, e visto che nel mar mediterraneo non ce n’erano si doveva migrare verso nord.

Ma lei non voleva lasciare il clima mite dei mari in cui era cresciuta, si risvegliò dai propri pensieri quando sentì che la mamma cercava di comunicare telepaticamente con lei, alzò gli occhi al cielo: Oh Nettuno! Ma cosa poteva mai volere?

Iniziò a nuotare verso la madre e quando arrivò alla baia dove di solito si fermavano a parlare in superficie si aggrappò ad una roccia mettendosi seduta ma rimanendo la sua coda nell’acqua.

-Cos’è che volevi dirmi mamma?- sbuffò portando i capelli biondi dietro l’orecchio, girando il capo verso la madre.

-Volevo dirti che stasera partiamo, hai preparato già tutto?-

La mamma di Nefrite, Titian era una sirena con oltre 500 anni di vita, una creatura dai lunghi capelli scuri, la pelle olivastra e gli occhi neri come il carbone, autoritaria come quelli che comandano sulla terra (secondo Nefrite), ma una grande rompi conchiglie.

La sirena più giovane annuì.

-Dov’è mia sorella?-

Titian si imbronciò, mettendosi una mano sulla tempia.

-Sto provando a chiamarla ma fa finta di non sentirmi.-

Pronunciò quelle parole abbastanza stizzita, le sirene sanno che solo Nettuno può fermare una sirena imbestialita ed è forse per questo che dalle acque emerse la testolina di Alike, sirena di 100 anni dai capelli lisci e castani, il nasino pieno di lentiggini e gli occhi color cioccolato.

-Eccomi mamma!- 

La piccola sirena impaurita si sedette immediatamente di fianco alla sorella, messe vicino le code deve due sirene erano diverse, quella di Alike sembrava somigliare ai raggi del sole al tramonto.

Quella di Nefrite era argentea con qualche filo di verde, era l’unica sirena della famiglia ad averla così; quest’ultima non era per niente simile alla madre o alla sorella, presentava lunghi capelli color grano, occhi gialli come l’ambra e pelle bianchissima.

A risvegliare le due sorelle dai loro pensieri fu la madre.

-Forza, cefalette! Andiamo a finire di preparare i bagagli.-

Titian si tuffò in mare, il sole stava quasi ormai per tramontare e l’acqua era dello stesso colore della coda di Alike.

La più piccola sembrava triste e agitava le pinne in acqua, il che non era un buon segno.

-Che ne dici di... scappare?-

La sorella più grande la osservò incredula, poi sorrise.

-Scappare? E dove? Qui tritoni non ce ne sono e lo sai che la mamma dice che ci servono per servirci ed accoppiarci.-

Nefrite guardò il cielo, con un po’ di malinconia, sarebbe stato l’ultimo tramonto che avrebbe visto a casa sua.

-La mia idea non era quella di rimanere sott’acqua, e se ci mischiassimo per qualche tempo con i terrestri?-

Alike guardò la sorella speranzosa, non voleva lasciare la sua terra.

Nefrite ci pensò, e non la trovò poi una cattiva idea.

-Sai che ogni 12 ore dovremo andare in mare? E nessuno dovrà sapere il nostro segreto... ma se vuoi io ci sono.-

La bionda sorrise ed abbracciò la più piccola.

-Ora cerca di non pensare, non devono scoprirci.-

Nefrite si tuffò in acqua con la sorella, ed entrambe iniziarono a nuotare verso il golfo di Napoli.

 

   
 
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