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Autore: Sersci    21/07/2019    0 recensioni
Christian Deveraux è ricco, cinico ed arrogante. Charlotte lavora per pagarsi gli studi all'Università.
Tra i due è odio a prima vista. Oppure no?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Deveraux era rimasto colpito dalla ragazza che gli aveva recapitato il cibo. Generalmente veniva un ragazzo. Gli sembrava di ricordare che fosse il figlio dei proprietari o giù di lì. Sinceramente guardava sempre le persone con fare distratto, ma quella giovane donna lo aveva colpito. In realtà a colpirlo era stata la frase detta da lei prima che si chiudesse la porta alle spalle. Era abituato a dare ordini e sentirsi ripertere con una certa deferenza "Buonasera, signore" oppure "Sarà fatto, signore". "Buona cena" non se lo era ancora sentito dire. Aveva alzato gli occhi e notato un leggero colorito rosa imporporare le guance della ragazza. Divertente. Le donne che frequentava sembravano delle bambole alla ricerca maniacale della perfezione. Perfezione che raggiungevano a suon di bisturi e costosissimi ritocchini. Ma quello era il suo mondo. Prese il cellulare e compose il numero di Bruno. Era da anni al suo servizio, un uomo molto fidato. Lo si poteva definire la sua ombra: guardia del corpo, segretario e confidente. Gli aveva rivelato cose che non si sarebbe mai sognato di dire ai suoi genitori. D'altre parte non era stato semplice essere figlio di Marcel ed Anne Deveraux. Da sempre in giro per il mondo e pronti a sostenere qualche iniziativa benefica, che si trattasse di salvare le balene in Groenladia o le foreste in Amazzonia. Solo in un determinato periodo dell'anno i suoi genitori non mancavano mai, anzi tutta la famiglia si riuniva per celebrare la festività che sua madre Anne adorava e riteneva la più importante fra tutte: il Natale. Onestamente avrebbe voluto essere dall'altra parte del pianeta piuttosto che con i suoi. Non che non amasse stare insieme con loro, ma in quelle occasioni sua madre e sua nonna facevano di tutto per vederlo sistemato. Quelle due insieme erano peggio dello squadrone della morte. Lui regolarmente si faceva accompagnare dalla sua ultima conquista che, ovviamente, non era ben accetta. Sua nonna poi detestava le Barbie (le chiamava così) che di volta in volta le venivano presentate. A loro sicuramente la fattorina non sarebbe dispiaciuta. Non importava che fosse di famiglia ricca, l'importante che non fosse una bionda mozzafiato tutta curve che, secondo sua madre, non poteva essere la donna ideale per creare una famiglia. 

Chiamò Bruno affinchè prendesse informazioni sul nuovo fattorino del ristorante Les Etoiles. Quella ragazzina poteva fare al suo caso. L'idea gli balenò dritta nel cervello non appena compose il numero di cellulare. "Bruno voglio sapere tutto su una ragazza". Poche parole, anzi un solo secco e deciso ordine e Bruno, che era abituato ad obbedire ai suoi comandi, si attivò immediatamente. sapeva che di lì a poco avrebbe ricevuto un intero rapporto con vita, morte e miracoli della giovane e della sua famiglia. 

"Ho tutto, Signore" disse il suo segretario entrando in ufficio. "Lascia il rapporto sulla scrivania" gli rispose senza neppure distogliere lo sguardo dall'enorme vetrata del suo ufficio. Le persone sembravano formiche viste dall'alto, dense nuvole nere sembravano volteggiare nel cielo. Di lì a poco sarebbe scoppiato un bel temporale. Guardò la busta bianca che conteneva le informazioni prese da Bruno sulla fattorina. Ne strappò un lembo e lesse il contenuto.

"Charlotte Morel - 21 anni - nata a La Rochelle - si è trasferita a Parigi per frequentare la facoltà di medicina - suo padre Philip possiede un'officina meccanica - ha perso sua madre ad 11 anni - studentessa modello con voti molto alti - lavora da poco tempo al Les Etoiles". Poche scarne righe rappresentano la vita di questa sconosciuta.  Era normale che lavorasse per mantenersi gli studi di medicina. Suo padre era un meccanico e pagare gli affitti e l'università alla figlia in una città come Parigi non doveva essere semplice. Pensò di indagare ancora sulla giovane. Mancava meno di un mese al Natale e forse per la prima volta dopo tanti anni sua madre e sua nonna lo avrebbero lasciato in pace. La fattorina era la tipa giusta per le due donne, ne era sicuro. 

Aveva deciso ormai. Quella ragazza avrebbe dovuto accompagnarlo a casa con i suoi, spacciarsi per la sua nuova conquista e restare con lui e la sua famiglia quei quattro terrificanti giorni di Natale. Tutti hanno un prezzo ed un punto debole. Deveraux lo sapeva bene. Negli affari era uno squalo vorace e pericoloso.

"Voglio che mi recapitiate la cena alle 21 in punto nel mio appartamento" ordinò bruscamente la sua cena a Michel che dall'altra parte della cornetta prendeva appunti e mentalmente malediceva Blackman. "Sarà fatto signor Deveraux"

Alle 21 la "sua cena" suonò al campanello. "Entri pure Charlotte". La ragazza apparve alquanto sorpresa. Non capiva come potesse conoscere il suo nome. Sicuramente glielo aveva detto Michel quando prendeva le ordinazioni. Entrò nell'appartamento e come per la volta precedente lasciò il box contenente il cibo sul tavolo del soggiorno. C'era qualcosa di diverso però questa volta. Non accennava mnimamente a pagare. Strano. 

"Charlotte lei si intende di transazioni di affari?" le chiese questa volta spiazzandola del tutto. Ma che razza di domanda le aveva fatto? "Ovviamente no" gli rispose tranquillamente.

Le si avvicinò e con voce calda le disse "Charlotte, vorrei proporle un affare". 

 

   
 
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