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Autore: Myriru    22/07/2019    6 recensioni
Vänskap och älskar? -> Amicizia o amore? in svedese.
Dal testo:
Lei aveva sussurrato il suo nome lentamente, non l’aveva mai fatto. Aveva avvicinato il volto al suo e lei aveva chiuso gli occhi, dando il suo consenso.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel von Fersen, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Herr Hans? »
«Sì? »
Il conte Fersen girò il volto a guardare il suo maggiordomo davanti alla porta della sua camera. Si alzò a sedere lentamente e il lenzuolo cadde sulle sue gambe, scoprendo il busto nudo, e guardò l’uomo.
Quella notte non riusciva a prendere sonno in nessun modo, la sua mente era troppo occupata a pensare a quello che aveva sentito riguardo Oscar. Il generale aveva organizzato una festa in suo onore per trovarle marito – cosa che lo aveva sconvolto e non poco – e, da quanto gli aveva riferito un giovane conte, era stato un completo disastro:
Oscar non aveva indossato alcun abito femminile – a quanto pare era stato l’unico a godere della sua bellezza femminile, dopo tutto –, aveva permesso ai suoi rozzi soldati di entrare nel suo palazzo durante il ricevimento, si era fatta beffe di tutti i partecipanti e aveva danzato con alcune fanciulle.
Il giovane conte si era inoltre lamentato di come avesse osato baciare la sua fidanzata e ne era rimasto sconvolto. Oscar e una donna?
«E’ arrivato il conte Girodelle »
Lo svedese guardò interrogativo il suo maggiordomo, portò una mano sulla fronte stanco. Lanciò uno sguardo verso l’orologio da appoggio sul mobile poco lontano illuminato dal candelabro ancora acceso.
«Che cosa? Nel mezzo della notte? »
«E’ ubriaco, herr… »
Il conte sgranò gli occhi, si alzò rapidamente dal letto, si coprì con la vestaglia e superò il maggiordomo. Scese rapidamente le scale, preoccupato per il suo amico e lo trovò barcollante, vicino al portone d’ingresso, mentre si avvicinava a lui.
«Victor! »
«Oh, buongiorno Hans… »
L’uomo si passò una mano tra i capelli e rise delicatamente, quasi inciampò nel nulla mentre gli si avvicinava.
Urlava cose senza alcun senso logico e si chiese, stranito, cosa l’avesse indotto a bere così tanto ed a raggiungerlo nel bel mezzo della notte. Alcune cameriere erano uscite dalle loro stanze ed erano corse a controllare quello che stava accadendo richiamate dal vociare del conte francese.
«Olav! Prendi dell’acqua! »
 
«Allora, mi vuoi spiegare che cosa è successo? »
Girodelle era steso sul divano, con una benda fredda poggiata sulla fronte e guardava silenzioso il soffitto. Il conte si lasciò sfuggire un sospiro disperato, guardò la giacca viola finemente ricamata dell’amico abbandonata su una poltrona poco distante.
Probabilmente anche lui aveva partecipato al ricevimento a casa Jarjayes e anche lui aveva goduto dello spettacolo diretto da Oscar.
«Ma certo… è stata la disperazione… dopo tutto quello che ho notato…»
Fersen aggrottò la fronte e guardò l’uomo confuso che abbozzava un debole sorriso spostando la pezza dalla fronte agli occhi.
«C’è qualcuno nel passato di Oscar François… o forse c’è ancora  »
Sgranò gli occhi e impallidì, Girodelle alzò la benda dagli occhi e lo guardò stanco.
Girodelle amava tanto Oscar, da sempre. Non gli interessavano i suoi soldi, la sua posizione, la vicinanza alla corona e la sua grande amicizia con la regina.
No.
Adorava il suono della sua voce, i suoi lineamenti delicati, i suoi occhi color turchese, la chioma bionda, il suo sorriso…
Amava il suo carattere, la sua lealtà, la sua forza e la sua tenacia… amava tutto di lei!
Sperava da tanto di poter essere all’altezza di una tale creatura così meravigliosa, di poter essere suo come nessun’altro prima, neppure André.
Era dannatamente geloso del rapporto che aveva con Oscar, degli sguardi che potevano scambiarsi, dalle attenzioni che lei gli donava e del tempo che potevano passare insieme.
La corte mormorava, si pensava una relazione tra i due e, quando lei aveva lasciato la guardia reale, il pettegolezzo si era ingigantito a dismisura. Aspettava un figlio da quel servo?
Voleva scappare con lui per sposarlo?
«E’ una persona molto conosciuta »
Dopo la festa aveva raggiunto Oscar in giardino e lei sembrava soddisfatta del caos che aveva creato, nessun nobile ora lo avrebbe più ostacolato. 
L’aveva stretta tra le sue braccia, le aveva sussurrato parole dolci e lei aveva abbandonato la maschera da comandante freddo lasciando che un tenero rossore le colorasse le gote. Lei aveva sussurrato il suo nome lentamente, non l’aveva mai fatto. Aveva avvicinato il volto al suo e lei aveva chiuso gli occhi, dando il suo consenso.
Poi d’improvviso si era allontanata, non appena le loro labbra si erano sfiorate, ed era corsa via.
Lo svedese distolse lo sguardo e Girodelle ricordò cosa gli disse madame Sophie von Fersen quando venne a trovare il fratello in Francia.

 
«Piuttosto, osservate la dama con cui sta danzando mio fratello! E’… madamigella Oscar! Nessun altro sembra averlo notato… madamigella Oscar ha indossato vesti femminili apposta per mio fratello »
 
Sorrise al ricordo della sorella dell’amico. Doveva essere ancora un po’ lucido, pensò, se riusciva a ricordare perfettamente le parole di madame Sophie.
Fersen tornò a guardarlo e notò con piacere che si era finalmente addormentato.
«Che cosa significa, Oscar? Che Victor… Mi dispiace! Mi dispiace Victor! »
Era lui l’uomo di cui parlava, ne era più che sicuro. Oscar aveva provato qualcosa per lui, lo sapeva già da tempo, ma per tutto questo tempo quel sentimento non era mutato?
Era a conoscenza dei sentimenti che provava il suo amico per Oscar e si sentì male nel ricordare i SUOI sentimenti che lo avevano legato, per un periodo, alla donna.
Qualche lacrima gli bagnò il viso, le lasciò cadere silenziose mentre aspettava l’alba.
 
«Non è divertente ubriacarsi e rimanere bloccati nel bel mezzo della notte. Mi dispiace »
«Non ti devi preoccupare, non è un problema »
Il francese si sistemò sul divano e portò una mano alla testa dolente, Fersen gli sorrise divertito e lui alzò lo sguardo.
«Grazie per avermi ospitato… »
«Sei andato al ricevimento, vero? »
Girodelle annuì lentamente, si alzò barcollando e si avvicinò alla grande finestra, dandogli le spalle.
«Già… è stata una bella serata, particolare oserei dire »
«La corte sembra dire il contrario »
«Ne parlano già? »
Chiese il conte stupito e guardò confuso lo svedese. Fersen rise e poggiò le mani sulla poltrona, guardando il pavimento.
«Sul tardi  un conte ha iniziato a lamentarsi di Oscar, a quanto pare era appena tornato dalla festa e sembrava anche arrabbiato con lei »
«Capisco… »
Fersen lo guardò per alcuni istanti, sembrava agitato. Alla fine non era riuscito a scoprire quello che era successo, perché doveva essere successo qualcosa con Oscar.
Riguardava quei presunti baci saffici con alcune dame?
O forse l’aveva rifiutato e lei gli aveva confidato di amare un altro?
Aveva accettato la proposta di qualcun altro?
«Cosa ti prende? »
Girodelle si girò e prese la giacca poco distante, la indossò lentamente e fece un sospiro.
«Devo tornare a palazzo Jarjayes… ti ringrazio per avermi ospitato e perdonami il disturbo »
«Cos’è successo ieri sera? »
«Hans Axel…  »
Il conte lo guardò in viso leggermente contrariato e lo svedese capì.
«Come vuoi... non ti chiederò nulla.Porta i miei saluti a Oscar »
«Certo »
 
«Il conte Girodelle sta arrivando »
La giovane cameriera fece un piccolo inchino e uscì dalla sua camera richiudendo la porta alle spalle. Oscar guardò in direzione della porta per qualche secondo, chiuse il libro che aveva tra le mani e lo poggiò sulle cosce.
“Girodelle…”
Si alzò dalla poltrona e sospirò stanca, ebbe un brivido nel ricordare quello che era successo la sera prima.
Sfiorò le labbra con la punta delle dita.
“No… non sono tue le labbra che voglio di nuovo sulle mie…

Sorrise debolmente e guardò la teiera che André le aveva portato quasi un’oretta prima. Sfiorò con le dita l’elegante porcellana e chiuse gli occhi.
«Devo scendere… »
Raggiunse le scale con un nodo al cuore, si sentiva tremendamente a disagio e le mani le tremavano. Poggiò la mano per poggiarsi sulla ringhiera delle scale e guardò giù, senza farsi notare e lo vide, di spalle, mentre la aspettava paziente.
Scese lentamente gli scalini senza distogliere lo sguardo e lui, sentendo il rumore dei suoi passi, si voltò. Il suo sguardo era dolce e il sorriso forse anche di più, sembrava davvero felice di rivederla.
Arrossì lievemente e si fermò sugli ultimi scalini, guardandolo in viso.
“Non posso sposarvi …  non posso amarvi … amo qualcun altro Girodelle, grazie per avermi aiutato ad aprire gli occhi…!”

 
nota:
mi sono ispirata a delle immagini trovate su Pinterest e ai nuovi capitoli pubblicati da Ryoko Ikeda :D
   
 
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