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Autore: Basiileia90    22/07/2019    5 recensioni
La mia storia è la continuazione dell’anime o meglio, tre anni dopo quel momento. Abel e Arthur sono tornati in Australia, Georgie invece ha deciso di rimanere a Londra col padre. Adesso però è tempo di rivedersi... che cosa succederà tra i fratelli? Abel e Georgie avranno modo di conoscersi (nuovamente) e stare insieme ?
Questa è la mia prima fanfic e spero davvero che possa soddisfare le aspettative di tutti!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La tempesta si era placata e quella notte buia lasciò il posto al giorno, un giorno dai colori grigiastri, dal profumo umido. Dentro lo studio del Sig.Allen, Abel e Georgie dormivano placidamente sul divano fino a che i primi raggi di un debole sole filtrarono dalle tende della finestra svegliando la ragazza. Georgie ci mise un attimo a rimembrare che cosa fosse accaduto la sera prima: si alzò e guardando teneramente Abel, ripensò a quanto fosse stato dolce poch ore prima, come subito l'avesse tranquillazzata, come sempre era capitato. Cercò di far sdraiare Abel nella posizione più comoda possibile, rendendosi conto di quanto il fratello si fosse fatto bello, di quanto il suo corpo fosse proporzionato, perfetto, muscoloso ma non troppo... stava forse iniziando a guardarlo con occhi diversi. Lo coprì con le coperte e si mise alla ricerca di qualcosa con cui preparare la colazione e, poichè aveva fatto un poco di rumore, Abel si svegliò, anche se continuò a fare finta di dormire per poterla osservare in una scena così quotidiana e familiare. A tratti gli sembrava di essere a casa, in Australia con, non sua sorella, ma la sua donna che, amorevolmente, si stava prendendo cura di lui.

"Ahh! che sonno! Buongiorno Georgie"
"Buongiorno Abel. Come ti senti?"
"Oh io sto benissimo...tu piuttosto, passata l'agitazione?"
"Sì, e grazie a te. MI succede spesso sai, dopo di che non riesco più a prendere sonno. Meno male che c'eri tu"
"La ferita di quella sera è ancora aperta vero?"
" Non posso negarlo... a volte mi chiedo se passerà mai questa paura della solitudine che mi tormenta da quella notte"
" Georgie, lo sai. io e Arthur ci saremo sempre per te. E' vero, siamo stati lontani, però eccoci qua, di nuovo insieme. Non sarai mai sola finchè ci saremo noi. E poi sei circondata da persone che ti amano, vedi tuo padre..."
" Si appunto mio padre, solo lui, a parte voi" lo interruppe.
"Beh ci sono Emma e Dick!"
"Sì certo anche loro.... Ma hanno la loro vita insieme insomma... In questi tre anni mi sono sentita sola tante volte."
"Ma se vivi con un sacco di persone! Tra dame di compagnia e cameriere, maestri di musica, amici, coetanee, incontri per il debutto in società...."
"Tu pensi davvero che basti essere fra molte persone per non sentirsi soli?"
"Certo che no. Però pensavo ti fossi perfettamente adattata a questa nuova vita e di conseguenza alle persone che ne fanno parte."
"Non del tutto. Bisogna sempre stare attenti a quel che si dice, a come lo si dice, a come ci si siede, a come ci si pone, e il vestito, il cappello, i guanti, il decoro e.."
" Okay! Il messaggio è arrivato forte e chiaro. Beh sai che c'è, adesso ci sono io, e Arthr ovviamente, con cui puoi essere schietta, con cui puoi essere te stessa!"
Georgie lo guardò con gli occhi lucidi "Abel, potrò mai ringraziarti abbastanza per tutto?"
Abel che le avrebbe voluto rispondere in tutt'altro modo, disse " Dovere di fratello maggiore proteggere la sua sorellina"
Georgie non si aspettava una risposta del genere....sorellina?
"Georgie penso sia meglio andare a casa di tuo padre, saranno tutti in ansia per la nostra assenza"
" Sì, sono d'accordo."

Poco dopo, alla residenza Gerald

" Sei uno smidollato!! Ti ho affidato mia figlia e te la sei persa quando fuori c'era la tempesta...potrebbe essere successo di tutto!!!!"
" Conte la prego mi perdoni.... E' solo che non ero io...cioè si ero io ma non proprio...io"
"Tu sei un irresponsabile!!! Non vorrei essere nei panni di tuo padre nell'affidarti questioni politiche.. per carità!"
"Ma che succede?! Chritophere che ci fai qui???"
"Georgie!" dissero Christopher e il conte all'unisono, stupiti dall'apparizione di Georgie.
"Papà perdonami...ero con Abel allo studio perchè era impossibile raggiungere casa.. tranquillo sto bene" disse, cercando di traqnuillizare il padre che nel frattempo l'aveva sommersa di domande abbracciandola.
"Ehm scusate..." interruppe Christopher "Georgie io ti devo delle scuse.."
"Non qui, non ora. Magari alla prossima lezione"
"Se ci sarà una prossima lezione!!!!" infuriò Gerald.

Intanto Abel aveva raggiunto la sua camera per cambiarsi gli abiti e improvvisamente entrò il fratello.
"Chi non muore..."
"Arthur è successo veramente un imprevisto"
" Sìsì, ho sentito Georgie raccontare al conte quanto accaduto."
" Guarda che non mi sono dimenticato di te e della tua faccenda, anzi. Pensavo di parlarne a Georgie, sicuramente può aiutarci. E' probabile che abbia incontrato Maria in questi anni in cui eravamo in Australia, ma anche se non fosse, potrebbe farsi avanti per avvicinarla a te.... se è vero che Maria sta così male, la compagnia di un'amica come può essere Georgie non può farle che bene" affermò strizzando l'occhio all'altro in segno di intesa.
" Certo, domani stesso potremmo parlarle. Ma invece, tu non mi dici niente di ieri sera? Georgie doveva essere al ballo, non al porto nel tuo studio"
"Infatti mi ha aggiunto dopo, e non so nemmeno il motivo."
"Avete dormito insieme?"
Abel era stupito da quella domanda così sfacciata. Non si sentiva a suo agio nel parlare proprio di questo con Arthur: il fratello era pur sempre interessato a Maria è vero, ma Georgie, per un motivo o per l'altro, non doveva essergli così indifferente, anche solo in qualità di fratello.
"Arthur ma che dici.."
"Dico che in occasioni come quella... la tempesta, chiusi in una stanza voi due da soli, cerca di capire..."
"Fermo! Non ho sedotto Georgie in nessuna maniera, lei ha dormito da una parte e io da un'altra" anche se non era proprio così.
" Beh qualcosa sarà pur successo! Qualcosa che abbia smosso gli animi."
" Ti assicuro che non servono ulteriori occasioni per smuovere il mio animo...."
"Magari non il tuo animo..." parole quasi profetiche
"Arthur deve essere pronto il pranzo, senti che profumino! Che ne dici di andare giù a vedere?"
   
 
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