Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: blackwhite_swan    23/07/2019    3 recensioni
[Miles Bletchley, Gemma Farley, Terence Higgs, Adrian Pucey, Malcolm Urquhart, Cassius Warrington]
-
Inghilterra, estate del 1994.
Gemma aveva affermato con certezza di non avere alcuna voglia di perdere tempo ad assistere alla Coppa del Mondo di Quidditch, ma alla fine gli altri cinque componenti della banda l'avevano convinta, facendo vena sui suoi pressoché inesistenti istinti materni, ad accompagnarli.
Perché, nonostante la ragazza a malapena distinguesse il boccino dalla pluffa, senza di lei non sarebbe stato ugualmente divertente.
Quello che però i sei Serpeverde neomaggiorenni non si aspettavano affatto era che quell'estate avrebbero provato sulla propria pelle un assaggio dei futuri tempi bui che attendevano il Mondo Magico.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrian Pucey, Altro personaggio, Serpeverde
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'La Gang di Serpeverde'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

La lunga estate calda

Parte I

 

luglio 1994

Cassius chiuse la zip del borsone, senza riuscire a togliersi dalla faccia un sorriso allegro: i suoi genitori, in un inspiegabile moto di magnanimità e bontà, gli avevano concesso di andare dai Pucey per tutta l’estate dopo aver passato solo dieci giorni a casa.

Solitamente ci volevano ore e ore di preghiere e suppliche prima di convincere Lavina Warrington a lasciar andare nel Devon il figlio minore, ma quell’anno era bastato chiederlo con educazione finita la cena. Niente piagnistei su quanto fosse già sufficientemente doloroso averlo lontano tutto l’anno a scuola, nessuna promessa o minaccia che dir si voglia di andarlo a trovare con la scusa di prendere il thè con Elizabeth Pucey, nessuna raccomandazione pronunciata in tono tragico di non affogare nel canale di Bristol durante un bagno. Niente di niente.

Una parte di Cassius gli stava intimando di indagare più a fondo, perché non era assolutamente normale quel comportamento da parte della donna: sembrava che Lavina Warrington preferisse liberarsi del figlio per quell’estate, comportamento decisamente insolito visto e considerato che normalmente era il prototipo della madre ansiosa.

Persino Aurelius Warrington, che pur non aveva mai avuto questa particolare simpatia a differenza della moglie per i Pucey, sembrava favorevole a lasciar andare da loro il figlio per l’estate.

E poi c’era Damian, la cui sola presenza a casa era di per sé piuttosto strana: da quando si era diplomato aveva passato gli ultimi quattro anni a studiare Storia della Magia all’università magica di Durham, tornando a casa di rado, preferendo di gran lunga la vita universitaria e soprattutto dei dormitori rispetto alle rigide regole che vigevano nel maniero di famiglia, ma, dopo essersi laureato a marzo di quell’anno, il quartogenito dei Warrington era si era nuovamente stabilito nella casa in cui era cresciuto e, per quanto ne sapeva Cassius, usciva di rado, preferendo passare il suo tempo con i fratelli maggiori e con il padre.

Il fatto che Damian fosse in casa ventiquattr’ore su ventiquattro era una delle tante ragioni per cui Cassius era ben felice di poter tagliare la corda al più presto: era più o meno da quando aveva incominciato a parlare che lui e Damian a stento potevano vedersi e crescendo la situazione non era migliorata, come tutto il resto della famiglia si era auspicato, ma non aveva fatto che peggiorare. Cassius aveva capito fin da piccolo di avere il poter di far uscire di testa il fratello, anche solo aprendo bocca, e non aveva mai rinunciato a sfruttarlo per il proprio divertimento mentre Damian non aveva mai provato ad andare d’accordo con il più piccolo.

Probabilmente, ora che anche Cassius era diventato maggiorenne, i signori Warrington erano ben felici di mandarlo dai Pucey per evitare di ritrovarsi i figli che duellavano in giro per la casa.

In realtà Damian in quel periodo aveva passato quasi tutto il proprio tempo in camera sua, scendendo solo per i pasti o per chiudersi in ufficio con i genitori e saltuariamente i fratelli maggiori. Cassius aveva notato, passando davanti alla porta aperta della sua camera, che Damian aveva rimosso tutti i gadget e i poster dei Tornados dalla stanza, la quale aveva assunto un’aria molto più seria e fredda: era strano, considerata l’assoluta devozione che Damian aveva sempre avuto per quella squadra, ma forse era solo un tentativo per rimarcare che ormai era un adulto, a differenza dell’infantile fratello minore.

Cassius si caricò il borsone in spalla, scendendo a tutta velocità le scale di marmo della casa fino ad arrivare nell’ampio atrio in cui i genitori lo stavano aspettando, in piedi davanti al portone di legno chiaro spalancato «Comportati come si deve dai Pucey e cerca di non cacciarti nei guai» lo ammonì immediatamente suo padre «E soprattutto vedi di non aggirarti troppo nei pressi dei babbani, sai che non mi piace che tu li frequenti»

Cassius si trattenne a stento dall’alzare gli occhi al cielo «I famosi bagnanti babbani assassini del Devon» borbottò guadagnandosi uno sguardo di fuoco dal padre e un’occhiata severa dalla madre, che però lo abbracciò, lasciandogli un bacio leggero sulla guancia «Prova almeno a tenere a freno quella tua lingua lunga con Elizabeth e suo marito» gli intimò la donna «Non voglio che pensino che ho cresciuto un villano»

Cassius sospirò impaziente «Va bene mamma, mi comporterò bene» la donna fece una piccola smorfia, sistemandogli il colletto della veste da mago, prima di spostarsi di lato per farlo uscire.

Passando davanti all’ingresso della più piccola delle due sale da pranzo del maniero, Cassius notò un gran numero di elfi affaccendarsi intorno al tavolo di legno chiaro, apparecchiandolo con i pezzi migliori della pregiata argenteria.

Il ragazzo si fermò stupito, voltandosi leggermente verso i genitori «C’è qualche festa o ricorrenza che non ricordo oggi?»

Aurelius Warrington si irrigidì leggermente, mentre Lavina si avvicinò con passo lesto al figlio, mettendogli una mano sulla spalla e sorridendo accondiscendente mentre chiudeva con un leggero colpo del piede la porta «Solo una cena tra tuo padre e i suoi amici» gli disse in tono estremamente sbrigativo, conducendolo in giardino «Ho fatto preparare la sala da pranzo lilla invece di quella principale così che potesse essere un incontro più informale…sai solo una piccola cosa tra conoscenti» Cassius annuì non troppo convinto, abbracciando poi velocemente la madre prima di stringere forte la maniglia del borsone e smaterializzarsi, con in mente il grande giardino di casa Pucey.

 

*

 

Cassius smontò dalla scopa, lasciandosi cadere sdraiato sul prato stanco e sudato per l’allenamento di quidditch intensivo a cui si era appena sottoposto insieme ad Adrian il quale, altrettanto affaticato, gli si buttò a fianco «Ma perché mi sono lasciato convincere da te a giocare con le temperature assurde di oggi pomeriggio» brontolò il biondo, facendo sghignazzare l’altro, che gli assestò una spallata «Non vorrai mica farti battere dai grifoni anche quest’anno?» gli chiese senza nascondere una smorfia infastidita: non gli era andata giù che Baston e compagnia avessero soffiato la coppa ai serpeverde quell’anno

«No di certo, ma in Scozia di certo non giocheremo con questo caldo» rispose Adrian, scostandosi il ciuffo di capelli sudati dalla fronte «Intanto che mi ripiglio un attimo, raccontami un po’ come hai convinto i tuoi a farti venire qui così presto»

Cassius incrociò le braccia dietro la testa «Non ne ho la più pallida idea» disse sinceramente «Gliel’ho semplicemente chiesto e hanno accettato subito…probabilmente hanno deciso di liberarsi di me, ora che anche io posso fare magie in casa: si vede che gli basta Damian a rompere le scatole tutto il giorno»

Adrian si sollevò leggermente, appoggiandosi sul gomito e guardando stupito l’amico «Quindi Damian è tornato a vivere dai tuoi in pianta stabile?»

«Così pare» rispose Cassius stringendosi le spalle «Io ero convinto che si sarebbe preso un appartamento da solo da qualche parte per potersi fare i propri comodi senza essere infastidito, ma a quanto pare il pecorone è tornato all’ovile» provò a metterla sul ridere, ma sul suo volto rimase un’espressione leggermente corrucciata che non sfuggì ad Adrian.

«Che cos’è che non ti convince?» lo incalzò dunque il biondo, ottenendo uno sbuffo in risposta «Razionalmente non ci vedo nulla di troppo strano, ma non lo so…ho come una strana sensazione» Cassius guardò l’amico negli occhi, come se fosse indeciso se continuare a parlare o meno e si lasciò andare solo quando Adrian, con un gesto del capo lo convinse a proseguire «Mamma non fa storie all’idea di non vedere il suo bambino per il resto dell’estate, mio padre non è mai sembrato infastidito dalla prospettiva che io passassi qui le vacanze…e sai che mio padre…» Cassius lanciò ad Adrian un’occhiata eloquente, facendolo annuire: i Pucey potevano anche essere una famiglia magica purosangue, ma non era un mistero per nessuno che una persona come Aurelius Warrington avrebbe di sicuro auspicato compagnie più prestigiose per il figlio minore «Damian è stato chiuso in camera sua per tutto il tempo…ha svuotato la stanza dalle cose dei Tornados, sai? Ora sembra una specie di stanza di ospedale, vuota e fredda. A malapena ci siamo parlati, non che mi dispiaccia, chiaro, ma era strano…più del solito, non cercava lo scontro»

«Magari ha finalmente messo la testa a posto» ipotizzò non troppo convinto Adrian.

«Forse…so solo che non l’ho mai visto passare così tanto tempo chiuso in studio con mio padre, con mio cognato e con i nostri fratelli maggiori» Cassius sospirò, prima di sbuffare «Sono qui da nemmeno un giorno e ti sto già soffocando con i drammi della famiglia Warrington» la mise sul ridere, desideroso di alleggerire l’atmosfera, facendo sorridere Adrian, che si strinse le spalle «Che ci vuoi fare, ormai sono abituato» i due ragazzi si misero a ridere, prima che Adrian balzasse in piedi, allungando la mano a Cassius per aiutarlo a tirarsi su.

Quando Cassius fu in piedi di fronte a lui, Adrian gli posò una mano sulla spalla, stringendogliela forte «Scherzi a parte, per qualunque cosa io ci sono, lo sai» disse improvvisamente serio facendo annuire grato l’altro.

Dopo qualche secondo in cui rimasero in silenzio, Adrian mollò la presa della mano sulla spalla di Cassius, assestandogli poi una pacca sulla schiena «Facciamo una nuotata prima di cena?»

Una luce diabolica brillò negli occhi di Cassius «L’ultimo che arriva è più coglione di Flint» esclamò prima di cacciare un urlo e lanciarsi alla volta della spiaggia.

Adrian alzò gli occhi al cielo, calciando però via le scarpe e seguendo di corsa l’amico verso le acque increspate dell’oceano Atlantico.

 

 

 

 

 

 

 

Buonsalve a tutti.

Non dovrei essere qui, dovrei dedicarmi ad altre storie, ma sono presa dalle manie di riordinare e sto ranzando le storie del mio archivio che non mi convincono come se fossero ramoscelli secchi quindi, prima che mi parta lo schizzo ed elimini anche questa mini-long che fa parte del mio futuro progetto di una serie dedicata ai personaggi serpeverde secondari, la pubblico e non ci penso più.

Chiarimenti del caso: Gemma Farley (che comparirà nel secondo capitolo) è una studentessa di serpeverde che ha firmato le lettere di benvenuto per i serpeverde (tra cui la mia) su Pottermore; leggendo la mia lettera di benvenuto mi era sembrata un bel tipetto e così mi sono ripromessa che avrei scritto qualcosa su di lei. Non si sa esattamente in che anno sia nata anche se probabilmente è coetanea di Percy Weasley, ma io, principalmente per esigenze di trama, ho decisa di renderla di un anno più giovane del Weasley occhialuto.

Miles Bletchley, Terence Higgs, Urquhart e Cassius Warrington sono tutti componenti della squadra di quidditch di Serpeverde che compaiono nel corso della saga di Harry Potter. Anche in questo caso ho modificato leggermente le età, rendendoli coetanei di Gemma e ho anche dato un nome a Urquhart, Malcolm, perché chiamarlo Hey-Tu per tutta la storia mi sembrava poco carino

Se avete due minuti della vostra vita da buttare vi pregherei di andare alla sezione dedicata alle storie su Harry Potter e cliccare sul link Aggiungi personaggi in alto a destra. La metodologia per l’aggiunta dei personaggi alla lista ufficiale è piuttosto macchinosa ma suppongo sia il metodo più efficace e democratico se è stata scelta e sostanzialmente funziona così: quando qualcuno si accorge che mancano dei personaggi può aggiungere i loro nomi ad una lista e questi nomi possono essere votati. Al raggiungimento di trenta voti a favore il personaggio viene inserito ufficialmente nella lista della sezione.

Dona due minuti del tuo tempo alla causa per far conoscere delle povere serpi dimenticate da dio.

 

Grazie per aver sopportato fino ad ora i miei deliri! Prima di andare vi lascio il link della one-shot precedentemente pubblicata che riguarda questa banda di serpi da strapazzo, “Associazione a delinquere”.

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3843137&i=1

 

 

Au revoir,

Em

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: blackwhite_swan