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Autore: EnZo89    24/07/2019    3 recensioni
Zootropolis.
La metropoli in cui tutti gli animali,prede e predatori,grandi o piccoli che siano,vivono.
Questo immenso agglomerato urbano,nella sua complessità,ospita numerosi ecosistemi che accolgono numerosissimi abitanti.
E proprio alla causa del suo enorme e sconfinato sviluppo urbano,presenta numerose oppurtunità ed altrettante numerose problematiche...
Testimoni di tutto ciò? Due agenti del ZPD...Nick e Judy.
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disastro accademico - Parte 2
 
Periferia di Zootropolis  - Contea di Bunny Burrow – Settembre inoltrato -  Tardo pomeriggio
 
Quel curioso trabiccolo a quattro ruote della polizia metropolitana di Zootropolis si stava lentamente dirigendo verso la periferia dell’aggregato urbano, in direzione Bunny Borrow, la contea dei conigli.
 
Erano già alcune ore che il sopracitato veicolo percorreva l’autostrada, a causa di un traffico piuttosto insolito per il periodo e per l'area in questione, causato da un raduno di bradipi appassionati di auto sportive che, grazie ai loro "piloti" si spostavano fin troppo lentamente, infrangendo le aspettative di coloro che avrebbero voluto vedere quei bolidi a tutto gas...chissà se avrebbero visto il loro flemmatico amico tra quelle vetture...
 
Ad ogni modo, col loro trabiccolo stavano allontanandosi dal centro urbano e per tutto il lungo pomeriggio, i passeggeri di quello strano mezzo avevano cercato in tutti i modi di ammazzare il tempo, complice il fatto che un quartetto…UNICO come il loro, fino a quel momento, non si era ancora visto.
 
Nella parte anteriore del piccolo mezzo, si trovavano una preda ed un predatore, una coniglietta ed una volpe, Judy e Nick,i quali avevano ricevuto l’ingrato compito di mitigare la loro bravata fatta durante la loro turbolenta vacanza in quell’angolo di paradiso, rivelatosi poi un girone infernale…a causa degli altri due passeggeri, quelli situati nella parte posteriore del veicolo.
Da un lato un ghepardo paffuto, amante della popstar Gazelle, affascinato dalle app per smartphone e appassionato di social network e fanfiction…a tema WildeHopps. Benjamin Clawhauser, Ben per gli amici, condivideva con i sopracitati agenti la “colpa” per il semplice fatto di aver voluto condividere col mondo la sua speranza che i suoi due amici e colleghi, un giorno (e magari non troppo lontano) possano finalmente dichiararsi l’uno all’altra e godersi la loro vita insieme.
Dall’altro lato, invece, sostava in un angolino del cassone posteriore di questo curioso furgoncino, un piccolo volpide dalle grandi orecchie e dalla pelliccia chiara come la sabbia del deserto, con ancora indosso un costumino da elefante, che mal rappresentava la sua indole piuttosto alterata, causata molto probabilmente dalla “partecipazione forzata” a questa gita non programmata e che già aveva causato una cospicua perdita di introiti per il piccolo mammifero. In una sola parola, Finnick, il fennec, il volpide dal più ingestibile caratteraccio dell’area metropolitana di Zootropolis…e principale indiziato della diffusione sui social della “bravata” del suo amico/compare alle prese con la coniglietta durante quella vacanza a cui anch’egli era riuscito ad imbucarsi.
Certo…se avesse saputo che godersi qualche giorno di meritato riposo avesse prodotto una “gita obbligata” fuori città e per giunta tra i pargoli che non gli vanno neanche troppo a genio, avrebbe agito di certo in tutt’altra maniera.
 
Questo è poco ma sicuro.
 
Ad ogni modo, i quattro passeggeri di quello strano mezzo, nel percorrere il tragitto che li separava dalla loro meta, la contea dei conigli, aveva dovuto escogitare curiosi sistemi per passare il tempo del lungo viaggio.
 
I due piccoletti nell'abitacolo del furgoncino, avevano ripreso a chiacchierare tra loro e, tra le numerose argomentazioni, si era parlato anche di uno dei punti fondamentali di quella trasferta fuori porta: far confessare Finnick del suo "peccato"
 
"Secondo te perché Finn ha voluto farci questo, Nick? Possibile che voglia fartela pagare perché l'hai...anzi, l'abbiamo travestito da poppante durante…sai a cosa mi riferisco!"
"Non ne ho idea, Judy. C'è comunque qualcosa che non mi quadra in tutto questo…" ammise pensieroso il rosso predatore "...Finn non è mai stato appassionato di queste cose, dei social, anche e soprattutto perché lasciano tracce ovunque. E poi lui preferisce fare le cose alla vecchia maniera...e lui di certo non le manda mica a dire certe cose...sai a cosa mi riferisco, Carotina?" terminò alludendo tranquillamente a chissà cosa, con la coniglietta che lo osservava con sguardo curioso, mentre lui stava comodamente rilassato al suo posto nel piccolo abitacolo, mentre osservava il paesaggio all'esterno del finestrino.
 
"Ti starai mica riferendo a…"
 
Judy si interruppe bruscamente perché, con un'intuizione di cui avrebbe fatto a meno, capì a cosa si riferisse il suo collega dalla folta pelliccia ignea, mostrando un'espressione disgustata accompagnata da un versaccio piuttosto eloquente.
 
"BLEAAAAAH!!!"
 
E questa immagine che si raffigurò nella sua mente produsse un movimento involontario delle sue braccia ancora saldamente incollate al volante, facendo zigzagare il furgoncino per alcune decine di metri sulla strada
 
Forse è meglio che non racconti più certe cose alla coniglietta...specie mentre è alla guida! pensò Nick che, a causa dello spavento prodotto da questa brusca manovra, aveva affondato gli artigli nella poltroncina del passeggero, bucandone la superficie.
 
"Voi dannatissime teste di *@#!?...ma che cappero state combinando la davanti!?"
 
Non poteva essere che lui. L'argomento della loro conversazione. Finnick.
 
"Ringraziate che c'è esto gordo...questo ciccione...a cui posso aggrapparmi!"
 
Infatti, proprio grazie alla presenza del paffuto ghepardo a cui si era appeso, la gita del fennec sarebbe potuta continuare.
 
Anche se, magari, con un po' di fortuna, sarebbe riuscito a lanciarsi abbastanza lontano e ad atterrare abbastanza dolcemente sui prati ai lati della carreggiata per darsi ad una improbabile fuga chissà dove.
 
Sarebbe potuta andare così...ma così non fu.
 
Intanto, Ben che, come suo solito, era stato concentrato sul suo smartphone a fare chissà che cosa, si era accorto del trambusto e della brusca manovra solo dopo che Finnick ebbe finito di "interloquire" con i due agenti dalla piccola stazza.
 
"Cosa è successo?" Si chiese il maculato predatore sollevando lo sguardo dal suo cellulare, accorgendosi finalmente dell'enorme putiferio scatenato dal piccolo mammifero.
Al che, dopo aver capito cosa fosse successo, decise di mettere da parte per un po' il suo dispositivo e magari scambiare due chiacchiere col tappo.
"E così tu sei Finnick, giusto?" Chiese retoricamente il grosso predatore
"Ma no...sono la fatina dei denti che ti porta El dinero…certo che sono io Finnick, cabron!" Rispose alterato il piccoletto
"Beh scusami! Ho avuto modo di scrivere un po' con te già durante la loro vacanza..." affermò il ghepardo, indicando col pollicione alle sue spalle i due passeggeri nell'abitacolo
"...ma finora non ti avevo ancora visto dal vivo! E, sinceramente, pensavo che fossi proprio come Nick" terminò gesticolando le fattezze di un mammifero della stazza del rosso predatore.
"Ma ora dimmi, Finnick…come hai fatto ad avere il mio numero di cellulare? E perché hai voluto raccontarmi tutte quelle cose mentre eri con loro?"
"Allora...prima di tutto, devi sapere che io, Finnick Zerda, el elfo del desierto, so bene chi tu sia, Benjamin Clawhauser, golosissimo fan di Gazelle…"
"Capirai...lo sa praticamente chiunque che io sono il fan n°1 della mia popstar preferita!"
"Ahem...dicevo...so anche che tu gestisci un traffico con le loro fanart e tanti mas simpatici gadgets nei pressi della centrale e che ti fa guadagnare anche un bel po' di dinero...vero, guapo?"
"E tu come fai a saperlo!?" Ammise sorpreso ed imbarazzato il maculato predatore "Eppure ero sicuro che nessuno ne avrebbe parlato…!"
"...e continueranno a non parlare se tu mi darai il 20% dei guadagni" rispose svogliatamente il folletto del deserto
"Ma questo è un furto!" Esclamò Ben davanti a quella richiesta, ricevendo una risposta a doppia voce dall'abitacolo del furgoncino, che lo intimava di stare in silenzio
Al che, nel rivolgersi nuovamente alla minuta volpe, abbassò la voce e chiese "D'accordo...piccolo perf…"
"Ehi vacci piano, gordo!" Fece mostrando i palmi delle sue piccole zampette per interrompere lo sproloquio del grosso predatore
"Devi sapere che…" esordì Finnick avvicinandosi al faccione del ghepardo e terminando di raccontare quanto serviva al suo orecchio.
 
Alla fine della silenziosa spiegazione del piccolo predatore, il paffuto ghepardo racchiuse le sue grosse zampe a pugno all'altezza del suo petto...prima di esplodere in uno dei suo striduli gridolini acuti spaccavetri.
 
"...mi raccomando, guapo!" Terminò il piccoletto, quasi urlando verso il grosso predatore mentre cercava di tapparsi le grosse orecchie per non soccombere a quel suono fin troppo acuto.
 
Lo stesso suono che, con la sua acutezza ed intensità, prima riuscì nell'impresa improbabile di incrinare il parabrezza e poi spaventò nuovamente Judy, costringendola ancora una volta ad una manovra spericolata al volante di quel furgoncino e obbligando nuovamente Nick ad affossare i suoi artigli nello stesso sedile su cui sedeva.
 
Un'altra manovra azzardata, un altro brivido che fece rizzare le pellicce dei rispettivi mammiferi e... fortunatamente ancora nessun incidente.
 
"Voi due...PIANTATELA!!!" Esclamarono i due agenti.
"Basta, non ce la faccio più!" Ammise la volpe rossa mentre poggiava le zampe al suo petto "Sono troppo vecchio per queste cose!"
 
E mentre era ancora con tutta la pelliccia rizzata sulla sua schiena, si rivolse alla sua partner
 
"Carotina...che ne dici se ci fermassimo da qualche parte? È tardo pomeriggio e presto scurerà notte e non credo che faremo a tempo ad arrivare a destinaz…Carotina? Ci sei?"
 
Si interruppe dando un'occhiata alla coniglietta, ancora rigidamente ancorata al volante del mezzo
 
"Tutto ok, Judy?"
 
Dopo essere stata chiamata per nome, si voltò verso il suo partner
 
"Eh? Ah...si….certo... più o meno. Non si può andare avanti così. Ho bisogno di una pausa. Ho il cuore che batte all'impazzata!" Ammise nervosamente, col suo nasino che tremava ritmicamente, a dimostrazione che era effettivamente piuttosto provata da quel viaggio fino a quel momento
 
"Si, credo che fermarsi da qualche parte non sia una cattiva idea. E se non ricordo male, deve esserci un motel da queste parti.."
"...ed hai ragione, Carotina" ammise Nick che, nel frattempo aveva già effettuato una ricerca su Zoogle Maps
 
Il motel era a pochi minuti dalla loro posizione e, fortunatamente, essendo in bassa stagione, riuscirono a trovare e prenotare una stanza che avrebbe potuto ospitare tutti loro.
 
Una quadrupla.
 
Con due coppie di letti a castello.
 
Una volta arrivati al parcheggio, Nick chiese ai due passeggeri della parte posteriore del furgone di avviarsi alla reception per ricevere le chiavi della stanza che avevano già prenotato
 
"Ben, arriviamo tra un attimo. Vorrei parlare di una cosa con Judy"
 
Il ghepardo, che chissà cosa aveva capito, non fece obiezioni e portò con sé il fennec.
Judy rimase perplessa dall'affermazione del collega "Nick ma cosa…"
"Carotina...ricordi come si fa la tua squisita e piccantissima zuppa di carote? Sai...la stessa che mi hai forz...ehm dolcemente preparato ed offerto quando mi ammalai?"
"Certo che mi ricordo! Ehi…! Vuol dire che non ti è piaciuta!?!"
"Certo che sì…" ammise frettolosamente la volpe rossa "...ma a me serve per un altro motivo"
 
Si voltò verso la sua interlocutrice e, fissandola negli occhi, le disse "costringeremo Finnick a parlare...prendendolo per la gola!"
 
Dopo qualche attimo di smarrimento ed incredulità...
 
"Nick, tu sei un dannatissimo genio!" esclamò la coniglietta, ammettendo anche che, forse, quella pietanza era davvero piuttosto piccante per gli standard dei mammiferi che lei conosceva.
 
Comunque...Il piano era semplice.
 
Avrebbero preparato la "cura miracolosa" di Judy, l'avrebbero fatta ingurgitare a forza a Finnick e l'avrebbero salvato dalla piccantezza esagerata di quel piatto solo se avesse vuotato il sacco.
 
Come si dice, a mali estremi, estremi rimedi.
 
Intanto, il ghepardo e il fennec erano già arrivati alla modesta reception di quel motel dove, stavolta, invece che il loro calmissimo bradipo dai modi raffinati, trovarono un equino, dal manto marrone a chiazze bianche, concentrato a cercare di lucidare il banco con dei cenci in condizioni a dir poco pietose.
Il sopracitato equino vestiva con una polo a mezze maniche bianca,un po' ingrigita dal tempo e con dei pantaloni scuri, piuttosto sgualciti.
E quello che si notava all'altezza del suo petto era il cartellino col suo nome. Messo lì per dare una parvenza di decenza a quel posto appena fuori Bunnyburrow.
 
Tobey
 
Al che, Clawhauser, dopo aver poggiato il piccoletto in piedi sul bancone e schiarendosi la gola, richiamò l'attenzione dell'equino
"Ehm...Tobey, giusto? Abbiamo prenotato una stanza per quattro a nome Wilde. Potresti gentilmente darci le chiavi della stanza?"
 
In risposta a quella domanda, l'addetto, richiamato in causa dal predatore da chissà quale profondo pensiero, tornò al presente
 
"Eh…? Cosa…? Ah...ben arrivati, amico. Avete detto Wilde, giusto amico? Solo un attimo che provvedo, amico…"
 
Un'altra volta che sento la parola AMICO e gli graffio tutto il suo lungo muso!
 
Era questo quello che l'espressione stizzita del fennec voleva dire mentre assisteva alla ricerca delle chiavi da parte del cavallo
 
"Ecco qua amico...le tue chiavi. Adesso, tu, il tuo piccolo…" indicando il piccolo volpide che ancora indossava il suo vestitino da elefante.
 
A quella parola, Finnick esplose.
 
"Ma hai capito con chi hai a che fare, amigo? Io es el mas importante de todos lo predatores di Zootropolis! Io es el fantastico Finnick Zerda...come osi darmi del piccolo, CABRON!?!" Esclamò rabbiosamente il piccoletto.
 
Quello che seguì questa affermazione fece svegliare dal suo stato di trance l'addetto alla reception.
 
Dopo aver pronunciato le peggiori offese mai ascoltate in quella zona da anni dal minuto predatore, il piccolo predatore fu prelevato forzatamente, ancora una volta, dal grosso ghepardo che, imbarazzato da questa situazione, affrettò il passo in direzione della camera che avevano prenotato.
 
Una volta là fuori, si incontrarono nuovamente con la volpe rossa e la coniglietta.
Clawhauser decise quindi di aggiornare i due piccoli agenti di quanto successo.
E i due, dopo essersi scambiati uno sguardo di intesa, che agli occhi del ghepardo chissà cosa sarebbe potuto significare, decisero di avviarsi verso la "scena del delitto" e di rassicurare il povero mammifero
 
"Ben, non ti preoccupare, ce ne occupiamo io e Nick"
"Intanto voi due mettetevi comodi e cominciate a rilassarvi. Torniamo subito"
 
Arrivati in portineria, videro questo mammifero ancora sotto shock per quanto appena udito. Non avrebbe mai immaginato che un piccoletto del genere potesse contenere così tante imprecazioni.
 
"Ehm...Tobey, giusto?" Chiese Nick
"Eh...ah...cosa? Ah salve agente...Wilde, giusto?"
"Si, sono io. Ma la vedo un po' scosso. È successo qualcosa?"
"Ho sentito cose che voi mammiferi non avreste mai potuto immaginare…" rispose scosso ed impaurito il cavallo
"Per caso sta parlando di quel piccolo fennec, signore?" Chiese Judy
"Eh...come...dove? Ah, salve, agente" fece sporgendosi leggermente dal bancone, per vedere la sua interlocutrice "Si, proprio lui. Per caso sta con lei e il suo compagno?" Chiese innocentemente alla coniglietta
 
Lei, per giunta, arrossì. Ma confermò annuendo quanto detto dall'equino
 
E a Nick, neanche stavolta, sfuggì la cosa
 
Cavolo….quanto si imbarazza facilmente la coniglietta pensò la volpe rossa, mentre tornava a prestare attenzione al bancone
 
"Ad ogni modo, mio caro Tobey, avrei una cortesia da chiederle" esordì Nick
"Ma certo, tutto quello che vuole. Purché non mi facciate avere a che fare con quel tremendo piccolo demonio…"
 
I due agenti, impiegarono pochi minuti a spiegare il loro piano, trovando quindi la complicità dell'equino che, per giunta, presentò loro un suo caro amico.
 
"Signori, venite...ho un amico da presentarvi"
 
Intanto i tre, che erano entrati nei locali del motel, avevano effettuato l'accesso alla cucina dove trovarono un toro che, nel preparare chissà quali assurde pietanze, imprecava
 
"Te possino ammazzare er latte!"
 
Il "cuoco" indossava tutto quello che un addetto alle preparazione degli alimenti non avrebbe mai dovuto tenere con sè.
A partire dalla sua salopette rossa piuttosto consumata per finire ai suoi zoccoli in legno sapientemente lavorati e levigati.
 
Davanti a quella scena che aveva un che di familiare ai due agenti, questi ultimi si guardarono prima di scoppiare a ridere
 
"Secondo me andrebbe molto d'accordo con Finnick" ammise Nick, sorridendo
"Credo che tu abbia proprio ragione!" confermò Judy
 
Intanto l'attenzione del bovino fu richiamata dalle risate dei due agenti
 
"E voi due chi siete?" chiese giustamente il cuoco
 
"Ehm...Alvaro...loro due sono agenti della polizia di Zootropolis, Judy Hopps e Nick Wilde e sono nostri ospiti. Avrebbero una cortesia da chiederti…"
 
E così, ancora una volta, i due agenti spiegarono la situazione, trovando, inaspettatamente, la complicità del mammifero cornuto.
 
Il tutto senza neanche aver nominato il fennec.
 
"E così vorreste preparare questa pietanza da offrire al piccolo Finn eh?" Chiese con un pizzico di malizia il cuoco
 
Davanti a questa domanda, Nick rimase un attimo perplesso. Non si aspettava certo che un tizio del genere potesse conoscere il suo amico e compare.
 
"Come faccio a conoscerlo?" Chiese retoricamente ai due agenti, avendo notato lo sguardo interrogativo della volpe
"È una lunga storia...ma vi basta sapere che non mi ha mai ripagato di certi favori…"
 
Come al solito...e quando mai!
 
"...e quindi, eccomi qua. Facciamolo!"
 
La cena sarebbe arrivata per tutti in poco tempo.
 
I due agenti ringraziarono sia il bovino che l'equino e tornarono nella stanza da loro prenotata.
 
Una volta aperta la porta, trovarono una situazione assurda.
 
Il loro amico goloso di ciambelle addormentato sulla parte superiore del letto a castello e Finnick disteso e pietrificato su quello inferiore.
 
E la cosa che balzava subito all'occhio era che quella struttura, evidentemente esposta a carichi fin troppo elevati per la sua composizione, avrebbe potuto cedere da un momento all'altro.
 
"Ehi Finn... perché non te ne vai di lì?" Chiese sottovoce Judy
 
"Io es totalmente a pezzi...esto gordo es mucho duro da affrontare...e io es muy stanco per muovermi...e perciò..." ammise con un filo di voce il fennec, non muovendosi neanche di un centimetro dalla sua posizione
 
Toc toc
 
"Ehm...amici...vi ho portato la cena…!"
 
Era Tobey, il portiere.
 
Alla parola CENA, Benjamin aprì di colpo gli occhi e con un agile scatto degno dei suoi simili più atletici, balzò giù dal letto, dimostrando così la solidità di quella apparentemente esile struttura, scattando verso la porta, intento a divorare qualunque cosa fosse
 
"Ben, fermo!!!" Esclamarono i due agenti dalla minuta stazza
 
Il ghepardo si piantò letteralmente a terra sulle quattro zampe, per cercare di arrestare la sua corsa...ma ormai era troppo tardi.
 
Dalle leggi della fisica non si scappa…
 
Il paffuto ghepardo aveva preso, in pochi metri e contro ogni probabilità, una velocità assurda che lo portò inesorabilmente in direzione della porta della stanza...che dopo qualche istante sfondò ed attraversò, terminando la sua corsa nel parcheggio esterno ed evitando per puro miracolo l'ignaro Tobey che aspettava appena all'esterno della camera.
 
Davanti a quello assurdo spettacolo di cui era stato testimone, con aria interrogativa, si rivolse agli altri presenti
 
"Ehm...amico...ma cosa è successo?"
 
Davanti all'ennesimo "amico" dell'amico equino, Finnick ancora una volta e nonostante la stanchezza, si sollevò dal materasso, piantò le quattro zampe sul pavimento e fece un balzo in direzione del malcapitato addetto alla reception.
 
Evidentemente il fennec non riusciva proprio a digerire i modi di fare di quel povero mammifero.
 
Ma il tentativo di aggressione del fennec fu prontamente neutralizzato dalla volpe rossa che, con un colpo di reni degno dei migliori portieri di calcio, riuscì a bloccare il piccolo mammifero dalle grandi orecchie a pochi centimetri dal cavallo
 
"Tobey, ti ringrazio di tutto, ma adesso ci penso io" disse candidamente Judy, prendendo in consegna i loro pasti
"A domani mattina!"
 
Ancora una volta e più perplesso che mai, l'ignaro Tobey salutò l'agente e se ne tornò alla sua postazione
 
Intanto, dopo aver ristabilito l'ordine e con una decisione senza precendenti, la coniglietta tirò fuori...la voce grossa.
 
"BRANCO DI SCALMANATI SCANSAFATICHE CHE NON SIETE ALTRO...PORTATE IMMEDIATAMENTE LE VOSTRE CHIAPPE PELOSE SU QUELLE DANNATISSIME SEDIE... È UN OR-DI-NE!"
 
I tre predatori maschi, spaventati e confusi da quella potenza in miniatura dalla grigia pelliccia, decisero di non obiettare l'ordine a loro imposto.
 
E così, nel giro di un paio di minuti si ritrovarono accomodati gli uni di fronte agli altri.
 
Da un lato, Ben e Finnick.
Dall'altro, Nick e Judy
 
Quest'ultima, sottovoce, si rivolse al suo rosso collega, già autore di un'impresa sportiva degna di nota
 
"Perdonami per aver alzato la voce, ma la situazione era scappata di zampa"
 
Affermò poggiando involontariamente la sua minuta zampa su quella del predatore a lei vicino...e la cosa non era sfuggita né al ghepardo, né al fennec, posti di fronte a loro.
 
I due minuti agenti, resosi conto che gli altri due li stavano fissando, sciolsero quella strana situazione. E poi la coniglietta esordì nuovamente.
 
"È ora di cena! Finn, ecco a te...con gli omaggi dello chef"
 
La coniglietta diede un colpetto col gomito alla volpe rossa prima di prendere il pasto e di consegnarlo al piccolo predatore.
 
L'odore di quel piatto era talmente intenso da fare quasi lacrimare i presenti per quanto fosse piccante.
 
Adesso vedremo cosa succede
 
Così il folletto del deserto prese in consegna il recipiente e…cominciò a mangiarlo.
E con gran gusto.
 
"Esto es el miglior pasto de siempre!"
 
Nick e Judy si fissarono attoniti, convinti che la "bomba" non funzionasse
 
"Ben, perché non ne assaggi un po'? Sembra che tu voglia divorartelo con gli occhi…" chiese Nick
 
Di risposta, il paffuto ghepardo prese un cucchiaio, lo immerse nella ciotola del piccolo volpide e assaggiò il suo contenuto.
 
"Aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhh!!!!"
 
Un urlo esagerato che era testimonianza di quanto fosse esageratamente piccante quella pietanza.
 
E di quanto la cosa non facesse per nulla effetto sul piccolo predatore
 
"Dilettante. Esto es solo un pochito picante por mi. Non es niente de special" ammise mentre il ghepardo era scappato verso la più vicina fonte di acqua corrente per stemperare la sua lingua carica delle più piccanti spezie
 
Cavolo! Non è andata per niente bene...dovremo pensare a qualcos'altro per farlo parlare!
 
E’ questo che pensano i due piccoli colleghi, ormai esausti dalla lunga giornata appena trascorsa.
 
L'indomani sarebbero dovuti svegliarsi presto per raggiungere la località prestabilita e mettersi all'opera per conto del loro capitano incazzoso di default.
 
Non prima di aver superato quella notte assurda.
 
Complice il fatto che quella prelibata pietanza che aveva gustato il buon Finnick aveva saturato l'aria della stanza, rendendola in breve tempo irrespirabile e soprattutto complice il fatto che il loro amico e collega Clawhauser era un russatore da primato, capace di far tremare la porta di quella stanza e rendendo il loro tentativo di addormentarsi quasi del tutto inutile.
 
Dopo quella notte, di sicuro non avrebbero mai più diviso la stanza con Finnick e Clawhauser.
 
Poco ma sicuro.
 
La mattina seguente arrivò presto.
 
Fortunatamente ai due piccoli agenti bastarono poche ore di sonno per ristabilirsi quasi del tutto...e lo stesso valse anche per Nicholas, nonostante, ogni volta, ricordasse alla sua amica e collega di quanto dovesse riposare per stare al meglio.
 
Lo strano quartetto passò alla reception a salutare il loro amico Tobey che, stavolta, stranamente, si limitò ad un silenzioso gesto della sua zampa, prima di imbarcarsi nuovamente su quello strano triciclo e di lasciare quel motel alle porte di Bunnyburrow
 
Al che, mentre si stavano allontanando dal parcheggio, Finnick si mise in piedi sulle sue zampe posteriori ed urlò in direzione dell'edificio
 
"GRACIAS PER LA MUY GUSTOSA CENA, ALVARO!!!"
 
Aveva capito chi era stato l'artefice di quella curiosa pietanza, lasciando di stucco i due piccoli agenti.
 
Intanto, Nick che aveva preso posto al lato guida, decidendo così di far rilassare un po' la sua partner, prese la radio di bordo e, dopo aver attivato gli altoparlanti, e dopo essersi schiarito la voce, cominciò a parlare
 
"Signori e signora, è il vostro pilota che vi parla! Il viaggio verso la contea dei conigli è ripreso stamane alle ore 7:51. La temperatura è nella media e il traffico è scorrevole. Arrivo stimato alla destinazione...21 minuti" terminò sorridendo in direzione della sua collega, che ricambiò quel suo gesto. Poi continuò.
"Per snack e spuntini di ogni tipo, tra poco passerà la hostess per soddisfare le vostre richieste"
Il tempo di finire questa frase che Nick si ritrovò una bella gomitata sul fianco da parte della coniglietta.
 
Dolorante ma sorridente lui, sorridente lei, sorridenti anche loro.
 
Pareva che nulla potesse andare storto.
 
E fortunatamente così fu.
 
Trascorsi quei pochi minuti che li dividevano dalla loro meta, alla fine, arrivarono a destinazione.
 
Una scuola elementare a forma di carota gigante, alta svariati piani e a forma conica con la punta rivolta verso il basso.
 
Chissà come diavolo faceva a reggersi in piedi, ignorando tutte le leggi della fisica e le buone norme di progettazione...
 
Guarda un po'...che fantasia da queste parti. Non me lo sarei mai aspettato!
 
Era questo quello che pensava il predatore dalla rossa pelliccia davanti a questo curioso edificio.
 
"Bene, Judy. Siamo arrivati. E adesso cosa facciamo?"
 
 
 
NB:Capitolo corretto ed aggiornato il 24/07/19 su segnalazione di Sir Joseph Conrard
 
ANGOLO DELL'AUTORE
 
Signori e signore, lettori e recensioni, eccomi di nuovo qua!
 
Lo so,lo so.
 
Fa caldo, c'è tanto da fare, il lavoro è distruttivo e non c'è nient'altro che desideriamo in questo periodo dell'anno...ossia le meritate vacanze!
 
C'è chi rimane in città e c'è chi riesce a mettersi in viaggio per raggiungere la propria meta.
 
Esattamente così come farà questo quartetto unico nel suo genere per cercare di raggiungere la loro meta.
Non prima di una breve sosta in un motel di quart'ordine.
 
In questi posto, sicuramente avranno lasciato il segno...e quel povero sempliciotto di Tobey se lo ricorderà per molto tempo…
 
E a proposito dell'equino...per la sua figura devo ringraziare Redferne per averlo creato ed inserito nella sua long "The promise you made"
 
Mentre per l'altro mammifero, il bovino...vediamo se riuscite a ricordare chi sia.
 
Per quanto riguarda questa struttura scolastica decisamente atipica, invece, non posso che ringraziare Sir Joseph Conrard per averla creata ed inserita della sua long "Il mio amico CR-0C"
 
 
Come sempre, ringrazio gli onnipresenti Redferne, Plando e Sir Joseph Conrard per le loro immancabili visite e recensioni e un grazie a tutti voi visitatori anonimi.
 
Tranquilli...lo so che ci siete. I contatori non mentono!
 
Che altro aggiungere... come sempre, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia strappato un sorriso.
 
Alla prossima... amico!
 
Enzo

 
  
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