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Autore: _BlueLady_    24/07/2019    0 recensioni
Comincia tutto con un caso. Un piccolo incidente sovrappensiero. Poi succede ancora. E ancora. E ancora. E allora Adrien comincia a pensare che non si tratti più di semplici coincidenze, ma che qualcosa di strano - di Miracoloso? - sta accadendo al suo corpo, qualcosa che va oltre il semplice prendersi troppo sul serio come supereroe. E quando il limite viene oltrepassato, poi diventa difficile tornare al punto di partenza. Forse.
[Raccolta di One-shots dedicate ad Adrien/Chat Noir, e al suo "felinizzarsi" a poco a poco]
Dodici proverbi dedicati ai gatti, per i gatti, sui gatti. Perché se vi siete mai chiesti come può essere la vita di un felino, beh, ora avrete modo di scoprirlo.
#1. Impasto - "Avere le zampe in pasta"
#2. Nastro - "Agli occhi dei gatti, tutto appartiene ai gatti"
#3. Penna - "Tetto che non piove, gatta ci cova"
#4. Farfalla - "Quando il gatto non c'è, i topi ballano"
#5. Fusa - "I gatti atterrano sempre sulle zampe"
#6. Soffio - "Il gatto che oggi lecca, domani graffia"
#7. Sacchetto - "Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco"
#8. Piume - "Una bella gatta da pelare"
#9. ???
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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8.
PIUME

*
“Una bella gatta da pelare”
 
Marinette squadrò di sottecchi l’enorme scatola che Chat le aveva appena porto, alzando un sopracciglio.
- È, uhm, per me? – domandò scettica, mentre quello allargava le labbra in un sorriso soddisfatto.
- Sorpresa! – esclamò lui, su di giri – Su, avanti, aprilo!-
Marinette sorrise imbarazzata, mentre le guance le si imporporavano un poco. Si sarebbe aspettata di tutto da lui, ma non che si presentasse improvvisamente sul suo balcone con un enorme regalo per lei.
Forse l’aveva fatto per farsi perdonare l’ultima incursione in camera, decisamente troppo invadente.
- Oh, Chaton, non ce n’era bisogno – asserì intenerita.
Decise di non farsi troppe domande, e di accettare a cuore aperto il regalo che il supereroe le aveva donato con così tanta spontaneità. Fu costretta a riconoscere che sotto quel lato da maniaco petulante, dopotutto, si nascondeva un tenerone.
Prese a scartabellare l’enorme pacco, sfilando il grosso nastro che lo avvolgeva. Chat Noir attendeva impaziente, teso di emozione, che lei scoprisse la sorpresa nascosta all’interno.
Marinette prese ad aprire l’enorme scatola sempre con più foga, già immaginandosi chissà quale regalo: magari un set di stoffe nuove, o magari dei nastri colorati – ne aveva giusto bisogno per ultimare la sua ultima creazione – oppure un nuovo set per il cucito, o magari una modernissima macchina da cucire – nah, troppo pesante, a giudicare dalla leggerezza del pacco.
Delle stoffe. Sì. Delle stoffe sarebbero andate benissimo. Avrebbe potuto crearci vestiti, e cappotti, e cappelli per lei e i suoi amici – per Adrien
Quando aprì il pacco, il sorriso che le si era dipinto in volto lasciò spazio ad un’espressione di completo sbigottimento.
Il gatto nero di fronte a lei squittì emozionato.
- Allora, ti piace?-
Le rimase ferma immobile ad osservare il contenuto della scatola, sforzandosi di capire.
- Chat… questo cos’è?- riuscì a domandare, dopo un istante di sgomento.
L’altro le sorrise eccitato, roteando le orecchie soddisfatto.
- È un uccellino, non vedi? Non trovi che sia assolutamente adorabile? –
Marinette l’osservò, incerta, poi posò nuovamente gli occhi nella scatola.
- Ma è… morto – disse solo, incredula lei stessa delle parole che le stavano uscendo di bocca.
Il sorriso a trenta denti – e due canini affilati – dipinto sul volto di Chat Noir si spense in un istante. Il supereroe si avvicinò, controllò l’interno della scatola, e constatò che l’amica stava dicendo la verità.
- Oh. Avrei dovuto fare dei buchi nel cartone – osservò deluso, quasi realizzando in quell’istante l’enorme errore che aveva commesso.
Marinette l’osservò negli occhi, senza sapere cosa dire.
- Chat, perché?- riuscì a domandare poi, con un filo di voce. L’incredulità era tanta, da non riuscire nemmeno ad avere una reazione logica di fronte a quell’imprevisto.
Il gatto sorrise sornione, ancora convinto di averla conquistata.
- L’ho cacciato nel parco, finché non sono riuscito a catturarlo. Poi ho pensato di portartelo perché ti voglio taaaaanto bene!-
Marinette ascoltò, registrò, analizzò. Provo a capire se la stesse prendendo in giro, ma dall’espressione soddisfatta che gli leggeva in volto capì che era serio. Spaventosamente serio.
Passarono uno, due, cinque minuti di imbarazzante silenzio.
- Beh, piaciuta la sorpresa?-
- Portalo via, Chat!- esclamò lei esasperata, ed anche un filo disgustata, appoggiando l’enorme scatolone a terra dal quale cominciava ad innalzarsi un nauseante odore di cadavere.
Chat Noir abbassò le orecchie, affranto, osservando il povero uccellino giacere inerme sul fondo della scatola.
- Sei davvero sicura di non volerlo?-
- CHAT!- gli intimò lei, e subito lui scattò al suono di quel richiamo autoritario, fiondandosi nella scatola per recuperare il cadavere del povero animaletto, afferrandolo con i denti.
Marinette l’osservò sbigottita comportarsi in quella maniera insolita – cosa diamine gli prendeva ultimamente? – mentre Chat Noir riemergeva dalla scatola con l’’uccellino in bocca, pronto a riportarlo dove l’aveva trovato.
Soltanto in quel momento, quando avvertì le piume solleticargli delicatamente le narici, ad entrambi tornò in mente un piccolo particolare che fino a quel momento avevano trascurato.
- Oh-oh…- biascicò Marinette, e fu tutto ciò che riuscì a dire, prima che il supereroe scoppiasse in un violento starnuto, che la centrò in pieno viso.
Chat Noir, riaperti gli occhi, sbiancò di fronte a quello che gli si presentò.
Marinette. Fradicia di muco e piume che le penzolavano dai capelli. Il cadavere del povero uccellino a coprirle lo sguardo - sicuramente iniettato di rabbia, immaginò.
Chat Noir sospirò, poi deglutì. Cominciò a toglierle le piume di dosso ad una ad una, mortificato, mentre lei emetteva lunghe espirazioni contando mentalmente con l’intento di ritrovare la sua pace interiore.
Quella volta, farsi perdonare da lei sarebbe stata una vera gatta da pelare.

Angolo Autrice:

Chi non muore si rivede!
Lo so, sono sparita da un pò dalla circolazione. Diciamo che non è proprio un bel periodo per me. Ma ripescare questa raccolta e procederne con la stesura è un perfetto toccasana umorale.
Dunque, spero che anche stavolta il capitolo sia stato apprezzato. Penso che tutti sappiate che se un gatto ti porta le prede cacciate con tanta fatica, significa che nutre profondo affetto e rispetto per voi. E Chat sicuramente a Marinette vuole un gran bene... e forse qualcosa di più, anche se è duro ad ammetterlo ;)
Grazie a chi mi segue, a chi inserisce la raccolta tra i preferiti e a chi anche solo passa a dare un'occhiata.
Le recensioni possono non essere tante, ma i numeri parlano, e fa piacere rientrare dopo un pò di tempo e scoprire nuovi lettori appassionati di questa raccolta :)
Spero di non deludervi!
Besos e alla prossima

_BlueLady_
  
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