Libri > Good Omens
Ricorda la storia  |      
Autore: Shimba97    25/07/2019    8 recensioni
– sto sbagliando tutto Crowley… - sussurrò con disperazione Aziraphale -mi sono avvicinato troppo alla Terra, agli umani, ai loro piaceri, ai loro vizi e peccati, mi sono macchiato. Un angelo del paradiso che sembra più umano di qualunque altro, più di te o di Adam, che è il figlio del diavolo. Rischio di cadere, sono stato avvertito -
Un cambio di programma per una giornata rovinata (in parte) da un imprevisto, farà riemergere una realtà subdola. Può l'amore essere un delitto?
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il confine sottile tra sacro e profano
 
- Stupida pioggia! Sapevo che non era il giorno per uscire! - inveì Crowley, zuppo dalla testa fino ai piedi, entrando in salotto e togliendosi gli occhiali che posò delicatamente sul tavolo.
- Oh su Crowley, puoi asciugarti in un attimo con un piccolo miracolo, non è così grave- disse bonariamente Aziraphale, togliendosi la giacca bianca ormai appesantita e sistemandola sulla sedia in modo composto.
Quel pomeriggio Aziraphale era piombato a casa del demone con un sorriso smagliante e le idee chiare: era un peccato sprecare una giornata di aprile così soleggiata rimanendo in casa e terrorizzare le piante non era un buon motivo per rifiutare il suo invito.

- Usciamo, magari ci prendiamo un gelato, so che ne vai ghiotto caro- aveva insistito l’angelo, vedendo alla fine cadere le ultime difese dell’amico.
- Esco solo per il gelato. Prega il tuo superiore che sia una bella giornata- aveva borbottato il demone indossando gli occhiali.

- Io che mi lascio pure convincere da te, sono diventato debole! – si lamentò, portandosi i capelli rossi all’indietro, fulminandolo con lo sguardo – non succederà più-
Aziraphale si sedette sulla poltrona scura, ignorando del tutto le sue minacce – oh andiamo, non potevo sapere che sarebbe venuto un temporale... mi sarei dovuto informare… - mormorò silenzioso, poi sorrise - si invece, sai che finirò per convincerti sempre-
- Non mi tentare angelo, è il mio lavoro- sbuffò di nuovo, cercando di trattenere le parole poco carine nei suoi confronti. Chiuse gli occhi e pochi attimi dopo era di nuovo asciutto, come se il temporale di prima non lo avesse scalfito.
- Non ti sto tentando, non mi è permesso farlo – gli ricordò, allentandosi il colletto troppo stretto – non ho ancora capito il perché gli umani adorino queste camicie così strette... come fanno a respirare normalmente? - si lamentò, guadagnandosi un’occhiata divertita dal demone che nel frattempo aveva assistito alla scena.
- Pensavo adorassi i loro vestiti, ed il loro cibo, per non parlare del fatto che hai un letto e lo usi continuamente – si sedette di fronte a lui – perché non ti asciughi? – alzò un sopracciglio, notando subito dopo che l’angelo si era irrigidito.
- Io... un po' d’acqua non mi fa nulla, non posso ammalarmi – sorrise nervosamente.
Crowley lo guardò, piegando leggermente il capo – angelo, tutto bene? Mi sembri nervoso –
- Assolutamente si Crowley, non fare l’ansioso – sbuffò quasi, chiudendogli occhi ed unendo le mani, asciugandosi subito; vide il sollievo nel suo viso – vedi? Va tutto bene – disse forse un po' troppo bruscamente.
Il rosso l’osservò: era teso, le mani che tremavano leggermente, cercando di nasconderle sotto le sue gambe; aveva cambiato atteggiamento troppo velocemente. Un velo di preoccupazione lo colse, sentendo il cuore accelerare. Si sporse di poco, poggiando i gomiti sulle gambe, studiandolo. A mentire quell’angelo era terribile, ed era anche un bene che fosse così; non poteva dire lo stesso della testardaggine, aveva pregato chiunque  per non perdere quel poco di pazienza che aveva, specialmente prima dell’Apocalisse-che-non-fu, quando si ostinava a ribadire che erano nemici, di due fazioni diverse, che avevano dei limiti che non potevano oltrepassare, e le solite noiose paranoie di un angelo in crisi d’identità.
- Se lo dici tu- ritornò scomposto, facendo comparire una bottiglia di vino rosso sul tavolo e due bicchieri, riempiendoli entrambi, aspettando che l’angelo lo prendesse, cosa che fece pochi secondi dopo. Bevvero in silenzio, Crowley guardandolo, Aziraphale trovando interessante un punto indefinito dietro di lui, fin quando uno squarcio nel cielo non rimbombò in casa, facendo spaventare il biondo che lasciò cadere il bicchiere a terra, frantumandolo.
- Oh… sono desolato caro, non era mia intenzione…- mormorò con gli occhi sgranati, alzando lo sguardo verso di lui-
In quel momento il demone scattò all’impiedi, trovandosi subito di fronte a lui – Aziraphale, non mi importa nulla del bicchiere. Mi importa di te. Vuoi parlarmi? – gli strinse le spalle scrutandolo. In quel momento si accorse che in più di sei secoli non aveva mai visto l’angelo così vulnerabile e terrorizzato da qualcosa che non sapeva, e lui odiava non sapere.
Il biondo esitò, ma alla fine chiuse gli occhi, poggiando la fronte sulla sua spalla – sto sbagliando tutto Crowley… - sussurrò con disperazione, portando le mani a stringere la camicia scura dell’amico, che lo esortò sfiorandogli la schiena con delicatezza – mi sono avvicinato troppo alla Terra, agli umani, ai loro piaceri, ai loro vizi e peccati, mi sono macchiato. Un angelo del paradiso che sembra più umano di qualunque altro, più di te o di Adam, che è il figlio del diavolo. Rischio di cadere, sono stato avvertito - soffiò infine, rimanendo in quella posizione, immobile.
Il demone lo aveva ascoltato, senza respirare quasi, perdendo un battito a quella notizia. Lui era caduto perché era stato invidioso degli altri angeli, del suo stesso Dio, rinnegando la sua famiglia e venendo punito con la più grande delle punizioni. Si era meritato il suo destino, ma Aziraphale che gesti infamanti aveva commesso? Peccare di gola o al massimo di accidia non era così grave, lo sapeva – chi ti ha avvertito? Cosa è successo? – lo sentì tremare appena, prendendo un profondo respiro.
- Gabriel mi ha convocato ieri, in modo urgente- ammise – prima di sera, al calar del sole. Era così arrabbiato, i suoi occhi mi hanno giudicato senza sentir ragione… se solo avessi potuto, se fossi stato, se avessi avuto il potere, gli avrei levato quel sorriso divertito dalla sua dannata faccia – si irrigidì di nuovo, sorprendendo Crowley. Cosa stava succedendo al suo sorridente e buon amico, che non si tirava mai indietro alle sue responsabilità? Quel dannato angelo perfettino quanto odioso l’avrebbe pagata, tanto ormai lui era perso.
- Parlami angelo, che cosa ha scatenato la sua ira? – anche se era più un divertimento il suo, a quanto pareva. Era pronto ad ascoltarlo senza parlare, ma voleva sapere che diavolo stava succedendo.
Aziraphale sollevò il viso e incrociò il suo, a pochi centimetri di distanza dalle sue labbra. Poteva sentire il suo respiro solleticargli la guancia, ed il suo delicato odore di vaniglia colpirlo.
- Non posso - scosse la testa, senza però distogliere lo sguardo – sarebbe troppo… anche per te –
Il demone, che per poco aveva perso l’uso della parola, cercò di sforzarsi e rispondergli – per me nulla è troppo, dovresti saperlo – accennò un distorto sorriso, vedendo le sue labbra alzarsi leggermente – se non posso aiutarti almeno mi piacerebbe ascoltarti, se hai bisogno di bere o svagarti, hai trovato la persona giusta – ribadì sicuro.
- Avrò bisogno di parecchio vino stasera per alleggerire tutto – sospirò – Crowley, tu credi che io sia stupido? –
- Stupido? Oh no. Sei buonista, melenso, ingenuo per la maggior parte del tempo e drammaticamente giusto, ma stupido proprio no – scosse la testa – cosa vuoi dirmi? –
Il biondo alzò un sopracciglio e cercò di dimostrarsi indignato, con scarso successo – beh, non c’è che dire, sono una persona molto interessante a quanto pare – borbottò – ma il punto non è questo – concluse – io so di non sapere
- Davvero stai citando Socrate? Ma poi una frase che disse prima di morire? Non è rassicurante –
- Io so amare – disse solamente.
- Bella scoperta angelo, dico sul serio – lo guardò stranito l’amico – sei un angelo, amare è nel tuo DNA, è il tuo lavoro, o missione, come vuoi chiamarla-
- So amare – lo guardò più profondamente – so amare te –
Il demone sgranò di poco gli occhi, zittendosi di colpo.
- Cos’è l’amore Crowley? Ho cercato in ogni libro, tomo, dal più antico al più recente; spiegano i sintomi, cosa succede al corpo ed al cervello. I libri tessono storie d’amore bellissime, altre ti spezzano il cuore, ed io sono così confuso, mi sta esplodendo la testa! – alzò di poco la voce, senza accennare a fermarsi – nemmeno i libri religiosi mi dicono come è possibile che io ami un demone! Gabriel mi ha avvertito che ho già superato il limite. Cadrò e sarà solo colpa mia – abbassò lo sguardo verso le sue mani, che stava torturando.
Il demone rimase in silenzio, sembrava che la lingua gli si fosse incollata al palato. Amarlo? Lo aveva ammesso davvero, senza soppesare le parole; era stata una dichiarazione sincera e brutalmente vera, senza giri di parole. Ormai il suo cuore aveva preso una direzione critica, avrebbe rischiato l’infarto, ne era certo.
Collegò le parole chiave: amare, libri, cadere.
Si schiarì la voce, approfittando del temporaneo mutismo dell’angelo – Hai trovato poco nei libri perché questo non si spiega, è ineffabile. Se c’è una cosa che ho imparato in 6000 anni è che l’amore umano si discosta molto da quello tra esseri celesti – gli prese la mano, intrecciandola alla sua, rimanendo ad osservarla – per noi non esiste il “e vissero tutti felici e contenti, finché morte non li separi” noi siamo immortali, e soprattutto di mondi totalmente diversi – alzò lo sguardo verso quegli occhi blu che ormai erano diventati un punto di riferimento nella sua trascinante esistenza – ma i nostri capi ci hanno lasciato qui per millenni, hanno cercato di ucciderci per aver fermato l’Anticristo; per Di-, Sat-, oh insomma, per chiunque ci sia in questo universo – sbottò esasperato – quale dio misericordioso che professa pace, amore e tante cose belle vorrebbe una guerra solo per far prevalere l’orgoglio? Ed adesso che finalmente hai ammesso di amare un demone, un angelo caduto e dannato per giusta causa, come si permette di interferire? – si scostò di qualche passo, irato – ci sono voluti 6 fottuti millenni! – respirò profondamente, alzando lo sguardo verso il soffitto, con il chiaro intento di parlare ai Piani Alti – lo avete usato in ogni modo possibile, ha rispettato le vostre regole, la vostra etica, e gli avete voltato le spalle più volte. L’amore prevale su di voi, che non sarete mai in grado di provarlo – abbassò lo sguardo verso l’angelo – ed io ti amo Aziraphale, da millenni, da prima della Rivoluzione Francese o del Diluvio Universale, perché l’amore è senza ragione, senza etica e senza possibilità di redenzione – concluse il suo lungo monologo, col fiatone.
Silenzio.
L’angelo guardava il demone con gli occhi spalancati, le guance arrossate e la bocca socchiusa. Quel giorno lo avrebbe ricordato per aver lasciato senza parole l’amico – pensò Crowley.
Dopo minuti interminabili, fatti di sguardi e lievi respiri Aziraphale si prese di coraggio – perché non me lo hai detto? –
Un sorriso ironico colpì il demone – la sai già la risposta, angelo – disse vedendolo avvicinare.
- Io non lo pensavo. Davvero, sono desolato – i sensi di colpa cominciarono manifestarsi nei suoi occhi. Erano faccia a faccia, nonostante il demone fosse più alto di diversi centimetri – Ti ho fatto soffrire, non me lo perdonerò mai –
- Eri stato istruito davvero bene lassù, in qualunque modo cercassi di fartelo capire la tua lealtà e ottusità, direi, ti distraevano –
- Come ho potuto… - scosse la testa, contrito; fissò le sue labbra – che Dio mi perdoni –
- Per cos.. – ma Crowley si interruppe perché le labbra dell’angelo si erano posate delicate sulle sue, riversando in quel leggero ma destabilizzante contatto tutte le sue paure e desideri. Istintivamente portò le mani sul suo viso, rispondendo al bacio con maggior vigore, sentendolo ansimare leggermente. Dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non far uscire il vero demone in lui, forzando solamente le sue difese ed approfondendo il loro contatto, che fece tremare entrambi.
- Crowley… - mormorò tra le sue labbra Aziraphale, non riuscendo a staccarsi; avrebbe potuto farlo, ma il desiderio si era fatto prepotente e travolgente in lui, finendo per stringere con forza la camicia scura del suo amante.
A interrompere quella passione celestiale fu lo stesso Crowley, scostandosi di poco, in modo da riprendere fiato ma rimanendo abbastanza vicino da sentire il respiro del biondo -fermami ora o non potrei più farlo dopo - lo avvertì, scendendo a lambiare il collo diafano, sfiorando un punto piuttosto sensibile che lo fece sospirare.
- Non riesco - ammise non senza vergogna, liberandogli le prime asole della camicia, rivelando il suo petto chiaro, ma più scuro del suo - è questa la tentazione? -
- Si - annuì poco, replicando i suoi gesti, sbottonandogli però del tutto la camicia - angelo è l'ultimo avvertimento che ti do, fermami -
Aziraphale sembrò pensarci su, poi strinse i suoi capelli e riunì le loro labbra in un bacio che non si addiceva per niente ad un angelo, ma bensì ad un essere del tutto opposto - al diavolo -
 
Quel pomeriggio piovoso di primavera sancì la perdizione dell'angelo, che cadde sotto i colpi della cupidigia e del peccato.
 
 
L’unico modo di liberarsi di una tentazione è cedervi.
Resistete, e la vostra anima si ammalerà di nostalgia per le cose che si è vietata,
di desiderio per ciò che le sue mostruose leggi hanno reso mostruoso e fuori legge.

(Oscar Wilde)
 


Note dell'autrice:
Sono anni che non scrivo una OS, quindi vi chiedo scusa per eventuali errori, pur rileggendola diverse volte può capitare di perderne qualcuna.
Non amo l'angst, non avevo programmato di concludere così, ma mi sono lasciata prendere la mano ed ho potuto solo assecondare la mia ispirazione.
Ringrazio Nao Yoshikawa per avermi spronato a scrivere, sei un'amica favolosa ;)
Grazie per essere arrivati fin qui e se volete fatemi sapere cosa ne pensate, critiche (istruttive) e pareri sono sempre ben accetti!
Shimba97

 
   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: Shimba97