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Autore: Meramadia94    25/07/2019    0 recensioni
La squadra indaga su una violenza carnale avvenuta durante un date rape. Sembra ordinaria amministrazione, ma questa volta la vittima è la minore delle sorelle del detective Carisi. Le circostanze in cui è avvenuto lo stupro rendono il caso traballante e destinato al non procedere.
La squadra dovrà dimostrare che si è trattato di un crimine ed assicurare il colpevole alla giustizia.
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Amanda Rollins, Olivia Benson, Rafael Barba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le undici di sera del 7 Marzo 2016 quando il tenente Benson e il detective Carisi arrivarono al pronto soccorso del Bellvue General Hospital.
Avevano ricevuto una telefonata da una dottoressa di turno al pronto soccorso che parlava di una donna violentata e in stato confusionale.
-  Graffi nell' interno della coscia sinistra, lacerazioni multiple, trauma anale e vaginale, ematoma diffuso nell'interno coscia destra... ci sono tracce di fluidi organici, ed aveva delle lesioni molto vistose sotto i palmi dei piedi...- fece la dottoressa - Probabilmente subito dopo lo stupro ha iniziato a camminare fino al pronto soccorso.-
- Non voleva dire a nessuno quello che le era successo... un comportamento molto diffuso tra le vittime...- fece Olivia - e ora come sta?- 
- Le lesioni fisiche non sono gravi. Da quelle si rimetterà molto presto... psicologicamente... lo sa meglio di me, sarà un percorso molto lungo.-
- Le ha detto come si chiama, c'è qualcuno con lei... non so, un'amica, un parente...- fece Olivia. 
La donna dissentì.
- Non voleva che avvertissimo nessuno, ma siamo soggetti ad obbligo di denuncia per questi casi...- fece la dottoressa - Siamo solo riusciti a cavarle il nome.... Gina Carisi, trentatre anni...-
Olivia guardò il suo detective, quasi sperando che le dicesse di aver sentito male... ma dalla faccia del poliziotto italo-americano non c'erano dubbi...
- Cosa....?- fece il biondo - ma... ma è sicura...- 
- Al cento per cento.- fece la dottoressa - la conoscete?- 
- Io si... è mia sorella... la più piccola...- fece Sonny - dottoressa, per favore mi dica come sta, realmente...- 
- Gliel'ho detto. Le lesioni sono compatibili con uno stupro, abbiamo già fatto il kit e spedito tutto al laboratorio... al momento sua sorella è vigile e cosciente... ma è molto provata.... mi scusi.- 
Appena il medico li ebbe lasciati soli, Sonny crollò a sedere su una delle poltrone della sala d'attesa. Non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito.... quella peste della sua sorellina aveva subito la più atroce delle violenze possibili... e lui non l'aveva protetta. Non l'aveva difesa dal mostro che le aveva distrutto la vita.
- Carisi...- fece Olivia raggiungendolo preoccupata - vuoi... vuoi che ti porti un caffè....?- 
- No. Voglio la testa del figlio di puttana che si è permesso di mettere le mani addosso a mia sorella.- fece Sonny con gli occhi lucidi dalle lacrime di rabbia - di a Barba di non perdere tempo a cercare cavilli per incriminarlo.... lo faccio fuori io stesso.- 
- Ehy.- fece Olivia - dovrei mandarti a casa solo per averti sentito dire una cosa del genere.- 
- Non me ne vado.- fece Sonny - voglio lavorare al caso.-
- E infatti a casa non ti ci mando... a patto che tu stia calmo.- fece Olivia anche se si rendeva conto che al confronto chiedere la neve a Ferragosto era una richiesta più ragionevole.
Sonny inspirò profondamente - Ok sono calmo.- 
- Perfetto.- fece Olivia.
- Vado io a parlarle.- fece Sonny prendendo la giacca.
- Sì, è meglio.- fece Olivia - ti conosce, si fida di te, è più facile che si confidi con suo fratello che con la polizia.-
...
Quando entrò nella camera in cui era ricoverata Gina, vide la ragazza seduta sul letto, con lo sguardo perso nel vuoto.
Si riscosse solo quando lo vide.
Sonny quasi ebbe un infarto quando la vide... i capelli biondi color del grano erano arruffati, e il volto era coperto di lacrime e lividi violacei, il mascara che colava, gli occhi azzurri tipici della loro famiglia erano spenti e vacui.
- Perchè sei qui....- fece Gina abbracciandosi le gambe - non ho chiesto la polizia, non volevo che avvertissero nessuno...- 
- Lo dovresti sapere che il personale medico è soggetto ad obbligo di denuncia in caso di lesioni sospette...- fece Sonny - Gina, ascolta, lo so che è difficile...ma dovresti raccontarmi cosa è successo.-
- No, non posso...- fece la donna scuotendo la  testa.
- Gina, sei stata stuprata.- fece Sonny avvicinandosi con cautela - e io sono un poliziotto e tuo fratello. Non posso far finta di niente.- 
- Ok. Vuoi sapere che è successo?- fece Gina asciugandosi una lacrima ribelle - che avevi ragione tu, avevate ragione tutti... mi sono fidata dell'uomo sbagliato, un'altra volta... che mi ha fatto capire una volta per tutte che io dagli uomini devo stare lontana... ora ho imparato la lezione, me la sono cercata...- 
- No, questo non lo devi nemmeno pensare.- fece Sonny - Solo perchè tu e questo qui siete usciti insieme una volta o due, non implicava certo che tu fossi costretta ad andarci a letto se non ti andava.-
- Io non capisco...- fece Gina - perchè mi ha fatto questo? Sembrava una persona così gentile e perbene.... credevo che fosse quello giusto....- 
- Non c'è quasi mai un perchè in questi casi...- fece Sonny - solo un istinto malato di sopraffazione. Ma possiamo fargliela pagare. Basta che tu lo denunci.- 
- E a che serve? Una  denuncia non cancellerà quello che mi ha fatto.- 
- No, questo forse no... ma potrebbe aiutarti a guarire più in fretta...- fece Sonny prendendole una mano - raccontami tutto. Se non vuoi farlo con il detective Carisi... allora sfogati con tuo fratello.- 
Gina annuì.
- Era stata una bella serata...- fece Gina - Siamo usciti insieme... siamo andati al cinema e poi a cena fuori. Abbiamo fatto una passeggiata fino a casa mia, a piedi. Quando siamo arrivati al mio cancello voleva chiamare un taxi, ma si è accorto di avere il cellulare scarico e allora gli ho detto che se voleva poteva salire per usare il mio telefono.... ti giuro che è solo per questo che l'avevo invitato di sopra...- 
Sonny la tranquillizzò - Ascolta. Per quanto mi riguarda, avresti anche potuto averlo fatto salire perchè ti andava di rotolarti un po' sul letto con lui, non era comunque autorizzato a farti quello che ti ha fatto.-
- Gli ho offerto qualcosa bere...- fece Gina - e mentre preparavo i bicchieri, mi ha preso da dietro e mi ha baciato.... all'inizio era tenero, ma poi mi ha infilato una mano sotto la camicetta...- 
- Gli hai detto di fermarsi?-  fece Sonny che iniziava a tremare per la rabbia. 
- Si...- fece Gina mentre le lacrime le annegavano il volto -gli ho detto che non ero pronta a lasciarmi andare completamente... e lì è diventato una bestia... mi ha afferrato e mi ha spinta sul letto... mi ha strappato via i vestiti e mi ha aperto le gambe... prima ancora che me ne rendessi conto si stava facendo strada a forza dentro di me...- fece scoppiando a piangere trovando rifugio tra le braccia del fratello, che tentava come poteva di calmarla.... impresa molto difficile visto che lui stesso si sentiva tremare dalla rabbia.
Aveva una voglia matta di colpire. Di trovare quel fottuto bastardo che si era approfittato impunemente della fiducia e dell'affetto di sua sorella per metterle le mani addosso... lui aveva avuto qualche minuto di gratificazione sessuale, e ora Gina stava pagando il conto più alto. 
Voleva trovarlo, spingerlo in cella di sicurezza, anche solo per cinque minuti e fargli sputare fino all'ultimo alito di vita e fargli capire come ci si sentiva nelle mani di qualcuno che non aveva pietà.
- Per favore.
Non dirlo a mamma e papà.-
- Gina... non è colpa tua.- fece Sonny prendendole il viso tra le mani - vi siete incontrati, vi siete piaciuti e sei uscita con lui. Punto.
Tutto quello che è successo dopo è stata colpa sua.- 
- Lo so... ma lo sai anche tu come sono fatti...- fece Gina - eravamo a casa mia, da soli, l'ho fatto entrare io... mi colpevolizzerebbero... come farà la gente dopo che.... oddio, non ci posso nemmeno pensare...- 
- Gina. Ascolta.- fece Sonny - tu non hai nessuna responsabilità, capito? Tu hai detto di no. E no vuol dire no.
Tutto quello che la gente può dire, familiari, passanti, avvocati del web e avvocati della difesa sono solo scuse.
Dammi retta.... ti chiedo solo di fidarti di me.-
Gina sospirò - Sonny sono molto stanca... possiamo parlarne dopo....?-
Sonny sospirò. In fondo era già molto se gli aveva detto com'era andata... per la denuncia c'era tempo. Tanto più che avevano il kit stupro e i referti del pronto soccorso.
...
...
...
Quando Sonny arrivò, i suoi colleghi e Barba non sapevano davvero come reagire. Il primo impulso era quello di corrergli incontro, abbracciarlo, dirgli che dispiaceva per quello che era successo, di poter contare su di loro per qualunque cosa, ma non sapevano se il loro collega avrebbe gradito... si, l'affeto e la solidarietà erano sempre bene accetti e ben graditi ma la verità era che l'unica cosa che davvero faceva la differenza in quel momento, era il poter dire senza ombra di dubbio che il figlio di puttana che aveva fatto una cosa simile sarebbe entrato a Rikers con le sue gambe per uscirne con le fattezze di un vecchio raggrinzito e con i piedi avanti.
Fu Olivia a rompere quel silenzio imbarazzante andandogli incontro con un abbraccio.
- Tua sorella ha deciso di sporgere denuncia?- chiese Olivia quando Carisi tornò al ''campo base'' dall'ospedale.
Sonny scosse la testa - E' sconvolta. Ha paura, è confusa... non riesce a capire perchè le abbia fatto una cosa del genere...- 
Barba gli mise davanti un bricco di caffè - Mi sa che ne hai bisogno.-
- O forse no. Ho così tanta adrenalina in circolo che credo che non dormirò per almeno due settimane.- fece Carisi declinando l'offerta.
- E infatti è decaffeinato.- insistette Barba - Dammi retta. Bevilo, così ti rilassi un po'.-
A quel punto Sonny si convinse ed iniziò a sorseggiare il caffè. 
- Il punto è che nemmeno io so darle una spiegazione...- fece Carisi. 
- Ma perchè, c'è qualcuno al mondo...- fece Amanda - che sa dire per quale oscuro motivo un uomo non riesce ad accettare un no come risposta e come diavolo faccia ad ignorare le lacrime e le suppliche della sventurata con cui ha incrociato la strada?- fece la bionda cercando di consolarlo - nessuno lo sa. E se qualcuno prova a dare una spiegazione, alla fine sembrerà sempre una giustificazione di un comportamento criminale.-
- Ti ha detto almeno come è andata?- fece Fin.
Sonny bevve un altro sorso di caffè - E' stato un Date-Rape, per farla breve...  sono usciti, e al momento dei saluti l'ha aggredita. Lo aveva fatto salire per chiamare un taxi, il tempo di prendere qualcosa da bere e lui l'ha assalita...-
- Scusa, ma non aveva il cellulare dietro?- fece  Amanda per poi dire - non sto dicendo che ti ha mentito, solo che mi pare strano che qualcuno al giorno d'oggi vada in giro senza cellulare.- 
Sonny rispose con calma - Conoscendola lo avrà dimenticato a casa o al lavoro... o magari in macchina.... mi ricordo di una volta che ha lasciato un paio di scarpe in mezzo al soggiorno e io ci sono inciampato, poco ci mancava che mi rompessi il setto nasale...
Lui invece aveva il cellulare scarico. Almeno così dice.- fece il poliziotto. 
- E' stata... una coincidenza fortuita per lui quindi... che tua sorella avesse dimenticato il suo telefono chissà dove e lui lo avesse scarico...- fece Olivia con sarcasmo - era tutto calcolato, da chissà quanto tempo...-
- Quindi ci sono gli estremi per una denuncia.- fece Barba.
- Si... ma Gina è terrorizzata all'idea di sporgerla.- fece Sonny - E' terrorizzata da quello che dirà la gente e da come reagiranno i nostri genitori.... ma giuro che se mio padre si azzarda a dire mezza parola sul fatto che lo ha fatto salire, stavolta gli rifaccio i connotati... prima però ammazzo di botte quel figlio di puttana.- 
- Ehy.- fece Olivia - adesso cerca di calmarti.- 
- Calmarmi?- fece Sonny con gli occhi di fuori - Tenente, qui non stiamo parlando di uno stronzo che faceva il fidanzatino amorevole e presuntuoso la tradiva con qualunque cosa respirasse o che stava con lei perchè era un truffatore matrimoniale.... qui parliamo di uno che l'ha aggredita e stuprata!
Come diavolo faccio a calmarmi? Non posso nemmeno consolarla, in questi casi le belle parole sono offensive...-
Amanda gli mise le mani sulle spalle per costringelo a sedersi, per cercare di calmarlo, allarmata. Non aveva mai visto il collega reagire in quel modo... sì, lo aveva visto minacciare dei pedofili e una volta ci era mancato veramente poco che rompesse le dita di una mano ad un pedofilo che aveva stuprato la nipote, ma non l'aveva mai visto così: gli occhi fuori dalle orbite e iniettati di sangue, la cravatta allentata, i capelli arruffati...
Sembrava un'altra persona.
Ma la cosa era del tutto comprensibile... in fondo si stava parlando di sua sorella. Ricordava ancora con una profonda angoscia quando pensava che Kim stesse venendo stuprata dal suo ex fidanzato. Lei aveva visto rosso. E aveva sparato senza pensarci due volte. Gesto che in futuro avrebbe potuto costarle caro. 
- Calma.... cerca di calmarti un po'... in questo stato e con un'accusa di aggressione non le sarai di nessun aiuto.- 
- Rollins ha ragione.- fece Barba - prendi un bel respiro e ragioniamo con calma... questo tizio tanto per cominciare... lo conosci, lo hai mai visto, sai da quanto si frequentavano...?- 
Sonny respirò a fondo prima di rispondere - Gina ha sempre avuto sfortuna con gli uomini...si innamora facilmente, a volte scambia l'avventura di una notte per l'inizio di un grande amore... non da molto. Forse un paio di settimane.- 
- Ok.- fece Olivia - Sai come si chiama quest'uomo misterioso?- 
- Oliver... Sì, Oliver Johnson.-
Barba lo guardò sorpreso - Non è che niente niente... sai se per caso lavora nel settore medico?-
Carisi annuì - Sì... ma non mi ha detto tanto di più...-
- Dannazione.- sbottò Barba.
- Che succede?- fece Fin.
- Succede che il tuo ex potenziale cognato è niente di meno che il proprietario della Biomedical Johnson... una compagnia che ha appena lanciato sul mercato una valvola cardiaca.-  fece Barba.
- Si, credo di aver letto qualcosa online...- fece Amanda - quella valvola ha cambiato la vita dei bambini con difetti cardiaci e degli anziani con problemi cardiovascolari.- 
- In poche parole...- fece Barba - è benvisto, lo considerano una specie di eroe e come se non bastasse ha così tanti soldi che non riuscirà a spenderli in tutta la vita, nemmeno se ci si mettesse d'impegno.-
- Ok, salva anziani e bambini, questo non fa di lui un santo.- fece Fin. Era uno schema che avevano già visto mille volte. La maggior parte degli stupratori erano uomini che non avevano il minimo problema ad avere ai loro piedi tutte le donne che volevano, ma che per qualche ragione a lui incomprensibile se non le prendevano con la forza non si divertivano, e quasi sempre avevano un'immagine ed una reputazione impeccabile.
- No, ma implica che ha un esercito di avvocati che paga fior di quattrini per tirarlo fuori dagli impicco.- fece Barba.
- Abbiamo il kit stupro, il referto del pronto soccorso, e la vittima ha raccontato tutto ad un familiare due ore dopo aver subito lo stupro.- fece Sonny - andiamo avvocato, abbiamo così tante prove contro di lui che potremmo metterci su un negozio.-
- Dimentichi un dettaglio.- fece Barba - nella maggior parte dei casi, non c'è nessuna differenza tra il referto di uno stupro e quello di un rapporto consensuale, seppur violento.-
- Ma si è rivolta alla polizia subito dopo!- fece Carisi.
- No. Si è rivolta a suo fratello, e non eri in veste ufficiale.- fece Barba - se non c'è una denuncia formale non possiamo procedere.-
- Che devo fare?- fece Sonny passandosi una mano sulla faccia. 
- Parlale. Convincila a denunciare quello schifoso.- fece Olivia - Intano noi andiamo a parlare con questo '' galantuomo''.- e nel dir così fece un cenno a Fin ed Amanda, che capirono subito.
...
...
...
Fin trovò conferma alla sua teoria quando si ritrovarono davanti ad Oliver Johnson nel suo ufficio della Johnson Biomedical. Esistevano uomini che malgrado avessero tutte le carte in regola per avere successo con le donne, non si divertivano se non le prendevano con la forza.
Lineamenti fini e delicati, occhi azzurri, capelli neri e corti, un leggero accenno di barba, molto attento all'aspetto esteriore, elegante, sui trent'anni ed era già un imprenditore di successo, tant'era che già guidava un azienda molto fiorente e tutti lo consideravano una specie di eroe.
Insomma, era un uomo che non aveva nemmeno bisogno di chiedere ad una donna ( a un uomo, a seconda dei casi) di fare sesso con lui ma malgrado ciò, nonostante avesse tutte le carte in regola per riuscire con le donne aveva deciso che per avere una donna doveva ricorrere alla violenza.
I due detective lo ragguardarono subito sul motivo della loro visita.
- Si...- fece Oliver - Io e Gina siamo stati insieme... non vedo qual'è il problema. E' normale che due persone che si frequentano e stanno insieme facciano l'amore.- 
- Ah davvero?- fece Amanda - sbattere una donna sul letto, obbligarla ad aprire le gambe  e farsi strada a forza dentro di lei, malgrado le lacrime e le suppliche, lei lo chiama fare l'amore?- chiese pensando che se Carisi fosse stato presente, minimo lo avrebbe attaccato al muro per poi prenderlo a pugni fino a fargli supplicare pietà.
E non avrebbe avuto tutti i torti. Anzi, sicuramente se glielo avessero chiesto avrebbe detto che il signor Johnson gli aveva messo le mani addosso per primo e che dunque il detective Carisi aveva dovuto difendersi. 
- Andiamo, ora non esageri.... può essere che sia stato troppo passionale,  ma non è successo niente di grave.- 
Fin stava sinceramente pensando di massacrarlo di botte e cancellargli quel sorrisetto arrogante dalla faccia - Niente di grave?!?! Ha camminato per la strada a piedi scalzi e con i vestiti strappati fino al pronto soccorso... quella ragazza era sconvolta, e mi dia retta, ne ho viste tante da quando lavoro in polizia e so riconoscere una che ha avuto un rapporto consensuale da una che ha subito una violenza.- 
- Ed io so anche che ci sono ragazze che dicono di essere state violentate per non ammettere con i familiari di aver fatto le sceme in giro...- fece Oliver - So che viene da una famiglia cattolica, sa una di quelle che sono fissate con la preghiera prima di mangiare, la verginità fino al matrimonio e altre stronzate bigotte... si sarà spaventata all'idea di dover dire alla sua famiglia che avevamo fatto sesso, tutto qui.-
- No, quello che lei ha fatto con Gina non è sesso.- fece Amanda - è stupro. E lo dimostreremo.- 
- In tal caso credo che chiamerò un avvocato.- fece Oliver.
- E' un suo diritto.- fece Fin tirando fuori un mandato ed un bastoncino di cotone con una provetta - però intanto ci serve un campione di DNA.-
- Tutto questo è ridicolo.- fece Oliver stizzito. 
- Senta lei può essere considerato il paladino dei bambini e degli anziani malati, ma questo non la eleva al di sopra della legge, quindi se un mandato firmato dal giudice le dice di sottoporsi ad un prelievo, lei obbedisce. E zitto.- lo fulminò Amanda.
Oliver sbuffò ed aprì la bocca.
- Visto?- fece Fin una volta finito - Non mi pareva una cosa così complicata.- 
...
...
...
Nel frattempo, Gina era stata dimessa dall'ospedale. E non potendo tornare nel suo appartamento in quanto scena del crimine, Sonny  decise che la sorella sarebbe stata da lui fino a quando casa sua non fosse di nuovo agibile. 
La giovane non fece troppe storie a riguardo. Appena arrivata a casa del fratello si raggomitolò sul divano abbracciando un cuscino.
- Tè verde con miele.- fece Sonny porgendole una tazza da cui si sprigionava un gradevole odore ed un piattino con qualche biscotto - assaggia.- 
Gina dissentì - No grazie, Sonny... non mi va.-
- Gina, non puoi ridurti così... devi mangiare qualcosa o ti ammalerai.- fece Sonny. 
- Almeno così ho qualcos'altro a cui pensare.... ho ancora quell'immagine davanti agli occhi...- fece Gina mentre una lacrima solitaria le solcava il volto... ovunque lei si girasse vedeva ancora quell'uomo, a cui aveva voluto bene sinceramente, di cui si era fidata allargarle a forza le gambe mentre si sbottonava i pantaloni... sentiva le sue mani ovunque e la sua voce dire '' Ho aspettato fin troppo'' - mi dispiace... faccio solo casini....- 
- Ehy...- fece Sonny - ascoltami bene. Non è colpa tua. Puoi aver combinato tutto quello che ti pare, ma non c'è una sola cosa in questa storia che possa insinuare che sia stata colpa tua.-
- Sì invece... sono io che l'ho fatto salire a casa.- 
- Non ha nessuna importanza.- fece Sonny. 
- Comunque stai certo che adesso l'ho imparata la lezione....- fece Gina mentre le lacrime ricominciavano a scendere copiose - giuro, non mi avvicinerò più ad un uomo finchè sarò in vita...- 
Sonny sgranò gli occhi - Ma di che accidenti stai parlando?- 
- Sonny, per favore... lo dovresti sapere. Ogni volta che con un uomo che mi piace sembra funzionare, presto o tardi salta sempre fuori qualcosa... debiti, famiglie nascoste, amanti, una volta ho persino rimorchiato un gigolò.... ci potrei scrivere un elenco del telefono con i nomi dei miei ex...
Ora l'ho capita la lezione. Non dovete più preoccuparvi.- 
- Non è colpa tua se hai incontrato solo persone sbagliate e le persone sbagliate sanno fingere benissimo.- fece Sonny guardandola negli occhi - dai retta a tuo fratello.... a quello a cui infilavi le puntine da disegno nelle tasche del giaccone per ripicca, quando era occupato per giocare con te... 
Un giorno incontrerai una persona speciale. Che saprà farti dimenticare le delusioni d'amore e anche questa brutta esperienza... vedrà la meraviglia che hai dentro, vi innamorete, e farete l'amore. E sarà bellissimo.
Ma se vuoi davvero che ciò sia possibile... devi chiudere i conti con il passato.- 
- Come?- fece Gina.
- Denunciando quello schifoso.- fece Sonny - lo so che hai paura. Lo vedo tutti i giorni cosa comporta una denuncia per stupro... e spesso sul banco degli imputati ci finisce la parte lesa... insinuazioni, giudizi da persone che pensano di sapere tutto ma non sanno niente... ma non denunciandolo, è come se tu gli dessi ancora potere su di te... ha oltrepassato un limite, non dire niente, non denunciare è come dargli il permesso di rifarlo.-
Gina stette in silenzio per alcuni secondi prima di dire - Se lo denuncio... tu mi prometti che mi starai sempre vicino?- 
- Non devi nemmeno chiedermelo.- fece Sonny - Io sarò sempre qui per te. Per te, Teresa, Bella... mi farei strappare ogni osso del corpo se questo mi garantisse la vostra sicurezza.-
A quel punto Gina annuì.
- Ok. Lo denuncio.-
  
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