Videogiochi > Dragon Age
Segui la storia  |       
Autore: Keeper of Memories    25/07/2019    1 recensioni
"La determinazione del giovane templare bruciava nel suo sguardo, infondendone anche a lei, che mai come allora si era sentita forte e risoluta nell'affrontare il suo dovere.
"Nel tuo cuore arderà una fiamma inestinguibile", pensò e mai parole furono più adatte a quel momento.
Tutti loro alimentavano quella fiamma e lei l'avrebbe usata per far luce in quell'epoca oscura, per riportare ordine in quel caos, la giustizia a coloro che la cercavano."
La storia dell'Inquisitrice Trevelyan, della sua insolita famiglia e della loro altrettanto insolita sorte.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cullen, Inquisitore, Nuovo personaggio
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"...Solo fame e invidia nei loro cuori,
Solo orgoglio e desiderio nei loro occhi,
Ed Egli seppe, che loro non Lo riconoscevano."
Silenzio 3:3 - Dissonante

«Cosa state facendo, di grazia?»
L'acuto di Selene interruppe il brusio indistinto che aveva ricoperto il Bazar d'Estate. Sul palco ligneo di fronte a lei, la reverenda madre Hevara giaceva a terra, priva di sensi. Il Lord Cercatore Lucius, in piedi accanto alla donna, fece un cenno d'approvazione al templare che l'aveva tramortita, mentre questo metteva in riga un commilitone turbato.
«Le sue pretese di autorità sono un insulto», fu la risposta secca, «Esattamente come le vostre.»
«Ricordo l'annullamento degli accordi di Nevarra, Lord Cercatore. Tuttavia il nostro operato è legittimo.»
La risposta del Lord Cercatore fu una smorfia sprezzante.
«Lord Cercatore Lucius, dobbiamo assolutamente-» s'intromise Cassandra.
«Non rivolgetemi la parola» la interruppe questo, mantenendo la stessa espressione.
«Lord Cercatore?»
«Fondare un movimento di eretici e innalzare un burattino con il nome di "Araldo di Andraste". Tsk! Dovresti vergognarti!» la rimproverò, quindi si rivolse alla folla, «Tutti voi, dovreste vergognarvi!»
Il Lord Cercatore si lanciò in un'arringa ben strutturata sulla correttezza dell'operato dell'Ordine, ingiustamente imbrigliato dalla Chiesa quando più era necessario lasciarlo agire, senza dimenticare le consuete parole di disprezzo verso l'Inquisizione, additata come causa del peggioramento dei recenti disordini. Non era così, ovviamente, ma non era questo che turbo Selene: Cassandra non era più una Cercatrice della Verità ma ancora oggi godeva di rispetto e ammirazione tra i suoi ranghi, l'astio con cui veniva trattata era fin troppo eccessivo. Inoltre, il nuovo Lord Cercatore non le sembrava affatto la persona moderata che la Divina aveva designato per le trattative di pace tra maghi e templari e sapeva bene che difficilmente questa si sbagliava su tali tematiche.
Non che si aspettasse di essere accolta a braccia aperte, certo, ad una settimana dalla nascita dell'Inquisizione lei stessa, che tutti ora chiamavano Araldo di Andraste, a volte dubitava dell'efficacia di tale organizzazione, soprattutto per la forte resistenza da parte di quelle autorità che volevano vederla soccombere. Tuttavia, in molti contavano su di lei per ricucire gli squarci in cielo, persone comuni che avevano perso la propria casa e i propri cari a causa dei demoni che infestavano le campagne; mai avrebbe voluto tradire la loro fiducia, soprattutto quando la posta in gioco era così alta. L'Inquisizione non sarebbe morta senza lottare.
Il Lord Cercatore stava per lasciare Val Roveaux, assieme ai templari.
«Aspettate!» li fermò Selene. Un silenzio teso calò mentre osservava i templari, uno ad uno. Da sotto un elmo, due occhi cerulei ricambiarono freddamente il suo sguardo. 
Doveva fare qualcosa in fretta, se voleva avere ancora qualche speranza di far cambiare idea almeno a qualcuno di loro.
«E se fossi veramente l'Araldo di Andraste? Se fossi qui per volere del Creatore?» disse infine, stringendo la mano marchiata. Non sapeva perché tutto questo fosse successo a lei ma sentiva che non era un caso, come non era un caso che l'unica arma per chiudere gli squarci fosse letteralmente in mano sua.
«Sciocca ragazza» la voce del Lord Cercatore tagliò il silenzio come una lama, «Tu non hai niente. Nessun potere, nessun tipo di influenza e soprattutto nessuno scopo divino.»
«Ma, Lord Cercatore» s'intromise un templare, lo stesso che poco prima si era mostrato turbato dal trattamento riservato alla venerata madre. «E se fosse stata mandata veramente dal Creatore?»
«Sei stato chiamato ad una missione più grande. Non farti assalire dai dubbi.»
A parlare era stato il templare  che aveva tramortito la venerata madre. "Magnifico, ci mancava il lecchino arrivista", penso Selene. 
Lucius stava di nuovo facendo un'apologia sull'Ordine, ma ormai lei non lo stava ascoltando più: era riuscita a scuotere la coscienza di alcuni templari, il giovane che aveva appena parlato ne era la prova, e per lei era più che sufficiente. Inoltre, prima di lasciare la città, ricevette diverse offerte d'aiuto, inclusa quella della Grande Incantatrice Fiona, attualmente a capo dei maghi ribelli, a prova che forse la causa dell'Inquisizione non era del tutto persa.

Selene si avvicinò a uno dei falò, in cerca di un po' di calore in quella gelida mattina invernale. Era tornata ad Haven dopo un lungo viaggio attraverso l'Orlais e il Ferelden, ma al suo arrivo non si era certo riposata: lei e Cassandra si erano chiuse immediatamente nella sala da guerra
per discutere con Cullen, Leliana e Josephine dei recenti sviluppi nonché della loro prossima mossa. Su quest'ultima in particolare sembravano tutti in disaccordo, con Cullen e Cassandra intenzionati a cercare il supporto dei templari e Josephine e Leliana che invece preferivano quello dei maghi. Ovviamente, la decisione finale spettava a lei.
«Eccoti qua.» sentì dire Varric. Il nano si era unito a lei accanto al fuoco.
«Mi cercavi, Varric?»
«Ora che Cassandra non è a portata d'orecchio, dimmi, come te la stai passando?»
«Cosa vuoi sapere di preciso? Sono successe un po di cose ultimamente»
«“Un po' di cose" è riduttivo, Freccia. In una settimana sei passata dall'essere la peggiore criminale del Thedas all'essere parte, se non a capo, dell'esercito dei fedeli. Di solito ci s'impiega un po' di più, sai?»
«Non hai tutti i torti.» Selene fece un respiro profondo, prima di continuare. «Sto cercando di non pensare a tutte le persone che sono morte al Conclave.»
«Già, molta brava gente non ce l'ha fatta. Qualcuno che conoscevi?»
«Beh, ero lì con i miei genitori.»
«Per le mutande di Andraste! Non ne avevo idea.»
«Non lo sa nessuno, infatti.»
«Mi dispiace Freccia, dev'essere dura.»
«Non preoccuparti per me. Ci sarà tutto il tempo per piangerli, dopo aver chiuso il varco principale e trovato il responsabile del massacro al Conclave.»
«Lo so, lo so, sei l'Araldo di Andraste e devi salvare tutti» le disse con aria preoccupata, «prima di tutto questo però sei un essere umano.»
«Si beh, presto finirà tutto. Ora se non ti dispiace, penso che andrò a vedere se c'è bisogno del mio aiuto.»
Non gli diede il tempo di ribattere e si diresse con passo spedito all'esterno del villaggio, dove avevano allestito un campo d'addestramento. Non le piaceva parlare dei suoi sentimenti, soprattutto del vuoto che la morte di sua madre e suo padre aveva lasciato e che stava faticosamente cercando di ignorare dedicandosi ai più svariati compiti, in nome dell'inquisizione. 
Giunta al campo, individuò subito il Comandante Cullen, intento a spiegare alle nuove reclute come usare lo scudo.
«Comandante? Avete un minuto?»
«Araldo! Certamente.» fece cenno a un soldato di continuare al suo posto e la raggiunse.
«Cullen, volevo-», iniziò ma venne interrotta.
«Mi dispiace moltissimo per come mi sono comportato.»
«Come prego?»
«Prima, nella sala da guerra. Non mi sarei dovuto arrabbiare in quel modo, ho lasciato che le mie vecchie abitudini da templare m'influenzassero e-»
«Cullen, non sono qui per questo» gli sorrise, notando la tinta scarlatta che le sue orecchie avevano assunto. «Davvero, apprezzo quello che fai per l'Inquisizione. Inoltre le tue obiezioni erano perfettamente sensate.»
«Quindi, a cosa devo questa visita?»
«Volevo sapere se c'era bisogno d'aiuto con l'addestramento degli arceri.»
«Ogni aiuto è ben accetto. Solo, non sapevo che ad Ostwick i nobili insegnassero queste cose alle proprie figlie.»
«Non lo fanno, infatti. Ho imparato da sola, in circostanze un po' inusuali. Magari un giorno te le racconterò, è una storia divertente.»
«Araldo!»
Dalle porte del villaggio uscì una trafelata Cassandra, seguita come un'ombra da Leliana, entrambe dirette verso di lei.
«Qualcosa non va, Cassandra?» Cullen era sorpreso quanto lei.
«Araldo, perché non mi hai detto dei tuoi genitori?»
Selene sospirò. «Varric ti ha raccontato tutto, vero? Magnifico.»
«Cos'è successo ai tuoi genitori?»
«Erano con te al Conclave, giusto?» Leliana rispose al posto suo.
«Non hanno avuto la mia stessa fortuna. O sfortuna.»
«È terribile!» Cullen sgranò gli occhi.
«Araldo, io-»
«Smettetela di chiamarmi Araldo, perfavore, Selene è più che sufficiente. Lady Selene al massimo, ma davvero, non sono schizzinosa.»
Cassandra ammutolì, i sensi di colpa fin troppo evidenti in volto.
«Cassandra non hai ucciso tu i miei genitori.»
«Non l'ho fatto, ma sono stata praticamente io ad annunciartelo, in maniera indelicata, per poi accusarti di omicidio. Sono stata troppo impulsiva, come al solito.»
«Avevi tutte le ragioni per ritenermi colpevole.»
«No, non capisci. Io nella mia testa avevo già deciso la tua colpevolezza. Ne avevo bisogno. Tu stavi soffrendo e io pensavo solo a sfogare la mia frustrazione su di te!»
«Sei stata anche la prima a credere in me. In più, non parlarne è stata una mia scelta, non volevo che il mio lutto interferisse in nessun modo con la missione. Non mi aspettavo un nano chiacchierone, ecco.»
Sentì una mano posarsi sulla sua spalla e si voltò. Incrociò lo sguardo saldo di Cullen, inaspettatamente confortante in quella situazione.
«Dopo aver chiuso il varco organizzeremo una veglia funebre per i caduti.»
«E la prossima volta che qualcosa ti turba, faccelo sapere. Sei un'essere umano dopotutto, non possiamo chiederti di essere invincibile.» aggiunse Cassandra. 
«Vi ringrazio. Sono felice di poter contare su di voi. Comunque sia, ho bisogno di pensare, ci riuniamo nella sala da guerra nel pomeriggio.»
«Come desideri, Ara- ehm, Lady Selene.», disse Cassandra prima di allontanarsi. Leliana però non la seguì. 
«Sai mi ricordi qualcuno» le disse, un mezzo sorriso in volto. 
«Qualcuno di positivo spero.»
«Oh si. Un'eroina, direi.» rispose, quindi si diresse verso Haven.
«Anche se davanti a me tutto è oscurità, il Creatore sarà la mia guida» mormorò tra sé e sé.
«Non sei sola, Lady Selene.» disse Cullen, che l'aveva sentita.
«No, non lo sono. Quindi, potresti indicarmi le nuove reclute?»
«Certamente.»

Selene passò la mattinata e il primo pomeriggio ad aiutare alcune reclute degli arceri. Appena li vide capì subito perché Cullen non li voleva addestrare all'uso della spada: erano tutti giovanissimi, avevano circa tredici-quattordici anni, probabilmente di origini povere poichè erano evidentemente troppo mingherlini per reggere anche solo uno scudo.
Uno di loro le si avvicinò, era il più piccolo tanto che all'inizio Selene pensava fosse solo un bambino del villaggio venuto a curiosare.
«Tu sei l'Araldo di Andraste vero?»
«Esatto, mi chiamo Selene. Tu come ti chiami? E perché sei qui?»
«Io mi chiamo Oliver. Voglio combattere anch'io come tutti! Però volevo chiedere una cosa all'Araldo»
«Ma certo, dimmi pure Oliver.»
«Puoi catturare la persona cattiva che ha ucciso la mia mamma e il mio papà in cima alla montagna? Vorrei farlo io ma mi hanno detto che solo l'Araldo è abbastanza forte per farlo.»
Selene sentì una fitta al cuore. 
«Non preoccuparti Oliver», gli disse, accarezzandogli la testolina arruffata, «faremo in modo che quel mostro venga punito.»

Nel tardo pomeriggio, Selene e i consiglieri si riunirono nella sala da guerra.
«Sapete dirmi dove Lucius ha portato in esilio i templari?»
«Una ex recluta parlava della ridotta di Theirinfall» rispose Cullen.
«Perchè lì? Non è abbandonata da tempo?» notò Cassandra.
«Non è questo il punto. Dobbiamo trovare il modo di approcciare il Lord Cercatore.» aggiunse Josephine. 
«Ah già, non siamo "abbastanza importanti"»
Selene fece una smorfia. Ne aveva visti fin troppi di quei nobili spocchiosi a cui interessava solo il suo titolo o peggio, i suoi soldi. Non li aveva mai sopportati, infatti era grata della presenza di Josephine, a cui aveva delegato quasi tutti gli incarichi diplomatici. Nonostante non avesse un titolo nobiliare, Lucius si comportava allo stesso modo.
«Faremo in modo di esserlo allora.» disse Leliana. Il suo sorriso scaltro le metteva un po' di agitazione, come se il capospia potesse farla fuori con uno schiocco di dita.
«Cosa intendi?»
«Abbiamo un po' di nobili orlesiani tra le nostre conoscenze. Facciamoci accompagnare da loro ad un incontro con Lucius.»
«È un'ottima idea. Lucius non potrà più ignorarci.» osservò Cassandra.
«Molto bene. Se siamo tutti d'accordo, contatto subito tali nobili.»
«Quanto tempo ti serve, Josephine?»
«Alcuni giorni, direi.»
«Magnifico, partiamo tra tre giorni.»

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Dragon Age / Vai alla pagina dell'autore: Keeper of Memories