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Autore: Musical    26/07/2019    5 recensioni
Aziraphale sorride malizioso e schiaccia con un dito il naso di Crowley, "Che ne dici di sessantanove, penso che sia un buon numero, non credi?"
È il turno dell'altra creatura ad arrossire ed aggrottare le sopracciglia, "Primo! Come diavolo sai il significato di quel numero?! Secondo! Sono davvero io quello che va troppo veloce?"
"Scusami, era allettante," ridacchia la creatura eterea.
Il demone cerca di deridere il suo migliore amico alzando gli occhi al cielo, poi la sua mente formula un'idea, un'idea folle, un'idea tipica dell'essere umano, un'idea che né Paradiso né Inferno potevano immaginare.
"Scambiamoci!"
"Non ti trovi bene in questa posizione?"
"N-no! No! È perfetto! Ascolta--"

[Aziraphale/Crowley]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La prima notte del resto della loro vita'
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"Eccoci qui."
L'altra creatura annuisce, guardando la porta con una scintilla di curiosità negli occhi, è la prima volta che visita l'appartamento di Crowley.
"Vieni, angelo, mi casa es tu casa."
Aziraphale entra, i suoi occhi osservano l'ambiente vuoto e quasi senz'anima, c'è solo un divano, un abbozzo della Gioconda, un tavolo e un enorme televisore al plasma appeso al muro, ma ciò che sorprende di più l'angelo in quell'appartamento è una particolare statua, la creatura eterea acciglia lo sguardo, è sicura d'averla vista da qualche parte.
"Vuoi un po' di vino o qualcos'altro, angelo? Ho uno Chateau Haut-Brion pronto per essere stappato."
L'angelo biondo gira la testa verso Crowley, poi sorride e fa un passo nella sua direzione, "Mi piacerebbe."
Le labbra di Crowley accennano ad un sorriso mentre il demone afferra un bicchiere, lo riempie di vino rosso e lo offre all'angelo. Entrambi si siedono sul divano di pelle.
"Grazie caro."
Aziraphale inizia a bere e si rilassa non appena sente il vino scorrergli lungo la gola, "È un vino delizioso~" dichiara soddisfatto; il demone annuisce e beve un sorso, poi sposta casualmente la mano destra accanto a quella di  Aziraphale e i mignoli di entrambi si sfiorano. Crowley pensa che, nella prospettiva del suo angelo, potrebbe essere un tocco casuale, ma quando la mano dell'altro si gira e gli stringe il palmo, intrecciando le dita, il respiro del rosso si interrompe e il battito del suo cuore aumenta drasticamente.
"Q-quindi," inizia a parlare, guardandosi intorno per non incontrare quegli occhi celesti, "Come pensi possiamo salvarci il culo da loro?," indica sopra e sotto con un dito.
L'angelo viene distratto dalla sua contemplazione di quella statua, "Oh, penso che Agnes ci salverà di nuovo--" Crowley si volta, ponendogli una domanda silenziosa, e Zira è più che felice di spiegarsi meglio-- "Ho salvato la sua ultima profezia. È qui, nella mia tasca. Ha parlato di decidere saggiamente i nostri volti. Dove hai preso quella statua?"
"I nostri volti?"
"Sì, ma ne parleremo domani. Dove l'hai presa quella?"
"Dove ho preso cosa?"
Aziraphale sposta la testa per mostrare a Crowley di cosa sta parlando, e il demone si congela... Per Satana!
"Errr-e-è un souvenir," inizia a sudare, cosa non molto comune per un demone, "Di quella volta che stavi per fare grande. Gravissimo. Errore."
La creatura occulta vede il suo angelo perdere il suo sorriso e inizia ad intristirsi anche lui, così prova a rimediare in qualche modo, "Non riesco ancora a dimenticare come bruciava il pavimento. Il Fuoco Infernale è decisamente meglio."
"Lo è?"
"Certo che lo è! Lo hai mai provato?"
"Temo di no, mio caro."
"E non mi hai offerto neanche la cena o una bottiglia di vino, niente di niente."
"Ti ho dato l'Acqua Santa, anni dopo, non ricordi?"
"Oh. Sì, certo, l'episodio del vai troppo veloce per me, sì, ovvio, come posso dimenticarlo, angelo?"
Il biondo può percepire il tono sarcastico nella voce dell'altra creatura, "Mi dispiace, caro," sussurra con un'espressione colpevole in volto.
Crowley strofina il pollice sul dorso della mano di Aziraphale, "Non ha più importanza, ormai," gli risponde tenendo un pugno davanti alla bocca.
L'angelo posa il bicchiere ed afferra l'altra mano del suo demone, tenendola saldamente e guardando quegli adorabili, ipnotici occhi da serpente, "Posso rimediare in qualche modo al mio terribile errore?"
Crowley sente il bisogno di deglutire un paio di volte a causa dell'improvvisa gola secca, lo stomaco gli si contorce e si sdraia sul divano per allontanarsi dal suo angelo, il suo respiro accelerato viene contrastato da quello calmo di Aziraphale, le sue guance sono calde, bollenti, stanno bruciando!
"Sei nervoso, mio caro?"
"Non direi proprio," sibila sarcastico.
Zira sorride dolcemente e questo peggiora le cose per Crowley... Oh, caro Satana, aiuta questo demone più o meno peccaminoso, impediscigli di essere così nervoso, altrimenti andrà troppo veloce per Aziraphale e non vuole assolutamente perderlo di nuovo! Per favore qualcuno, per favore, che lo aiuti!
L'angelo si avvicina al demone e bacia leggermente entrambe le sue palpebre chiuse, "Grazie. Per tutto."
Il rosso apre piano gli occhi e fissa quelli morbidi, chiari e celesti dell'angelo, rilassandosi un po', le sue labbra si sollevano, "Quante volte ti ho detto di non ringraziarmi?"
"Suppongo, quindi, che debba fare qualcos'altro."
"Tipo cosa?"
"Tipo questo."
Aziraphale s'abbassa e bacia delicatamente il suo demone, che rimane sorpreso, ma accetta il contatto, nel profondo del suo cuore lo sognava da almeno seimila anni; il bacio è caldo, tenero, dolce, anche se le due creature non aprono la bocca e non usano la lingua, si godono semplicemente il momento, ma dopo un buon minuto Crowley prende l'ardire d'avvolgere le gambe attorno alla vita dell'angelo per approfondire il contatto almeno tra i loro corpi, facendo arrossire l'altro.
"Crowley!"
"Troppo veloce?," gli domanda in preda al panico, nel suo sguardo si legge solo terrore.
"Solo un po'," Aziraphale confessa, evitando quegli occhi da serpente, poi la mano di Crowley gli accarezza la guancia.
"Va bene, allora," sospira il demone rassegnato ma disperatamente innamorato, "Proverò ad andare più piano. Ottanta miglia orarie ti vanno bene?"
"Cinquanta sarebbe meglio."
"Sei serio angelo?! Non posso andare così piano con la mia Bentley!"
"Sai benissimo di cosa stiamo parlando, caro."
"... Sessantacinque, è la mia ultima offerta."
Aziraphale sorride malizioso e schiaccia con un dito il naso di Crowley, "Che ne dici di sessantanove, penso che sia un buon numero, non credi?"
È il turno dell'altra creatura ad arrossire ed aggrottare le sopracciglia, "Primo! Come diavolo sai il significato di quel numero?! Secondo! Sono davvero io quello che va troppo veloce?"
"Scusami, era allettante," ridacchia la creatura eterea.
Il demone cerca di deridere il suo migliore amico alzando gli occhi al cielo, poi la sua mente formula un'idea, un'idea folle, un'idea tipica dell'essere umano, un'idea che né Paradiso né Inferno potevano immaginare.
"Scambiamoci!"
"Non ti trovi bene in questa posizione?"
"N-no! No! È perfetto! Ascolta," Crowley appoggia le mani sul petto di Aziraphale, "Tu sarai me ed io sarò te, non ci scopriranno mai... Probabilmente tra un centinaio di anni sì, ma sarà già troppo tardi."
Entrambi capiscono qualcosa di diverso, sostituendo mio e tuo al posto di me e te, ma al momento hanno bisogno di salvare la vita dell'altro.
"L'Inferno userà l'Acqua Santa per ucciderti..."
"E il Paradiso il Fuoco Infernale."
"Ci sto."
Crowley è sorpreso da quella rapida decisione, "Wow! Davvero veloce, angelo! Non hai paura di cadere per questo?"
"Ho più paura di perderti. Per sempre."

Solo silenzio.

Di quelli densi di significato.

Poi, la risposta arriva come un mormorio e Crowley non riesce a trattenere la necessità di baciare il suo bellissimo e coraggiosissimo angelo ancora e ancora, lì, sul divano, per tutta la notte.

Esistono molti modi per uccidere un demone, l'Acqua Santa è solo il metodo più classico, ma nessuno sa che una confessione d'amore può essere più pericolosa di una semplice goccia d'acqua con un po' d'aceto di mele e sale; un angelo e un demone l'hanno scoperto una notte, a Londra, durante i preparativi per la loro difesa, ma è meglio non divulgare la notizia, credetemi, altrimenti rovinerete il mio Piano Ineffabile.



"Crowley?"
"Uhm."
"Perché quella statua è nel tuo appartamento, invece di trovarsi in una nuova chiesa?"
"È abbastanza semplice, angelo, l'ho rubata."
"Oh... Beh, domani tu la restituirai, sei un angelo adesso."
"E tu la ruberai di nuovo, dopo tutto sei un demone adesso."
"No! Non è così che funziona."
"Invece sì! Ci siamo scambiati."
"Dai."
"No."
"Crowley."
"No!"
"Neanche per me?"
"Assolutamente no."
"Mio caro?"
"Sai che inizio a divertirmi a dirti di no? Adesso capisco perché ti piace così tanto."
"Per faavoooore."
"Uhm--Angelo?"
"Dimmi Crowley."
"I tuoi occhi da cucciolo funzionano solo se non sei me. Non s'addicono al mio viso."
"... Malvagio demonio."
"Buona notte angelo."

   
 
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