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Autore: cin75    26/07/2019    4 recensioni
Ho sentito questa canzone e non so....gridava J2 in ogni nota e in ogni fraseggio. L'ho fatta sentire ad un'amica e lei: "Cavolo!! l'hanno scritta per loro. Ora scrivi tu!!" e così è nata questa storia in due parti.
Spero vi piaccia!!!!
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nella stanza, Jared, con un sorriso nervoso stampato sul viso, sistemava alla meglio il letto , già comunque in ordine, giusto qualche cuscino e una rimboccata qui e là, e preparava la stanza. Socchiuse le persiane che erano completamente aperte e sistemò il resto. Riuscì a pensare perfino ad un sottofondo musicale.
Voleva che fosse perfetto.
Tutto perfetto, per colui che credeva essere la persona perfetta per lui.
Poi si fermò al centro della stanza e guardò il tutto. Fece partire la musica. Solo un leggero sottofondo. Il giusto per sentirne le parole, ma non alta da creare disturbo.
Ok! Così andava bene.
Si guardò per un secondo allo specchio e con le mani si tirò indietro i capelli.

Poi…
“Jensen?!” chiamò, rimanendo fermo dov’era.

La porta si aprì lentamente e lentamente Jensen entrò nella stanza. Ne rimase stupito. Piacevolmente sorpreso.
Nella camera c’era una bellissima penombra creata da alcune candele accese e le persiane socchiuse lasciavano entrare un sottile bagliore notturno.
Jared , al centro della stanza, agli occhi di Jensen, era bellissimo.
Quasi suggestivo.
I pantaloni scuri, la camicia bianca lasciata fuori, le ombre delle candele che giocavano sul suo viso e tra i suoi capelli. Gli occhi di un bellissimo colore indefinito. Per un attimo, Jensen, pensò che quel ragazzo era troppo bello per essere vero.
Una piacevole musica e delle parole che sembravano fatte apposta per quello che stava per accedere, lo raggiunsero, facendolo sorridere.

Gioca con me, fai quel che vuoi con me….
guardami, guarda cosa mi hai fatto e
non farmi mai andare via dopo stasera...” 
 

Un ritmo che ammiccava al tango coprì i passi leggeri con cui Jensen raggiunse Jared al centro della stanza. Il più giovane, lievemente in imbarazzo, a volte distoglieva lo sguardo dall’altro, ma non appena questi gli fu di fronte non potè non notare la luce negli occhi di Jensen. 

Una luce che in quel momento, ne era certo, brillava solo per lui.
“Lui ha ragione!” sussurrò Jensen, accennando al cantante e sfiorando sensualmente il fianco di Jared con una mano.
Jared confuso dal brivido che l’attraversò, non rispose. Non sapeva cosa dire.
“Guardami….guarda cosa mi hai fatto!” recitò come stava recitando armonicamente il cantante.
“Cosa ti ho ...fatto?!” disse sottovoce Jared.
“Mi hai conquistato!” rispose senza esitare Jensen, e non mentiva , perché era così che si sentiva. Conquistato.
“Mi stai dicendo che non sei più….”
“Intoccabile?!” lo spiazzò Jensen e vedendo il volto sorpreso di Jared, sorrise di cuore. “Sì, lo so che in molti mi chiamano così perché difficilmente mi lascio...”
“Conquistare?!” e questa volta fu Jared a finire per lui.
“Già! Ma tu lo hai fatto, Jared. Tu ci sei riuscito. Il tuo sorriso...” posandogli una mano sulla guancia e con il pollice , accarezzò le labbra sorridenti. “..i tuoi dolcissimi occhi..” disse ancora guardando quegli stessi occhi. “...la tua bellissima risata, il modo in cui stai tra la gente, in cui parli o muovi le mani mentre racconti una storia. Il modo in cui ti tiri indietro i capelli quando sei nervoso...” azzardò e dallo sguardo sorpreso del compagno, capì di aver capito appieno quel gesto istintivo.
Nello stesso momento, Jared, quasi si spaventò del modo in cui Jensen già conosceva quella sua piccola mania.
“Jensen, io….”
“Non dire niente!” lo fermò il biondo, mentre con le mani risaliva sensualmente lungo la schiena del più giovane, per poterselo avvicinare in un dolcissimo abbraccio. “Lascia solo che accada. Stanotte.”
“Voglio che accada. Stanotte!” gli fece eco Jared, mentre con le mani, gli incorniciò il viso per baciarlo piano, dolcemente, profondamente. Mischiando i loro due sapori. Godendo di quella nuova fragranza che invadeva entrambi.
Poi tutto accadde semplicemente. 

Promettimi che ti sveglierai accanto a me
una vita intera, per sempre più un giorno;
resta con me…..
questa sensazione che sento non voglio nasconderla”

Ormai nudi, senza ricordare chi avesse iniziato per primo a spogliarsi o chi avesse spogliato chi, i due , ora, amanti, si lasciavano accarezzare la pelle già madida di sudore dalla leggerezza delle lenzuola del letto che li aveva accolti. Le gambe, quasi per istinto, trovarono un intreccio perfetto e Jensen, sovrastando ancora Jared, non riusciva a smettere di baciarlo, scendendo sensuale ora sul collo, ora sul petto. Stuzzicandogli il torace , ma mai scendendo oltre, perché gli stava piacendo da morire sentire i leggeri gemiti di frustrazione e  delusione che emetteva Jared, quando credeva che qualcosa sarebbe accaduto e invece ….niente.
“Jensen!!” lo richiamò meravigliosamente frustrato o forse dannatamente eccitato.

Al lume di candela è come mi piace vederti dire il mio nome;
al buio non è la stessa cosa” 

E ogni volta che il biondo ritornava su e riprendeva a torturargli le labbra lucide e appena tremanti, un esasperato “Mi stai facendo impazzire!” da parte di Jared , lo faceva sorridere soddisfatto.
“E’ quello che voglio…voglio che tu perda la testa per me...che impazzisca per me!” sembrò confessare in quell’ennesima sessione di baci torturatori.
Ma ciò che accadde dopo, Jensen, proprio non se lo aspettava.
Jared lo afferrò per le spalle e con un movimento deciso e forte, ma non rude, capovolse le loro posizioni, trovandosi, così lui, ora, in una posizione di “potere”.
“Ehi!!Non vale!!” parve lamentarsi Jensen, mentre le gambe di Jared cercavano la giusta posizione tra le sue e le mani del giovane, lo costringevano schiena al materasso.
“ Tempo scaduto. Ora tocca a me!” ironizzò Jared.
“Non sapevo fosse una gara a tempo!” replicò scherzoso Jensen, sistemandosi comunque contro il corpo del compagno.
“Lo è diventata quando hai deciso di farmi impazzire….beh!! sei arrivato tardi anche lì!!” asserì quasi con timore, Jared, perché forse si stava spingendo oltre e loro erano solo al primo round di quella che poteva essere l’inizio di una relazione, benchè fuori dai canoni. In tutti i sensi.
“Ma cosa….”
“E se a modo mio fossi già ….pazzo di te, Jensen? Se l’aver organizzato questa stupida festa di compleanno fosse stato solo un pretesto per convincere Misha a farti venire e ...”
“E’ stata un pretesto?!” gli fece eco divertito, Jensen, come a chiedere conferma.
“Cazzo!, Jensen….ho 34 anni. Davvero credi che io abbia bisogno di una festa di compleanno con tanto di torta e candeline??!” fece sarcastico, baciandolo alla base del collo, mentre Jensen , pensandoci, fece solo spallucce. “Non sapevo come avvicinarti. Stavo tempestando di messaggi Misha da settimane per sapere qualcosa su di te, ma tu...tu...”
“Io...cosa?” chiese curioso mentre le sue mani correvano attente lungo la schiena dell’altro.
“Sei come uno a cui si controlla la fedina penale e risulta immacolata. Non si riesce a sapere niente.” asserì con un tono quasi frustrato.
“Beh!!! la privacy non è un reato.” sporgendosi per mordicchiargli docilmente le labbra sottili ma magnificamente invitanti.
“Sì, se fa impazzire le persone e io stavo davvero per….” ma non finì , mimando solo un gesto di esasperazione mentale e godendo al tempo stesso del tocco della labbra dell’altro.
“Posso confessarti una cosa?!” fece , poi, Jensen, sporgendosi appena alla richiesta dell’ennesimo bacio che l’altro non negò. Anzi, fu ben lieto di concedere con un più che intenso entusiasmo che si concluse con un gemito di appagata soddisfazione.
“Visto il posto dove siamo e le condizioni in cui siamo, credo che sia il momento adatto per tutte le confessioni!” ammiccò, Jared, dopo che ebbe liberato le labbra del biondo dalle sue.
“Ho tempestato anche io il povero Misha perché ti convincesse con questa festa, o non avrei saputo come fare per avvicinarti. I nostri lavori...le nostre abitudini….sono così diverse che non sapevo come …..”
“Tu volevi conoscermi?!” esclamò sorpreso Jared. E fu solo allora che si fermò issandosi su Jensen che gli sorrise amabilmente. Era davvero sorpreso.
Anche Jensen, sembrò riprendere fiato e confessò quel suo segreto.
“Da quando Misha ci ha solo presentati quel giorno che abbiamo preso un caffè insieme, ma io andavo di fretta e poi….non ho più avuto modo di ...”
“E io chiedevo di te ma non ho avuto mai il coraggio di chiedere a Misha il tuo numero. Ma ora capisco perché insisteva tanto con quel “facciamo una bella festa”!!!” asserì alla fine, ridendo e nascondendo il viso tra la spalla e il collo di Jensen, che liberatosi le mani, iniziò ad accarezzargli di nuovo la schiena nuda e ben delineata, arrivando fino alla zona lombare su cui esercitò una decisa pressione per spingersi contro il bacino del compagno e spingere il compagno contro sé stesso
Un fremito, un brivido bollente, attraversò entrambi.
“Ci siamo comportati come due adolescenti, ti rendi conto??!” gli fece presente in biondo, deglutendo per resistere alla piacevole sensazione che i loro corpi vicini procurava.
“ A chi lo dici!!! Io non avevo nemmeno il coraggio di guardarti in faccia seduto a quel divano.”, sospirò ansante, Jared, invaso dalle stesse sensazioni del suo amante.
“Eri magnifico ….così timido e in imbarazzo!” lo rassicurò Jensen. “La cosa più bella che io avessi mai visto.” disse ancora e fu allora che Jared alzò di nuovo il viso sul volto dell’altro. “Eccolo qui, di nuovo!” fece Jensen. “Meraviglioso!”
“Jensen...” lo richiamò Jared mentre si sistemava più vicino a lui.
“Sì?”
“Continua a guardarmi ….perchè sto per baciarti!!” sembrò volerlo parafrasare Jared.
“Io...in verità, speravo in qualcosa di più!” rispose malizioso Jensen, alzando una sua gamba e piegando il ginocchio in modo da poter accarezzare il fianco di Jared.
Si mosse con intenzione. Con chiare intenzioni, verso il corpo di Jared.
E Jared colse ogni significato di quel movimento sensuale e lento.
Si stuzzicarono per un po’ così, perché quella sensuale frizione tra i loro corpi, tra le loro virilità era estremamente piacevole ed eccitante.
Respirarsi vicini, inebriarsi dei loro odori era eccitante!

Jared, poi, si chinò verso il viso del biondo e lo baciò piano e piano una sua mano, finalmente, scese con cautela lungo il torace, poi il ventre, poi, carezzando la virilità pulsante di Jensen, raggiunse l’intimità più segreta del corpo del biondo e si insinuò attenta. Il corpo di Jensen si inarcò dal piacere che il tocco delle dita di Jared stavano procurandogli e quando quelle stesse dita , con gentilezza si fecero strada dentro di lui, i suoi muscoli non opposero più resistenza e l’accolsero, cercando di assecondarne l’intrusione accattivante ma gentile. Premurosa e lenta.
“Jared!!” si ritrovò ad ansimare tra l’affanno e il piacere.

Al lume di candela è come mi piace vederti dire il mio nome;
al buio non è la stessa cosa” 

Quando i loro corpi furono pronti al passo successivo, Jared ritrasse la mano e allineandosi con gentilezza al corpo di Jensen che sembrava divenire urgente al pari della sua urgenza , lo conquistò.
Prendendo piano tutto ciò che Jensen gli offriva.
Un respiro strozzato dal piacere e da un sottile dolore presto sopraffatto dal godimento, costrinse i due a restare per qualche secondo fermi. Uno contro l’altro. Uno dentro l’altro. Fronte contro fronte. Occhi negli occhi , labbra su labbra.
Poi tutto divenne magico.
I movimenti divennero naturali, i gemiti colmi di piacere divennero melodia, i muscoli in tensione si muovevano all’unisono.  Le bocche mai sazie dei loro sapori si cercavano con avidità, così come le mani di entrambi, mai sazie di toccare quei corpi così forti e armoniosi allo stesso tempo.
Raggiungere il piacere fu meravigliosamente estenuante. 

Ogni spinta.. un passo verso il Paradiso.
Ogni carezza ...una piuma rubata ad un angelo.
Ogni bacio... un universo di meravigliose sensazioni che li avvolgeva in un magnifico calore.

Poi, quel brivido elettrico lungo la schiena. Quella intrigante morsa al basso ventre. La mente che perdeva lucidità. I baci che divennero famelici. I movimenti dei loro corpi si fecero urgenti, cadenzati, profondi. Un ritmo appassionatamente incessante.
I respiri divennero affanni. Le mani cercarono un appiglio sicuro che evitasse di cadere nell’oblio in cui stavano cadendo.
Jensen si aggrappò al collo di Jared. Jared, con un movimento deciso e veloce, passò le sue braccia attorno alle spalle di Jensen.
In quella posizione così intima, gli ultimi affondi li traghettarono verso un sublime e sconvolgente amplesso che li colse in un modo così profondo e totalizzante da lasciarli senza fiato.
Stretti, uno all’altro. Appagati, uno tra le braccia dell’altro.


Fu solo quando i respiri iniziarono a tornare regolari che Jensen, riprendendo ad accarezzare la schiena del compagno lo richiamò, piano.
“Jared?”
“Mmmhh!?” mugugnò Jared, spostandosi piano dal corpo del compagno e scivolandogli accanto.
“Buon compleanno, Jared!!” sussurrò dolcemente, Jensen.
A quelle parole, Jared si mise su un fianco così da poterlo guardare e ammirare ancora i suoi magnifici occhi verdi che brillavano per l’amore e il piacere appena provato.
“Mai avuto compleanno più bello e….”
“E...!?” fece curioso Jensen.
“Mai stato così felice che un desiderio si avverasse così in fretta!!” scherzò.
“Possiamo festeggiarlo anche domani, se vuoi!” azzardò Jensen, arrossendo appena.
“Possiamo festeggiarlo tutte le volte che vuoi, Jensen, e non mi interessa se arriverò a 100 anni in poche settimane, l’importante è che passi questo mio tempo con te!” si dichiarò il più giovane.
“ Non accadrà, non invecchierai. Fermerò il tempo per te, Jared. E quello che ci rimarrà, vedremo di viverlo insieme!” promise Jensen, baciandogli le labbra.

“Non chiedo di meglio. Non chiedo di meglio!” convenne Jared, lasciando che Jensen lo abbracciasse forte.

 

“Al lume di candela è come piace vederti dire il mio nome;
al buio non è la stessa cosa
quindi vieni a baciarmi ...
perchè al buio non è la stessa cosa”


 

   
 
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