Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Francesca_Silvia    26/07/2019    1 recensioni
Xander Hyde. Un nome che tutti conoscono, un volto che quasi nessuno ha mai visto e uno dei criminali più temuti dell'Inghilterra. Si dice che abbia eliminato tutti quelli che erano sulla sua strada e che sia pronto a macchiarsi di ogni crimine per appagare il suo desiderio di potere. Ma cosa farà quando si imbatterà in Ione Vaughan? Cosa c'entra questa ragazza aristocratica e apparentemente perfetta con uno come lui? E com'è possibile che i due in realtà abbiano così tante cose in comune?
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Di scatto aprii gli occhi e intravidi una figura ferma alle spalle del mio assalitore. La voce era quella di un ragazzo e capii che era stato lui a parlare, ma se per un secondo avevo sperato che fosse lì per aiutarmi, quella speranza si spense non appena mi resi conto che arrivava dalla stessa casa in cui stavo sbirciando poco prima e che era vestito completamente di nero proprio come l'energumeno che mi aveva aggredita.

"Scusa Boss, era nascosta dietro una finestra"

Boss

Ok, le mie speranze erano appena state completamente distrutte.

"Una spia?"

"Non credo, solo una troppo stupida per capire quando farsi gli affari suoi"

Aspetta aspetta, sbaglio o mi aveva appena definita "stupida"? E perché stavano parlando di me ignorando il fatto che io ero lì presente e che stavo ascoltando tutto?! Se c'era una cosa che proprio non sopportavo era la mancanza di rispetto e non avrei certo lasciato che due ladruncoli da quattro soldi parlassero di me in quel modo, nemmeno se uno di loro aveva una pistola in mano.

"Forse qui quello stupido sei tu, visto che a quanto pare avresti dovuto sorvegliare la casa e invece non sei riuscito a fare nemmeno quello! E tu" aggiunsi rivolta a quello che tra i due era il capo "probabilmente sei ancora più stupido, per aver messo uno così a fare la guardia" dissi indicando l'ammasso di muscoli e niente cervello che stava impalato di fronte a me.

Mentre parlavo mi accorsi che quello che aveva in mano la pistola aveva iniziato a stringerla così forte da avere le nocche bianche. Nel guardare la pistola sentii un brivido corrermi lungo la schiena, ma cercai di fare finta di niente e di nascondere la paura: li avevo appena definiti stupidi, di certo non potevo mettermi a tremare come una foglia subito dopo. 
Ancora una volta la tensione venne tagliata dal "boss", che improvvisamente scoppiò a ridere, facendomi trasalire visto che quella era l'ultima reazione che mi sarei aspettata.

"Ha ragione lei Bull, sei proprio stupido!" Subito tornò serio e aggiunse: "Ora sparisci dalla mia vista e torna a fare il tuo lavoro, se non vuoi ritrovarti con un proiettile in mezzo agli occhi"

Dal tono che aveva usato capii che la minaccia era reale e a quanto pare anche Bull pensava lo stesso, visto che senza esitare si voltò e tornò verso la casa in silenzio, nascondendo nuovamente la pistola nel giubbotto. Non avevo più un'arma puntata contro, ma mi sentivo ancora meno al sicuro ora che ero da sola insieme a uno che aveva appena minacciato di uccidere un suo compagno di rapine... O qualsiasi cosa fossero quei due! Per non parlare del fatto che si era messo a ridere dopo che lo avevo definito stupido! Chi è che reagisce così a un insulto?!

Non appena Bull sparì dentro la casa, il capo puntò di nuovo lo sguardo su di me e in un secondo me lo ritrovai così vicino da sentire il suo respiro sul viso. Finalmente potevo vedere meglio il volto che si nascondeva sotto il cappuccio e mi bastò un'occhiata veloce per trattenere il fiato: aveva uno sguardo talmente freddo e vuoto che capii che avrebbe potuto uccidermi facilmente anche senza una pistola a disposizione. 
Allo stesso tempo, però, quello sguardo terrificante risultava talmente magnetico che non riuscivo più a guardare da nessun'altra parte: essere attratta dallo stronzo pericoloso di turno era una costante della mia vita e sembrava che anche in quell'occasione il mio corpo avrebbe fatto di testa sua, ignorando totalmente il buon senso. 
Notai che aveva anche delle labbra carnose e perfettamente rosee, un piercing al sopracciglio e dei tatuaggi scuri che spuntavano da sotto i vestiti risalendo su per il collo. Mi sembrò di scorgere qualcosa di familiare tra quei disegni, ma non riuscivo a capire dove avessi visto dei tatuaggi simili prima.

Ecco, vedete cosa intendo? Perché stavo fantasticando su quanto fossero sexy i tatuaggi di quel tizio, invece di capire come uscire da quella situazione?!

"Se hai finito di mangiarmi con gli occhi, puoi iniziare a raccontarmi esattamente cos'hai visto lì dentro"

"C-cos..."

"E forse, se sarai brava, potrai fare di più che mangiarmi solo con gli occhi"

Lo aveva detto con un tono di voce così basso che ero riuscita a sentirlo solo grazie al completo silenzio che ci circondava, ma non mi ero persa nemmeno una sillaba. 
Se sarai brava... Ecco di nuovo quell'atteggiamento! Evidentemente il "boss" era abituato a comportarsi come se tutti gli altri fossero inferiori a lui, ma poteva scordarsi di rivolgersi a me in quel modo! Crescendo in una famiglia come la mia era scontato pensare di essere migliore degli altri e anche se da tempo ormai non la pensavo più così, il modo in cui veniamo cresciuti ci resta sempre un po' attaccato. Ecco perché il rispetto era una cosa che pretendevo sempre e comunque!

"Senti un po', tu" gli puntai un dito contro il petto "non so chi pensi di essere, ma sappi che stai parlando con Ione Vaughan e che nessuno, ripeto NESSUNO, si rivolge a me in questo modo! Non mi interessa se i tuoi scagnozzi ti chiamano boss, non puoi trattarmi come un cane o come una qualunque che incontri per strada!"

Nonostante il suo sguardo continuasse a essere freddo e disinteressato, capii che era rimasto stupito dalla mia reazione e mi sembrò di vedere anche un certo interesse, forse per le parole che gli avevo detto o per il fatto che sembravo non aver paura di lui. Ero abituata ad avere a che fare con persone che si mostravano sempre distaccate ed ero diventata molto brava a capire cosa si nascondeva dietro la facciata.

"Ti conviene iniziare a rivolgerti a me come si deve e, se sarai bravo, ti dirò cosa ho visto dentro quella casa"

Lo avevo fissato dritto negli occhi per tutto il tempo e anche lui non aveva mai distolto lo sguardo, nemmeno quando avevo smesso di parlare e su di noi era calato il silenzio. Fin da quando mi si era avvicinato non avevo smesso di guardare dentro a quelle due orbite nere, quegli occhi così profondi e ipnotici che sembravano pronti a ingoiarmi per non lasciarmi andare mai più. 

Alzò leggermente un angolo delle labbra e senza che io me ne rendessi conto mi afferrò i polsi, mi fece voltare di scatto e mi spinse con forza contro la macchina, incurante del fatto che la mia testa rimbalzata contro il finestrino provocandomi una fitta lancinante al collo. Avevo il corpo completamente schiacciato contro la macchina e sentivo tutto il suo peso sulla schiena, mentre i miei polsi erano ben stretti tra le sue mani. Non potevo muovermi e questa consapevolezza mi riempì di paura.

"Ammiro il tuo coraggio e sì, so chi sei miss Ione Vaughan" una risata a malapena trattenuta gli fece vibrare il petto "so anche che tu non hai la minima idea di chi io sia e ho tutta l'intenzione di far restare le cose così come sono. Stai attenta a quello che esce da quella bella bocca però, perché se lo volessi potrei schiacciati come un insetto e tu non saresti in grado di fare assolutamente nulla per fermarmi"

Le sue parole mi spaventarono e mi incuriosirono al tempo stesso. Il buon senso mi diceva di tacere e scappare a gambe levate, ma c'era una parte di me che invece voleva saperne di più su questo ragazzo, scoprire perché pensava di essere così potente da potersi comportare come il padrone del mondo. Inoltre, il fatto che in quel momento ogni parte del suo corpo era premuta contro di me e che le sue labbra continuavano a sfiorare il mio collo, non aiutava per niente.

Mentre pensavo alla posizione in cui ci trovavamo, il suo respiro mi solleticò nuovamente la pelle, provocandomi una scarica di brividi che mi fece venire la pelle d'oca. Lentamente allontanò una mano dai miei polsi e la appoggiò sul mio fianco, fasciato da un vestito che iniziava a sembrarmi fin troppo sottile.

"Sei ancora più bella di quanto ricordassi"

Non riuscii a soffermarmi sul significato di quelle parole, perché mentre le diceva con le dita si stava inflilando sotto il mio vestito, per poi spostarsi leggermente in avanti e iniziare ad accarezzarmi l'interno coscia. Ormai mi teneva i fianchi anche con l'altra mano e questo voleva dire che le mie braccia erano libere di muoversi, ma qualcosa in me mi impediva di sfruttare l'occasione per scappare.
Mentre continuava la sua lenta tortura, mi morse leggermente il lobo dell'orecchio e io mi feci sfuggire un gemito. Non avevo più il controllo sul mio corpo e il mio cervello era andato completamente in tilt, incapace di formulare un pensiero coerente.

"Non so se fai finta di non ricordare o se eri davvero così ubriaca da avere un vuoto totale, ma sappi che poche persone nella mia vita mi hanno tenuto testa come hai fatto tu e per questo motivo so con certezza che ci rivedremo presto"

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Francesca_Silvia