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Autore: Nobody Noemi2806    27/07/2019    0 recensioni
Questa é la storia del diavolo che si innamorò del cigno. Il diavolo di nome Jerome Valeska era il re dell'Inferno e trasformò il cigno puro dal manto bianco Maya Miller, in un cigno nero come la pazzia.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Jerome Valeska, Jim Gordon, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.l’inizio

Sono Maya Miller e sono “ The Black Swan ”.

I miei genitori mi hanno abbandonata in orfanotrofio gestito da delle suore, ok dire che entrambi mi hanno abbandonata non è completamente giusto perché mio padre era un pilota dell’Aeronautica ed è morto prima che nascessi, invece mia madre se ne andò semplicemente. Ero la migliore ballerina di danza classica della città ed ero diventata “famosa” per il mio ruolo da protagonista nel lago dei cigni. Vivevo a Gotham da tutta la mia vita e sono sicura che ci morirò anche.

Ma la storia vera inizia quando avevo otto anni.

Quella calda sera di fine luglio le suore avevano portato me e le mie compagne al circo che era venuto a Gotham. 

Quella sera potevamo girare anche da sole, io lasciai il gruppo e andai in una parte poco illuminata, camminavo tranquilla quando sentii dei singhiozzi, mi avvicinai a dove venivano i singhiozzi, quando arrivai trovai un ragazzino con la testa appoggiata sulle ginocchia che stava piangendo a dirotto, << hey perché piangi? >> chiesi avvicinandoli al ragazzo che aveva i capelli rossi come il fuoco e quando alzò la testa notai che i suoi occhi erano verdi intensi << mia madre mi ha picchiato >> disse con la voce piena di tristezza, << mi dispiace >>  dissi sedendomi vicino a lui e lo abbracciai, e prima restò fermo un attimo poi mi abbracciò, non so per quanto durò quel semplice abbraccio ma sentivo che si stava calmando, pii quando mi stacca i dissi << io sono Maya Miller e te come ti chiami? >> << Jerome Valeska >> << piacere Jerome, che ne pensi di venire a prendere un gelato con me?  >> gli chiesi sorridendo << ma qui al circo non vendiamo gelati >> disse sorridendo io pensai un attimo poi mi venne un idea << allora che ne pensi se sabato ci troviamo in centro a Gotham e andiamo a prendere un hamburger? >> dissi lui ci pensò su e disse << va bene allora dove e a che ora ci incontriamo? Io non conosco bene la città >> << sai dove si trova il gran teatro? >> chiesi e il rosso annuì << alle otto? >> chiesi << certo >> << allora ci vediamo sabato, ora devo andare, ciao >> dissi tornando al bus.

Sabato arrivò e io ero tesa per il fatto che avrei dovuto fare una parte della coreografia da sola, davanti a  molta gente. 

<< il teatro è pieno, tra cinquanta minuti dovete salire sul palco >> disse una delle suore, mi mancava l'aria e stavo per vomitare, senza pensarci usci dalla porta anti incendio e andai a sedermi sul marciapiede. Non passarono molti minuti da quando una coppia si avvicinò a me, << Ragazza stai bene ? >>  mi chiese l'uomo, io annui non riuscendo a parlare per la troppa agitazione << stai per vomitare? Prova a fare dei respiri profondi >> disse la donna con un tono di voce gentile, avevo il cuore che mi batteva a una velocità immensa, ma cercai lo stesso di prendere fiato, trovai la forza di parlare << sto meglio >> dissi piano << come ti chiami? >> mi chiese l'uomo << Maya>> << come mai eri così agitata? >> mi chiese la donna ma prima che potessi rispondere un uomo seguito da un bambino chiese alla coppia << signor Thomas è meglio che io vada a prendere i posti >> << certo Alfred ma dovrebbero già essere riservati >> disse l'uomo giovane e l'altro seguito dal bambino se ne andarono, aspetta i un attimo prima di rispondere poi dissi << devo fare una parte della coreografia da sola e ho paura di sbagliare >> << ma non ti devi preoccupare per questo, posso dirti un segreto? Se sbagli o se improvvisa nessuno se ne accorge >> disse la donna con un sorriso << dai adesso è meglio che vai a prepararti >> disse l’uno io gli sorrisi e me ne andai. 

Alla fine dello spettacolo mi accorsi di non aver fatto neanche in errore e mi sentii sollevata, mi cambiai e mi struccai, presi il mio zaino e uscii dal teatro dove trovai Jerome.

Parlai con lui per molto tempo, le hai subito, era uno strano ragazzo un po' folle ma mi era simpatico. 

Scoprii che aveva la mia età, e mi disse che già che non potevamo vederci saremmo stati amici di penna. 

Dopo due settimane mi arrivò una lettera, era di Jerome, la lessi mentre facevo colazione, una frase mi lasciò di sasso “  voglio uccidere mia madre ” come poteva averlo scritto forse stava scherzando ma non era da lui.

Corsi nella mia stanza e scrissi la lettera per lui, poi andai a fare le prove per il prossimo spettacolo ancora con quella frase in testa.

Ecco la protagonista.

 


   
 
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