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Autore: poisontequila    27/07/2009    10 recensioni
Eleanor è sempre stata invisibile per tutti, ma nell'ultimo anno di Hogwarts le cose sono destinate a cambiare. Infatti Eleanor si ritrova improvvisamente immersa in un oceano di dramma e sfortuna e costretta a dover passare un sacco di tempo con Sirius Black...cosa succederà tra i due? Sirius/Oc, James/Lily, Remus/Oc
Genere: Romantico, Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PERCHE' PIOVE SEMPRE SUL BAGNATO?



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"Perchè non si accomoda, signorina Briggs?"

Non appena il suggerimento uscì rotolando dalle sue labbra, io seppi che, qualsiasi cosa il professore volesse condividere con me, non poteva essere niente di buono. Nessuna conversazione positiva era mai cominciata con le parole "perchè non si accomoda". La maggior parte dei discorsi che iniziavano così o finivano con la persona invitata a sedere che scoppiava in lacrime, perchè era appena morto qualche caro o qualcosa di equamente tragico o con quella persona in un mare di guai.

Il mio stomaco sprofondò davanti alle possibilità che si dispiegavano davanti a me. Avrei scommesso la bacchetta che mi stava ordinando di sedermi perchè doveva darmi qualche novità  indesiderata, qualcosa che sapeva mi avrebbe sconvolta.

Che gioia.

Con un colpetto di bacchetta, una sedia, con un aria decisamente comoda, apparve dal nulla. Naturalmente me lo aspettavo, visto che gran parte dei maghi lo faceva tutto il tempo. Ma gran parte degli insegnanti, comunque, evocavano durissime sedie di legno che ti lasciavano schegge nel culo se non stavi seduto immobile e composto. Non so te, ma di certo io non amavo le schegge nel mio culetto, grazie mille.

Lanciando un'occhiata guardinga alla sedia, mi sedetti lentamente e mi chiesi che cosa mi riservava il professore di Pozioni, nonchè direttore della casa di Serpeverde.

Sentii la porta del suo ufficio chiudersi dietro di lui e deglutii. Perchè cazzo doveva chiudere la porta? Questo rendeva solo le cose più drammatiche. L'informazione che stava per darmi era davvero così grave che lui doveva chiudere la porta per evitare che qualcuno sentisse i miei lamenti di disperazione? Una stramba sensazione  si gonfiò come una bolla in fondo allo stomaco e resistetti l'urgenza di vomitare; non volevo rovinare il tappeto persiano elegante e piuttosto costoso sotto i miei piedi.

Questa era una di quelle cose che non avrei mai capito pienamente, comunque, perchè qualcuno dovrebbe mai pagare tanti soldi per un tappeto se poi l'avrebbe calpestato tutto il giorno? Cioè, questo non avrebbe sfigurato e svalutato il suddetto tappeto? E qual'era il punto nel comprarlo se poi si sarebbe sporcato e avrebbe perso il suo valore nel giro di poco tempo? Per me non aveva molto senso, onestamente. Piuttosto, avrei lasicato il pavimento nudo-.

"Come sa, signorina Briggs, ho assegnato un partner ad ognuno di voi per il resto del semestre," disse il professor Lumacorno sprofondando nella sua poltrona color lavanda dietro alla cattedra di quercia scura.  Sapeva davvero come aprezzare le cose belle della vita, il caro vecchio Luma.  "Tutti sembravano soddisfatti del proprio compagno - ma lei era contenta di stare in coppia con la signorina Evans?"

Annuii con la testa, vari ciuffi di capelli mi caddero sugli occhi in modo irritante. "Sì, sono contenta di stare con lei. E' una delle migliori studentesse di Pozioni nel mio anno."

"Seconda solo al signor Piton," disse Lumacorno, sorridendo mentre traeva a se un barattolo argentato. "Mi ricordo la prima volta che scoprii che la signorina Evans era babbana di nascita. Non potevo crederci, onestamente, visto che ha tutte le capacità di una purosangue."

Questo mi offese. Benchè fossi una mezzosangue, mia madre era comunque una babbana e avevo sempre odiato quando la gente parlava male dei nati in famiglia babbana. Stupidi segaioli prieni di pregiudizi! Solo perchè i parenti non erano maghi questo di certo non significava che avessero meno talento. Lottai per mantenere la mia faccia serena mentre aggiustavo la borsa sulla spalla, il peso dei libri di testo mi faceva sporgere da un lato della sedia.

Finalmente Lumacorno finì di sproloquiare  e rivolse di nuovo a me la sua attenzione. Non che io volessi i suoi minuscoli occhietti puntati su di me; odiavo quando la gente mi fissava. "Oh, sembra che mi sia perso in vecchie memorie."

Ridacchiò tranquillamente e io forzai un sorriso piuttosto tirato. "E sembra che mi sia dimenticato di cosa stessimo parlando, signorina Briggs."

Scrociai le gambe e grattai il retro del polpaccio sinistro con le dita del piede destro. "Stava dicendo qualcosa riguardo i compagni di Pozioni."

"Ha ragione, signorina Briggs," disse Lumacorno, aprendo la scatola e scartando quello che sembrava essere un cioccolatino. "Quindi, detto questo..."

Lo ignorai mentre lo guardavo ingoiare il cioccolatino e masticarlo con lussuria. Non che avesse bisogno di più zucchero, ma non gliel'averei detto. Probabilmente si sarebbe arrabbiato molto con me e avrebbe fatto colazione con la mia testa domani mattina...aspetta, ho davvero appena suggerito che il vecchio Luma fosse un cannibale? Il pensiero di Lumacorno che sgranocchiava dita umane come uno snack tra una lezione e l'altra era sorprendente e disgustosa allo stesso tempo. L'idea di chiunque che mangia parti umane è vagamente rivoltante, ma visto che è di Lumacorno che stiamo parlando, non potei trattenermi dal ridere. Silenziosamente e mentalmente, ovvio, non avrei mai iniziato a ridere nel bel mezzo dell'ufficio di Lumacorno. Sai, visto che la porta era chiusa e lui pesava cinque volte il mio peso.

"Quindi," esclamò ad alta voce Lumacorno, gettandomi fuori dai miei pensieri, ridicoli ma altamente divertenti, così che gli concessi tutta la mia attenzione. "Cosa ne pensa? Pro o contro?"

Merda, avrei dovuto prestare attenzione. Perchè mai dovevo scegliere sempre il momento sbagliato per ignorare le persone? Ovviamente mi stava spiegando qualcosa di importanza vitale...d'accordo, forse non di importanza vitale, ma era importante visto che mi aveva preso da parte e chiesto di parlare in privato. Gli insegnati di solito non lo facevanmo con me, visto che io non facevo davvero niente per cacciarmi nei guai, consegnando i miei compiti  entro le scadenze e rispondendo quando interrogata.

"Um...," mi leccai le labbra e guardai attorno all'ufficio disperata, cercando qualsiasi cosa sulla quale fissare il mio sguardo. Decisi per... la cosa decisamentre stramba che fluttuava nel liquido verde sulla mensola dietro le sue spalle. Quello era abbastante interessante. "Pro?" feci una smorfia, sperando che fosse la risposta giusta.

"Sapevo di poter contare su di lei, signorina Briggs!" il professor Lumacorno era raggiante.

Lottai per sorridere il più convincentemente possibile, ma non si sa perchè, non potevo proprio portare il lato sinistro della mia bocca a cooperare. Probabilmente sembrava che stessi avendo un ictus o qualcosa, come minimo un attacco cardiaco. Non che i maghi sapessero che cosa fosse...o sì? Non avevo mai sentito di maghi morti per un infarto prima. Mi chiesi se fosse mai successo.

Lumacorno si schiarì la gola e io, un'altra volta, uscii dai miei pensieri insensati.

"Suppongo che ora tu voglia andare a cena, no?" disse, sghignazzando. "E' libera di andare, Briggs."

Sospirando mentalmente, mi alzai dalla sedia, che svanì con un forte CRACK nel preciso momento nel quale alzai il mio culo da essa. Saltai leggermente e mi avviai verso la porta, cercando di scrollarmi di dosso la strana sensazione che mi fossi persa qualcosa di incredibilmente importante. Anche se, ovviamente non era una strana sensazione, ma una nozione che avrei dovuto avere, considerando che non avevo ascoltato una sola parola di Lumacorno.

Mentre aprivo la porta, mi girai verso Lumacorno. "Grazie, professore."

"Oh no," rispose il professore alzandosi dalla propia poltrona - non senza sforzo, tra l'altro -  e venendomi vicino per tenermi la porta aperta. "Grazie a lei, signorina Briggs. Se non fosse per lei, il signor Black sarebbe senza compagno."

La mia mascella si scardinò dalla mia faccia e cadde per terra con un rumoroso CRASH, andando in mille pezzi.

D'accordo, quindi forse non è esattamente quello che successe, ma la mia bocca si spalancò.

"Sembra che abbia visto un fantasma," ridacchiò Lumacorno, dandomi una pacca amichevole sulla spalla prima di spingermi non-così-discretamente fuori dal suo ufficio e chiudere la porta di scatto.

Stetti in piedi, ferma, davanti alla porta per solo Merlino sa quanto. Il professor Lumacorno aveva già lasciato la classe da un bel pezzo quando finalmente ripresi i sensi - e solo perchè il mio stomaco ringhiò minaccioso. Scuotendo la testa a me stessa e sperando che questo fosse solo un'altra parte del mio incubo a spirale, lasciai i sotterranei per la Sala Grande.

A malapena mangiai qualcosa prima di dirigermi verso la sala comune, dove un quantità allarmante di persone era raggruppata attorno a vari tavoli e sedie e il solo divano. C'erano corpi abbandonati a terra - vivi, tranquillo - e risate tutt'intorno a me. Ecco perchè era stato così facile trovare un posto libero al tavolo di Grifondoro.

Ero troppo sveglia per solo pensare di andare a letto. Quindi, come sostituto del riposo, estrassi la copia del mattino della Gazzetta del Profeta e sfogliai le pagine fino alle parole crociate magiche che erano sempre nella penultima pagina. Avevo già letto le barzellette a colazione. Scelsi una poltroncina piuttosto lontana da tutta la confusione della sala comune e ci spronfondai dentro, sospirando per il sollievo quando finalmente i muscoli delle spalle cominciarono a rilassarsi.

Onestamente, sarei morta d'infarto se non avessi sistemato le cose e in fretta. Tutto questo ammontarsi di stress non poteva essere sano per una sola ragazza, no? Magari non ero incredibilmente minuscola come Alice Harper, ma di certo non ero grande. Ero nella media, immagino che mi si potrebbe definire così, mediana,  infilata esattamente nel mezzo. Come in qualsiasi altra cosa. Alzai lo sguardo al cielo mentre tiravo fuori una penna dalla mia borsa e aggiustavo il giornale sulle ginocchia.

Ero davvero abile con le parole crociate. A volte non ci mettevo più di cinque minuti per finirlo e altre volte, tutto il giorno. Non mi arrendevo mai perchè lasciare una cosa a metà mi avrebbe divorato. Non erano divertenti come quegli enigmi babbani che mio padre risolveva nel suo ufficio quando ero piccola...oh, come si chiamavano?

Rompicapo! Ecco come si chiamavano. Merlino, amavo quei così. Mi ricordo che sedevo in grembo a mio padre e cercavo di aiutarlo a risolvere gli enigmi. A volte indovinavo e lui mi ricompensava baciandomi sui capelli mori e dandomi un ovetto Kinder, quei cioccolatini babbani deliziosi che nemmeno le Cioccorane battono - e io sono ossessionata dalle Cioccorane.

Sospirai tra me e me, rivisitando momentanemanete la mia infanzia e cercando di non lasciami assorbire troppo dal mio passato. Questa è una delle cose negative nel rievocare il passato. Intinsi la penna nell'inchiostro e la posizionai sopra il giornale, leggendo la prima definizione di lato.

Stavo per scrivere la risposta alla domanda assurdamente facile (Qual è il giocatore in una squadra di Quidditch che usa una mazza per colpire un bolide?) quando qualcuno mi toccò la spalla. Congelata a  metà via tra lo shock e la frustrazione visto che l'inchiostro ora stava sgocciolando dalla punta della penna per inzuppare il foglio. Alzai lo sguardo dalle mie parole crociate magiche per trovare Lily Evans in piedi a un passo di distanza da me, con un sorriso brillante disegnato sul viso.

"Ciao!" mi salutò.

"Ciao." riposi, piegando il giornale e posizionandolo sul braccio della poltrona.

Ci fissammo per alcuni momenti, intrappolate in quel silenzio imbarazzante che seguiva sempre un saluto amichevole, ma decisamente esagerato.

"Piaciuta la cena?" chiese Lily, sedendosi sul braccio della poltrona.

Scrollai le spalle. "Abbastanza. Perchè?"

"Oh ...niente, mi chiedevo solo perchè ci avessi messo tanto per arrivare alla Sala Grande, è tutto."

Wow, aspetta. Qualcuno aveva davvero notato che ero arrivata con un quarto d'ora di ritardo? Allertate la Gazzetta del Profeta, perchè questo era un titolo da prima pagina! Certo, non ero una star da pettegolezzo succoso o una serial killer di babbani, ma era comunque appariscente, suppongo.

"Sono arrivata tardi perchè il professor Lumacorno mi ha trattenuta, finita la lezione." Dissi, sapendo che stava per chiedermi a cosa era dovuto il ritardo.

"Come mai? Non hai delle insufficienze, vero?" mi interrogò curiosa.

Ero davvero così terribile in Pozioni che lei aveva presunto automaticamente, solo perchè Lumacorno mi aveva trattenuta, che stavo per essere bocciata?  Era un colpo basso, devo ammetterlo, ma mi ripresi velocemnte. Beh, più o meno.

Non volevo darle la notizia che adesso Black era il mio nuovo compagno, il che non solo avrebbe confermato che non si trattava di un sogno, ma di una realtà reale e terribilmente dolorosa, ma avrebbe anche significato che avrei dovuto informarla che Potter era il suo compagno.

Oh non c'era via di scampo per me. Sai, avrei potuto inventarmi qualcosa o farle credere che stavo per essere bocciata in pozioni. Ma poi, se davvero avessi avuto delle insufficienze, perchè mai Lumacorno avrebbe dovuto accettarmi nella sua classe M.A.G.O.? O potevo prendere la mia rotta preferita e far finta di essere stupida! Non sarebbe stato particolarmente difficile, ma poi ancora, come mi ricordò la mia coscienza, non era molto carino mentire, anche se non si trattava di mentire in senso letterale, solo raccontare frottole. E sì, c'è una differenza tra il mentire e il raccontare frottole, nel caso te lo stessi chiedendo, ed è piuttosto astronomica.

"Io...ehm..."balbettai, la bocca improvvisamente secca. Non potevo mentire a Lily. Poteva non essere la mia migliore amica, ma la consideravo più di una conoscente, ma non proprio un'amica?

.....

Sì, forse ho qualche serio problema.

"Se stai prendendo dei brutti voti," iniziò Lily, il suo tono divenne improvvisamente molto serio. "Potresti sempre venire da me per una mano. Sarei più che disponibile ad aiutarti con le pozioni più complicate. Voglio dire, potrei non essere la migliore nel nostro anno, ma sono-."

"Subito dopo Piton," finii al suo posto, sorridendo leggermente e scostandomi i capelli dagli occhi, che cosa irritante. "Lo so. Il professor Lumacorno me l'ha detto nel suo ufficio."

"Quindi...non vai male?"

"Fortunatamente no, non sto per essere bocciata. Ho preso una O nel mio ultimo tema," la informai. Certo, probabilmente lei aveva preso una E, ma non era esattamente il momento giusto  per liberare quel piccolo mostricciatolo verde che si chiamava gelosia, no?

"Beh, menomale," disse allegra. Con mia grande sorpresa, la sua felicità era genuina.

"Già," risposi, un piccolo sorriso si formò agli angoli delle mie labbra. "Menomale."

Lily si spostò il suo sipario di riccioli rosso scuro dietro la spalle e io sentii il risentimento crescere in me. Anche io avrei voluto scostare i capelli, ma i miei non erano leggeri come i suoi, per non dire che al momento erano legati in una coda di cavallo. Quello di Lily sembrava un gesto così naturale e casuale. La maggior parte delle ragazze sembravano delle piccole Barbie altezzose e leggermente squilibrate quando lo facevano. Per non parlare della loro espressione facciale che di solito era atteggiata come se avessero una massa disgustosamente grande di sterco sotto il naso.

"Allora..."

Aha! La conversazione era giunta a uno stadio imbarazzante, ancora. Sapevo che Lily moriva dalla voglia di chiedermi perchè ero stata trattenuta dopo le lezione, ma non era sicura di essere un'amica abbastanza stretta, se così la vogliamo chiamare, per chiedermelo.

Con un sospiro, misi a tacere il suo bisogno di sapere. "Se proprio vuoi sapere perchè Lumacorno mi ha trattenuta, è perchè," feci una pausa, cercando di analizzare le possibilità che mi si spiegavano davanti: si sarebbe incazzata, questo era certo, e poi o mi avrebbe fatto una maledizione Cruciatus o un Avada Kedavra. Poteva arrivare anche ad usare entrambi? "Beh, Lumacorno mi ha assegnato un nuovo compagno."

Un'espressione di shock curvò brevemente i suoi tratti decorati da alcune lentiggini e i suoi occhi verde smeraldo si velarono di un'espressione di dolore.

"Oh no!" dissi subito, tirando su le mani in aria. "Non perchè io volessi un nuovo compagno. Niente affatto. Tu sei la mia..." mi bloccai, insicura sulla parola che cercavo. Avrei dovuto esagerare per convincerla e dirle che era un'amica o avrei dovuto andarci piano con compagna di classe? Presi un respiro profondo o mi buttai. "Tu sei mia amica, Lily. Inoltre, con te come compagna, avrei sicuramente preso una E nel nostro progetto."

Mi fissò per alcuni secondi in più, come se si aspettasse che esplodessi e le confessassi la verità, ma una volta visto che stavo davvero dicendo la verità, con mia grande sorpresa, un piccolo sorriso crebbe sul suo viso e lei arrossì. "Beh...già." Lily si infilò un ciuffo di capelli rossi brillanti dietro l'orecchio e la sua fronte si increspò. "Se non hai richiesto un nuovo compagno...poi perchè ne hai ottenuto uno?"

Scrollai le spalle. "Onestamente non lo so. Mi ha solo presa da parte e chiesto se volessi avere un nuovo compagno. Ovviamente non stavo ascoltando cosa aveva da dire, visto che tende a sproloquiare senza necessità su cose di cui non me ne può fregare di meno, ma io, sfortunatamente, mi sono detta disponibile senza sapere a che cosa."

Lily mi inviò un'occhiata di compassione. Si leccò le labbra e si spostò così che ora era seduta in bilico sull'angolo della poltrona. "Allora...se io non sono più la tua compagna...chi è il nuovo?"

Oh no. Eccolo. Il momento in cui avrei dovuto ammettere a me stessa che questa era la realtà dura e cruda e che io ero la persona più sfigata del mondo. Il momento in cui avrei dovuto riconoscere il fatto di non esse più invisibile come una volta credevo essere. Il momento in cui avrei dovuto fronteggiare l'idea che Lucinda Matthews teneva un occhio acuto e minaccioso puntato su di me, il che mi dava i brividi.

Presi un respiro profondo prima di chiudere i miei occhi ed emettere il mio ultimo respiro. "Sirius Black."

Ci fu un momento eterno di silenzio nel quale guardai, paralizzata, Lily diventare di una sfumatura di rosso del tutto innaturale. Poi, a tutta gola, gridò, "TI UCCIDERO', POTTER!"

E, senza un ciao, saltò giù dalla poltrona piena di rabbia e uscì come una furia, senza dubbio in cerca di James per riempirlo di botte. C'era sola una cosa certa, benchè arrivati a questo punto potesse fare schifo essere me, di certo non volevo essere James Potter .






Mille, anzi un miliardo di ringraziamenti a Hellfire, Hele91 e katerina_21, siete dei tesori e sono davvera contenta che la mia storia vi interessi tanto :)



  
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