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Autore: jaynakahara    28/07/2019    0 recensioni
Sapevi che sarebbe successo, lo sapevi tu e lo sapeva anche lei.
Ricordi ancora quella frase che si è fatta sfuggire, una volta; avevate litigato dopo che tu avevi rischiato la morte per salvare l’universo, come al solito. Non l’avevi mai vista così furibonda, così accesa di rabbia, il suo tono non era mai stato così veemente.
Non potevi morire, ti aveva urlato in faccia, non potevi morire altrimenti in futuro lei… [...]
Allora avevi rispettato il suo silenzio, perfettamente cosciente del suo sguardo che ti pesava addosso. E, in qualche modo, quel silenzio ti aveva confortato — perché era carico di non detti, sì, ma era un silenzio che ti rendeva ancora più consapevole della sua presenza.
Il silenzio che aleggia adesso all’interno del T.A.R.D.I.S., invece, ha il sapore aspro della solitudine.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Doctor - 10, Doctor - 9, Donna Noble
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Most Important Woman In The Whole Of Creation.
The One Who Forgets & The One Who Remembers





La prima volta che la vedi, è una vampa di capelli rossi tra i lampi accecanti dei laser dei Dalek.
Vorresti aiutarla a scappare o nascondersi - sei il Dottore, è questo che fai, aiuti le persone - ma tra te e lei c’è più o meno un intero esercito di macchine da guerra dal grilletto facile e, beh, al momento sei piuttosto impegnato a evitare di essere sterminato.
Sparisce dal tuo campo visivo così come vi è entrata, un lampo rossastro ai margini del tuo sguardo.


Di certo non ti aspettavi di trovarla sulla soglia del T.A.R.D.I.S., una volta che ci fai ritorno dopo aver salvato l’universo per l’ennesima volta, mentre sbatte i palmi aperti contro il legno blu della porta.
Sta sbraitando qualcosa che non capisci e, onestamente, sei troppo preoccupato di scongiurare l’eventualità che la T.A.R.D.I.S. poi se la prenda con te per i maltrattamenti di cui è oggetto per stare ad ascoltare il suo farneticare su ‘quella lunga striscia di niente che le doveva delle scuse e delle spiegazioni e che avrebbe ucciso’.
Forse l’ordine non era proprio questo.


E di certo non ti aspettavi nemmeno quello schiaffo, che arriva secco e violento sulla tua guancia non appena ti presenti — no, non appena lei ti riconosce.
Lo sguardo che ti sta riservando è ferito e arrabbiato e triste al tempo stesso, tale da ammutolire sul nascere qualsiasi tua protesta.
Resti lì, a fissarla in silenzio.
Alla fine, lei riesce a sbottare qualcosa sui ‘salti di qualità’ e sul passare dall’essere una sottospecie di ‘Dumbo’ a… «Uhm. Uhm
Ed è lì che si interrompe, distogliendo lo sguardo.
Non lo sai ancora, ma ti abituerai ai suoi mugugni, al suo modo di interrompersi prima di rivelarti qualcosa di troppo.
Spoiler.


Di certo non credevi che sarebbe successo.
Non eri a conoscenza dell’esistenza di un pianeta popolato solo da coppie sposate e di certo non credevi che vi avrebbero costretti a imitarli prima di permettervi di andarvene.
Imitarli — ovvero a sposarvi.
A dire il vero, è successo prima ancora che tu riuscissi a rendertene conto. Uno degli aborigeni ha infilato la tua mano in quella di lei, vi ha avvolto attorno un nastro, ha pronunciato poche parole et voilà — per loro, eravate ufficialmente marito e moglie.
Donna ha iniziato a strepitare e urlare e strillare come mai prima d’ora, a pretendere che annullassero ‘quella farsa’.
Beh, l’ha presa meglio di quanto credessi: non ha ancora tentato di uccidere te.


Alla fine, Donna sembra essersi abituata all’idea.
Poco importa che voi siate sposati solo per la legislazione di quel pianeta bislacco: adesso, continua a ripetere sfoggiando quel suo sorriso così caratteristico — ironico, irritante, irrispettoso, ampio, luminoso, adorabile… aspetta, cosa? — non potrai certo lasciarla a piedi quando ti va, è tua moglie.
Ti cuci le labbra, metaforicamente parlando, per non lasciarti sfuggire che non l’avresti abbandonata mai, in ogni caso.


Quando rientri nel T.A.R.D.I.S. e la ritrovi addormentata sulle poltroncine della consolle, resti immobile ad osservarla per lunghi minuti.
Donna Noble, la ragazza della Terra, che ti nasconde un segreto più grande di lei. Te ne sei reso conto da subito, che c’era qualcosa che semplicemente non poteva dirti — e che la sta logorando sempre di più, ogni giorno che passa.
Mentre l’eco dei tuoi passi svanisce in uno degli infiniti corridoi della tua nave, Donna - ancora immersa nel sonno - si stringe maggiormente addosso la giacca di pelle nera che le hai posato sulle spalle.

 
Sapevi che sarebbe successo, lo sapevi tu e lo sapeva anche lei.
Ricordi ancora quella frase che si è fatta sfuggire, una volta; avevate litigato dopo che tu avevi rischiato la morte per salvare l’universo, come al solito. Non l’avevi mai vista così furibonda, così accesa di rabbia, il suo tono non era mai stato così veemente.
Non potevi morire, ti aveva urlato in faccia, non potevi morire altrimenti in futuro lei…
E lì si era interrotta, rossa in volto, consapevole di aver detto troppo. Poi non ti aveva parlato per ore, imbronciata sulla poltroncina che aveva eletto come ‘propria’, osservandoti mentre ti muovevi attorno alla consolle per correggere la rotta.
Allora avevi rispettato il suo silenzio, perfettamente cosciente del suo sguardo che ti pesava addosso. E, in qualche modo, quel silenzio ti aveva confortato — perché era carico di non detti, sì, ma era un silenzio che ti rendeva ancora più consapevole della sua presenza.
Il silenzio che aleggia adesso all’interno del T.A.R.D.I.S., invece, ha il sapore aspro della solitudine.



 

**** **** ****




È quando te la ritrovi di nuovo davanti e la osservi attraverso gli occhi di un uomo che non è quello che lei ha conosciuto — che non ha ancora conosciuto — che comprendi.
Tutto ciò che lei non ha mai potuto dirti, tutti i silenzi, le frasi interrotte, il suo sguardo così ferito la prima volta che l’hai incontrata.
E, se da un lato la presenza di lei mitiga il dolore che ti sta spaccando in due il cuore, dall’altro nuove crepe attraversano il tuo duplice muscolo cardiaco.
Lei ti guarda e non ha la più pallida idea di chi tu sia.
Per lei, con questo volto o l’altro, sei un totale estraneo.
Donna, la tua Donna...
L’hai appena ritrovata, e sai già che presto — molto presto — la perderai di nuovo.


Questa volta sei tu a dover rimangiare parole, soffocare allusioni, trattenerti dall’evocare ricordi comuni che per lei non sono ancora tali.
E ogni volta che ti ritrovi sul punto di rivelare qualcosa di troppo e ti fermi con le sillabe che già ti fremono sulle labbra, ogni volta non puoi far altro che ammirarla.
Ammirarla per come ha resistito alla tentazione di rivelarti tutto, secoli prima, quella tentazione che dev’essere stata violentissima, per darvi la possibilità di essere ciò che siete ora.
Per darti la possibilità di avere ancora del tempo con lei.



 

**** **** ****




«The Doctor Donna...»
La guardi perché non riesci a fare altro.
Guardi la tua Donna splendere e ardere come il fuoco del sole. Lo sapevi, l'hai sempre saputo, che quella ragazza della Terra avrebbe fatto tremare le stelle, un giorno.
Nella tua bocca, però, c’è un retrogusto amaro.


L’hai sentita sfiorarti la mano mentre entravate nel T.A.R.D.I.S., lasciandovi alle spalle Rose Tyler e la tua Metacrisi.
Lei sarà felice con lui, o almeno lo speri. Hai fiducia in Rose, sai che ce la farà.
Mentre guardi Donna, tuttavia, quell’amarezza che mastichi da lunghi minuti esplode in una lacerante consapevolezza. Sembri insensibile alla gioia che Donna emana.
È quello, il momento.
Quello in cui dovrai dirle addio. Il problema è che non sai se ne sarai in grado.


«We had the best of time. The best.»
Vorresti rassicurarla, dirle che non è ancora finita, non per lei, ma sai di non poterlo fare.
Oh, Donna.
«No, no, please, no…»
Vorresti dirle di tacere perché è già troppo guardarla in viso. La sua voce è solo un ulteriore tormento, una lamina affilata che si fa strada sotto la pelle e tra le costole, grattando e lacerando e ferendo, che fa sanguinare i tuoi due cuori rinnovando la sofferenza a ogni respiro.
Quando lei si accascia tra le tue braccia, il tuo petto sembra esplodere sotto l’impeto di quel dolore.
Oh, Donna, Donna Noble.
La tua Donna.
La donna più importante di tutto il creato.

Sai che, per lei, non è ancora finita. Che ti rivedrà ancora.
Come qualcuno, però, che tu non sei più da tempo: il tuo tempo con lei è finito.




 



Note: Non pubblico nulla su EFP da anni, ormai. Tuttavia, quando ho ritrovato questa fanfiction che avevo scritto per la mia migliore amica nel lontano 2016, mi sono detta perché no?
Una minima spiegazione dovuta: tempo dopo che Ten è costretto a cancellare la memoria a Donna, i Dalek fanno un'altra comparsata sulla Terra. Lei viene colpita di striscio da un raggio che le restituisce i ricordi, ed inizia a cercare di nuovo il Dottore. Solo che, quando lo trova, si trova faccia a faccia con la sua rigenerazione precedente, che ancora non la conosce. Potete leggerla in chiave ship o BROTP, a seconda delle vostre preferenze, ma spero in ogni caso che vi sia piaciuta!

   
 
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