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Autore: Nabolio   Capitolo: 1
Francesca adora Wagner e lo ascolta assiduamente pensando che la vita debba essere fatta unicamente di passioni travolgenti. Si sente uno spirito libero, un animale selvaggio che rifugge da ogni benché minima forma di legame.
Francesca recita, come se fosse una preghiera, "All'Italia" di Leopardi, segue il credo del suo unico messia: Niccolò Machiavelli, cita continuamente Nietzsche per cercare di illustrare le sue singolari teorie e spera nella rinascita dell'Impero Romano.
Ogni sua convinzione verrà però stravolta da uno pseudo-francese meticoloso e arrogante, che ascolta lo stucchevole Debussy e che lei, ritiene, non sia all'altezza del suo ruolo.
Paolo ha appena firmato un contratto di lavoro con una delle case editrici più importanti di Milano, la cui sede si trova a pochi passi dal Bistrot in cui lavora Francesca. Così lei si ritroverà costretta a servirgli ogni mattina la colazione, che lui ha il vizio di consumare attorniato da uno stuolo di colleghe giulive ed irritanti.
La sua vita la pone ora innazi a un bivio.
Abbandonarsi irrefrenabilmente ad un'inattesa forza.
O seguire meticolosamente l'art.1-bis della Costituzione Italiana: "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sull'odio viscerale verso i francesi."
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