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Autore: MorikoS    28/07/2019    1 recensioni
Tidus è tornato, adesso convive con Yuna e stanno cercando la loro strada da percorrere insieme.
Ovviamente non è così semplice.
Hanno entrambi affrontato grandi prove, ne sono usciti vittoriosi ma le battaglie affrontate li hanno segnati profondamente e le conseguenze della loro vittoria sono pesanti, sia per la popolazione di Spira che per loro stessi.
Hanno salvato il loro mondo almeno in due occasioni, ma purtroppo non tutte le ferite di Spira sono state guarite e presto i nostri protagonisti durante il loro viaggio alla scoperta della loro storia affronteranno prove non indifferenti, si scontreranno con figure già note e meno note, e alla fine troveranno il loro destino ad accoglierli alla meta finale.
O forse sarà un nuovo inizio per tutti?
Perché come insegna la saga di Final Fantasy, ogni fine è sempre l'inizio di qualcos'altro.
Buona lettura.
[Nota: Ambientato dopo la fine di Final Fantasy X-2, durante il periodo in cui hanno ambientato il podcast che hanno reso disponibile nell'edizione speciale per ps4, ma cercando di rimanere il più fedele possibile all'ambientazione del capitolo X.
Da qui la scelta di collocarlo nella categoria Final Fantasy X]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tidus, Yuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"SPARITA?!” La voce di Tidus tuonò nella piazzetta di fronte al Tempio, Fratello, il pilota Albhed trasalì mentre Yuna cercava di calmare il fidanzato “non è proprio sparita, qui c'è un biglietto di Rikku.”

Tidus prese il foglietto e lesse a voce alta

 

Abbiamo ricevuto una chiamata di emergenza dalla base Albhed, andiamo a vedere come sta papà. Ovviamente per praticità prendiamo in prestito l'aeronave, ci faremo sentire appena possibile. Appena sappiamo qualcosa vi informiamo!

 

Poi, sotto, c'era un P.s.:

 

Yuna, ho detto a Fratello di eliminare tutte le tue foto del concerto dal computer, così Tidus è tranquillo!

A presto cugina!

 

Il giocatore di Blitzball fissò per qualche attimo il ragazzo con la cresta da punk pieno di tatuaggi, poi Yuna al proprio fianco e le mormorò “Era il concerto nella Piana dei Lampi?” Yuna annuì mentre le si imporporavano le guance.

Tidus si rivolse a Fratello “Me ne fai avere una copia?”

L'altro lo fissò stupito “D-Di quali?” Chiese timoroso. Tidus sorrise da smargiasso “Tutte quante.”

Fratello rimase sbigottito, mentre il giocatore di Blitzball si allontanava, Yuna nel frattempo era arrossita in tale maniera da preoccupare perfino Wakka, mentre Lulu si coprì la bocca scuotendo il capo.

Yuna salutò i suoi amici prima di avviarsi a sua volta, Lulu l'aveva riempita di raccomandazioni e le aveva preparato una lista da far compilare ai vari sacerdoti dei Templi, in cui indicavano tutto ciò che poteva interessare loro come prodotti tipici della loro isola, glieli avrebbero inviati successivamente appena fossero stati reperibili.

“Questa volta per te sarà una bella vacanza Yuna.” Le aveva detto l'amica sorridendole, gli occhi velati di lacrime mentre la salutava “Una parte di me vorrebbe tanto venire con voi... Ma questo è il vostro viaggio. Non il nostro.”

Wakka dal canto suo l'aveva abbracciata paterno “Tieni d'occhio quel ragazzo, ogni giorno che passa è sempre più irruento!” In realtà, aveva fatto la medesima raccomandazione anche a Tidus, era preoccupato per entrambi, non sarebbe successo niente sulla via dei Templi, dalla sconfitta di Sin anche i mostri erano drasticamente diminuiti e per loro quella era un'occasione d'oro da cogliere al volo: avrebbero trovato finalmente ciò che cercavano entrambi e avrebbero fatto ritorno a casa.

Tuttavia le voci che avevano preso a circolare ultimamente gli avevano dato da pensare, ne aveva parlato con la moglie e spesso si erano interrogati sulla possibilità di mettersi loro stessi in viaggio.

 

Fratello interruppe il suo filone di pensieri mentre borbottava fra sé e sé “Cosa se ne farà delle foto, è fortunato! Yuna può indossare quel vestito ogni volta che lo desidera... e cantare con quella splendida voce d'angelo che ha... Ah!” Wakka gli tirò uno scappellotto sulla nuca, mentre Lulu chiarì con la sua solita delicatezza “Quel vestito non esiste più. Fratello, mi raccomando, che siano belle foto che rappresentino Yuna per ciò che è. Niente primi piani ravvicinati.” Lo redarguì freddandolo con lo sguardo.

“E fanne una copia anche per noi!” Aggiunse Wakka mentre si allontanava con la moglie.

Il ragazzo Albhed rimase allibito: quel vestito non esisteva più? Cosa ne aveva fatto Tidus? Quindi Yuna non avrebbe più cantato? Non l'avrebbe più sentita?!

Sospirò, sconsolato, avviandosi alla spiaggia, voleva andarsene da Besaid quanto prima.

 

“Fratello è sempre stato gentile con me, non ha mai superato il limite” ammise Yuna mentre Tidus l'attendeva per proseguire fra le rovine, lungo la via che conduceva alla spiaggia. “Di questo ne sono sicuro. E' innamorato perso di te.” Le disse guardandola, ma non c'era odio o rancore nel suo sguardo.

“In quel vestito eri veramente carina.” Ammise poi prendendola per mano “è un vero peccato che non siano riusciti a ripararlo.”

Yuna ne convenne passeggiando con lui “purtroppo dopo lo scontro con Shuyn, ne è uscito indebolito. Come se avesse perso il suo potere.”

Tidus rifletté “Era impregnato del potere di quella ragazza, lei non riusciva a riposare in pace e quel vestito ha fatto da catalizzatore. La fine che hanno fatto...” si fermò poco dopo la cascata e la guardò determinato “Yuna, io non ho molte certezze. Non so se riusciremo in quest'impresa, non so nemmeno se troverò le risposte che cerco a Zanarkand. Quello che so, è che voglio stare con te per sempre, qui o altrove. Non voglio che quello che è successo a quei due capiti anche a noi.”

La ragazza gli strinse le mani fra le proprie “cosa proponi?” Gli domandò curiosa, lui le sorrise dolcemente, il sole del mattino li illuminava fra le fronde degli alberi, il rumore della cascata ed il canto degli uccelli erano una sinfonia dolce e lontana, tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un involto di stoffa, lo aprì e fece cadere nella mano guantata due anelli d'oro.

Yuna fissò i due gioielli, poi prese quello più grande, allorché Tidus si sfilò il guanto tirandolo con i denti e lo fece cadere a terra; la giovane gli mise l'anello all'anulare, il ragazzo si sfilò l'altro guanto e fece la stessa cosa. Mentre Tidus la baciava, il Tempio suonava la campana in lontananza ed il suo eco li raggiunse dolcemente.

Yuna ricambiò il bacio accarezzando il viso del giovane, oramai adulto, lievemente coperto da una barba chiara e molto sottile.

S rese conto che loro due non erano più due ragazzini ma due giovani adulti e che avevano iniziato la loro nuova storia insieme, proprio in quel preciso istante.

 

“Arrivati a Luka poi vorrei comprare qualcosa di nuovo” ammise Tidus, mentre proseguivano verso il molo.

“Prima c'è il porto di Kilika” gli ricordò lei “Magari trovi qualcosa che può interessarti anche lì.” Rifletté, mentre guardava i suoi abiti giovanili. Anche lei voleva rivedere almeno in parte il proprio look, adesso più di prima ne sentiva la necessità.

Si imbarcarono poco dopo e dopo aver preso possesso della cabina, salirono sul ponte a godersi la bella giornata.

Tidus rifletté: l'ultima volta che erano partiti da lì, Yuna era all'inizio del suo Pellegrinaggio, convinta che la sua vita si sarebbe conclusa poche settimane dopo.

Ma questo lui lo scoprì in seguito.

Ora invece, le premesse stesse erano diverse e questo dava un sapore nuovo al loro viaggio insieme. Mentre la ex invocatrice saliva le scale, Tidus alle sue spalle si volse sentendosi chiamare: “Tidus, Lady Yuna! Mi riconoscete, sono Oaka XIII!” Il mercante itinerante stava uscendo dalla propria cabina proprio in quel momento ed entrambi gli sorrisero, ridiscesero le scale e lo raggiunsero “Salve Oaka!” calorosi, era un vecchio amico che era stato loro di aiuto in momenti in cui tutta Spira aveva voltato loro le spalle.

“Come state? Oh.. vi siete sposati vedo!” Sorrise ricambiando l'abbraccio del giocatore di Blitzball, notò le vere nuziali e si impensierì “Non ne sapevo nulla, nessuna voce o pettegolezzo... Quando è successo?” Domandò curioso.

Tidus lo ragguagliò brevemente “In realtà è una decisione presa stamattina, abbiamo deciso di festeggiare al nostro ritorno con i nostri amici.”

Yuna gli spiegò più nel dettaglio “Siamo diretti a nord, a Zanarkand.”

"E perché non ci andate direttamente con l'aeronave?” Domandò il mercante mentre si dirigevano sul ponte: avevano allestito un piccolo bar in stile tiki e ne volevano approfittare per bere qualcosa durante la traversata.

“Volevamo ripercorrere insieme il percorso del Pellegrinaggio, anzi, forse tu puoi aiutarci!” Disse Tidus mentre prendevano posto, la cameriera prese le ordinazioni e il mercante si dimostrò subito disponibile ad aiutare i suoi amici “Ditemi pure!”

“Stiamo cercando informazioni circa Zanarkand, la sua storia, i suoi abitanti.. Insomma, tutto ciò che è possibile reperire.” Spiegò Yuna.

Il mercante si massaggiò il mento pensoso “Hm... In passato vi avrei suggerito di rivolgervi ai Sacerdoti nei Templi, ma...” abbassò la voce con lo scopo di mantenere maggiore riservatezza “... A questo punto vi suggerirei di rivolgervi agli Albhed, fra tutti sono forse i maggiori esperti in rovine e tecnologie antiche.”

Tidus ne convenne “Vero, però in termini di storia antica penso che nei Templi abbiano maggiori informazioni. Anche se forse convincerli a divulgarla sarà più difficile.”

Il mercante ci pensò su “So che a Guadosalam c'è una enorme sfera che contiene i ricordi e una piccola parte delle conoscenze della nostra Zanarkand, prima che venisse distrutta.”

I due giovani si scambiarono un'occhiata d'intesa “Ci avevamo pensato anche noi” ammise Yuna.

Pranzarono con il mercante itinerante, poi scesero in cabina per riposare un po' e fare il punto della situazione.

Yuna tirò fuori dalla propria borsa le Look-sfere che si era portata dietro e le esaminò, riflettendo sullo stile d'abbigliamento che poteva adottare, quando Tidus si unì a lei incuriosito “quasi quasi ne proverei qualcuna anche io” propose.

Per lei non c'erano problemi.

“Anche a Zanarkand usavamo queste sfere, ma di solito i vestiti li si confezionava in negozio.” Mentre ne parlava, rigirava la sfera del guerriero fra le mani.

Fra tutte quelle che c'erano, alla fine quella del guerriero era quella che sentiva più nelle proprie corde.

Sorrise al ricordo di Auron che aveva provato quella del Samurai... e non smise più di usarla.

“Li personalizzavate?” Domandò Yuna mentre prendeva la Look-sfera Biancoarcano, Tidus le confermò “Si. Probabilmente quelle che avete trovato voi erano refusi di magazzino.”

“Hmm.. beh, questo spiegherebbe il loro aspetto...” lui prese la parola “Eccentrico?” E rise di gusto “Possono avere anche un aspetto ridicolo, ma sono utili in battaglia.”

“Non sai quante volte mi sono state utili!” Ammise lei mentre indossava la Look-sfera della maga bianca.

“Potresti combinarle.” Osservò lui seduto sul letto.

“E come?” Domandò Yuna mentre si sistemava il vestito.

“Se a Zanarkand troviamo quello che penso magari fra le rovine troviamo qualche terminale di personalizzazione.”

La ragazza lo guardò un attimo “Ah, credo di aver capito di cosa parli!” Disse entusiasta “Una specie di computer in cui inserisci i dati della look-sfera e puoi personalizzarne le caratteristiche, giusto?”

Lui annuì sorridendo “Esatto.” Gli si sciolse il cuore nel vedere la ragazza che mostrava di aver imparato qualcosa del suo mondo.

Questo però, lo spinse a ragionare sul fatto che anche lui in qualche modo doveva inserirsi in quello di lei.

Così decise semplicemente di provare la look-sfera del guerriero e, accidenti, gli stava discretamente bene! C'erano alcune cose da sistemare a livello estetico, ma c'era tutto il tempo.

 

Passarono in rassegna il resto del viaggio fra la compagnia del mercante itinerante e l'intimità della loro cabina, e al tramonto giunsero a Kilika.

Salutarono i loro conoscenti che lavoravano al porto e si diressero verso il bed and breakfast per pernottare.

Volevano godersi il viaggio e avere il tempo di studiare le informazioni che ottenevano dai Templi.

“Non capisco cosa potete pensare di ottenere dai vecchi templi, le statue degli intercessori oramai sono vuote e lì sono conservati solo i manoscritti legati al culto di Yevon.” Osservò il mercante itinerante mentre passeggiavano lungo la passerella.

“Sono quasi sicuro che fra i manoscritti più antichi ci sia qualcosa di legato al luogo di origine dell'intercessore.” Ragionò Tidus “Parlano spesso degli Invocatori, ma anche degli Intercessori. Dev'essere rimasto qualcosa. Soprattutto al Tempio di Bahamuth” ammise più cupo.

“Si trova a Bevelle.” Chiarì Yuna al mercante, il quale ne prese atto “Capisco, quello è un luogo verso cui nutrite una certa.. avversione. Non preoccupatevi. Ad ogni modo, ora devo recarmi a fare compravendita, ci rivediamo qui a cena dunque?”

La coppia salutò l'uomo che subito si diresse verso le bancarelle che stavano cominciando a smantellare, mentre si avventuravano fra i profumi di cibo, incensi e acqua salmastra.

“Vuoi che chiamiamo Rikku e le diciamo di venirci a prendere?” Domandò Yuna vedendolo taciturno.

“No, almeno per ora preferisco muovermi con te.” E l'attirò a sé, si erano trovati un luogo appartato vicino alle case sospese sulle palafitte e si godette il riflesso del sole nei bellissimi occhi di sua moglie.

Il bacio che ne seguì fu una promessa che si rinnovava fra loro.

 

Tappa per tappa, avrebbero ripercorso il viaggio iniziato due anni prima, e arrivati a Zanarkand forse avrebbe potuto trovare la sua vecchia casa.

O per meglio dire, quella in cui era vissuto il giovane Bahamuth, poteva vederlo nei propri ricordi mentre giocava con la bella Valefor, la ragazzina figlia del sacerdote del tempio, vestita di bianco e rosso. Giocavano a rincorrersi, lui era il Re Drago che spaventava i bambini, lei era la bella figlia del dio buono del cielo e scendeva giù a combatterlo, ma alla fine lo vinceva sempre mostrandogli la danza che lui preferiva di più, così impugnava un bastone, la sua “asta cerimoniale” e danzando lo vinceva.

Probabilmente lei lo ignorava, ma per lui quella danza era molto di più di un semplice gioco puerile.

Poi veniva l'ora di cena e si salutavano, con la promessa di rivedersi il giorno dopo.

 

Fine capitolo II

 

  
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