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Autore: King_Of_My_Heart    28/07/2019    1 recensioni
Noctis lo salutava dai fornelli, agitando un mestolo senza accorgersi che stava lanciando gocce di sugo ovunque.
«Siediti, siediti! Proprio al momento giusto, è pronto!»
«Che… cosa è pronto?» domandò, per una volta, incerto.

Una raccolta di brevi storie con diversi pairing, e i tanti modi in cui si dicono "ti amo" attraverso le piccole cose di tutti i giorni ♡
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ispirato da questo post su tumblr: 100 modi di dire "Ti amo" 
Ho tutta l'intenzione di scriverne altre (e sono benvenuti suggerimenti), ma al momento mi sto concentrando sul disegnare, e ho avuto molto da fare per partecipare alla Ignoct week. Ho però una fic pronta che potrebbe essere, più o meno, adatta a uno dei prompt e la pubblicherò il giorno giusto. Se siete interessati alle fanart, potete dare un'occhiata al mio tumblr (reginarossa) o twitter (reginarossaRain).




15 . “I made your favourite.”  [Brotherhood Noctis/Ignis]


    Ignis si chiuse la porta alle spalle e posò le chiavi nella ciotola accanto. Sistemò l’ombrello e la propria giacca nell’attaccapanni, poi tolse le scarpe e infilò le pantofole. Prese un bel respiro, aggiustò i capelli che avevano ceduto sotto il peso dell’umidità, e per un attimo finse di essere a casa propria e che la giornata fosse finita e lui finalmente libero. Allettante, ma solo una fantasia. Lasciò la stanchezza lì all’ingresso e si avviò in corridoio.
  «Scusa il ritardo, Noct. Mi metto subito a prepararti la cena» disse, a voce alta perchè il ragazzo lo sentisse sopra il suo videogioco o film d’azione o musica rock -non aveva davvero interesse a capire quale fosse la fonte dei suoni provenienti dal salotto-. 
  Invece si bloccò sulla soglia, battendo le palpebre, confuso per la scena che aveva davanti. Tanto per cominciare, la stanza era in ordine, pulita, ogni cosa al proprio posto invece che nascosta negli angoli o sotto il divano. E poi c’era Noctis che lo salutava dai fornelli, agitando un mestolo senza accorgersi che stava lanciando gocce di sugo ovunque.
  «Siediti, siediti! Proprio al momento giusto, è pronto!»
  «Che… cosa è pronto?» domandò, per una volta, incerto. 
  Si avvicinò al tavolo, apparecchiato per loro due, e si sedette lentamente guardandosi ancora attorno meravigliato. Non era il suo compleanno, né un giorno di festa nazionale, e sebbene stesse piovendo a dirotto, non era prevista neve o cataclismi naturali a breve. Eppure Noctis era davvero ai fornelli, e a giudicare dalla quantità di stoviglie sporche nel lavandino aveva trascorso buona parte del suo pomeriggio in cucina. A preparare la pietanza con cui stava riempiendo due ciotole, prima di voltarsi per passargliene una. Ignis la prese e la posò sul tavolo mentre Noctis si sedeva di fronte a lui e tratteneva a stento un sorriso soddisfatto.
  «Ho preparato il tuo preferito» annunciò, incapace di nascondere invece l’orgoglio nella voce.
  Ignis era consapevole che lo stava fissando con gli occhi spalancati, sentiva quasi la mascella che voleva fare lo stesso, ma non riusciva a smettere. Noctis cominciò ad agitarsi, e lanciare occhiate alternativamente tra lui e il cibo, impaziente. Ignis era davvero sorpreso, e colpito, che il principe si fosse dato tanto da fare per cucinargli il suo piatto preferito. Non pensava nemmeno che l’altro sapesse qual’era il suo piatto preferito. 
  Ne ebbe la conferma quando abbassò lo sguardo sulla cena, e trovò uno dei piatti preferiti di Noctis.
  «Oh…» gli sfuggì, e subito se ne pentì.
  L’espressione del principe, da speranzosa, si incrinò. Ma sembrava deciso a non lasciare che la propria incertezza minasse quella che, probabilmente, voleva che fosse una serata perfetta. Nella sua sorpresa Ignis non si era accorto fino a quel momento delle due candeline -una rimanenza dal precedente compleanno del principe- accese vicino a un mazzetto di margherite che avevano tutta l’aria di essere state strappate da un’aiuola poche ore prima, ora a bagno in mezzo bicchiere d’acqua. Si chiese se aveva dimenticato una ricorrenza, un qualche anniversario, una promessa che si erano scambiati. Non gli veniva in mente nulla e l’allestimento aveva tutta l’aria di essere stato preparato in fretta, seguendo l’ispirazione del momento e non un piano preparato in anticipo in vista di una data specifica. 
  «Ho cercato di rifarlo come lo fai tu…» lo sentì dire. «Ho fotografato la tua ricetta mentre eri in bagno, ieri» aggiunge in fretta, come se si sentisse in dovere di giustificarsi, o rassicurarlo.
  Un leggero senso di colpa, di fronte all’imbarazzo dell’altro, spinse finalmente Ignis oltre lo stupore.
  «L’hai assaggiato prima di servirlo?» chiese, immaginando la risposta.
  Noctis spalancò gli occhi.
  «…no. Ho sbagliato qualcosa?» 
  Abbassò lo sguardo sulla propria ciotola, tentando di capire quale errore aveva commesso, e quanto grave poteva essere perché Ignis se ne accorgesse prima ancora di prendere il cucchiaio in mano.
  Ma Ignis gli sorrise. 
  «Dovresti sempre assaggiare durante la preparazione, per poter correggere eventuali errori prima che sia troppo tardi» gli spiegò, mentre Noctis serrava le labbra e annuiva appena. «Ma sono sicuro che è delizioso.»
  Noctis, perfettamente immobile, seguì la sua mano afferrare il cucchiaio, immergerlo nel cibo e portarlo alla bocca. Forse stava addirittura trattenendo il fiato, in attesa del verdetto. Ignis non lo lasciò soffrire troppo, assaggiò una piccola porzione e deglutì, nascondendo un altro sorriso nel tovagliolo mentre si puliva le labbra prima di parlare.
  «È buonissimo.»
  «Ma certo che lo è!» esclamò il principe, all’apparenza con il suo tipico accenno di arroganza ma visibilmente sollevato. «Insomma, ho usato la tua ricetta, non potevo sbagliare. Anche se potresti scrivere un po’ più grande, c’erano delle annotazioni sul riso che…»
  Ignis riprese a mangiare lasciando che la voce dell’altro gli riempisse la mente senza davvero ascoltarlo. Avrebbe trovato il modo di farsi perdonare nel caso Noctis se ne fosse accorto, ma in quel momento ne aveva bisogno. Di rilassarsi, di mettere da parte tutti i suoi compiti e doveri per un attimo, di farsi scaldare dal cibo che Noctis aveva preparato solo per lui. Si chiese distrattamente perché avesse pensato che quello fosse il suo piatto preferito. Forse perché Ignis glielo cucinava spesso, sapendo che al principe piaceva. E se Noctis si fosse fermato a riflettere avrebbe potuto capirlo, data la desolante mancanza di verdure nella ricetta. Ma andava bene così. Fosse stata anche solo una fetta di pane abbrustolito, il pensiero che Noctis si era impegnato a fare qualcosa per lui era sufficiente.
  «Ehi» la voce del principe interruppe il corso dei suoi pensieri, mentre una mano attraversava il tavolo per toccargli il braccio. Si era accorto che non lo stava ascoltando, e Ignis si rimproverò. Ma Noctis non era infastidito, sembrava piuttosto curioso, stranamente… vulnerabile?
  «Ti piace davvero?» 
  «È il piatto più buono che abbia mai mangiato» gli assicurò. Sorpreso da se stesso e dal fatto che quella sera pareva non riuscire a smettere di sorridergli.
  «Ok adesso non esagerare, non c’è bisogno di mentirmi» replicò Noctis con una mezza risata, riportando la mano accanto alla propria ciotola.
  E così l’atmosferà si alleggerì e tornò quella di sempre, familiare, rassicurante. Ignis sapeva che la serata sarebbe andata bene, proprio come Noctis voleva. E se Noctis era felice, allora lo era anche lui.






 
   
 
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