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Autore: Rikuzen    30/07/2019    0 recensioni
Cormag e Lucas, due giovani maghi, perseveranza e giustizia che collidono.
Gli occhi viola del corvino bramano una cosa sola, e l'unico sentimento, l'unica emozione che sarà in grado aiutarlo non ha nulla a che fare con il viola, o con il rosso o con giallo, no.
Alla sua chiamata risponderà un colore solo: verde smeraldo, un colore disprezzato e cancellato dai libri, un'entità così umana che per i mostri è da sempre fonte di un profondo e sincero terro, il suo nome, così femminile, è Invidia.
Genere: Azione, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Quando teneva la propria anima stretta tra le mani si domandava sempre cosa fosse e non fosse in grado di fare.
 
Nonostante gli avvertimenti dei più grandi sul "Non giocare col fuoco" lui si trovava lì, pronto a sfidare se stesso.
 
Il bagliore viola che gli illuminava i palmi delle mani lo faceva sentire al sicuro, come se fosse seduto davanti ad un falò che non si sarebbe mai spento, abbracciato dal calore che emetteva quel piccolo cuorincino ametista.
 
Prese un pronfondo respiro.
 
Inspira, Espira, Inspira, Espira.
 
Riaprì gli occhi, grandi, del viola più scuro che esiste, decorati da uno sguardo deciso imposto dalle sopracciglia.
 
Quando attingeva al potere confinato nella propria anima sentiva qualcosa ribollire dentro di se, una forza imponente ed infinita pronta a traboccare, come un fiume in piena si sentiva avvolto e travolto, allo stesso tempo, dal potere che solo un'anima umana era in grado di sprigionare.
 
Eccolo, stava arrivando. Il flusso di magia che tanto bramava stava per fluire, strabordare. Lo sentiva perfettamente, in ogni punto del suo corpo, un afflusso di energia pronto a rompere quella diga, quella limitazione, che era il suo corpo. Le mani coperte di un'aura viola, gli occhi splendenti, se lo sentiva, era questione di momenti. Le dita, non solo, le sue braccia erano perennemente contratte, tremolanti, cercava in qualsiasi modo di far fluire quel torrente viola senza esserne travolto, eppure sentiva qualcosa che non andava, l'energia si stava dirigendo alla sua testa, se non avesse agito in fretta sarebbe finito per svenire.
 
Strinse gli occhi, digrignò i denti.
 
Inspira, Espira, Inspira, Espira. Di nuovo, più velocemente.
 
<< Ce la puoi fare Cormag. Persevera, Cormag, Persevera >>
 
Si ripeteva a denti stretti, con gli arti tesi ed il cuore a mille.
 
Una voce, anzi, un urlo. Lo sentì, improvviso come un fulmine a ciel sereno. Riaprì gli occhi entusiasta, che stesse facendo qualcosa?Che ci stesse riuscendo?.
 
<< Cormag! >>
 
Asserì una voce calda, grave. Qualche metro dietro Cormag era spuntanto, tra i cespugli e i rovi, un ragazzo.
 
Si sentì chiamato e perse la concentrazione, la magia a cui stava cercando di attingere era svanita in un battito di ciglia. Sentendo quel potere così grande e confortante sparire riprese subito a guardarsi le mani, muovendo le dita e stringendole contro i palmi.
 
<< Che ci fai qui a quest'ora della notte?!Sei impazzito per caso?! >>
 
Il tono severo dell'amico, l'amarezza lasciata dall'ennesimo fallimento.
 
<< Stavo solo facendo pratica!E tu hai rovinato tutto! >>
 
Colmo d'ira Cormag si girò verso il biondo, alzò d'impulso il braccio e lo puntò con l'indice.
 
<< Ancora questa storia?Sforzare il tuo corpo non ti porterà nulla >>
 
Il ragazzo mise le braccia conserte, guardando l'indice accusatorio dell'amico. Gli occhi splendenti come due topazi, la schiena dritta e le gambe unite.
 
<< Per te è facile dirlo!Tu la tua stupida...stupida magia riesci a controllarla! >>
 
L'ira pian piano si stava tramutando in isteria, dentro la testa di Cormag era normale avvenisse un processo simile, i fallimenti, per qualcuno con un'anima così importante come la sua, erano ciò che lo portavano alla disperazione.
 
<< Io mi sono allenato alla luce del giorno e per mesi. Se smettessi di sforzare in questo modo il tuo corpo, anche tu ci riusciresti >>
 
Niente, la mente di Cormag non resse. Il corvino mise un piede in avanti e slanciò nella stessa direzione il braccio destro, pronto a togliere quell'espressione paterna dal viso del biondo. 
 
Il ragazzo, visibilmente indifferente al gesto violento dell'amico, accusò il colpo sulla guancia destra: stringendo un occhio e spostando leggermente il volto verso sinistra. Il biondo fece qualche passo indietro, stordito, e poi ritornò nella stessa posizione di prima. Lo sguardo severo degli occhi color topazio non fece altro che accentuarsi in risposta a quel pugno, ma non si azzardò a ricambiare il colpo di Cormag, provava pietà per una persona disperata così disperata.
 
<< Visto?Nulla. è questa la tua magia Cormag?  >>
 
Il corvino fece qualche passo indietro, gli occhi spalancati colmi di timore. Le mani aperte e lontane tra di loro, tremolanti, che si muovevano in modo discordante da ciò che gli stava imponendo il corpo.
 
<< Dovresti sapere che noi, portatori della giustizia, non ricambieremmo mai un atto violento. Eppure eccoti lì, ad indietreggiare, spaventato, messo all'angolo >>
 
L'anima gialla uscì dal torace del biondo ed iniziò ad illuminare tutta l'area circostante, scacciando via le tenebre. Cormag riusciva a malapena a tenere gli occhi aperti, quell'anima così splendente e potente non faceva altro che continuare ad emanare un flusso di magia sempre più potente, quasi come se un limite non ce lo avesse, quasi come se strabordare non fosse un opzione per quel piccolo cuore giallo.
 
<< Un'anima raggiunge l'apice della sua potenza solo se il suo portatore è in grado di sopportarne il peso. Più un'anima è potente, più il suo portatore dovrà esserlo. Ti senti potente ora, Cormag? >>
 
Asserì il biondo, rendendo più dure le sue parole, scandandole con tono autoritario.
 
Il corvino si sentì le forze venire a mancare davanti ad un bagliore così puro ed avvolgente, cadde a terra sull'erba nottura e strinse, strinse forte, la terra tra le dita.
 
<< Ecco, bravo, stai a terra. >>
 
Gli occhi gialli del ragazzo si spensero, e senza neanche dover muovere un muscolo, l'anima gli torno nel corpo. Il biondo sciolse le braccia e sospirò profondamente, abbassando lo sguardo deluso e lisciandosi la nuca.
 
<< Quando imparerai... >>
 
Si sussurrò. 
 
Rivolse un ultimo sguardo al compagno seduto sul terriccio e poi sbuffò, dandogli le spalle ed iniziando a camminare.
 
<< Io torno a casa...e dovresti farlo anche tu. A e per tua informazione: non ho avvisato ne i tuoi genitori ne la polizia, sembrerai un ragazzo qualunque che entra in camera propria dalla finestra >>
 
Sorrise.
 
Cormag fece un profondo respiro, sapendo di aver evitato una bella batosta. Si portò lo sguardo triste sulle mani piene di terra e si rialzò in piedi, correndo dietro al compagno.
 
<< Aspettami, Lucas. Vengo...con te >>
 
Il biondo si girò sorpreso, poi, d'un tratto, sorrise.
 
<< Certo...certo >>
 
Il corvino ricambiò il sorriso, infilando le mani nelle tasche dei jeans neri.
 
I due si conoscevano fin da piccoli e nonostante fossero su due piani totalmente diversi, a livello sociale e magico, si volevano bene.
 
Ridendo complici camminarono fino a casa, accompagnati dallo sguardo indiscreto delle stelle.
   
 
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