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Autore: erikasoul98    30/07/2019    0 recensioni
Tratto dal capitolo 1
“ Mi sono ricordato di noi...ci conosciamo da quando eravamo bambini ma non so quale legame ci legasse allora. So solo che per me sei e sei stata sempre molto importante perciò non permetterò più che tu ti ferisca.
Tu sei la priorità adesso” dice guardandomi negli occhi
Tratto dal capitolo 2
Mi voltai nuovamente verso Teresa “ Non potete farlo!” esclamai
“ O noi o loro” rispose solamente lei per poi mettere una mano nella sacca che aveva legata alla spalla cacciandone una pistola e puntandomela alla fronte
“ Tu sei con noi o contro di noi?” chiese con astio
“ Sono con voi”
Sequel di ''Benvenuta nella radura fagiolina''
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt, Nuovo personaggio, Thomas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 
                                 SEPARAZIONE


Ci ambientammo alla nuova base in pochi giorni.

Molto probabilmente per la speranza di vivere che alleggiava nel cuore di tutti i ragazzi nonostante tutte le atrocità subite.

Durante i miei giorni di permanenza alla base dovetti rimanere stesa sul lettino dell’infermeria per poter far guarire la ferita del proiettile.

Ogni qual volta che i soldati lasciavano campo libero ai ragazzi ,loro  venivano subito a trovarmi per accertarsi come stessi.

Ora ,dopo soro una settimana ,mi sono finalmente ristabilita e potrò tornare ad albergare nella loro stanza.

Così pensando comincio ad incamminarmi verso la mensa essendo ora di pranzo.

Durante il tragitto dovetti chiedere più volte indicazioni a soldati o medici dato che non avevo mai messo piedi fuori dall’infermeria.

Arrivata in mensa con la prospettiva di trovare solo i ragazzi con cui sono scappata dal labirinto mi stupisco di ciò che mi ritrovo davanti.

Nella stanza ci sono 2 grandi tavolate : la prima occupata dai miei compagni ,l’altra da un gruppo di sole ragazze mai visto prima d’ora.

Mi avvicino al tavolo del mio gruppo continuando a guardare l’latro.

Tutte le ragazze sembrano avere più o meno la mia stessa età ed addosso portano gli stessi segni di stanchezza e dolere del mio gruppo.

Poco prima di arrivare alla mia tavolata i miei compagni ,avendomi vista in lontananza , si girano e chiamano il mio nome facendo girare anche Newt
che in quel momento era seduto di spalle.

“ Rei!” esclama sorpreso di vedermi.

“ Ciao” salutai il gruppo sedendomi al suo fianco.

“ Non ci avevi detto che ti avrebbero dimesso” 

“ Non lo sapevo neanch’io. I soldati si sono presentati questa mattina nella mia stanza e mi hanno fatta andare via” dissi pensierosa

“ Loro chi sono?” aggiunsi non spostando ancora il mio sguardo dal gruppo delle ragazze.

“ Sono le ragazze del labirinto B”

“ Labirinto B?” chiedo destando la mia attenzione dalle ragazze per guardare Thomas che mi aveva appena risposto

“ Esatto. Lo abbiamo appena scoperto anche noi.

Praticamente oltre il nostro labirinto ne esiste una copia esatte dove c’erano solo femmine” risponde Frypan

Rimango senza parole ,di certo non mi aspettavo un risvolto simile.

“ Sono arrivate il nostro stesso giorno dopo essere fuggite dal labirinto ma solo oggi siamo riuscito ad incontrarle per la prima volta “continua lui.

“ Ah ok” dico girandomi verso Newt e Thomas che guardano il gruppo con sguardo corrucciato.

Da sotto il tavolo afferro la mano di Newt intrecciandola alla mia

“ Mi sei mancata” mi sussurra lui all’orecchio

“ Mi sei mancato anche tu” rispondo con un sorriso.

“ Attenzione ragazzi. Stiamo avendo dei problemi interni alla struttura perciò ora sarete riaccompagnati nelle vostre camere” dice un soldato appena
entrato nella mensa.

Ci alziamo tutti guardandoci intorno pensierosi.

Non riuscendo però a trovare nessun indizio sulla situazione ci limitiamo a seguire la guardia.

Una volta chiusi nella nostra stanza ,una grande camera con una ventina di letti ,mi avvicinino di nuovo verso Newt chiedendogli se sapesse cosa
stava succedendo.

“ Non ne ho idea ,è la prima volta che vediamo quel soldato e che ci rispediscono in camera” risponde lui facendo spallucce per poi continuare
chiedendomi “ la ferita come va? Riesci a muoverti bene?”

“ Si va molto meglio ,quasi non sento più il dolere grazie ai medicinali che mi hanno somministrato” rispondo con un piccolo sorriso ,mentre sento la
sua mano intrecciarsi nuovamente nella mia

“ Non permetterò più che ti succeda qualcosa.” mi dice di punto in bianco guardandomi negli occhi con tono fermo.

Rispondo con un sorriso di conforto stringendo maggiormente la presa sulla sua mano

“ Rei ,mentre eri ricoverata mi sono ricordato qualcosa”

“ Ricordato qualcosa?” ripeto

“ Mi sono ricordato di noi...ci conosciamo da quando eravamo bambini ma non so quale legame ci legasse allora. So solo che per me sei e sei stata
sempre molto importante perciò non permetterò più che tu ti ferisca.

 Tu sei la priorità adesso” dice guardandomi negli occhi

Prima che potessi riuscire a rispondere un soldato entrò aggressivamente nella stanza afferrandomi e dicendo “ abbiamo allestito una camerata
apposita per le ragazze. Ti ricongiungerai con il tuo gruppo più tardi”

“ Non osare toccarla!” Mi voltai sentendo il grido furibondo appena uscito dalle labbra di Newt prima che la guardia gli tirasse un calcio sulle ginocchia
facendolo piegare per il dolore ed altre mi portarono via puntando i fucili sui ragazzi impossibilitati a muoversi.

“ Rei!” sentì urlare una volta chiusa la stanza.

“ Lasciatemi!” urlai cercando di divincolarmi

“ Tranquilla ,non ti faremo nulla” mi rispose la guardia continuando a trascinandomi per il corridoio fino a spintonarmi facendomi cadere all’interno di
un'altra porta abbastanza lontana da quella della camerata dei ragazzi

Mi rialzai il prima possibile dal pavimento della stanza dove ero finita ma in quello stesso momento la porta si chiuse con un tonfo seguito dal rumore di
un lucchetto.

Mi lanciai sulla maniglia ma questa non si mosse minimamente nonostante i miei ripetuti tentativi.

Mi fermai solo nel momento in cui sentì una mano appoggiarsi sulla mia spalla.

Mi voltai spostandomi da quel contatto estraneo e guardai avanti.

Circa una quindicina di ragazze si trovavano davanti a me ,intente a fissarmi.

Alcune di loro erano sedute sui rispettivi letti a castello mentre altre si stavano avvicinando cautamente a me.

“ Tu chi sei?” mi chiese una di loro allungata sul suo letto.

“ Mi chiamo Rei. Vengo dal gruppo  B” risposi posando lo sguardo sulla ragazza che mi aveva appena parlato ; aveva i capelli neri e la pelle molta

chiara ,poco dopo mi disse di chiamarsi Teresa.

“ Perchè mi hanno portata qui?” aggiunsi poco dopo.

“ Non ne abbiamo idea ragazzina” mi rispose la stessa ragazza in maniera tetra.

Dopo circa un’oretta di chiacchierata in cui parlai per lo più io vennero fuori le stesse informazioni che avevo ottenuto poco prima.

Loro apparteneva al gruppo A ed erano riuscite a scappare dal labirinto esattamente come noi ed ora erano state portate qui dai soldati ma non
avevano idea del perché fossimo state chiuse nelle camerate ne perché mi avessero portata nel loro gruppo.

A tutte sembrò abbastanza irrealistica l’idea che fossi lì solo essendo una ragazza dato che ero comunque restata nel labirinto con gli altri ragazzi per
molti giorni.

Verso sera oramai arrese dal non poter uscire di lì sentimmo degli spari provenire in lontananza all’interno della base.

Ci affrettammo subito tutte davanti la porta ma ovviamente essa non si apri ne riuscimmo a capire cosa stesse effettivamente succedendo li fuori.

Gli spari finirono solo dopo una decina di minuti ed oramai tutte noi eravamo abbastanza spaventate.

Io mi sentivo terrorizzata ma non per me ,bensì per Newt

-Starà bene? È stato coinvolto negli spari?- continuavo a chiedermi.

Continuai la mia piccola tortura psicologica per tutta la notte mentre la maggior parte delle ragazze ormai tranquille si erano coricate ed addormentate
sostenendo che gli erano serviti solo per allontanare eventuali minacce l di fuori della base.

Nonostante continuassi a ripetermelo sapevo benissimo che la loro teoria fosse completamente sbagliata ;soprattutto a causa delle urla che sentimmo
insieme agli spari anche se tutte vollero fare finta di niente.

 
  
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