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Autore: E niente    31/07/2019    0 recensioni
Solo per chi ha finito la terza stagione.
Finora erano in pochi ad aver sperimentato il peso della separazione: Will e Joyce, Mike e Undici, Hopper, Billy.
Dopo la seconda vittoria contro il Mind Flayer e tutte le conseguenze che l'estate del 1985 ha portato, la distanza diventerà il nuovo nemico da combattere, la piccola afflizione che tormenterà tutti, nessuno escluso.
1. Undici
2. Will
3. Jonathan
4. Joyce
5. Mike
6. Max
7. Lucas
8. Dustin
9. Robin
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Impossibile

Se c'era una cosa che Robin, un anno prima, avrebbe considerato impossibile, sarebbe stato sentire la mancanza di Steve. No, si sarebbe messa a ridere alla sola idea. Primo, perché lei e Steve erano due mondi a parte, due rette parallele senza rotta di collisione. Secondo, perché viste le premesse sarebbe stato impossibile anche solo considerare l'idea di fargli delle ripetizioni.
Poi però erano successe un po' di cose, dal lavorare come gelatai con delle ridicole divise marinaresche, al decifrare messaggi russi in codice, all'infilarsi in una base segreta ed essere catturati, all'uscirne drogati, al vomitare nel bagno del cinema, al tirare fuochi d'artificio contro un bestione di dieci metri. Il tutto sempre con quelle stupide divise addosso. Insomma, erano successe tutta una serie di assurdità che avevano rapidamente trasformato l'impossibile in probabile, in reale addirittura.
Ed ecco che Steve Harrington, il figo impossibile da raggiungere, non solo adesso respirava la sua stessa aria senza farsi problemi di scala sociale, ma era anche un suo amico. Robin si era abituata in fretta al cambiamento, ma ogni tanto non poteva fare a meno di pensare alla montagna di assurdità che Steve, chino sul libro accanto a lei, costituiva, e di scoppiare a ridere.
"Che c'è?" chiese Steve sollevando la testa dalla pagina, senza capire il motivo di quella risata esagerata che la stava portando addirittura alle lacrime. Robin avrebbe voluto rispondergli che rideva perché sapeva che avrebbe sentito la sua mancanza, il che era ridicolo secondo la sua ottica dell'anno scorso, ma decise di non dirlo. Perché, in fondo, quella risata era amara, e non c'era niente da ridere.
"Sto ridendo perché è impossibile che dopo un mese di integrali ancora riesci a dimenticare le derivate" mentì lei, godendosi l'irritazione di Steve e l'espressione annoiata con cui la fissava, cercando di porre fine alla risata dell'amica.
"Non le ho dimenticate… dovevo soltanto andare a controllare una formula che mi era sfuggita."
"Certo, Steve, certo" rispose Robin, sarcasticamente.
"Non ce la farò mai" ammise lui, buttando la testa all'indietro sulla sedia, mentre il ciuffo sulla fronte faceva un giro della morte. E allora Robin cercò di rassicurarlo, facendogli notare i progressi che aveva fatto negli ultimi mesi, soprattutto considerando che al liceo non aveva studiato quasi nulla.
"Riuscirai a passare il test, entrerai al college e verrai alla videoteca solo per dirmi "visto, Robin? Ce l'ho fatta"" concluse, facendogli il verso.
Steve sorrise, guardandola pensieroso. "Robin"
"Mm?"
"Grazie."














   
 
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