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Autore: Marlena_Libby    02/08/2019    3 recensioni
Alla sua morte Light si rende conto di tutto il male che ha fatto e di come ha sprecato la sua vita, ma c'è ancora qualcuno che lo ama nonostante tutto
Genere: Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Light/Raito, Soichiro Yagami
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Light si ritrovò improvvisamente in un enorme spazio bianco che sembrava fatto di luce. Dopo che aveva confessato di essere Kira, Matsuda gli aveva sparato e lui era fuggito fino a un vecchio magazzino, dove si era accasciato su una scala. Ryuk poi aveva scritto il suo nome sul quaderno.
"Quindi sono morto" pensò.
Quello doveva essere il nulla, ciò che spettava a chi usava il quaderno dopo la morte. Improvvisamente il ragazzo venne colto da un profondo senso di malinconia: da quando aveva iniziato quell'assurda lotta era convinto che tutti lo avrebbero amato e che se ne sarebbe andato tra lodi e onori, e invece... La sua era stata una fine davvero patetica e miserabile. Per tutti quegli anni aveva sempre creduto di essere nel giusto, che così avrebbe liberato il mondo dal male, ma aveva solo distrutto la sua stessa vita e quella di tante altre persone.
Lentamente cadde in ginocchio. Il potere di quel quaderno l'aveva reso un essere terribile che aveva ben poco di umano, credeva di essere un dio quando invece era solo un ragazzino viziato che credeva di poter giudicare gli altri. Le lacrime gli si fermarono negli occhi; la sua disperazione era tale che non riusciva nemmeno a piangere.
Si era lasciato trascinare a tal punto che era arrivato persino a odiare le persone che amava e ora... Sarebbe rimasto solo per l'eternità.
- Light...
Quel richiamo lo fece sussultare: lui conosceva quella voce!
Alzò lo sguardo e vide la figura di un uomo con i capelli scuri brizzolati, i baffi e gli occhiali. La figura di suo padre. Che ci faceva lì? Quello era un posto destinato solo a lui!
E di sicuro ormai sapeva che lui era Kira e chissà cosa pensava di lui. Si vergognava così tanto che non riusciva nemmeno a guardarlo in faccia, così distolse lo sguardo.
Invece Soichiro sorrise, si inginocchiò e allargando le braccia disse: - Vieni qui... Figlio mio.
Light sgranò gli occhi mentre un'ondata di emozioni lo travolse: davvero voleva abbracciarlo?! Dopo tutto quello che aveva fatto?!
- Papà... PAPÀ!!!
Così, alla ricerca disperata di affetto, si gettò tra le braccia di suo padre scoppiando a piangere disperato. Soichiro lo strinse fortemente a sé accarezzandogli i capelli con dolcezza.
- Oh, Light... Quanto mi sei mancato figliolo.
- Papà, io sono... - disse Light con voce tremante.
- Sì, lo so, tu sei Kira - lo interruppe Soichiro.
- E allora come puoi guardarmi ancora in faccia?! Io stesso mi odio per quello che sono diventato! Credevo che così avrei creato un mondo migliore, invece me ne sono andato solo e odiato da tutti! Ero così accecato dalla sete di potere che ho persino dimenticato te, la mamma e Sayu, la mia famiglia, quelle che dovevano essere le persone più importanti della mia vita! Avevi ragione: un uomo non potrà mai trovare la felicità se uccide dei suoi simili!
- So come hai fatto a diventare Kira e non è stata solamente colpa tua. Ryuk era un essere veramente spregevole, ti ha fatto trovare il quaderno solo per il suo divertimento. C'erano pochissime probabilità di resistere a un potere del genere. Dopo la mia morte ti ho osservato e dietro tutta quella malvagità vedevo la sofferenza e la disperazione che avevi dentro, quindi non posso dire di avercela con te. Il mio più grande rimpianto infatti è di non aver scoperto prima che eri Kira così da poterti aiutare.
- Papà, ti voglio bene, tanto bene! Sono stato un mostro, non merito il tuo perdono!
- Avrai ben più del mio perdono. Dato che il tuo è stato un pentimento sincero e che in buona parte sei stato soggiogato dal quaderno ti è stata concessa un'altra occasione. Certo, dovrai prima scontare la tua pena, ma poi potrai andare in pace. È per questo che sono qui, sono venuto a prenderti.
Light sgranò gli occhi per lo shock, per poi ricominciare a piangere ancora più forte.
- È tutto finito, è tutto finito - disse Soichiro mentre lo cullava dolcemente, cercando di consolarlo. - Nessuno ti farà più del male.
Light andò avanti a piangere sfogando tutto il suo dolore. Ora aveva le guance rosse e bagnate, nei suoi occhi lucidi si potevano vedere tristezza, senso di colpa e paura e stringeva la giacca di suo padre lasciandosi sfuggire a volte qualche gemito. Se qualcun altro l'avesse visto così non avrebbe mai pensato che quello era Light Yagami, ragazzo geniale e pluriomicida. In quel momento sembrava solo un bambino impaurito che cercava la protezione di suo padre.
Soichiro gli accarezzò dolcemente la guancia e Light gli sorrise mentre altre lacrime gli scesero lungo le guance, solo che stavolta erano lacrime di gioia.
Suo padre era lì con lui e non l'avrebbe mai più lasciato, mai più. Sarebbero rimasti insieme per sempre.
   
 
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