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Autore: Cress Morlet    02/08/2019    14 recensioni
[Kylo Ren/Rey]
C'era un abisso infinito all'interno del suo cuore.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Rey
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Non mi sono mai sentita tanto sola”, sussurrò Rey, persa ad osservare il terreno sotto i loro piedi.
La sua voce triste era uno strappo disumano in grado di spazzare via qualsiasi tentativo di combattere ancora. Liberò pensieri che non avrebbe mai dovuto formulare e rese chiare delle sensazioni che non avrebbe mai dovuto provare. Ci sono io qui con te.
L’indecisione assumeva la forma di una morsa assassina in grado di sfigurare i suoi lineamenti scoperti e di adombrare le linee intorno ai suoi occhi. Ma in nessun modo la realtà scompariva dalla sua mente confusa o dal suo volto ferito. Era semplicemente la verità - e che cosa sarebbe mai potuto succedere? Ci sono io qui con te.
“Tu non sei sola”, le rispose, piano.
Lo disse a bassa voce, esalò poche sillabe come se fossero il mormorio di un eco impazzito spento tra le sue labbra e imprigionato dolorosamente tra i suoi denti. Abbassò lo sguardo e trattenne la sua bocca nell’atto di piegarsi verso l’alto. Era seduto, ma si muoveva a disagio. C’era un abisso infinito all’interno del suo cuore. Era una lacerazione silenziosa che inghiottiva un dolore antico e che divorava ogni grammo di speranza baluginante nei recessi delle sue costole storte e del suo petto stanco.
“Neanche tu lo sei”, gli ricordò Rey, sollevando lo sguardo verso il suo.
Immensi pianeti si disintegrarono tra le sue dita non appena lei pronunciò queste parole. Gli tese la sua mano e lui osservò le proprie. Sarebbero potute sembrare delle mani di velluto, se non fossero sempre state in realtà le mani di un mostro. Perché mi porgi la tua mano? Perché mi guardi e non trattieni il pianto? Perché stai tremando? Perché parli ancora con me?
Sfilò via il guanto e avvertì il disequilibrio della galassia attraversare il suo polso.
Ma perché stai tremando, Rey?
Il suo braccio si mosse a scatti, esitante e spaventato. Hai paura?
Le sue dita si tesero spontanee, cercando la sua pelle. I polpastrelli sfrigolarono e si piegarono al bisogno di un contatto. Non si rese conto di non star respirando, non se ne accorse. Il cielo piangeva e singhiozzava mentre intorno a loro scivolarono lacrime di sangue e sale. Erano i sussurri muti di un passato schiacciato, i sussulti leggeri delle particelle di atomi dissolte in acqua ghiacciata.
Tremi ancora?
Non c’era aria, non c’era il vuoto. C’era pelle - la sua pelle, il suo calore, la sua esistenza.
Una vita racchiusa in delle linee concentriche, ora intrecciate alle sue linee spezzate.
Non sei tu che stai tremando e non è neppure l’universo. Sono solo io.

   
 
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