Violets and gunpowder

La guerra è terribilmente violenta, soprattutto quando la si vive in prima persona come nel caso di Violet Evergarden e del Maggiore Gilbert Bougainvillea. Stanno combattendo, è notte fonda, l'unica luce che riescono a scorgere è l'odio del nemico che arde come il fuoco riflesso nei loro occhi. Sono gravemente feriti, sono stati colpiti alle spalle ed ora giacciono semicoscienti a ridosso di una scalinata respirando a fatica.
Violet: "Maggiore! Maggiore!!"
Gilbert: "Sto bene... salvati... lasciami qui: devi scappare!"
Violet: "Non posso farlo! Ti porterò con me! Non ti abbandonerò... resterò qui a combattere! Me ne andrò solo se posso portarti con me!"
Gilbert: "Te lo ripeterò un'ultima volta: devi andartene da qui. Vattene dannazione!!" urla digrignando i denti, è l'unico modo per scuoterla ora che trema come una foglia di fronte ad un lago di sangue.

Violet: "Non me ne vado! Non posso andarmene lasciandoti morire!" controbatte afferrandolo, stirandolo, cercando di portarlo via con tutte le energie che le restano.
Gilbert: "Fermati! Ho detto fermati! Ascolta Violet Fammi un favore... devi vivere! Devi essere libera... te lo dico dal profondo del mio cuore: io Ti Amo."

Violet: "Amore? Cos'è l'Amore? Cos'è l'Amore?? Non lo capisco! Non capisco!! Maggiore Gilbert!"
La roccaforte cede, Gilbert si getta a capofitto su Violet e vengono inghiottiti dal fumo, dalla polvere da sparo. Una bomba è esplosa a pochi metri da loro, tutto ciò che rimane di quel posto abbandonato da Dio sono macerie, detriti, chiazze di sangue e dolore... così forte da non riuscire a contenerlo. L'impatto è troppo intenso e i due perdono i sensi, scaraventati a terra dall'esplosione. La prima a risvegliarsi è Violet, apre gli occhi come se si fosse appena svegliata da un incubo ma poco dopo si rende conto che è fin troppo reale.
Violet: "Maggiore! Maggiore!!"
Urla perché impossibilitata a muoversi, urla perché Gilbert non risponde. Nell'impatto lui si è slanciato verso Violet ed ha impedito al fuoco nemico di raggiungerla. Gilbert sanguina copiosamente e respira affannoso, quando si riprende la prima cosa che vede è la donna di cui si è innamorato ricoperta di ferite e in preda al panico.
Gilbert: "Mi dispiace così tanto Violet." dice sconfortato da quella visione mentre cerca di sollevarsi lentamente.
Violet: "Non è colpa tua." dice nascondendosi il viso rigato dalle lacrime, che continuano a scendere a gocce come se piovesse.
Gilbert: "Nemmeno la tua se è per questo." aggiunge asciugandole il viso con la punta delle dita.
Violet: "Non rispondevi più pensavo fossi..." morto.
Gilbert: "Siamo ancora qui Violet questo è vero, siamo vivi per miracolo... ma presto l'ossigeno finirà. Ci troviamo sottoterra è come se ci avessero sepolti vivi. Non è la prima volta che rischio di morire, vedrai che ce la caveremo. Fidati di me." dice cercando più che altro di convincere se stesso che sia possibile sfuggire al limbo in cui sono precipitati.
I due iniziano a guardarsi intorno in cerca di una via d'uscita. Il soffitto è completamente crollato, delle pietre enormi ostruiscono l'ingresso principale... ci sono pietre grosse come megaliti che ostacolano la loro unica fonte di salvezza. Non ci sono finestre né tantomeno fessure da cui poter evadere, sono in trappola, più scorre il tempo più l'aria si fa pesante e viene a mancare.
Gilbert: "Violet ascoltami." dice afferrandola.
Violet: "Hai un piano maggiore?"
Gilbert: "Si. Ti fidi di me?"
Violet: "Ciecamente."
Gilbert: "Ok, ma so già che non ti piacerà. Che tu lo voglia o meno non c'è altra soluzione. C'è un'unica via d'uscita da questo Inferno... ed io temo morirò dissanguato in queste condizioni... se non arrivano i soccorsi. Mentre tu... tu moriresti per la mancanza d'ossigeno e non sopporterei mai un simile fardello."
Violet: "Che cosa hai intenzione di fare?" chiede tremante vedendo la ferita all'occhio di Gilbert infettarsi sempre più.
Gilbert prende la pistola e se la punta alla tempia dicendo: "Non c'è altra soluzione. Perdonami." Voglio che almeno tu viva.
Quando sta per premere il grilletto Violet urla come se avesse appena visto il suo fantasma.
Violet: "Non farlo, ti scongiuro!!" si getta su di lui e nel tentativo di togliere l'arma dalle mani del Maggiore parte un colpo destinato a dissolversi in un punto indistinto del bunker in cui sono imprigionati.
Gilbert: "Violet ma non lo capisci? Così moriremo entrambi!"
Violet: "Non ha importanza. Non m'importa se dovrò morire, ma se devo farlo sarà con te al mio fianco. Non accetto il tuo sacrificio Maggiore!"

Gilbert la guarda e cade in ginocchio dinanzi a lei. E' come se, per la prima volta, si sia arreso stendendo la bandiera bianca. Violet lo abbraccia, per quel che gli è possibile avendo perso l'uso degli arti,  non riesce ad aggiungere altre parole... i singhiozzi e i fremiti la inghiottono impedendole di parlare.
Gilbert: "Non solo ti ho trascinata fin qui, ma non sono nemmeno riuscito a proteggerti. Dimmi: Come puoi ancora fidarti di me?"
Violet: "Sei stato l'unico che non mi ha trattata come un mero strumento. Ti sei preso cura di me, mi hai aiutata quando il resto del mondo sembrava essersi dimenticato della mia esistenza. Ma il motivo principale è che Ti Amo, ora lo so per certo Maggiore!"
Non c'è ragione che regga di fronte ad un sentimento forte e sincero come l'Amore. L'ossigeno sta per finire, si sta esaurendo come una candela che al primo soffio di vento si spegne. Resta solamente la cera. Gilbert la guarda negli occhi e senza sentire il bisogno di replicare la bacia. Arde di desiderio, è così forte da riuscire almeno per un attimo a risollevare i loro stati d'animo. E' un sogno che perdura alcuni istanti, dopodiché la realtà torna in aula per dar loro il suo verdetto ed è proprio quando stanno per staccarsi che Violet e Gilbert cadono a terra privi di sensi, immobili, avvinghiati. Il loro destino è legato ad un filo, pronto a spezzarsi non appena il burattinaio lo vorrà.
Claudia Hodgins: "Devono essere qui." spiega il miglior amico di Gilbert a Dietfried Bougainvillea, Generale dell'esercito e fratello del Maggiore.
Dietfried: "Scavate!" ordina ai suoi commilitoni con rabbia frammista a dolore.
I soccorsi giungono con pale, picconi e una gran voglia di trarli in salvo. Riescono ad aprire un varco e trovano Violet e Gilbert lì distesi, abbracciati: in fin di vita.
Claudia Hodgins: "Respirano! Respirano ancora!" urla dopo aver prestato un primo soccorso.
Dietfried: "Portiamoli via di qui, ci serve un medico!" Sia lodato il cielo, sono sopravvissuti.
Medico: "Le loro ferite sono abbastanza profonde. Purtroppo non c'è nulla che io possa fare per l'occhio del Maggiore, lo stesso vale per le braccia di Violet, mi rincresce." afferma dopo un primo intervento.
Claudia Hodgins: "Almeno sono vivi!"
Dietfried: "Già, ho temuto seriamente di perdere mio fratello stavolta. Ma anche se avesse perso lei non sarebbe mai più stato lo stesso... in un certo senso sono felice che anche Violet ce l'abbia fatta." dice ammettendo di non averla particolarmente apprezzata in precedenza.
Mentre i loro corpi giacciono su un letto ospedaliero, le loro menti vagano da un posto all'altro, sognando il giorno in cui potranno viversi liberamente, magari sposarsi e mettere al mondo il loro futuro: un piccolo destinato ad onorare il nome dei Bougainvillea. La conferma che oltre all'odio sul fronte possono coesistere sentimenti puri come l'Amore.