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Autore: AmonAmarth    04/08/2019    5 recensioni
Stiles è a Washington e da qualche tempo sente che il suo Sourwolf non si comporta esattamente come dovrebbe: i suoi messaggi sono troppo sdolcinati, decisamente troppi cuoricini e soprattutto.... niente sexting!
Cosa sarà successo a Derek? L'ennesima catastrofe di Beacon Hills oppure il mannaro ha cambiato idea sulla loro relazione?
Dal testo:
«Se glielo diciamo prenderà il primo volo per tornare qui.» Esclamò Scott guardando i messaggi che Stiles aveva inviato da quella mattina.
«Già e se non glielo diciamo prenderà comunque il primo volo per tornare qui.» Ribatté lo Sceriffo. I due osservarono Derek che mangiava la sua colazione, inginocchiato sulla sedia per poter raggiungere meglio il piatto.
«Forse può continuare a mandarle dei messaggi fingendosi Derek.» Lo Sceriffo guardò Scott oltraggiato, come se lo avesse appena offeso nel profondo.
«Sei pazzo? Dovrei flirtare con mio figlio? Figlio che tra l’altro non fa che mandare allusioni, puramente sessuali, riferendosi alle sue nuove manette? No, non ci penso proprio.»
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Stiles Stilinski
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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12 Settembre 2019

 

(Ore 20.13) Sono arrivato da un’ora e già mi manchi terribilmente SS

(Ore 20.14) Tu come stai? L’idea di vivere con papà è buona? SS

(Ore 17.19) Stiles sto bene DH

(Ore 20.20) Il tuo lupo come si sente? SS

(Ore 17.26) Stiles quando la smetterai di considerare me e il mio lupo come due parti separate? Stiamo bene, tutti e due! DH

(Ore 20.30) Ehi, scusa tanto se mi preoccupo per entrambi! Non siamo mai stati lontani per tanto tempo e sono preoccupato per ciò che ci ha detto Deaton! SS

(Ore 17.36) Stiles quello che ci ha detto Deaton era un’eventualità. Ma il legame è forte e non è niente che non possiamo affrontare DH

(Ore 20.40) Ma quindi stai bene da mio padre? SS

(Ore 17.50) Stiles, stiamo bene. Si, vivere in casa tua e dormire in camera tua mi aiuta meglio a gestire il distacco. Tu ora devi pensare solo a goderti quest’esperienza, a studiare e a non divertirti troppo alle feste DH

(Ore 20.52) Aww! Ma allora lo sei un po’ geloso SS

(Ore 17.56) Stiles, lo sai che sono molto geloso! DH

(Ore 21.01) Mhm… Der, mi sta venendo voglia SS

(Ore 18.10) Bhe fattela passare! Io e tuo padre siamo in macchina che stiamo tornando a casa DH

(Ore 21.12) Awww! I due uomini della mia vita che lavorano insieme e vivono insieme SS

(Ore 18.15) Dio mio Stiles! Detta così suona malissimo! DH

(Ore 21.20) Arghhhhhhhhhhhhh! Dai hai capito cosa intendevo SS

(Ore 21.23) Oddio Der, mi hai fatto passare qualsiasi voglia. Che schifo pensare a te e mio padre fare certe cose! SS

(Ore 18.30) Buono a sapersi per le prossime volte. Non sarebbe il caso che tu ora vada a letto? Hai fatto un viaggio e domani hai lezione presto DH

(Ore 21.32) Mhm questo tuo lato autoritario mi sta facendo eccitare di nuovo SS

(Ore 18.36) Sei incorreggibile! DH

(Ore 21.40) Scusa se ho un fidanzato sexyssimo SS

(Ore 18.45) Bhe suddetto fidanzato deve preparare la cena al suocero se vuoi che continui a mangiare sano DH

(Ore 21.48) Mhm giochi sporco! Mi chiedi di scegliere tra l’apprensione per la salute di mio padre e la venerazione che ho per i tuoi addominali SS

(Ore 18.50) Stiles, vai a letto! DH

(Ore 21.52) Mhm… mi devi del sexting, Sourwolf! Ti amo SS

(Ore 18.56) Ti amo anche io baby boy, ma fila a letto prima che decida di cucinare un bell’hamburger per tuo padre! DH

(Ore 21.58) ❤️❤️❤️ SS



 

«E’ Stiles?» Lo Sceriffo guardò Derek sorridere al telefono. Non ci voleva poi questo grande intuito per capire che Derek stesse messaggiando proprio con il figlio.
«Si, l’ho mandato a letto. Se vuole essere pronto per domani mattina è bene che dorma un po’.»

«Suvvia Derek, quel ragazzo è iperattivo. Adesso si metterà a guardare qualche film, ma di certo non andrà a dormire.» Derek si trovò in accordo con lo Sceriffo, ma almeno adesso aveva una scusa per non dovergli più scrivere.
«Glielo dirai?» Gli chiese infatti lo Sceriffo.
«No. Queste streghe non saranno un grosso problema ed è inutile farlo preoccupare proprio ora che si è deciso a partire.» Mentre parlava Derek si stava spogliando della propria divisa. Non era bene affrontare delle streghe con la propria divisa da Vice Sceriffo, soprattutto se si fosse dovuto trasformare in lupo era sempre bene farlo in abiti… civili!
«Sono davvero poco pericolose queste streghe?» Domandò lo Sceriffo che non era così tranquillo come invece appariva il genero.
«Si, stando a quanto detto da Deaton sono ancora molto inesperte. Vogliono solo il potere del Nemeton, basterà spaventarle solo un po’ e se ne andranno a gambe levate.» Lo Sceriffo annuì, ma non era molto convinto e soprattutto non gli piaceva molto tenere nascoste le cose al figlio. Ma anche lui conveniva con Derek che se Stiles avesse saputo la situazione, probabilmente non sarebbe partito. Aveva già iniziato con un anno di ritardo il college a New York a causa del suo legame con il mannaro che non rendeva le cose facili, ma adesso che sembravano aver trovato una soluzione per quello, lo Sceriffo non voleva che Stiles rimandasse ancora a lungo.
«Ok io vado, passo a prendere Liam e Mason.» Quella era la cosa che meno piaceva a Derek. Praticamente Scott se n’era andato al college affidandogli il resto del branco e Derek si era ritrovato a dover fare da baby sitter ad altri adolescenti. La triste storia della sua vita in pratica!
«Ok, fatemi sapere se avete bisogno di aiuto.» Il moro uscì lasciando lo Sceriffo da solo.
Noah doveva ammettere di aver storto il naso all’inizio quando suo figlio gli aveva detto che Derek sarebbe andato a vivere con lui. Anzi, all’inizio sia lui che Derek avevano storto il naso. Insomma per un genero non deve essere facile convivere con il suocero e lo stesso per un suocero che deve convivere con l’uomo che gli porterà via per sempre il suo bambino.
Però lo Sceriffo doveva essere onesto, vivere con Derek non sembrava così male. E’ vero quello era solo il primo giorno che vivevano insieme senza Stiles, ma Derek era un ragazzo preciso e molto discreto e quella qualità piaceva molto allo Sceriffo. Insomma se per anni aveva dovuto vivere con quell’impiccione di suo figlio, un po’ di discrezione era senz’altro gradita!
Rimasto solo, Noah decise di rassettare un po’ la cucina. Gli mancava il suo ragazzo… in quei momenti ancora di più.
Quando ebbe finito si concesse di sistemare tutte le scartoffie che aveva in arretrato. Più il tempo passava e più il suo sguardo andava verso l’orologio. Si sentiva proprio il classico padre che aspetta in piedi il proprio figlio la sera, con la differenza che lui non attendeva il figlio bensì il genero! Se la sua Claudia fosse stata ancora in vita lo avrebbe preso molto in giro! Noah si fermò a pensare. A Claudia uno come Derek sarebbe proprio piaciuto. Lo Sceriffo era sicuro che i due sarebbero andati molto d’accordo. Derek era intelligente e amava leggere, proprio come a Claudia e, proprio come la moglie, amava la letteratura classica. Si, Derek a Claudia sarebbe proprio piaciuto, soprattutto per il sorriso che aveva fatto tornare al loro bambino, il modo in cui lo guardava quando credeva di non essere visto, il modo in cui lo trattava, come se fosse il suo centro gravitante.
L’ultima volta che lo Sceriffo guardò l’orologio appeso al muro era quasi l’una di notte. Aveva tenuto la radio accesa, di solito i disastri soprannaturali erano sempre accompagnati da scompigli nel mondo non soprannaturale. Ma la radio era stata tranquilla, con le solite comunicazioni di routine da parte dei suoi agenti di turno. Stava cominciando a preoccuparsi quando sentì una macchina, sicuramente la macchina di Derek, frenare nel vialetto di casa. Si alzò dalla sedia contento di poter finalmente andare a dormire senza aver perso il genero dopo solo un giorno di convivenza.
«Finalmente Derek, stavo cominciando a preoccuparmi di cosa avrei dovuto dire a Stiles se tu non fossi mai tornato.» Disse lo Sceriffo quando sentì la chiave girare nella toppa della serratura e dei passi nel corridoio.
Peccato che tutto il suo sollievo sparì nel giro di pochi secondi, non appena vide che ad entrare in casa non era Derek… o meglio Derek c’era e con lui c’erano anche Liam e Mason… ma…
«Oddio...»
«Sceriffo, vede...» Cominciò Liam che guardava prima lo Sceriffo e poi il suo amico come se sperasse che lui dicesse una parola magica per sistemare quella situazione.
«’eiffo!» Un bambino, che non doveva avere più di quattro anni, corse verso lo Sceriffo stringendo le sue piccole braccine attorno alla gamba dell’uomo. Allo Sceriffo bastò quella stretta per confermare che il bambino era un lupo: solo un lupo poteva avere quella forza anche da così piccolo. Quando poi il piccolo sollevò il capo guardandolo con i suoi grandi occhioni umidi e verdi per lo Sceriffo non ci furono più dubbi:
«Oddio! Mi si è ristretto il genero!»

 

* * *

 

13 Settembre 2019

 

(Ore 8.23) Buongiorno amore! Lo so, da te è ancora troppo presto e sono sicuro tu stia dormendo ancora. Scommetto che stai dormendo con la testa sotto il mio cuscino per sniffare meglio il mio odore. Sei un lupacchiotto adorabile quando prendi le mie cose e le sniffi muovendo il nasino all’insù e chiudendo gli occhi mentre il mio odore ti avvolge e ti tranquillizza. Mi manchi già tantissimo e oggi ti sommergerò di foto e messaggi perché voglio condividere quest’esperienza con te. Ti amo, Sourwolf ❤️ SS

 

(Ore 8.40) Foto SS

 

 

(Ore 8.42) Il tuo ragazzo è nell’FBI. Che ne pensi della divisa? Magari la prossima volta possiamo usare le mie manette invece delle tue 😏 SS


Noah fissò il telefono di Derek. All’inizio gli era parsa una vera e propria violazione della privacy, ma lì si poneva un altro dibattito: che faceva con Stiles? Glielo diceva o no che Derek era regredito all’età di quattro anni? Gli venne da sorridere mentre osservava il bambino dormire esattamente come Stiles lo aveva descritto nel messaggio, con il capo sepolto sotto il suo cuscino. La sera prima il bambino aveva cominciato a piangere urlando che voleva Stiles, a quanto pareva aveva ancora ricordi di chi fossero le persone, ma non ricordava nulla di altri eventi, come ad esempio l’incendio di casa Hale o il fatto che Stiles fosse il suo Compagno.
Deaton lo aveva visitato a lungo prima di decretare che l’incantesimo non era grave, solo che probabilmente ci sarebbero volute almeno un paio di settimane prima che il lupo tornasse normale. Lo Sceriffo poteva mai nascondere a Stiles una cosa del genere per almeno un paio di settimane?

Stava aspettando che almeno Scott tornasse. Sapeva che se diceva a Stiles cosa era successo suo figlio sarebbe tornato di corsa da lui, ma non voleva che lasciasse Washington così in fretta.
Poco dopo arrivò Scott. Era chiaramente assonnato, anche se andava al college a sole due ore di macchina da Beacon Hills, da bravo Alpha aveva passato buona parte della notte in bianco per cercare di capire la situazione di Derek.
«Salve Sceriffo.» Sbadigliò l’Alpha entrando in casa.
«Vieni, è di sopra che dorme in camera di Stiles.» Lo Sceriffo saltò i convenevoli: del resto doveva essere a lavoro in meno di un’ora e inventarsi una buona scusa perché il Vice Sceriffo non si sarebbe presentato per un po’ a lavoro.
Non appena entrarono in stanza di Stiles, Scott spalancò gli occhi. Sapeva cosa si sarebbe dovuto aspettare una volta giunto lì, ma certo vedersi un Derek di appena quattro anni tutto accoccolato al centro del letto, con una barriera di cuscini a proteggerlo da ambo i lati era un qualcosa a cui nessuno poteva dirsi davvero preparato.
«Ma perché ringiovanisce sempre? Mai una volta che invecchia.» Borbottò il mannaro mentre si avvicinava al letto. Il piccolo Derek cominciò a muoversi, il suo udito sensibile cominciava ad essere infastidito dalla presenza dei due uomini.
«Ma ricorda chi siamo?» Domandò Scott mentre vedeva Derek pian piano aprire gli occhietti. Era incredibile quanto assomigliasse, e al tempo stesso non assomigliasse, al Derek che conosceva lui. C’era qualcosa nei suoi occhi di ancora così vivace, così innocente che Scott non aveva mai visto negli occhi di Derek.
«Ricorda chi siamo, ma non cosa esattamente rappresentiamo per lui. Ad esempio sa chi è Stiles, ma non sa che Stiles è il suo Compagno.» Proprio in quel momento, come se il semplice sentir nominare il nome del suo ragazzo, Derek si destò completamente.
«Dov’è ‘Tiles?» Chiese stropicciandosi gli occhietti ancora chiusi dal sonno.
«Derek, Stiles è fuori città. Questo è Scott. Ti ricordi di Scott?» Lo Sceriffo si avvicinò con cautela al bambino che, non appena guardò l’Alpha, fece brillare i suoi occhi di azzurro ghiaccio.
«Ti vuole attaccare?» Sussurrò preoccupato a Scott, ma questi scosse il capo, vedendo anche come Derek continuò a stropicciarsi gli occhietti e a sbadigliare con la sua piccola boccuccia.
«No, credo che mi abbia riconosciuto come il suo Alpha.» Scott fissò il bambino che adesso lo guardava con due grandi occhioni spalancati, mentre arricciava il nasino riconoscendo forse il suo odore.
«Profumi di ‘Tiles.» Disse infatti poco dopo Derek che sollevò le braccine in direzione di Scott per essere preso in braccio. L’Alpha lo accontentò e subito Derek gli saltò in braccio continuando a sniffarlo nemmeno fosse un cane da tartufo.
«Voglio ‘Tiles.» Disse il bambino fissando adesso l’Alpha con i suoi occhi da lupo, sfoggiando un’espressione che avrebbe dovuto essere minacciosa, ma che in realtà era solo tenera.
«Derek, ascolta, Stiles al momento non è qui. Lui è alla scuola dei grandi.»
«E non possiamo farlo venire qui?»
«Non ancora perché sennò poi le maestre lo sgridano se salta troppi giorni. Non vuoi restare con lo Sceriffo per un po’?» Derek guardò prima lo Sceriffo e poi di nuovo Scott.
«Ba bene! Però adesso ho fame.»
Mentre lo Sceriffo preparava la colazione al piccolo lupo, Scott cercava di capire fin dove Derek era consapevole di chi fossero e di chi fosse lui.
«Ok Derek, se io ora ti chiedo di mostrarmi le tue zanne tu lo sai fare senza però perdere il controllo?» Ridendo, il piccolo lupo mostrò le sue piccole zanne all’Alpha, mostrando un perfetto controllo della trasformazione.
«Bene, quindi Sceriffo non rischia guai durante la luna piena.» Esclamò Scott. «E se adesso ti chiedo di trasformarti in lupo, Derek? Ci riesci?» A quelle parole il bimbo scosse il capo, mostrando un’espressione triste.
«Non ti riesco. Sento che manca qualcosa.» Scott e lo Sceriffo si guardarono capendo subito a cosa si riferisse il piccolo Derek: anche il Derek adulto aveva detto che non se la sentiva di trasformarsi senza Stiles vicino, non era ancora così padrone della trasformazione da permettersi di trasformarsi quando il suo legame era così instabile vista la lontananza del suo ragazzino logorroico.
«Ok, ok. E dimmi Derek, come mai vuoi Stiles con te?» A quella domanda Derek puntò gli occhi da lupo, quelli azzurro ghiaccio, in quelli di Scott.
«Mio Stiles.» Il tono che usò fece rabbrividire sia Scott che lo Sceriffo. Anche in quella versione Derek sapeva essere minaccioso ed estremamente protettivo quando si trattava di Stiles, sarebbe stato capace di allontanare un branco intero di Alpha se avesse saputo che il suo Compagno era in pericolo.
«Ok, Derek. Ecco qui la colazione.» Lo Sceriffo mise davanti al mannaro un piatto di uova strapazzate e bacon, ricordando bene che era quella la colazione di Derek, ma il bimbo scosse il capo quasi schifato.
«Voglio i cereali al coccolato.» Disse spingendo via il piatto lontano da sé. Scott e lo Sceriffo si guardarono negli occhi. Nessuno dei due si aspettava un capriccio simile da Derek.
«Non ti piace quello che lo Sceriffo ti ha cucinato?» Chiese con cautela Scott. Il piccolo scosse il capo.
«Voglio i cereali al coccolato.» Ripeté facendo brillare per un secondo i suoi occhi di azzurro.
«Ok, ascolta Derek, stamattina non ho i cereali al cioccolato, li ha mangiati tutti Stiles. Che ne dici di mangiare un po’ di questo per adesso e poi andiamo al supermercato a prenderli?» Come previsto dallo Sceriffo, scaricare la colpa su Stiles mitigò il malumore del piccolo mannaro che, infatti, annuì e, anche se un po’ controvoglia, cominciò a mangiare ciò che aveva nel piatto.
«Fiuu! Pericolo scampato.» Sussurrò Scott mentre si alzava e si allontanava un po’ da Derek in modo da poter parlare con lo Sceriffo senza che il più piccolo ascoltasse la conversazione.
«Deaton ha idea di come farlo ritornare normale?»
«Dice che non può fare niente. A quanto pare l’incantesimo non è permanente, dice che in media dovrebbe durare un paio di giorni ma che, siccome le streghe hanno usato il potere del Nemeton, potrebbe prolungarsi ad un paio di settimane.»
«Non c’è modo di farlo tornare normale prima?» Lo Sceriffo scosse il capo.
«A meno che non si ritrovi la congrega che ha fatto l’incantesimo è troppo pericoloso, rischieresti di renderlo permanente o addirittura di farlo tornare in fasce!»
«E quelle streghe? Liam conosce il loro odore, forse potrebbe...»
«Deaton lo esclude. Quelle streghe si terranno ben lontane da Beacon Hills vista la paura che hanno preso e di sicuro avranno fatto incantesimi su incantesimi per mascherare il loro odore. Deaton dice che non è saggio dar loro la caccia, le streghe possono diventare vendicative.»
«Quindi dobbiamo tenerci baby Derek così?» Entrambi si guardarono negli occhi perché entrambi sapevano quale fosse la vera domanda nascosta nelle ultime parole di Scott.
Proprio in quel momento il telefono di Derek vibrò di nuovo e lo Sceriffo sbuffò.

 

(Ore 10.12) Ehi Sourwolf! Ti sei già dimenticato di me? Almeno un "buongiorno amore" potresti anche inviarmelo 😢 SS

 

«Se glielo diciamo prenderà il primo volo per tornare qui.» Esclamò Scott guardando i messaggi che Stiles aveva inviato da quella mattina.
«Già e se non glielo diciamo prenderà comunque il primo volo per tornare qui.» Ribatté lo Sceriffo. I due osservarono Derek che mangiava la sua colazione, inginocchiato sulla sedia per poter raggiungere meglio il piatto.
«Forse può continuare a mandarle dei messaggi fingendosi Derek.» Lo Sceriffo guardò Scott oltraggiato, come se lo avesse appena offeso nel profondo.
«Sei pazzo? Dovrei flirtare con mio figlio? Figlio che tra l’altro non fa che mandare allusioni, puramente sessuali, riferendosi alle sue nuove manette? No, non ci penso proprio.» Scott si massaggiò la nuca. No, decisamente nessuno di loro si sarebbe mai potuto fingere Derek.
«Forse potremmo mandargli un solo messaggio dicendogli che Deaton lo ha mandato in missione per raccogliere delle piante e nel bosco c’è poca ricezione.» Lo Sceriffo dovette convenire che di tutte le idee che mai potevano venire a Scott quella era decisamente la meno peggio!

 

(Ore 7.43) Ehi piccolo, scusa ma Deaton questa mattina mi ha mandato alla ricerca di erbe particolari che gli servono e sono nei boschi e sai che qui c’è poca ricezione. Potrei dovervi passare un po’ di tempo DH

 

Lo Sceriffo guardò soddisfatto il messaggio. Derek chiamava molto spesso piccolo Stiles quindi la trovava abbastanza credibile come cosa. Per paura di ciò che avrebbe potuto trovare non aveva voluto leggere le vecchie conversazioni dei due amanti, quindi si era dovuto affidare molto sul suo istinto di Sceriffo che, in genere, non lo aveva mai deluso!

 

(Ore 10.45) Alle sette di mattina Deaton ti manda a cercar piante? SS

 

Lo Sceriffo si pentì di avere un figlio così intelligente. Si fosse trattato di Scott se la sarebbe bevuta alla prima cosa, ma con Stiles doveva prestare molta, moltissima, attenzione ai dettagli. Decise di optare per mezze verità, così da rendere anche a Scott più semplice ricordare la storia.

 

(Ore 7.50) Si, stiamo avendo un pochino di problemi con delle streghe pasticcione che stanno sfruttando il potere del Nemeton per fare delle magie, innocue, ma che possono rivelare il mondo soprannaturale e quindi Deaton ha bisogno di queste erbe per annullare gli effetti della loro magia DH

 

Lo Sceriffo si diede mentalmente il cinque. Per essere uno che era entrato da poco in quel mondo fatto di mannari, banshee e kitsune era riuscito a comprenderne le leggi fondamentali in fretta.
«Ho finito, adesso andiamo a comprare i cereali.» Disse Derek che mostrò ai due uomini il piatto pulito.
Noah guardò prima Derek e poi Scott. Lui doveva anche andare a lavoro se voleva pensare ad una scusa altrettanto intelligente per giustificare l’assenza del suo vice.
«Scott, forse è meglio che questa mattina Derek resta con te. Io devo andare a lavoro e devo trovare una valida motivazione per cui il mio Vice non si presenterà a lavoro per un paio di settimane!»
Proprio mentre si affrettava ad indossare la sua giacca, lo Sceriffo sentì il telefono di Derek vibrare, segno che erano in arrivo altri messaggi da parte del figlio. Ora compativa Derek e si appuntò di scusarsi con lui per tutte le volte che lo aveva ripreso quando era al telefono sul posto di lavoro: la colpa era del figlio mica sua!

 

(Ore 11.03) Tra quelle erbe ce n’è anche una per la loquacità? Non hai mai scritto un messaggio così lungo in tutta la tua vita SS

 

Lo Sceriffo alzò gli occhi al cielo. Forse avrebbe dovuto controllare i messaggi precedenti tra il figlio e il mannaro per verificare come effettivamente si scrivessero.

 

(Ore 11.06) Avete aspettato che me ne andassi per cacciarvi nei guai? SS

(Ore 8.13) In questo posto di guai ce ne sono così tanti che non credo che i due fatti siano correlati DH

 

Mentre lo Sceriffo guidava verso la stazione di polizia cercava di pensare a cosa inventarsi in centrale. Da quando Parrish se n’era andato, poteva contare solo su Derek per il soprannaturale. Avrebbe potuto inventarsi che Derek era andato in Messico da sua sorella che stava poco bene, tutti del resto sapevano che Cora, la sorella minore di Derek, era sopravvissuta all’incendio. Si, poteva andare… la salute di Cora poteva immaginariamente peggiorare finché Derek non sarebbe tornato adulto.
Stava diventando proprio bravo a dire le bugie, ora capiva perché Stiles fosse migliorato così tanto da quando Scott era stato morso… certo, non che prima fosse un pivellino!
Prima di entrare diede un ultimo sguardo al cellulare… e preferì non averlo mai fatto!

 

(Ore 11.15) Mi aspettavo un: “la cosa sorprendente è che non ci sia ancora finito tu nei guai, idiota!” SS

 

Decise che probabilmente nemmeno Derek lo avrebbe degnato di una risposta!

 

* * *

 

«Hai ancora fame, Derek?» Il bambino scosse il capo strofinandosi con i pugnetti gli occhi stanchi. Scott aveva pensato bene di farlo stancare molto facendolo giocare tutto il giorno con gli animali alla clinica veterinaria.
«Non possiamo chiamare ‘Tiles?» Piagnucolò il bimbo mentre Noah puliva i piatti sporchi. Lo Sceriffo si aspettava quella domanda, Derek non faceva che chiedere di Stiles, era ovvio che avrebbe chiesto di parlarci.
«No Derek, Stiles sta studiando tantissimo e non dobbiamo disturbarlo.» Disse sperando che questo servisse a distrarre il più piccolo.
«Ma a quest’ora? E’ tardi ormai e non può studiare ancora.» Derek mise un adorabile broncio e lo Sceriffo avrebbe tanto voluto fotografarlo perché sicuramente quell’espressione suo figlio l’avrebbe voluta vedere e incorniciare.
«Lo sai che Stiles è uno scansafatiche e si riduce sempre all’ultimo momento per studiare.» Disse lo Sceriffo sperando che questo servisse a distrarre il piccolo.
«Non possiamo nemmeno mandarci la buonanotte?» Lo Sceriffo sospirò. Qualcosa doveva pur concedere al bimbo, non doveva scordarsi che, anche se con un visino paffuto e adorabile, quello era pur sempre un lupo mannaro.
«D’accordo, dimmi cosa vuoi che scriva e io glielo scrivo.» Cominciò a dire lo Sceriffo estraendo il cellulare di Derek dalla tasca dei pantaloni.
Derek cominciò a saltellare allegro sulla sedia, su cui erano stati opportunamente sistemati dei cuscini, e batteva le manine felice.

 

(Ore 23.40) Anche se sei un lupetto spero che tu ti sia portato una coperta calda se resti nel bosco stanotte. Scrivimi appena puoi che sennò sto in ansia. Ti amo ❤️ SS

 

Lo Sceriffo sorrise intenerito mentre leggeva l’ultimo messaggio di Stiles. Era incredibile vedere l’uomo premuroso e amorevole che era suo figlio. Era ancora un combinaguai, fin troppo incline alle bugie e ai sotterfugi, ma quando amava, lo faceva con la “A” maiuscola.
«Allora che gli scriviamo?» Domandò Noah per coinvolgere anche Derek, anche se comunque non avrebbe scritto proprio ciò che il bimbo gli avrebbe detto di scrivere.
«Tao ‘Tiles, stai studiando? Fallo perché devi tornare in fretta qui da me. Brigati perché ci manchi tanto tanto.»
Noah annuì per tutto il tempo, scrivendo intanto qualcosa che fosse più simile a ciò che il Derek adulto avrebbe scritto a suo figlio.

 

(Ore 21.06) Tranquillo Stiles, sono al caldo. Non stare in ansia e pensa a fare tesoro della tua esperienza lì a Washington. Ti amo anche io ❤️ DH

 

«Dai piccolo, adesso è ora di andare a letto.» Lo Sceriffo prese in braccio il piccolo Derek che, sorprendentemente gli allacciò le braccine attorno al collo. Se c’era una cosa che lo Sceriffo aveva appreso in un sol giorno di Derek in quelle condizioni era che era un gran coccolone.
Andò in bagno e aiutò il piccolo a fare un bagnetto. Inutile dire che il bagno divenne ben presto un parco divertimenti. Derek era, sorprendentemente, come tutti gli altri bambini: allegro, giocherellone, capriccioso e anche un pochino dispettoso.
«Ancoa cinque minuti! Ancoa! Ancoa! Ancoa!» Continuava ad urlare il bimbetto seduto nella vasca da bagno sbattendo le manine sul pelo dell’acqua che gli arrivava appena sopra l’ombelico, spruzzandola in tutto il resto del bagno, non sia mai restasse un piccolo angolino asciutto!
«Derek, adesso basta, sennò chiamo Scott!» Fortunatamente la minaccia di chiamare l’Alpha pose fine ai capricci del piccolo che si immobilizzò all’istante e si lasciò tirare su dallo Sceriffo.
«Bene, adesso ci mettiamo il pigiamino.» Non chiedetegli come fosse possibile, ma lo Sceriffo era grato a Claudia che non aveva mai buttato via nemmeno un completino di Stiles nel caso in cui fosse servito tutto o per un secondo figlio o per Stiles stesso quando sarebbe diventato papà. Noah era sicuro che da lassù Claudia si stesse sbellicando dalle risate al pensiero che quelle tutine stessero invece servendo per il fidanzato del figlio!
«Ok monellaccio, ora ce ne andiamo a letto!» Noah prese in braccio il bambino e si diresse verso la cameretta di Stiles.
Stavolta circondò il letto con delle sedie, era vero che difficilmente Derek si sarebbe fatto del male se fosse caduto dal letto, ma era pur sempre un bambino.
«Dici che potto prendere Suwolf?» Derek, seduto al centro del letto ad una piazza e mezza di Stiles, indicò il piccolo peluche a forma di lupo che Derek aveva regalato a Stiles il giorno del loro anniversario. Ricordava che Derek voleva che Stiles lo portasse con sé, ma il ragazzino volle lasciarlo a lui perché in quella casa era l’oggetto che maggiormente era impregnato del suo odore dato che ci dormiva insieme ogni notte da un anno.
«Si Derek, sono sicuro che Stiles ne sarebbe contento.» Disse lo Sceriffo mentre porgeva il pupazzo al bambino che se lo strinse subito tra le braccine e affondò il nasino nel pelo morbido.
«Sa di buono. Sa di ‘Tiles.» Disse stringendoselo forte forte al petto. Allo Sceriffo venne un po’ un magone. Anche in quelle dimensioni Derek era totalmente e irrimediabilmente perso del suo Stiles.
«Coraggio lupacchiotto, a letto.» Disse l’uomo facendo stendere il bimbo e rimboccandogli le copertine fino sotto il collo. Adesso lo aspettava una lunga serata a riassettare il bagno e la cucina… se l’era cercata, forse avrebbe dovuto desiderare con un po’ meno insistenza un nipotino!
«Me la raccoti la favola della buonanotte?» Lo Sceriffo strabuzzò gli occhi, tutto si sarebbe aspettato, tranne quello. Ma guardando quegli occhioni verdi luccicanti e quelle labbruccia a cuoricino strette strette come se Derek stesse pregando sotto voce, non ce la fece proprio a dire di no.
«Va bene, allora vediamo… ah si c’era una volta una bambina che indossava sempre una mantellina rossa e per questo veniva chiamata da tutti Cappuccetto Rosso...»
Noah raccontò la storia di Cappuccetto Rosso come più o meno se la ricordava. Era pessimo in quello, di solito era Claudia che raccontava le fiabe a Stiles ed era sicuro che se le inventasse tutte di sana pianta.
«’Tiles me la racconta diversa.» Disse Derek alla fine, tra uno sbadiglio e l’altro.
«Ah si?» Mormorò lo Sceriffo tenendo un tono di voce molto basso per evitare di svegliare il bambino che diventava sempre più sonnolento ogni minuto che passava sempre di più.
«Si, Cappuccetto Rosso non è una bimba ma un bimbo e il lupo non è cattivo, salva Cappuccetto Rosso da terribili motri. Però...» Derek fece una pausa colto da un rumoroso sbadiglio. «… un giorno è Cappuccetto Rosso che salva il lupo che non sapeva nuotare e rischiava di affogiare.» Derek chiuse gli occhietti, pasticciando un po’ con le labbra. Lo Sceriffo ne approfittò per spegnere la lucina e lasciare il bimbo al buio.
«Dici a ‘Tiles se te la racconta, così poi la racconti a me.» Disse il bambino, ma ormai era chiaramente più nel mondo dei sogni che in quello reale.
«Si, domani glielo chiedo. Ora dormi, buonanotte Derek.» Ma Noah non aveva nemmeno fatto in tempo a finire di parlare che Derek dormiva già placido e sereno, il piccolo Sourwolf a vegliare su di lui proprio come avrebbe fatto Stiles.

 

* * *

 

14 Settembre 2019

 

(Ore 20.30) Ehi Sceriffo, hai notizie di Derek? E’ tutto il giorno che non lo sento SS

 

Lo Sceriffo si stiró distrutto sulla panchina del parco. Derek quel giorno lo aveva distrutto, Scott era dovuto tornare al college con la promessa che sarebbe tornato per la luna piena e lo Sceriffo se la doveva vedere da solo con quel piccolo demonio scalmanato. Ma se riusciva a stancare Derek, quella sera avrebbe fatto meno capricci e sarebbe andato a dormire piuttosto presto… almeno era quello che sperava lo Sceriffo.

 

(Ore 17.40) Ciao Stiles, si sto molto bene e si non sto mangiando schifezze ma solo quell’insalata che sa tanto di insalata NS

(Ore 20.45) Sceriffo non tergiversi e non usi la mia stessa tecnica di depistaggio contro di me. Che sta succedendo a Beacon Hills? SS

(Ore 17.57) Niente di speciale, solo streghe che si divertono a far spuntare rane ovunque o a rubare gioielli. Derek è con Liam nei boschi a cercare quelle erbe per Deaton. C’è molto lavoro, ma niente di preoccupante NS

 

Lo Sceriffo aveva optato per dire comunque che c’era un guaio, non serio ma di lunga risoluzione. Solo così poteva sperare che Stiles non si insospettisse troppo.

 

(Ore 21.03) E in una giornata intera non ha trovato il tempo per scrivermi nemmeno un messaggio? SS

(Ore 18.07) Stiles non assillarlo. Quel povero ragazzo si sta facendo in quattro NS

(Ore 21.23) Papà dimmi che sta succedendo. La verità. Ho sentito Clark, dice che Derek è via in Messico perché Cora sta molto male. Ho sentito Cora e anche lei non sente Derek da giorni. Che sta succedendo? SS

 

Mai come in quel momento lo Sceriffo avrebbe tanto voluto un figlio meno intelligente del suo. Proprio in quel momento un Derek completamente sudato corse verso di lui, con le braccia protese e il volto tutto rosso e sporco di terriccio.
«Acqua! Acqua!» Lo Sceriffo porse la bottiglietta d’acqua al bambino e con un piccolo asciugamano (almeno in questo Stiles lo aveva preparato) e cercó di pulire il volto del bimbo.

«Derek guarda come ti sei conciato. Adesso saluta i tuoi amichetti che dobbiamo tornare a casa.»
«Ma… » Cominció a protestare il piccolo, ma lo Sceriffo lo fermò con un semplice gesto del dito.
«No Derek, dobbiamo tornare a casa a mangiare. Ora saluta i tuoi amichetti e andiamo a casa, sono sicuro che anche loro devono tornare.» Con sguardo triste il bimbo si diresse a salutare i suoi amici e lo Sceriffo non poté fare a meno di pensare che in quel momento il piccolo sembrava proprio un cagnolino bastonato con le orecchie piegate verso il basso.
Approfittó di quel breve momento per rispondere al figlio.

 

(Ore 18.16) Stiles dannazione hai mobilitato tutta la centrale? Quella di Cora è la storia di copertura, non potevo certo andare a dire che il Vice Sceriffo è alla ricerca di piante magiche per risolvere i guai creati da delle streghe! NS

(Ore 21.20) Papà giurami che è tutto apposto e che nessun mostro sta minacciando le vostre vite SS

(Ore 18.24) Stiles, è tutto ok. Nessuno rischia la vita e sono sicuro che Derek ti scriverà non appena potrà NS



 

(Ore 22.05) Ehi amore mio, scusa ma Liam ed io oggi ci siamo inoltrati molto nella boscaglia e il segnale non c'era. Stanotte dormo a casa, abbiamo portato a Deaton le prime scorte, ma domani dovremmo andare a cercarne altre. Ti amo ❤️ DH

(Ore 01.07) Derek grazie al cielo. Ero super in ansia! Derek che sta succedendo? La verità Sourwolf, voglio la verità o giuro su dio che userò il dildo per un anno piuttosto che darti il mio culo! SS

(Ore 22.13) Stiles, fidati. E' tutto ok DH

(Ore 01.15) Mhm, mi fido è che ho una strana sensazione alla bocca dello stomaco SS

(Ore 22.18) Perché probabilmente hai mangiato troppe schifezze come il tuo solito. Te lo dico sempre che prima o poi la ruota sarebbe girata anche per te DH

(Ore 01.20) Mhm, più che altro non ho più te con cui smaltire tutto quel cibo. Con tutto il sesso che facciamo ci credo che abbiamo due fisici da urlo 😏 SS

(Ore 22.33) Vai a letto Stiles, da te è l'una di notte passata. Buonanotte DH

(Ore 01.38) Buonanotte Sourwolf. Ti amo ❤️SS

 

* * *

 

15 Settembre 2019

 

(Ore 18.40) Amoooooooooore ho fatto shopping 😏 SS

 

(Ore 18.26) Spero tu abbia comprato dei vestiti decenti perché quelle camicie che ti ostini a mettere non sono un granché DH

(Ore 21.30) Oh finalmente ti sei degnato di rispondere 😒 SS

(Ore 18.33) Stiles, non ricominciare lo sai che sono impegnato per quelle streghe DH

(Ore 21.36) Si hai ragione, amore. Comunque non ti eri mai lamentato delle mie camicie 😑 SS

(Ore 18.39) Stiles… arriva al dunque! DH

(Ore 21.42) Ohhh finalmente sei tornato! Oddio mi sei mancato SS

(Ore 18.45) Stiles! DH

(Ore 21.48) Oddio è tornata pure la minaccia di morte espressa attraverso un nome: ora la mia intera vita ha di nuovo senso SS

(Ore 18.48) Stiles ti saluto! Ho da fare DH

(Ore 21.50) Foto SS

 

 

(Ore 21.52) Ti piacciono? Le ho prese apposta per noi 😏 SS

 

(Ore 23.54) Sourwolf? Ti ho fatto s-venire? 😏 SS

 

(Ore 00.30) Vabbè me ne vado a letto. Buonanotte ❤️ SS

 

* * *

 

16 Settembre 2019

 

(Ore 18.15) Scott McCall giura di dire la verità, tutta la verità nient’altro che la verità SS

(Ore 15.17) Uhh figo stai imparando la formula degli interrogatori per qualche esame? SM

(Ore 18.20) Scott, che succede a Beacon Hills? SS

(Ore 15.25) Niente, solo un raduno di una congrega di streghe che hanno anticipato Halloween, ma niente di difficile. Il branco se ne sta occupando SM

(Ore 18.27) In che modo? SS

(Ore 15.47) Stanno cercando di tenere le streghe confinate nella riserva e so che Liam e Derek continuano a cercare piante per Deaton che deve annullare gli effetti della loro magia. Ho chiesto aiuto anche a Theo, ma è tutto sotto controllo SM

(Ore 18.53) Scott, non mi mentiresti mai, vero? SS

(Ore 15.58) Fratello, certo che no. Non ti mentirei mai SM

(Ore 19.03) Scotty ho paura SS

(Ore 16.08) Stiles, davvero non devi preoccuparti. E’ davvero tutto sotto controllo. Io stesso sarei a Beacon se qualcuno del branco rischiasse la vita, sono il loro Alpha SM

(Ore 19.14) Scott…. ho paura che Derek mi tradisca SS

(Ore 16.20) Stiles sei ridicolo. Derek, tradire te? Lo sai vero che i lupi sono monogami? SM

(Ore 19.23) Ok, indizio numero uno SS

(Ore 19.24) Messaggio inoltrato da Sourwolf❤️:

Si, stiamo avendo un pochino di problemi con delle streghe pasticcione che stanno sfruttando il potere del Nemeton per fare delle magie, innocue, ma che possono rivelare il mondo soprannaturale e quindi Deaton ha bisogno di queste erbe per annullare gli effetti della loro magia DH

(Ore 16.25) Oddio ci risiamo SM

(Ore 19.25) Punto primo: da quando Derek è così logorroico? E punto secondo: da quando Derek direbbe “stiamo avendo un pochino di problemi”? SS

(Ore 19.26) Indizio numero due SS

(Ore 16. 27) Mandami un trillo quando hai finito con le tue paranoie SM

(Ore 19.30) Non siamo mica su Messenger, Scott! 😡 SS

(Ore 19.30) Indizio numero due e tre SS

(Ore 19.33) Messaggio inoltrato da Sourwolf❤️:

Tranquillo Stiles, sono al caldo. Non stare in ansia e pensa a fare tesoro della tua esperienza lì a Washington. Ti amo anche io ❤️ DH

(Ore 19.40) Derek-Sono-Geloso-State-Tutti-Ad-Un-Km-Di-Distanza-Da-Stiles-Hale non mi avrebbe mai detto di “fare tesoro di quest’esperienza” quando solo il giorno prima mi ha detto di stare alla larga dalle feste del college DH

(Ore 19.41) Poi davvero, il ❤️?????????? SS

(Ore 19.44) In un anno di relazione Derek non mi ha mai mandato un ❤️ nemmeno per sbaglio, nemmeno nella versione a cui assomiglia ad un pene stilizzato ( <3 ) SS

(Ore 19.50) Indizio numero 4 SS

(Ore 19.50) Messaggio inoltrato da Sourwolf❤️:

Ehi amore mio, scusa ma Liam ed io oggi ci siamo inoltrati molto nella boscaglia e il segnale non c'era. Stanotte dormo a casa, abbiamo portato a Deaton le prime scorte, ma domani dovremmo andare a cercarne altre. Ti amo ❤️ DH

(Ore 19.51) Un altro cuoricino. Siamo seri??????? Zero in più di un anno di relazione e poi adesso due in un colpo solo? SS

(Ore 20.02) Indizio numero 5 SS

(Ore 20.02) Messaggio inoltrato da Sourwolf❤️:

Perché probabilmente hai mangiato troppe schifezze come il tuo solito. Te lo dico sempre che prima o poi la ruota sarebbe girata anche per te DH

(Ore 20.05) Derek non mi ha mai detto nulla di tutto ciò. Anzi lui è il lupo iperprotettivo che mi riempie sempre il piatto e mi ingozza fino quasi a scoppiare. Quella frase me la dice sempre mio padre, non Derek! SS

(Ore 20.12) Indizio numero 6 SS

(Ore 17.12) Ma non facevi prima a mandarmi gli screenshot delle conversazioni? SM

(Ore 20.12)Messaggio inoltrato da me:

Mhm, più che altro non ho più te con cui smaltire tutto quel cibo. Con tutto il sesso che facciamo ci credo che abbiamo due fisici da urlo 😏 SS

(Ore 20.13) No, ti saresti perso il commento scritto del regista! SS

(Ore 20.15) Ora dimmi tu in quale universo Derek-Ho-Ingoiato-Una-Tartaruga-Hale si lascerebbe scappare l'occasione di sfottermi che non ho la tartaruga parlante come voi tutti lupacchiotti? SS

(Ore 20.16) Mi ha mandato a dormire! Non ha nemmeno provato a rispondere alla provocazione! SS

(Ore 20.20) Per non parlare che in tutti i messaggi mi chiama piccolo, amore… non mi ha chiamato nemmeno una volta baby boy! Nemmeno una! SS

(Ore 20.24) E ogni volta che cerco di iniziare il sexting lui non risponde più! Lui che mi ha fatto comprare un cazzo di vibratore gigante che assomigliasse al suo knot in modo da poter rendere il cyber sex il più reale possibile! SS

(Ore 20.25) Gli ho pure mandato una foto dei nuovi boxer di Superman che ho comprato per i nostri giochini… una foto con il mio culo, il mio bellissimo culo, in quei boxer e lui non ha minimamente risposto! Non mi ha nemmeno chiesto chi mi ha fatto quella foto, cioè capisci? Derek-Sono-Un-Fottuto-Lupo-Geloso-Hale non ha battuto ciglio… o tasto! SS

(Ore 17.26) Eww fratello! Certe cose non le volevo proprio venire a sapere SM

(Ore 17.28) Fratello, sul serio secondo me sei paranoico SM

(Ore 20.30) Non dirmi che sono paranoico Scott, conosco Derek come le mie tasche e si sta comportando in modo troppo strano SS

(Ore 17.33) Stiles secondo me sei davvero fuori strada. L’ho lasciato solo a gestire Liam e Theo. Secondo me è solo molto impegnato SM

(Ore 20.36) E se davvero mi stesse tradendo? SS

(Ore 17.40) Stiles, sei il suo Compagno. Per quanto mi faccia senso il solo pensiero, ti faccio una domanda: si formerebbe mai il knot a Derek se tu non fossi il Compagno? SM

(Ore 20.41) No. Ma potrebbe essere cambiato qualcosa SS

(Ore 17.43) Ad una sola settimana dall’ultima volta che avete scopato? SM

(Ore 20.45) Si, forse ha conosciuto qualcuno migliore di me SS

(Ore 17.48) Stiles, di nuovo… lo sai vero che i lupi sono monogami? Se Derek ha trovato il suo Compagno, e si Stiles tu sei il suo Compagno, sarà per tutta la vita SM

(Ore 20.50) E allora spiegami lo strano comportamento di Derek SS

(Ore 17.56) Stiles dannazione, quel povero lupo se la sta vedendo con un legame a distanza, streghe capricciose, Liam e Theo che pomiciano appena ne hanno la possibilità e un fidanzato azzeccoso che gli sta addosso! Fallo respirare SM

(Ore 21.12) Dici quindi che non mi devo preoccupare? SS

(Ore 18.16) No Stiles, Derek ti ama e ama solo e soltanto te SM

(Ore 21.18) Ok. Ora vado a finire di scrivere quella relazione che dobbiamo presentare per domani. Grazie fratello SS

(Ore 18.20) Quando vuoi fratello SM




 

(Ore 18.21) Sceriffo, deve cercare di essere un po’ più credibile per messaggio: Stiles si sta insospettendo SM

(Ore 18.30) Senti Scott io non sono in grado di flirtare con mio figlio! Non puoi scrivergli tu? NS

(Ore 18.32) Mi sgamerebbe in ancora meno tempo SM

(Ore 18.33) O ci inventiamo qualcosa o non riusciremo a tenerlo lontano da Beacon per due settimane SM

(Ore 18.40) Ok, provo a rimediare. Ma se quel ninfomane di mio figlio comincia a scrivere porcate giuro che lancio il telefono dalla finestra! NS



 

«’eiffo! Ma non possiamo andare a trovare ‘Tiles? Domani è domenica.»
Come Stiles, anche Derek stava diventando sempre più insofferente a quella lontananza e lo Sceriffo stava davvero esaurendo le scuse.

«No Derek, non possiamo. Stiles è lontano e raggiungerlo è molto costoso.» In realtà quella non era nemmeno una bugia e lo Sceriffo sperò che Derek non si ricordasse di essere invece ricco sfondato.
Il bimbo abbassò lo sguardo, ma Noah fece in tempo a vedere i suoi occhioni verdi riempirsi di grossi lacrimoni.
Derek si strinse maggiormente Sourwolf al petto inalando il profumo di Stiles per sentirlo più vicino. Allo Sceriffo gli si strinse il cuore, era chiaro che anche Derek, sebbene così piccolo e facilmente distraibile con un dolcetto, sentisse terribilmente la mancanza di Stiles.
«’Tiles non mi vuole più.» Disse infine il bimbo e quelle lacrime che tanto aveva cercato di trattenere, uscirono prepotenti dai suoi occhioni.
«No, no cucciolo...» In un attimo lo Sceriffo prese in braccio il piccolo, stringendoselo al petto e asciugandogli quelle brutte lacrime. «… non è così. Stiles ti ama, con tutto il cuore.»
«E allora perché non torna?»
«Perché vuole finire il più in fretta possibile, che così prima finisce prima può tornare da te.» Derek sollevò il capo, mostrando allo Sceriffo quegli occhioni verdi e grandi, occhioni dolci e sinceri.
«E taremo insieme per sempre sempre?»
«Per sempre sempre.» Esclamò Noah che baciò la fronte del piccolo che si rimise comodo tra le sue braccia e si lasciò cullare per un po’, perché si, Derek Hale versione mignon era un gran coccolone!

 

(Ore 19.50) Lo so che ti sto facendo preoccupare, ma qui è davvero tutto sotto controllo. Mi manchi come l’aria e sto cercando di tenermi il più impegnato possibile per non pensarci, per non chiudermi in camera tua a contare i secondi che mi separano dal vederti. Del mio amore non devi mai dubitare, ti amo DH

(Ore 23.01) Ti amo anche io, supereremo anche questa SS



 

17 Settembre 2019

 

C’erano tre cose di cui Stiles era certo nella sua vita: la sua intelligenza, la sua mazza da baseball e della costipazione emotiva del suo ragazzo.
Aveva parlato a lungo con Raphael per prendersi dei giorni e tornare a Beacon Hills. Sapeva che c’era qualcosa che tutti gli tenevano nascosto, se lo sentiva. Sentiva quel filo sottile che lo legava a Derek essersi fatto pesante, sentiva costantemente un malessere nelle viscere. Sapeva che c’era qualcosa che non andava. E lì o c’era in corso la classica catastrofe, mostri e creature impazzite che volevano il potere del True Alpha; oppure si trattava di un bel paio di corna talmente alte da non farlo passare nemmeno sotto le architravi delle porte più alte!

Qualunque cosa stesse succedendo a Beacon Hills, lui li avrebbe colti in flagrante, come si fa con un bambino con le mani nel vasetto delle caramelle!
Fu nervoso per la maggior parte del volo, fece impazzire il suo vicino ma gliene importava poco. Per la prima volta in tutta la sua vita avrebbe sperato che si trattasse di un mostro… avrebbe potuto sopportare tutto, qualunque cosa, ma non che Derek lo tradisse.

 

* * *

 

«Oggi Stiles è terribilmente silenzioso.» Lo Sceriffo avrebbe benedetto a vita quella santa donna di Melissa che gli stava dando una gran mano in quei giorni con il piccolo Derek. Anche adesso se non fosse stata per lei che aveva portato la cena ad entrambi non sapeva proprio come avrebbe fatto. Aveva tenuto Derek tutto il giorno da Theo e Liam ma quei due avevano passato più tempo a pomiciare che a pensare di stancare abbastanza Derek da tenerlo buono la sera. Fortunatamente Melissa aveva la soluzione anche per quello: Derek era un bambino molto intelligente, così gli aveva portato un bel po’ di vecchi puzzle di Scott e adesso il piccolo era steso sul pavimento del salone intento a mettere ogni pezzettino al suo posto.
«Bhe direi che è meglio così, almeno puoi riposarti un po’.» Lo Sceriffo annuì ma con lo sguardo non perdeva mai di vista Derek. Si stava affezionando a quel bimbo, ma una parte di sé sapeva che non era giusto e che Derek doveva tornare al più presto il Derek di Stiles, quello tutto muscoli e sopracciglia.
«Avevo dimenticato quanto fosse difficile stare dietro ad un bambino così piccolo.» Esclamò lo Sceriffo con lo sguardo un po’ perso nel vuoto, forse perso in vecchi ricordi di uno Stiles più piccolo che correva da una stanza all’altra della casa, ruzzolando e combinando un guaio dopo l’altro. Melissa non parlò ricordando allo Sceriffo che comunque allora non era solo a prendersi cura di Stiles, che Claudia era con lui. Si limitò a fissare il piccolo Derek ricordando invece di come lei si fosse ritrovata sola a doversi prendere cura di Scott, ma anche lì, Claudia era sempre pronta a darle una mano, anche durante la malattia.
Accadde tutto molto rapidamente.
Videro entrambi Derek sollevare lo sguardo, gli occhi che gli brillarono per una breve frazione di secondo di azzurro ghiaccio, il nasino arricciato mentre fiutava un odore che solo lui riusciva a fiutare.
Istintivamente lo Sceriffo portò la mano alla sua pistola. Ma non ebbe il tempo per fare assolutamente nulla. Nemmeno si accorse che una chiave stava girando nella toppa della serratura della porta, che Derek era già balzato in piedi, scaraventando la scatola del puzzle seminando i pezzi un po’ per tutto il salone.
«’Tiles!»
Stiles entrò in casa sicuro di trovare un’orgia in corso, ormai convinto di trovare Derek a rotolarsi tra le lenzuola con un’altra donna, o con un altro uomo.
Ad accoglierlo fu invece un bambino, doveva avere all’incirca quattro anni. Rimase paralizzando quando se lo vide arrivare contro, le braccia spalancate e un sorriso che andava letteralmente da un orecchio all’altro.
La prima cosa che Stiles notò di quel bambino prima che gli si arpionasse alla gamba come un koala, fu che era un bimbo estremamente bello: folti capelli neri che svolazzavano un po’ in tutte le direzioni; labbra sottili e dalla forma a cuoricino classica di un po’ tutti i bimbi; occhi verdi, di un verde meraviglioso, non un classico verde bottiglia, era un verde che assomigliava più alla vegetazione varia di un bosco… fu mentre realizzava quella cosa che un pensiero gli folgorò il cervello: quel bambino assomigliava terribilmente a Derek!
«Stiles! Che diavolo ci fai qui?» Lo Sceriffo e Melissa guardarono Stiles letteralmente pietrificato mentre Derek gli saltellava tra le gambe, le braccia sollevate in aria e lo sguardo rivolto verso l’alto in un chiaro invito di essere preso in braccio dal ragazzo.
Stiles fissò il bambino. Quegli occhi e… quelle sopracciglie. Quel bambino era un piccolo Derek Hale in miniatura.
In un lampo la sua espressione cambiò: da confusa ad arrabbiata. Con gentilezza, ma comunque con decisione, Stiles scavalcò il bambino, camminando come una furia lungo il corridoio d’ingresso.
«Dov’è? Dov’è quel dannatissimo Sourwolf costipato! Dove sei Derek! Vieni qui immediatamente e dimmelo guardandomi negli occhi!» Stiles urlò come un ossesso, girando per la sala e la cucina alla ricerca di Derek. Il piccolo lo seguiva dietro saltellando, cercando lo stesso di attirare l’attenzione del ragazzo.
«Stiles...»
«Con te papà faccio i conti dopo. Un figlio! Quando pensavate di dirmelo? Derek Hale se non vieni qui immediatamente...»
«’Tiles.» La voce piagnucolante del bambino attirò l’attenzione di tutti. Il piccolo aveva già gli occhioni lucidi e cominciava a tirare su con il nasino. «Tono qui.»
Stiles guardò prima il padre e Melissa che annuirono con il capo, poi tornò a guardare il bimbo. Man mano che si avvicinava vedeva che quel bambino era… Derek. Non c’erano mescolanze con il DNA di qualche donna, era davvero un piccolo Derek in miniatura. Del resto quelle sopracciglia così corrucciate sarebbe stata un’impresa riprodurle proprio identiche.
«D-Derek?» Stiles si inginocchiò davanti al bimbo che annuì con il capo. Si vedeva chiaramente che il piccolo moriva dalla voglia di saltare tra le braccia di Stiles ma che avesse troppa paura di essere rifiutato di nuovo.
«Oddio Derek...» Stiles spalancò le braccia e subito il più piccolo ci si tuffò dentro.
Adesso che lo poteva stringere a sé, Stiles poté sentire chiaramente l’odore di bosco del suo ragazzo. Era meno forte e mascolino certo, ma Stiles riconobbe perfettamente l’odore del suo Compagno.
Derek cominciò a piangere di gioia, strofinando il visino contro il collo di Stiles, inalando finalmente il suo profumo dal vivo e non dovendolo più sniffare da un peluche.
Il ragazzo si alzò, tenendo in braccio il più piccolo che non accennava a staccare il suo nasino dal collo di Stiles.
«Ma cosa…?» Stiles era terribilmente confuso, di tutti gli scenari che aveva immaginato, quello era decisamente l’ultimo che si sarebbe mai aspettato!
«Che ne dici se mettiamo a letto il diavoletto e poi ne parliamo un attimo?» Propose lo Sceriffo.
«No! No! Letto no!» Cominciò a piagnucolare Derek mentre tirava lo scollo della maglietta di Stiles.
«Si! Si! Letto si!» Ribatté invece lo Sceriffo in tono esasperato.
«No! No! Voglio ‘Tiles!» Sentendo di nuovo le braccine del più piccolo attorno al suo collo, Stiles si riscosse.
«Ok, Derek. Facciamo che adesso vai a letto a fare la nanna...»
«No! No! Letto no!» Piagnucolò di nuovo il più piccolo facendo anche brillare i suoi occhi azzurri di lupo.
«Oh non mi incanti signorinello.» Disse Stiles ticchettando con l’indice sul nasino di Derek e avviandosi al piano superiore, verso la sua camera. «Adesso tu fai la nanna, Stiles si fa una bella doccia e poi ti raggiunge a letto.»
«Domi con me?» Gli occhi di Derek stavolta brillarono, ma non da lupo, di gioia. A Stiles venne una stretta al cuore nel vedere quegli occhi verdi così limpidi e felici. Era quello il colore che avrebbero dovuto avere se la vita non fosse stata così dannatamente stronza nei confronti del suo lupo. Quante disgrazie avevano appannato con quel velo di tristezza i meravigliosi occhi del suo lupo? Troppe, decisamente troppe.
«Ma certo che dormo con te, cucciolo.» Disse Stiles mentre baciava la punta del nasino di Derek, godendosi il sorriso e i gridolini di felicità di quest’ultimo.
Mettere a letto Derek non fu per niente facile. Il cucciolo di lupo era decisamente troppo eccitato per dormire. Ogni volta che Stiles credeva di essere riuscito ad addormentarlo, Derek spalancava gli occhi di colpo e afferrava un dito della mano di Stiles stringendoselo al petto, come se avesse una paura terribile che il ragazzo sparisse per non tornare più.
Fu solo dopo un’ora che Stiles vide finalmente le palpebre di Derek chiudersi e non riaprirsi più. Quando tornò al piano di sotto vide che Melissa se n’era andata e il salone era di nuovo in ordine, senza più pezzi di puzzle sparsi per tutto il pavimento.
«Si può sapere che diavolo è successo? E perché cavolo non me lo avete detto? E soprattutto… eri tu che mi scrivevi quei messaggi?» In risposta a quella cascata di domande, lo Sceriffo si limitò a sfilare il cellulare di Derek dalla tasca dei pantaloni e a restituirlo a Stiles.
«Si e davvero vorrei non commentare quest’ultimo punto. Voglio solo dimenticare!»
«Si bhe! Ti sta bene! Così impari a non dirmi le cose!» Ribatté Stiles piccato, anche se mentalmente si batté un cinque per non avergli mandato una foto di lui che si infilava il grosso dildo nel suo sedere! Quello sarebbe stato decisamente imbarazzante! «Ora mi vuoi dire che cavolo è successo?»
«E’ successo che le streghe c’erano davvero. Derek era andato con Liam e Mason a controllare e al ritorno me lo sono ritrovato miniaturizzato.» Stiles si buttò a peso morto sul divano, coprendosi il volto con le mani.
«Avete trovato un modo per farlo tornare adulto?»
«Deaton dice che è meglio aspettare che l’incantesimo passi da sé. Dovrebbe passare in un paio di settimane.» Stiles spalancò gli occhi.
«Ma non possiamo cercare le streghe e costringerle a sistemare la situazione?» Il padre scosse il capo.
«Deaton lo sconsiglia. Dice che sarebbe difficilissimo ritrovare la congrega e in più dice che è bene lasciarle spaventate dal branco in modo che non tornino più per rivendicare i poteri del Nemeton.» Stiles sbuffò mentre si appoggiava allo schienale del divano. Certo, non era lo scenario apocalittico che aveva immaginato, ma anche questo era piuttosto bruttino.
«Non saresti dovuto venire, ce la stiamo cavando. Certo Derek è un bambino impegnativo, ma è anche molto intelligente.»
«Papà è del mio Compagno che stiamo parlando. Sentivo che c’era qualcosa che non andava. Poi davvero papà, sei pessimo come Derek Hale!»
«Ehi, non è stato facile flirtare con mio figlio. Mi veniva ogni volta voglia di mettermi delle manette al polso e rinchiudermi in prigione!» A Stiles tutto sommato scappò un sorriso.
«Promemoria per la prossima volta, Derek non mi manda mai cuoricini.» Stiles decise di infierire un po’ perché tutto sommato era molto più in imbarazzo suo padre che lui.
«Si, Scott me lo ha detto.»
«Ti ha detto anche che Derek non mi chiama quasi mai piccolo, amore mio… ma solo baby boy!» La faccia dello Sceriffo era uno spettacolo. Era totalmente rosso, fino alla punta estrema delle orecchie e Stiles la trovò la giusta punizione per non avergli detto che il suo Compagno aveva fatto l’ennesima sguazzata nella fonte dell’eterna giovinezza!
«Possiamo per favore sorvolare su tutto questo?» A Stiles suo padre fece un po’ pena, ma decise di infierire ancora un po’... del resto se lo meritava!
«E quindi...» Il più piccolo guardò il padre con la malizia che brillava nei suoi occhi sbarazzini. «… mi ami!» Sorprendentemente quella frase fece sorridere lo Sceriffo invece di imbarazzarlo.
«Quella era la cosa più facile da scrivere.» Disse in tono serio, guardando suo figlio nello stesso identico modo in cui lo guardava dalla prima volta che l’infermiera glielo aveva messo tra le braccia: con amore. «Perché io ti amo, Stiles. Certo, non ti amo nello stesso identico modo in cui ti ama Derek, ma ti amo anche io figliolo.» Stiles sorrise e abbracciò di slancio il padre.
«Ti amo anche io, papà.» Lo Sceriffo sorrise e baciò la fronte del figlio, gesto che non faceva più molto spesso negli ultimi anni.
«Ok, adesso vado su.» Disse Stiles alzandosi in piedi.
«Si, ti avverto che si sveglia spesso di notte, ma magari con te vicino dormirà tranquillo.»
Stiles salì in camera sua. Derek dormiva beato al centro del lettone. Spostò attentamente tutte le sedie che aveva messo intorno al suo lato del letto per evitare che il piccolo cadesse. Come si aspettava, Derek non si mosse. Quando dormiva con lui vicino tendeva ad avere il sonno pesante perché si sentiva al sicuro e protetto. Prese il pigiama dalla valigia e andò velocemente a farsi una doccia. Quando tornò, Derek era ancora nell’esatta posizione in cui lo aveva lasciato.
Non appena però si stese sul letto, Derek si fece immediatamente vicino a Stiles che lo strinse forte al proprio petto, baciandogli la nuca corvina. Certo gli mancava terribilmente il suo Derek, quello tutto muscoli e pitoni abbondanti nelle mutande, ma doveva ammettere che anche quella versione così piccola e fragile era gradita.

 

* * *

 

18 Settembre 2019

 

(Ore 07.32) Con te farò i conti appena posso Alpha di sto cazzo! SS

(Ore 8.02) Lo hai saputo? SM

(Ore 8.03) Non l’ho saputo, l’ho visto con i miei occhi! Ti rendi conto che pensavo che Derek avesse avuto un figlio e me lo avesse tenuto nascosto??? SS

(Ore 8.06) Stiles, davvero alle volte non mi capacito di dove la tua immaginazione vada a parare SM



 

«A chi ‘crivi?» Stiles si girò verso Derek che aveva aperto i suoi occhietti e si era appena svegliato. Aveva dormito tutta notte praticamente attaccato a Stiles, ogni minimo centimetro del suo corpo era perfettamente attaccato al corpo del maggiore.
«A Scott.» Disse Stiles posando il telefono sul comodino. Derek intanto non se lo fece ripetere due volte e salì letteralmente in groppa d Stiles, strofinando il suo visetto assonnato sulla maglia dell’altro.

Stiles sorrise mentre accarezzava i capelli del bimbo.
«Sembri più un micetto che un lupo cattivo.» Sussurrò il maggiore soffiando quelle parole direttamente all’orecchio del bimbo che, in risposta, cominciò a strusciare il visino sulla maglietta di Stiles facendo ridere entrambi.
«Stiles… oh devo ricordarmi di bussare prima.» Esclamò lo Sceriffo imbarazzato quando entrò in camera.
«Papà, sei serio? Ci hai beccato in momenti peggiori di questo.» Sbuffò il ragazzo alzandosi dal letto e prendendo Derek in braccio.
«Già, ma non si può mai sapere in che momento Derek può tornare grande e vorrei non dover vedere perché hai comprato quei boxer di Superman!» Stiles scoppiò a ridere. Arrivato in cucina fece sedere Derek sul tavolo, le gambette che penzolavano nel vuoto.
«’Tiles mi fai i pancake?» Chiese il bimbo guardando il ragazzo con occhioni da cucciolo. «Lo ‘sceiffo non li sa fare.»
«Si cucciolo, adesso ti faccio i pancake. Tu sta buono qui.» Stiles baciò la guanciotta piena e morbida del bimbo. Gli faceva un po’ strano baciare quella pelle così liscia e sentire allo stesso tempo l’odore di Derek invadergli le narici.
«Va bene, io vado in Centrale. Stai tu con Derek?»
«Ma certo che si papà.»
«Con Washington come sei rimasto?»
«Sono riuscito a corrompere Raphael. Da quando Scott gli ha detto la verità è diventato più decente. Appena gli ho detto che a Beacon stava succedendo qualcosa di strano mi ha appoggiato. Falsificherò un certificato medico, ma non me ne vado finché questa storia non finisce.» Disse Stiles mentre sbatteva il preparato per i pancake in una ciotola.
«Stiles, stai per diventare agente dell’FBI, vivi in casa dello Sceriffo, puoi almeno evitare di pronunciare la parola falsificare
«Ok, costringerò Deaton a farmi un certificato medico.» Esclamò il ragazzo facendo l’occhiolino a Derek che prese a ridere e a battere le manine. Non stava capendo molto del discorso tra i due adulti, ma gli piaceva finalmente vedere Stiles intento a preparargli i suoi famosi pancake.
«Sei un animale?» Ribatté lo Sceriffo mentre si infilava la giacca e si appuntava meglio la sua pistola di servizio.
«Bhe, sono il Compagno di un lupo mannaro, Deaton disse che anche io avrei acquisito una nota soprannaturale!» Lo Sceriffo scosse il capo, ma decise di non indagare oltre.
«Va bene io vado. Vedete di fare i bravi! Voglio trovare ancora una casa quando torno.»
«Ciao pa’!»
«Tao ‘eiffo!» Derek salutò con la manina l’uomo mentre questi si abbassò per baciargli la fronte. Prima di uscire di casa lo Sceriffo guardò un’ultima volta i due mentre Stiles finiva di cuocere gli ultimi pancake e li metteva su un piattino e vi versava sopra lo sciroppo d’acero porgendo poi il piattino ad un fin troppo eccitato Derek. Sorrise al pensiero che suo figlio sarebbe stato un padre perfetto, anche migliore di lui.
«Allora chi vuole questi buonissimi pancake?» Esclamò Stiles tagliando con la forchetta un buon pezzo di pancake.
«Io! Io! Io!» Derek prese a saltellare sul posto eccitato, sollevando il braccino come il secchione di turno a scuola che sa tutte le risposte.
«Mhm e se li volessi mangiare anche io?» Disse Stiles mettendo su un broncio degno da Oscar, con tanto di labbro superiore che sporgeva e copriva in parte quello inferiore.
«Insieme. Insieme.» Derek allungò le sue manine per toccare il viso di Stiles e, con le sue piccole e paffute dita, andò a stendere le labbra del ragazzo in un dolce sorriso.
«Bello ‘Tiles.» Disse il bimbo quando riuscì a far sorridere Stiles. Il giovane sentì una stretta al petto perché non importava che Derek aveva l’aspetto di un bimbo, ma per lui era sempre il suo Derek che anche in quella versione lo trovava lo stesso bellissimo. Prima che il bimbo allontanasse le manine, Stiles baciò appena quella pelle così morbida, godendosi il sorriso dolce e adorante che Derek gli riservò.
Mangiarono insieme la colazione, un boccone per ciascuno, seduti sul tavolo della cucina.
Quando ebbero finito, Stiles lavò e vestì Derek e, dopo aver fatto lo stesso per sé, i due erano pronti per uscire e andare a fare una bella passeggiata, ma proprio in quel momento ricevettero ospiti.
«Ciao Stiles, Scott mi ha detto che sei tornato.» Un Liam particolarmente in imbarazzo, seguito dalla solita spavalderia di Theo, fece irruzione in casa Stilinski.
Stiles li squadrò da capo a piedi. Lungi da lui giudicare gli omosessuali… ma di tutti i bei ragazzi, Liam doveva andarsi a scegliere proprio quello che aveva ammazzato il loro Alpha?
«Derek, tesoro, vai su a prendere il giacchino che poi usciamo?» Stiles si piegò per essere ad altezza del volto di Derek. Il piccolo guardò prima Stiles, poi i due nuovi arrivati.
«Ma non fa freddo e io sono un lupo.»
«Lo so che sei un lupetto, ma è meglio essere previdenti. Dai, vai su a prendere il giacchino nell’armadio che se lo fai ti compro un bel gelato al cioccolato.» Gli occhi di Derek si illuminarono. Grande o piccino, Stiles conosceva molto bene il suo pollo… pardon lupo!
«Tiiiii! Gelato!» Come un fulmine il piccolo si mise a correre verso le scale.
«Fai piano e non cadere!» Urlò Stiles sorridendo nel vedere Derek rallentare e fare gli scalini uno ad uno reggendosi al corrimano.
Theo intanto osservò la scena e quando ebbe di nuovo l’attenzione di Stiles, indicò con lo sguardo il giacchino di Derek che Stiles reggeva in mano.
«Immagino ci metterà un po’ a trovarlo.» Si giustificò il figlio dello Sceriffo. «Ora si può sapere che diavolo avete combinato quella sera?» Sbottò verso Liam. Il cucciolo del branco scattò. Stiles sarà pure stato l’unico umano del branco, ma dopo Derek era quello che faceva più paura a Liam!
«N-non abbiamo combinato niente.» Balbettò il mannaro. Theo sorrise sotto i baffi, trovava quell’impacciataggine di Liam assolutamente adorabile.
«Ah davvero? Derek è rimpicciolito da solo? Perché le cose stavano andando terribilmente bene?»
«S-Scott non te lo ha detto?» Pigolò Liam abbassando il capo. A quel punto Theo proprio non ce la fece a trattenersi e scoppiò a ridere.
«No, Scott non mi ha detto molte cose.» Sibilò Stiles tra i denti.
«’Tiles non trovo il giacchino.» La voce di Derek giunse piuttosto acuta alle loro orecchie.
«Continua a cercare, tesoro.» Theo alzò gli occhi al cielo nel sentire il dolce nomignolo con cui Stiles aveva apostrofato Derek, ma l’umano gli lanciò la sua peggiore occhiata.
«Parla cucciolo Liam o giuro che non appena Derek sarà tornato adulto lo convincerò a massacrarti ad ogni allenamento e credimi nemmeno il tuo fidanzatino potrà salvarti!»
«Bhe… ecco...» Liam deglutì, ma Stiles aveva un’espressione davvero minacciosa. «… eravamo andati da queste streghe. Non erano malvagie, volevano solo accaparrarsi un po’ del potere del Nemeton. Derek era riuscito a convincerle ad andarsene ma...» Liam si fermò di nuovo, i suoi grandi occhioni azzurri che fissavano intensamente il pavimento.
«Ma cosa?» Stiles aveva incrociato le braccia al petto e ticchiettava con il piede per terra minaccioso.
«Ma la più piccola del gruppo ha cominciato a...»
«A fare cosa Liam?»
«… a tocchicciarmi! Era imbarazzante.» Liam era rosso dalla punta delle orecchie probabilmente fino a quella dei piedi. «I-io… mi sono un po’ alterato e… si bhe, la strega non l’ha presa bene e siccome le ricordavo un cucciolo...»
«Mi stai dicendo che il mio ragazzo è rimpicciolito perché tu non ti sei messo a fare un po’ il cascamorto con una racchia di strega?»
«Si bhe… non erano streghe molto esperte e qualcosa nella sua mira non deve aver funzionato alla perfezione.» Stiles si picchiò il volto con una mano. Non ci poteva credere. Ci fosse stato almeno uno scontro all’ultimo sangue lo avrebbe anche potuto accettare, ma in quel modo? Patetico!
A salvare Liam dalla sfuriata di Stiles giunse un piccolo Derek imbronciato. Il piccolo aveva gli occhi umidi e tirava continuamente su con il naso come se si stesse trattenendo dallo scoppiare a piangere.
«Non l’ho trovata, ‘Tiles.» L’interpellato si girò verso Derek e allungò una mano perché il bimbo corresse a stringergliela.
«L’ho trovata io, mi ero dimenticato di averla presa prima, cucciolo.» Derek si strinse alla manina di Stiles, accarezzandosi persino da solo.
«Quindi niente gelato al coccolato?» Piagnucolò.
«Ma no, cucciolo. Te lo prendo lo stesso il gelato.» Disse dolcemente il ragazzo inginocchiandosi e prendendo in braccio il bambino che, felice, gli allacciò le braccine intorno al collo.
«Dai, Stiles poteva andare peggio.» Cercò di rabbonirlo Liam osservando come Derek lasciava piccoli e teneri bacetti umidi sulla guancia dell’altro. Stiles gli lanciò un’occhiataccia.
«Si Stiles, alla peggio se l’incantesimo non passa da solo, dovrai solo aspettare una decina di anni prima di poter rifare sesso con Derek. Poteva diventare vecchio, decrepito e impotente!» Esclamò Theo facendo l’occhiolino a Stiles e allungando un braccio lungo le spalle di Liam. Stiles guardò malissimo entrambi.
«Quando Derek sarà tornato alto e muscoloso farò evirare entrambi. Lo giuro!» Disse buttando fuori i suoi ospiti e uscendo anche lui, con Derek in braccio.

 

* * *

 

«Derek, guarda qui, ti sei tutto sporcato.» Stiles era seduto sulla panchina del parco, Derek sulle sue braccia con il musetto completamente sporco di cioccolato. In realtà buona parte del gelato, oltre ad essere finita sulla faccia di Derek, era finita pure sulla sua maglia… e sui pantaloni di Stiles!
Derek cacciò fuori la sua migliore espressione da cucciolo, fatto di un sorriso che andava da una parte all’altra del volto, con due adorabili fossette agli angoli delle labbra. Stiles non resistette all’impulso e, dopo averglielo ben pulito, gli baciò proprio quelle fossette adorabili, facendo ridacchiare Derek.
«Ma che bellissimo bambino!» Come succede nelle più squallide pellicole, una donna sulla quarantina, classica single a caccia di un uomo, si sedette accanto a Stiles, accarezzando con le sue dita smaltate, la testolina di Derek.
Stiles sentì subito come il piccolo mannaro si irrigidì tra le sue braccia. Se lo strinse maggiormente al petto con fare protettivo.
«Non ti assomiglia proprio, deve aver preso tutto dalla mamma.» Stiles guardò male la donna. Classica frase d’apertura per scoprire se la mamma c’era o lui era un padre single. Sentì Derek agitarsi sempre di più, la sua mano poggiata sul petto del bimbo vibrava sotto il peso del suo ringhio.
«E’ proprio un bel bambino, e lei è un padre molto affascinante.» Stiles guardò disgustato la donna.
«Veramente lui non è mio figlio. E’ il mio fidanzato!» Godendo della faccia orripilata della donna, Stiles si alzò, tenendo sempre in braccio Derek, e se ne andò il più lontano possibile dalla donna.
Derek, scavalcò la spalla di Stiles e fece una linguaccia alla donna che ancora li guardava con espressione schifata e oltraggiata insieme.
«Mio ‘Tiles.» Esclamò il piccolo baciando la guancia di Stiles.
«Si, tesoro. Tuo. Solo tuo.» Sussurrò Stiles mentre si stringeva maggiormente Derek al petto.

 

* * *

 

«Cappuccetto Rosso non aveva paura e avrebbe fatto di tutto per aiutare il Lupo Buono e il Lupo Tontolone contro il gigante Lupo Cattivo. Così afferrò la sua mazza da baseball e coraggiosamente si diresse verso il Lupo Cattivo e abbatté con tutta la forza che aveva in corpo la sua mazza contro la testa enorme del Lupo. La mazza si spezzò in due e Cappuccetto Rosso reggeva in mano ormai un moncherino che non sarebbe più stato utile a molto. Ma il colpo fu comunque sufficiente a stordire il grosso Lupo Cattivo e a permettere a Cappuccetto Rosso, al Lupo Buono e al Lupo Tontolone di scappare.»
«Ma poi Cappuccetto Rosso e il Lupo Buono sono stati insieme per sempre sempre?» Stiles guardò il piccolo Derek accoccolato al suo fianco, le coperte rimboccate fin sotto il mento e il pupazzetto di Sourwolf stretto tra le braccine.
«Ma certo, sono rimasti insieme per l’eternità.» Sussurrò Stiles baciando la testolina corvina del più piccolo.
«Anche io voglio stare con te per sempre sempre.» Derek guardò Stiles con i suoi occhioni verdi e Stiles vi lesse una determinazione che non erano proprie di un bimbo così piccolo: l’umano sapeva senza ombra di dubbio che quelle parole gliele aveva dette il suo Derek.
«Ma noi staremo sempre insieme.» Sussurrò Stiles stringendo Derek a sé, per la prima volta con un magone al petto perché mai come in quel momento rivoleva il suo Derek con sé, rivoleva le sue braccia a stringerlo forte a proteggerlo da qualunque cosa, rivoleva le sue labbra sulle sue e sul suo corpo, rivoleva il suo lupo scorbutico tutto sopracciglia e ringhi.
«E allora io e te staremo insieme per semprissimo e tu sarai il mio Cappuccetto Rosso che mi salva sempre.» Derek sorrise a Stiles di un sorriso così dolce che avrebbe sciolto il cuore anche dell’uomo più freddo e rigido.
«Sempre, io veglierò sempre su di te.» Il giovane umano baciò la tempia del bimbo per poi accoccolarselo meglio al petto. Vide Derek baciare la testolina del suo peluche e stringerselo al petto mentre si sistemava meglio in modo che il suo piccolo naso fosse appoggiato sul collo di Stiles. L’umano sorrise: piccolo o grande, Derek restava il solito lupo territoriale.
Derek si addormentò con il sorriso stampato in volto e per Stiles non c’era cosa più bella da ammirare. Una parte di lui si stava decisamente abituando a tutto quello e anzi se ne stava innamorando. In un solo giorno aveva già riempito la sua memoria del telefono di foto di lui e di Derek insieme. Gli venne da sorridere perché Stiles pensò che lui sarebbe stato il classico genitore che, alla recita scolastica del proprio bambino, si sarebbe presentato pieno di macchinette fotografiche e videocamere e avrebbe detto a chiunque gli si avvicinasse che l’albero era suo figlio!
A quel pensiero, Stiles bloccò immediatamente la mano con cui stava accarezzando Derek. Guardando quel visino paffuto che dormiva beato tra le sue braccia Stiles fu colto da una voglia irrefrenabile di essere padre. Lui era pronto e sapeva che anche Derek lo era. Guardò il visino di Derek e tutto quello che voleva in quel momento era stringere un figlio proprio tra le sue braccia, un piccolo mini Derek, perchè Stiles voleva un lupo su questo non c’erano dubbi.
Proprio in quel momento Derek si mosse e borbottò qualcosa nel sonno e Stiles riportò la sua attenzione sul bambino.
«Saremmo dei genitori perfetti, Sourwolf. Perciò sbrigati a tornare da me.»

 

* * *

 

23 Settembre 2019

 

In tutti quei giorni Stiles non si era mai preoccupato una sola volta che Derek potesse perdere il controllo. Anche se miniaturizzato, sembrava aver conservato la sua perfetta capacità di controllo. Purtroppo però sembrava che per quel giorno, il giorno della luna piena, il cucciolo di lupo si stesse comportando esattamente come un bambino che non abbia ancora imparato a controllarsi.
«Derek! Non si fa! Non si mordono le persone!» Stiles redarguì il cucciolo che, con ancora le zanne scoperte, aveva appena morso Scott. Ovviamente appena l’umano parlò Derek tornò normale, con un sorrisetto da cucciolo innocente stampato in volto.
«E’ un demonio!» Esclamò Scott mentre si osservava la ferita sul braccio che andava guarendo.
«Oh piantala Scotty, sta già guarendo.» Stiles prese in braccio il piccolo Derek. Forse uscire a fare una passeggiata non era stata una buona idea, sarebbe stato meglio riportarlo a casa prima che qualcuno potesse vedere un bimbo con zanne e artigli in giro!
«Stiles, mi ha morso! E solo perché ti ho messo una mano sulla spalla.»
«Andiamo, Scott! Lo sai che è geloso!»
«Eh già! Ovviamente ha sempre ragione lui!» Borbottò il povero Scott che in sole tre ore si era ritrovato già con una decina di morsi, una ventina di graffi (tra cui anche una maglietta nuova lacerata da parte a parte) e un numero incontabile di ringhi!
«Scott, forse è meglio che vai. Vai a controllare l’altro cucciolo di casa McCall. Con Derek me la vedo io.»
«No Stiles, non ti lascio solo con lui. Potrebbe farti del male.» Scott ignorò l’ennesimo ringhio che Derek gli rifilò.
«Scott, finora tu sei quello completamente imbrattato di sangue e con una maglia da comprare, mentre io sono perfettamente sano.» Scott guardò Derek come se fosse il suo più acerrimo nemico, ma il bimbo guardò Stiles con occhioni da cucciolo, come se dicesse vedi? ce l’hanno tutti con me, ma io sono buono.
«Ruffiano!» Sibilò Scott. Stiles non lo sentì, ma ovviamente Derek si e, non appena Stiles cominciò  camminare lasciando indietro Scott, si sporse dalla sua spalla per fargli la linguaccia e mostrargli i suoi “minacciosi” occhi da lupacchiotto.
Quando arrivarono a casa Stiles pensò che forse un bel bagnetto caldo avrebbe calmato un po’ Derek, di solito con il Derek adulto funzionava… anche se poi in vasca da bagno succedeva ben altro!
«Coraggio Derek, andiamo a farci un bel bagnetto.»
«No!» Il bimbo scappò letteralmente dalle braccia di Stiles e corse verso il piano superiore.
«Derek! Derek torna immediatamente qui!» Esasperato Stiles salì le scale due a due. Man mano che si dirigeva verso la sua cameretta sentiva dei rumori come se Derek stesse respirando con molta fatica.
«Derek? Derek stai bene?» Stiles entrò con circospezione in camera ma la trovò vuota, ma i rumori provenivano da lì. Il suo udito lo guidò fino al letto, o meglio sotto il letto.
«Derek?»
«’Tiles! Ba bia! Fa male! Fa troppo male!» Di colpo Stiles si inginocchiò e sollevò il lenzuolo in modo da poter vedere Derek. Il piccolo era interamente sudato, le zanne esposte e gli occhi che alternavano il loro colore da lupo con quello umano.
Stiles lo aveva visto in quello stato solo i primi tempi della sua trasformazione completa in lupo, quando non era ancora in grado di controllarla.
«Derek… Derek devi lasciarlo uscire.»
«No! No! ‘Tiles! Non voglio farti male.» Derek cominciò ad urlare e a contorcersi e Stiles poteva giurare di sentire il rumore delle ossa che si rompevano. Strinse i denti e cacciò indietro le lacrime. Se già gli faceva male vedere Derek trasformarsi da adulto quando era comunque in grado di gestire il dolore, adesso che era un bimbo era atroce.
«Derek, tesoro apri gli occhi e guardami.» Il bimbo scosse il capo mordendosi le labbra praticamente a sangue.
«Non voglio farti del male.»
«Derek, non me ne farai. Io lo so, tu e il tuo lupo non me ne fareste mai. Per tutto il giorno hai sempre fatto del male a Scott, ma mai a me. Apri gli occhi e lascia solo che la trasformazione avvenga.»
«Fa male ‘Tiles.» Adesso dagli occhi spalancati del bimbo uscivano grossi lacrimoni e Stiles sentiva come se ogni lacrima che Derek stava versando fosse una stilettata al suo petto.
«Lo so cucciolo, ma farà più male se tu lo combatti. Lascialo uscire, fidati di me.» Derek guardò gli occhi di Stiles, quegli occhi buoni e dolci che mai gli avrebbero mentito. Annuì con il capo. Stiles vide i suoi muscoli rilassarsi e pian piano vide il pelo ricoprire l’intero corpo del piccolo.
Non durò più di qualche minuto e se Stiles pensava di ritrovarsi il possente lupo nero che gli aveva fatto da scaldaletto le notti in cui era malato, si ritrovò un cucciolo di lupo, probabilmente di qualche mese. Era davvero piccolo, così piccolo che forse il peluche di Sourwolf era pure più grande.
«Derek?» Il lupacchiotto puntò i suoi occhi azzurro ghiaccio in quelli di Stiles e gli corse incontro. Per un brevissimo secondo Stiles pensò che volesse attaccarlo, ma dopo appena pochi secondi si ritrovò con la schiena a terra e il lupetto che gli leccava tutta la faccia chiaramente esagitato.
«Derek! Derek! Mi fai il solletico!» Stiles afferrò il lupetto cercando di staccarselo dalla faccia ma il lupo era piccolo ma era terribilmente forte!
«Stiles, va tutto… che cavolo succede?» Lo Sceriffo entrò in camera e rimase paralizzato nel vedere la scena e soprattutto…
«Lupo? Sul serio prima si miniaturizza e ora mi ritrovo un genero lupo?» Derek cominciò a ringhiare verso lo Sceriffo che, dal suo fin troppo protettivo punto di vista, stava alzando un po’ troppo la voce verso il suo Stiles.
«Papà, è la luna. Meglio un lupetto iperattivo che un mannaro fuori controllo.» Stiles riuscì a mettersi a sedere e Derek gli si accoccolò in grembo cominciando a mordicchiargli, senza ferirlo, la mano.
Lo Sceriffo guardò la scena e davvero voleva solo che tutte quelle stramberie finissero. Ormai aveva una certa età, non poteva stare dietro a tutto quello.
«Hai fame vero cucciolo?» Stiles accarezzò la testolina morbida del lupacchiotto che, in risposta alla sua domanda, prese a mordicchiare, con più insistenza, la manica del giovane.
«Ok, vediamo cosa c’è in cucina che un lupetto possa mangiare.» Stiles si alzò tenendo Derek stretto in braccio. Passando davanto allo Sceriffo, questi provò ad accarezzargli la testolina, ma il risultato fu solo un morso dolorante e un ringhio pauroso.
«Forse è meglio che lo tocco solo io, pà.»
«Si decisamente meglio!»
Una volta in cucina, Stiles poggiò Derek a terra e cercò di cucinargli un po’ di carne macinata. Ma cucinare fu una vera impresa perché il lupetto non faceva altro che trotterellargli tra le gambe rischiando di farlo cadere più di una volta.
«Quanto pensi che durerà tutto questo?» Chiese lo Sceriffo mentre Stiles poggiava a terra una ciotola piena zeppa di carne macinata su cui Derek si avventò con ingordigia quasi.
«Credo almeno finché la luna non avrà passato il massimo.» Rispose il ragazzino continuando ad accarezzare la testolina del cucciolo. A differenza di quando era un lupo adulto, il pelo di Derek era molto più morbido adesso e Stiles lo adorava terribilmente.
Il lupetto mangiò con avidità e quando ebbe finito sollevò i suoi occhioni verdi verso Stiles mentre si leccava ancora i pezzettini di carne agli angoli del musetto.
«Ti è piaciuto?» Stiles grattò dietro le orecchie del cucciolo, sapeva che, anche se non lo ammetteva, Derek lo adorava. Infatti il cucciolo cominciò a scodinzolare con la codina.
«Quanto ti prenderò in giro quando tornerai adulto.» Disse Stiles ridendo quando vide Derek stendersi di schiena, le zampette anteriori sollevati, che richiedeva attenzioni anche al suo pancino… attenzioni che ovviamente lui non mancò di dargli.
Dopo alcuni minuti, Derek cominciò a sbadigliare, scoprendo quei dentini appuntiti tutt’altro che innocui.
«Sarà meglio che andiamo a letto, che ne pensi, cucciolo?»
«Non mangi Stiles?» Domandò lo Sceriffo al figlio quando lo vide prendere tra le braccia il cucciolo e dirigersi verso il piano superiore.
«No papà, Derek è chiaramente distrutto. La trasformazione lo ha stroncato e se mi allontano troppo diventa irascibile. Meglio che sto con lui finché non torna umano.» Lo Sceriffo annuì, ben contento che Stiles portasse il lupo al piano superiore, con lui era l’essere più adorabile del mondo, ma lui aveva una mano gonfia e sanguinolenta a dimostrare il contrario!
Una volta in camera, Stiles avvolse il lupacchiotto in una sua felpa per coccolarlo con il proprio odore. Derek si stava chiaramente sforzando di tenere gli occhietti aperti, ma era chiaro che non ci sarebbe riuscito ancora per molto tempo.
Stiles si sedette sul letto con un bel libro in mano da leggere, aveva posizionato il cucciolo proprio accanto a sé, ma a quanto pareva a Derek quella disposizione non piaceva, perché il lupacchiotto si sollevò e si trascinò fino a che non fu praticamente in grembo a Stiles, muovendo poi le zampe quasi indispettito e non si acquietò finché il ragazzo non cominciò a fargli dei piccoli grattini dietro le orecchie.
Non passò molto prima che il lupacchiotto si addormentasse e Stiles ne approfittò per fargli qualche foto mentre, con la lingua penzoloni, muoveva le zampette magari colto da un qualche strano sogno. Sicuramente il Derek adulto non avrebbe apprezzato, ma lui l’immagine di un cucciolo così adorabile voleva ricordarla per sempre.
Fu verso mezzanotte che Derek tornò in forma umana. Il sonno rese meno dolorosa la trasformazione rispetto all’inizio, ma comunque il piccolo si svegliò, stropicciandosi gli occhietti.
«’Tiles...»
«Shh piccolo, è tutto finito. Ora ci rimettiamo il pigiamino...» Mentre parlava, Stiles stava già rivestendo Derek che, quando aveva fatto Hulk con i suoi vestiti, li aveva completamente distrutti ed era ora nudo.
Il giovane doveva ammettere che la prima volta che aveva visto baby Derek nudo aveva provato un certo imbarazzo e disagio… insomma quel piccolo salamino che Derek aveva adesso in mezzo alle gambe Stiles lo conosceva invece come un pitone che dispensava distruzione e piacere al suo povero sedere. Ma più passava il tempo e più si stava abituando a separare i due Derek e vedere baby Derek più come un figlio e sempre meno come il suo fidanzato miniaturizzato. E questa cosa spaventava molto il ragazzo. Non voleva abituarsi a tutto quello… lui voleva tutto quello, ma non con quel bambino e soprattutto lo voleva con il suo uomo al suo fianco.
Mise Derek a letto, che praticamente tornò a dormire nell’attimo esatto in cui Stiles ebbe finito di vestirlo. Lo guardò per un tempo infinito finché anche lui non si addormentò con un solo pensiero in mente: Derek, torna da me.

 

* * *

 

27 Settembre 2019

 

Quel giorno Stiles non era molto in vena di girare per parchi, spingere l’altalena, comprare gelati, fare bagnetti, colorare disegni e guardare cartoni animati.
Quel giorno Stiles avrebbe voluto passarlo come l’anno prima: due labbra che gli baciavano delicatamente ogni angolo del corpo donandogli un risveglio dolce e piccante nel momento in cui suddette labbra sarebbero scese al di sotto dell’equatore. Voleva passarlo tra le braccia del suo uomo che doveva mantenere quella maschera da “Ehi-Sono-Un-Tipo-Tosto” che si era costruito ma che avrebbe portato a cena il suo uomo nel miglior ristorante della zona, con il vestito elegante e una rosa in mano.
Stiles voleva festeggiare il suo secondo anniversario con Derek come una coppia… non come babysitter.
«’Tiles! Ti stai distraendo!» Derek riprese Stiles mentre colorava la sua casetta. Si era accorto che Stiles si stava distraendo e stava decisamente uscendo dai bordi per colorare.
«Si, Derek. Hai ragione. Che ne dici se mentre tu continui a colorare io ti preparo una buona merenda?» Il bambino non se lo fece ripetere due volte e subito cominciò a saltellare esagitato sulla sediolina.
«Ok, allora te la preparo.» Non appena fu in piedi Stiles si mise ai fornelli per preparare qualcosa a Derek, ma la sua mente era altrove, a ricordi sfumati di cose successe un anno prima. Amava quel bambino, lo amava con tutto se stesso, ma lui voleva il suo Derek.


(Ore 16.15) Scott, sono quindici giorni e Derek è ancora un bambino! SS

(Ore 16.23) Stiles, Deaton lo ha visitato ieri. Hai sentito anche tu che ha detto: l’incantesimo sta perdendo di forza. Non c’è un giorno esatto in cui tornerà normale, ma dovrebbe essere a breve SM

(Ore 16.32) Io non ce la faccio più Scotty, io voglio Derek! SS

(Ore 16.40) Stiles, te lo devi tenere nei pantaloni ancora per un paio di giorni, poi tu e Derek potete tornare a scopare come conigli in calore come prima! SM

(Ore 16.42) Scott, davvero pensi che nella mia relazione con Derek ci sia solo sesso? SS

(Ore 16.43) No fratello, dicevo solo per sdrammatizzare. Stai calmo, ormai non manca molto, fra poco riavrai il tuo Derek e credimi rimpiangerai quel bimbo così allegro SM


Stiles fissò a lungo l’ultimo messaggio di Scott. Si, forse gli sarebbe mancato quel lato di Derek, così allegro, così felice ed entusiasta per ogni cosa. Ma lui rivoleva anche il Derek scorbutico, il Derek silenzioso, il Derek geloso e passionale, il Derek che dava oltre che ricevere.
«’Tiles. Che cos’hai?» Derek guardò Stiles con i suoi occhi verde sottobosco e lo sguardo triste.
«Niente cucciolo, hai finito di mangiare?» Stiles afferrò il piatto sporco della merenda del piccolo, ma non fece in tempo a ritirare il braccio che Derek glielo bloccò.
«Sei triste.» Disse e non era una domanda. Deaton aveva notato che Derek era maggiormente in grado di riconoscere gli stati d’animo delle persone in base agli odori, caratteristica per niente propria ad un cucciolo di soli quattro anni.
«No, non sono triste.»
«Si, sei triste. Ed è per colpa mia.» Gli occhioni di Derek si riempirono immediatamente di lacrime e Stiles sentì come se avesse ricevuto una pugnalata in pieno petto.
«No, cucciolo. Non è colpa tua.» Disse mentre lo abbracciava, tenendolo stretto a sé.
«Si invece, lo so che stai mentendo.» Singhiozzò il cucciolo. «Tu… tu non mi vuoi bene.» Ogni lacrima che Derek stava versando era una lama nel petto di Stiles. Oh come si sbagliava quel bambino. Stiles lo amava, lo amava tanto, più della sua stessa vita, ma non lo amava nel modo consono a quella forma e a quell’aspetto che Derek aveva in quel momento. Ma come puoi mai spiegare ad un bimbo di quattro anni che lui ama l’uomo che è dentro di lui?
«No cucciolo, non è vero. Nessuno in questo mondo ti ama più di quanto faccio io. Di questo non devi mai dubitare, mai. Anche se senti il mio odore triste o strano, non pensare mai nemmeno per un secondo che io non ti ami. Io ti amo tantissimo e non potrei vivere un solo giorno senza di te.»
«E allora perché sei triste?» Gli occhioni di baby Derek ricordarono così tanto a Stiles quelli del suo Derek che se si concentrava solo su quelli poteva quasi avere l’impressione di parlare con lui, di stringere lui tra le braccia.
«Perché mi manchi.» Disse sinceramente. Perché era vero. Derek gli mancava come l’aria. Quel bambino così vivace e dolce serviva a riempire un po’ il vuoto all’inizio, ma con il tempo Stiles si era reso sempre più conto che invece non faceva altro che crearne uno ancora più grande: un vuoto con le fattezze di un figlio.
«Ma io sono qui.» Stiles scosse il capo e baciò teneramente la testolina del bimbo.
Derek sentì l’odore della tristezza di Stiles e sentì il proprio lupo ringhiare contro di lui, come se lo ritenesse responsabile di ciò, come se volesse spingerlo a risolvere quella situazione. Non capiva cosa stesse succedendo, sapeva solo che non sentiva più il suo lupo come prima, come se il suo lupo fosse più grande di lui.
«Mi racconti ancora la favoletta di Cappuccetto Rosso?» Chiese il piccolo. Ogni volta che Stiles gli raccontava quella favola, odorava sempre di felicità.
«Va bene.» Stiles prese un respiro profondo e si sedette sul divano con Derek accoccolato accanto a sé.
«C’era una volta un giovane che andava sempre in giro con una felpa con il cappuccio tutta rossa e per questo motivo veniva chiamato Cappuccetto Rosso. Tutti in città avevano paura dei lupi, ma Cappuccetto Rosso aveva un segreto, non solo lui era il miglior amico di un Lupo, il Lupo Tontolone, ma lui era innamorato di un Lupo...»
«Il Lupo Buono?» Lo interruppe Derek guardandolo con occhioni brillanti.
«Si, il Lupo Buono.»
«Non me l’hai mai raccontata questa storia.» Disse il bimbo appoggiandosi meglio al petto di Stiles e ascoltando rapito la storia, la loro storia.
«Cappuccetto Rosso era molto frustato perché il Lupo Buono lo trattava sempre male e lui era convinto di non piacergli nemmeno un pochino. Un giorno stavano affrontando un brutto mostro. Le cose non si stavano mettendo per niente bene e Cappucetto Rosso venne ferito gravemente. Il Lupo Buono ululò così forte che sembrò che la terra tremasse sotto i piedi dei loro nemici, persino Lupo Tontolone, l’Alpha del branco del Lupo Buono, rimase sconvolto da quell’ululato. Quando tutti tornarono a guardare il Lupo Buono videro che al suo posto c’era un maestoso ed enorme lupo nero, con due occhi azzurro ghiaccio che brillavano di rabbia e gridavano vendetta. Come una furia, Lupo Buono si avventò su colui che aveva osato ferire Cappuccetto Rosso. La lotta non durò a lungo perché Lupo Buono era forte e veloce e la sua furia talmente distruttiva che in poco tempo riuscì ad azzannare il mostro cattivo alla gola e ad ucciderlo. Quando tutto fu finito, Lupo Buono tornò nelle sue sembianze umane e corse da Cappuccetto Rosso che soffriva terribilmente. A lungo lo pregò di lasciarsi mordere da Lupo Tontolone per potersi salvare, ma Cappuccetto Rosso non volle. Sapeva in cuor suo che lui non era fatto per essere Morso, lui non era fatto per essere Lupo. Lui era umano e la sua umanità era necessaria al Branco. Lupo Buono pianse mentre aspettava che i soccorsi giungessero e, poco prima che Cappuccetto Rosso svenisse tra le sue braccia, gli disse le parole più belle che l’umano avesse mai sentito...»
«Quali erano le parole?» Chiese Derek impaziente i cui occhi erano rimasti spalancati, così come la sua boccuccia, per tutto il racconto.
«Ti amo Stiles, non posso esistere senza di te, perciò non azzardarti a morire perché sennò giuro che troverò il modo di resuscitarti solo per poterti aprire la gola con i miei stessi denti.» Stiles sentì una lacrima scivolare lungo la sua guancia al ricordo di ciò che era avvenuto esattamente due anni prima. Ricordò che, nonostante il dolore che provava, non si era mai sentito così felice come in quel momento quando Derek gli disse che lo amava.
«Ma… Sei tu Cappuccetto Rosso?» Derek guardò Stiles con occhioni indecifrabili. Il ragazzo non capì se qualcosa dentro di Derek stava cominciando a cambiare e il bambino stesse iniziando a ricordare oppure la sua era solo gelosia nel sapere che c’era un Lupo Buono da qualche parte che lo amava.
«Si, Derek. Cappuccetto Rosso sono io.» Disse Stiles accarezzando la guanciotta piena del bimbo.
«E… Lupo Buono?»
«Sei tu, Der. Sei tu Lupo Buono.» Con le lacrime agli occhi, Stiles si strinse forte al petto il piccolo Derek, singhiozzando quando ricordò del primo bacio che Derek gli diede mentre veniva caricato sull’ambulanza. Ricordava il suo Lupo Buono al suo risveglio, seduto su quella scomoda sediolina dell’ospedale con una mano sul suo braccio mentre gli portava via il dolore perché non riusciva proprio ad accettare che lui soffrisse, morfina o non morfina. Ricordava di come lo minacciò di non provarci mai più a fargli venire uno spavento del genere, non proprio ora che lo aveva trovato. Ricordò e pianse perché avrebbe fatto la stessa minaccia non appena Derek fosse ritornato il suo Derek.

 

* * *

 

Stiles non si era reso conto di essersi addormentato. Sentì solo due labbra calde e umide sulla sua pelle. Mugugnò infastidito, voleva dormire un altro po’. Sentì un piccolo sbuffo e quelle labbra che non demorsero, cominciando a lasciare baci più umidi. Probabilmente stava sognando, o Derek quella sera era ancora più in vena di coccole del solito. Cercò di muoversi per accucciarsi meglio e sfuggire a quella tortura che voleva allontanarlo dal suo meritato sonnellino, ma qualcosa, due braccia probabilmente, lo tenevano fermo e immobile. Una piccola porzione del suo cervello registrò che quelle braccia dovevano essere troppo forti per essere quelle di un bambino di quattro anni, lupo o non lupo, ma decise comunque di zittire quella vocina e continuò a dormire.
Ma quelle labbra decisamente non demorsero, anzi andarono a pizzicare quel preciso punto proprio dietro l'orecchio che rendeva sensibile Stiles… e c'era solo una persona al mondo che lo sapeva.
«Derek!» Stiles si svegliò di scatto e andò a sbattere contro una montagna di muscoli caldi… muscoli caldi e tonici che gli erano mancati così tanto.
«Era ora che ti svegliassi.» Stiles non riusciva a crederci. Dopo due settimane che vedeva un visetto paffuto, con una pelle liscia e due occhioni brillanti, finalmente si rispecchiava in quel verde sottobosco, meno limpido ma a suo parere più bello, finalmente poteva sentire di nuovo il pizzicore della barba di Derek sotto le sue mani, finalmente poteva vedere…
«Sei nudo!» Stiles arrossì nel vedere Derek nudo come madre natura lo aveva fatto sul divano di casa sua, con suo padre che poteva rientrare da lavoro da un momento all’altro, non aveva idea di quanto avesse dormito.
«Ottima osservazione Sherlock! Allora qualcosa la stai studiando lì a Washington!»
La reazione che Derek finalmente si aspettava da Stiles arrivò. Il ragazzino gli si gettò addosso, stringendogli forte le braccia al collo e il mannaro poté sentire delle lacrime bagnargli il collo.
«Oddio sei tornato! Oddio!»
«Scusa se ti ho fatto stare in pensiero.» Stiles si staccò rapidamente dal corpo di Derek fissandolo con occhi sbalordito: Derek Hale non chiedeva mai scusa.
«Ricordo tutto Stiles, ricordo ogni cosa. Ricordo soprattutto che oggi è il nostro secondo anniversario e che ti ho fatto piangere quando invece avrei dovuto passarlo ad amarti ogni secondo e ogni...» Stiles poggiò le sue labbra su quelle di Derek, interrompendo nel modo più dolce possibile quell’anomalo sproloquio da parte del mannaro.
«Non riesco a crederci che tu sia di nuovo tu.» Stiles non riusciva a smettere di toccare il volto del mannaro, come se si volesse convincere che davvero quello che aveva davanti era il suo Derek.
«Preferivi il me bambino?» Stiles scosse con decisione il capo e Derek, anche se non lo avrebbe mai ammesso, sentì un grosso peso togliersi dal suo petto: perché la sua più grande paura era che Stiles potesse preferire quel Derek, così dolce e affettuoso, così solare e chiacchierone. Ma Stiles amava lui, così com’era, pregi e difetti.
«Credevo che il mio crollo emotivo finale ti avesse dato già una risposta a questa tua assurda domanda.» Nonostante la nudità del mannaro, e quindi la situazione decisamente piccante, Stiles si sedette in grembo al moro, stringendosi a lui con tutta la forza che aveva, perché in quel momento l’unica cosa di cui aveva veramente bisogno era di stringere Derek a sé ed essere stretto a sua volta da lui.
«Carina la storia, soprattutto la parte del Lupo Tontolone.» Derek guardò gli occhi di Stiles. Ricordava che il lui bambino li trovava belli, ma quello era sminuirli, perché gli occhi di Stiles non erano semplicemente belli, erano pennellate di colore fatte da un artista talmente bravo da essere stato in grado di ricreare quella tonalità una sola volta nella vita; gli occhi di Stiles erano il tutto di Derek, perché erano così puri che poteva vedere l’anima del suo ragazzo specchiarsi direttamente in essi.
«Derek...» Mormorò il più piccolo guardando anche lui gli occhi di Derek e perdendosi in essi. «… voglio un figlio.»
Il mannaro doveva ammettere che quella richiesta non lo colse così tanto alla sprovvista. Aveva sperimentato in prima persona come Stiles fosse praticamente perfetto come padre. Aveva visto i suoi occhi brillare ogni volta che gli faceva il bagnetto o lo imboccava quando lui faceva qualche capriccio perché non voleva mangiare le verdure. Stiles sarebbe stato un padre perfetto.
«Non ti sembra di correre un po’ troppo?» Chiese e non si ritenne nemmeno sorpreso quando vide Stiles scuotere il capo con veemenza.
«Voglio un figlio Der e lo voglio al più presto. Non dico domani, devo ovviamente finire il college, ma voglio un figlio e lo voglio con te.»
«Bhe dai, il fatto che tu voglia almeno aspettare la fine del college mi rassicura.» Mormorò Derek perché non avrebbe mai permesso, nemmeno al loro bambino, di impedire a Stiles di realizzare il suo sogno di diventare agente dell’FBI.
«E voglio che sia un lupo.» Ecco… quello Derek proprio non se lo aspettava.
«Stiles, ragiona. Un lupo può essere pericoloso se tu sei umano. Io ero sotto incantesimo, il mio lupo è rimasto cosciente, per questo ricordo tutto, il lupo aveva il controllo, ma un bambino piccolo...» Di nuovo lo sproloquio di Derek venne interrotto dalle morbide labbra del compagno.
«Ma ci sarai anche tu, Der. Ci sarai tu ad insegnargli come controllarsi e come dominare il proprio lupo.»
«Stiles, potrebbe essere pericoloso.»
«No, non lo sarà. Sarà perfetto. Tu sarai un padre perfetto.» A Derek venne quasi da piangere, perché di nuovo Stiles aveva centrato appieno il problema: la sua paura di non essere all’altezza del titolo di padre. Lui non si vedeva per niente come padre, aveva visto quanto Stiles sembrava essere nato appositamente per diventarlo, ma lui? Lui era tutto ringhi, tutto minacce di morte. Non sapeva nemmeno da che parte si cominciava. Ma già il solo pensiero che Stiles lo ritenesse all’altezza gli scaldò il petto. Con Stiles accanto a sé lui si sentiva il lupo mannaro più potente di tutti.
«Però vorrei che assomigliasse anche a te, se usiamo solo il mio seme mannaro, prenderà solo da me, e io voglio un mini Stiles come figlio.»
La luce che quelle parole accesero negli occhi di Stiles era impareggiabile. Derek non aveva mai visto nulla di più bello.
«Bhe, hai sempre una sorella utero munita a cui possiamo chiedere.» Esclamò Stiles strizzando l’occhiolino al compagno.
«Cora? E tu pensi che Cora accetterà mai nove mesi di voglie e di nausee solo per darci un figlio?»
«Oh io credo di si. So essere molto persuasivo.» Stiles non fece nemmeno in tempo a finire la frase che Derek lo capovolse stendendolo sul divano e sovrastandolo in tutta la sua divina nudità.
«Non ci provare nemmeno Stiles, tu sei solo mio.» Derek fece brillare gli occhi di azzurro ghiaccio e quella sua reazione fece sorridere Stiles ancora di più. Quanto gli era mancato il suo lupo gelosone!
«Awwww! Ma quanto siamo gelosoni!» Esclamò allacciando le braccia al collo del mannaro per spingerlo verso il basso, in modo che il suo corpo aderisse perfettamente al proprio.
Si stavano per baciare, e probabilmente per iniziare a girare un filmino porno nel salone di casa Stilinski, quando lo Sceriffo entrò in tutta tranquillità.
«Stiles, Derek! Sono a casa! Ho portato le pizz… Che cazzo sta succedendo qui?» I due giovani sentirono un forte tonfo e quando Derek si girò vide tre cartoni delle pizze a terra e uno Sceriffo, con occhi sgranati e tutto rosso di imbarazzo, con la mano al cuore.
«Papà!» La voce di Stiles era decisamente di una tonalità più acuta del normale. Il ragazzo cercò di nascondere le grazie di Derek con un cuscino, ma il mannaro che continuava a scivolargli addosso, di certo non aiutava la situazione.
«Derek, sono grato di avere di nuovo un genero delle giuste dimensioni, ma io su quel cuscino...» Noah indicò il cuscino che Stiles era riuscito finalmente a posizionare sull’inguine di Derek. «… non ci poggeró mai più la faccia.»
Sia Stiles che Derek arrossirono fino alla punta delle orecchie.
«Sceriffo, mi creda, non è come pensa. Mi sono ritrasformato ed ero nudo e...»
«Non voglio sapere niente. Ora riprendo queste pizze un po’ martoriate e vado in cucina, vi do dieci minuti per presentarvi in cucina, vestiti, e mangiare sennò me le pappo tutte io.» Dette quelle parole e con una strizzatina d’occhi, lo Sceriffo riprese i cartoni delle pizze caduti a terra e andò in cucina.
Stiles e Derek si guardarono negli occhi prima di scoppiare a ridere e andare poi in camera di Stiles per far vestire Derek.



 

Cinque anni dopo…

 

«… e vissero per sempre felici e contenti.» Stiles terminò la storia ma i gemellini erano già profondamente addormentati nei loro lettini.
«Dormono?» Derek arrivò alle sue spalle, la canotta ancora sporca di pappetta dove Talia gliel’aveva praticamente sputata addosso, anzi poteva giurare di averne anche un po’ tra i capelli.
«Si, chissà perché la storia di come Lupo Buono sia diventato cucciolo e sia tornato adulto solo per compiacere il suo Cappuccetto Rosso li fa sempre crollare.» Disse Stiles mentre usciva dalla cameretta dei figli e chiudeva la porta: il bello di avere un marito mannaro era che non avevi bisogno di un baby-monitor!
«Stiles, te l’ho già detto mille volte! Non sono tornato adulto per il tuo crollo emotivo, semplicemente l’effetto dell’incantesimo era esaurito.» I due uomini si diressero al piano inferiore della villa e Stiles ringraziò che Derek avesse già pulito il disastro che Talia e Dylan avevano fatto durante la pappa.
«Shh, lasciami un po’ di licenza poetica, lupo brontolone.» Derek alzò gli occhi al cielo ed afferrò Stiles per la vita e se lo strinse a sé.
«Sono felice.» Disse semplicemente e per Stiles quello fu il ti amo più bello che Derek gli avesse mai detto.
«Anche io.»










Quattro chiacchiere al "Drago Verde"
Eccomi qui gente, vi ho preparato una bella storiella, leggera leggera, da leggere comodamente sotto l'ombrellone ;)
Che ve ne pare? Bhe spero proprio che vi piaccia, io sicuramente mi sono divertita un mondo a scriverla.
Lo so che dovrei aggiornare DFWYB e giuro che lo farò, ma mi ha colto l'ispirazione per due storie e BOOM se non me le toglievo dalla testa non riuscivo a concentrarmi su nient'altro, lo so so fatta male ma........... I WAS BORN THIS WAY ahahah Una di quelle due storie è andata, a brevino dovrebbe arrivare anche l'altra ;)
Tra l'altro devo ringraziare la mia nuova musa ispiratrice Mailyk con cui abbiamo guardato insieme buona parte di Teen Wolf e l'ho iniziata alla Sterek perché dai, non si può non guardare Teen Wolf e non shippare quei due. E questa storia è nata proprio mentre stavamo guardando la prima puntata della quarta stagione. TI ricordi cangurotto? Lo Sceriffo si ritrova un Derek adolescente davanti agli occhi e io urlo:"Oddio mi si è ristretto il genero!" e poi ci siamo guardate scoppiando a ridere, perché si, tu avevi capito che la mia testolina aveva già partorito una folle idea ahahahha bhe la folle idea è proprio questa e spero ti sia piaciuta ahahhah
Ringrazio poi la mia manager, Berta1234. Dici che questo allevia il dolore delle qualifiche di ieri e di tutte le critiche che stanno piovendo sul povero Seb? Grazie di tutto e di darmi una spalla su cui piangere mentre questo mondiale va una merda, che dire dobbiamo solo sperare nell'anno prossimo :'( so 12 anni che diciamo questo, ma mai mollare!
Ringrazio anche la mia fenomenale beta, davvero stavolta ti sei superata. Ieri sera ti ho consegnato la storia, ben 33 pagine e tu le hai corrette in pochissimo tempo permettendomi stamattina già di pubblicare! Sei stata super e ti meriti una standin ovation
Ringrazio ovviamente tutti coloro che decideranno di leggere questa storiella e che magari vorranno anche lasciare un commentino per farmi sapere che ne pensano. Ne sono stranamente soddisfatta e per i lettori che mi conoscono sanno che questa cosa capita di rado, ma moooooooooooolto di rado.
Ringrazio tutti gli Sterek Shipper che non hanno abbandonato il fandom e che continueranno a popolarlo anche adesso che la serie tv è finita da un bel po' di tempo, grazie sempre per esserci perché se non ci foste voi a leggere, queste storie sarebbero solo un insieme di parole senza senso.
Grazie mille a tutti e buone vacanze...... per chi può!


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