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Autore: gukkie_bts    04/08/2019    0 recensioni
Iɴ ᴄᴜɪ ᴜɴᴀ ʀᴀɢᴀᴢᴢᴀ ɴᴏɴ ʀɪᴇsᴄᴇ ᴀ ғᴀʀᴇ ᴍᴇɴᴏ ᴅɪ ɪɴᴠɪᴅɪᴀʀᴇ ᴜɴᴏ ᴅᴇɪ ʙᴀʟʟᴇʀɪɴɪ ᴘɪᴜ̀ ᴘʀᴏᴍᴇᴛᴛᴇɴᴛɪ ᴅᴇʟʟᴀ sᴜᴀ sᴛᴇssᴀ ᴀᴄᴄᴀᴅᴇᴍɪᴀ.
Uɴᴀ sᴛᴏʀɪᴀ sᴜʟʟᴇ ɴᴏᴛᴇ ᴅɪ Tᴄʜᴀɪᴋᴏᴠsᴋʏ ᴇ ᴅɪ "Bʟᴀᴄᴋ Oʀ Wʜɪᴛᴇ"
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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«Sei dimagrita ancora?» 

 

Quella domanda fece sospirare la mora, la quale decise di evitare un contatto visivo con il giovane dai capelli castani seduto sullo sgabello e con cui ella aveva appena conversato, per perseguire tale intento si allontanò dalla sua visuale e si sedette alle sue spalle, sul divano color lavanda. Nila osservò il soffitto del bilocale con aria annoiata, scegliendo la strada del silenzio, dando attraverso quest'ultimo la risposta alla domanda insidiosa che gli aveva posto il castano. Ella non aveva intenzione di aprirsi a Taehyung completamente, anche se si conoscevano ormai da due anni ed entrambi si erano adattati alle rispettive consuetudini. Potevano pure essere due anime tormentate che si consolavano a vicenda ma ciò non avrebbe indotto la mora a rivelare i suoi segreti più marci al castano, e la stessa cosa valeva per lui; peccato che Taehyung fosse curioso di natura. 

 

«Sei ancora bella» La rassicurazione uscì dalle labbra di Taehyung in modo spontaneo, proprio mentre la mora stava osservando i suoi piedi privi di calzature e rovinati da anni di danza. Lei andava fiera di ogni vescica, di ogni unghia rotta e delle fratture che aveva subito poiché erano segno materiale della sua devozione per la danza. La sua unica ragione di vita. «Non sarei qui, su questo divano, se fosse stato il contrario» Mormorò la mora senza mai allontanare lo sguardo dal soffitto, sentì una risata genuina uscire dalle labbra del giovane e se ne compiacque; Nila si riteneva l'unica persona al mondo in grado di far ridacchiare in quel modo Kim Taehyung. 

 

«Siamo belli fuori ma orribili dentro» In quelle parole Nila percepì amarezza ma non disse nulla. Aveva ragione Taehyung. La bellezza esteriore era il loro involucro, dietro di essa si nascondeva solamente del lerciume. L'aspetto per lei era sempre stata un'arma ma contemporaneamente una maschera, che talvolta avrebbe voluto gettare via. Era impossibile ormai dato che faceva fatica a scindere falsità da verità. «Non ci meritiamo questo aspetto» Nila finalmente si voltò ed incontrò lo sguardo di Taehyung. La mora avrebbe volentieri passato i suoi giorni ad osservare gli occhi del castano, parevano nascondere così tanti segreti e l'affascinavano sempre di più, erano quegli occhi che l'avevano legata irrimediabilmente a lui ed ovviamente la loro incapacità di amare qualcosa che non fosse il loro ikigai. Per Taehyung esisteva solo l'arte e per Nila valeva lo stesso discorso ma con la danza. Erano così simili, così corrosi dalle loro esistenze da aver trovato sollievo grazie alla presenza dell'altro, un altro altrettanto tormentato. «C'è un motivo se siamo nati così, solo che non lo conosciamo» 

 

«Preferisco non saperlo» Taehyung sollevò l'angolo delle labbra nel sentire tale frase, si voltò completamenteo verso la ragazza. La quale aveva iniziato a fissare i suoi piedi con uno sguardo concentrato. «Forse hai ragione, alcune cose dovrebbero rimanere misteri» Nila annuì con il capo. Avere conversazioni di quel genere, sul senso delle loro esistenze, era qualcosa che accadeva normalmente tra di loro e Nila era grata di poter esporre i suoi dubbi a Taehyung senza venire giudicata. Ovviamente parlavano anche di altro: di musica classica per esempio, di danza e di arte. Inizialmente la loro relazione era nata come qualcosa di prettamente fisico poi si era evoluta in questa cosa, a cui non sapevano dare nome. Probabilmente era una sorta di amicizia, anche se Nila non l'avrebbe definita così. 

 

«Devo tornare in accademia. Ci vediamo sabato prossimo?» Era sempre lei a chiedere conferma, sebbene non ci fosse motivo di farlo poiché era sempre un sì. «Sarà una settimana noiosa senza di te» Quella frase non era estranea, Taehyung la diceva sempre ed era diventata una routine, lei gli rispondeva con un sorriso narcisistico oppure con una risatina. Sapeva che Taehyung scherzasse ma a lei piaceva pensare che ci fosse un fondo di verità. Per puro egoismo ovviamente. «Ma se ti diverti anche con altre» Gli rispose lei questa volta, ricordando il succhiotto che aveva visto il giorno prima sulla coscia di Taehyung. Non era gelosa, solo che lei voleva avere il primato sul castano. «Non fare la capricciosa, sai benissimo di essere un eccezione» 

 

«Mi piace sentirtelo dire» Ed era vero. Le piaceva sapere di essere diversa. Con la danza si sentiva sempre comparata e nessuno la valutava mai per la sua unicità. «Sarò la tua eccezione per sempre» Gli ricordava sempre Nila prima di prendere il suo zainetto ed uscire da quel bilocale di Hongdae. Taehyung era un'artista, anche se studiava grafica alla Korea University ed il modo in cui si erano incontrati era particolare, proprio come il loro rapporto. Solo con il castano si sentiva libera di fare qualsiasi cosa, egli la rendeva una fragile farfalla con le sue pennellate e le sue parole ricche di significati. Nila sperava che il loro rapporto sarebbe rimasto lo stesso, senza alcun cambiamento. 

 

 

«Ti pare un plié*? Cosa diamine era quella cosa? Non sai nemmeno un elemento base del balletto ora!?» 

 

Nila osservò una delle sue compagne di corso venire pesantemente ripresa dalla loro insegnante. Era qualcosa all'ordine del giorno ciò, innumerevoli ballerine erano sottoposte al giudizio della maestra Kim - ex ballerina del New York City Ballet - e l'unica che si salvava dai rimproveri era sempre Nila, la quale riceveva correzioni ma mai critiche pesanti dalla donna; e tutti sapevano il motivo. Inutile dire che tale situazione aveva creato una notevole tensione tra lei e le sue compagne, sia del corso di balletto che quello di danza contemporanea. Nila, detto con molto orgoglio, si definiva una delle migliori lì dentro. Nessuna era in grado di ballare come lei, con la stessa tecnica ed eleganza. 

 

«Basta. La lezione finisce qui, sparite» Molte dicevano che la donna fosse dura nei loro confronti, la calunniavano alle spalle ma Nila la considerava una delle migliori insegnanti dell'accademia, aveva la durezza adatta ed aveva un bagaglio di esperienze che Nila invidiava. La osservò sbuffare, molte delle sue compagne fuggirono via con sguardo basso ma la mora rimase, venendo ovviamente notata dalla sua insegnante. «Hai bisogno di qualcosa Nila-ah?» Nila non si sorprese del fatto che la donna ricordasse il suo nome, la mora si alzò e si dileguò, dopo aver scosso la testa. Non c'era bisogno di entrare nelle grazie della maestra per ottenere un posto in qualche compagnia. 

 

Fortunatamente trovò lo spogliatoio quasi vuoto, non appena si spogliò notò gli sguardi delle sue compagnie sui segni rossi che le macchiavano la pelle candida. Taehyung si era sbizzarrito purtroppo. «Nila-nim* il tuo ragazzo è un violento?» Disse scherzosamente una delle sue compagne, evidentemente era quella più coraggiosa dato che aveva palesato in quel modo scherzoso i suoi pensieri a lei; che era considerata da tutti inavvicinabile. «Non è il mio ragazzo, comunque sì, è un violento» Disse ella maliziosamente, facendo arrossire l'impicciona. Le altre ragazze la fissarono un po' sconvolte forse perché presero alla lettera le sue parole o per il semplice fatto che stesse parlando  della sua vita privata senza provare disagio, infatti aveva affermato in modo per nulla velato di avere una relazione aperta. A Nila non importava. Taehyung non era un violento ovvio, però non la trattava nemmeno come una principessa e lei ne era grata. Con nonchalance prese la sua borsa ed uscì. 

 

La Korea Art Academy era situata nella zona sud di Gangnam, era piuttosto grande come complesso anche perché non comprendeva solo corsi di danza ma anche di canto e di produzione musicale. Per entrarvi vi era un test d'ingresso che si svolgeva a settembre, era un'accademia e quindi particolarmente costosa, ma vigeva la meritocrazia perciò chi non aveva le risorse finanziarie adatte riceveva una borsa di studio. Non vi erano discriminazioni, eccetto quelle riguardanti le doti artistiche e la competitività era alle stelle: tutti cercavano di emergere, anche prevaricando gli altri. La KAA era una giungla e lottare continuamente era estenuante persino per lei, che era una - se non la - migliore lì dentro. In verità c'era una persona che rappresentava la sua più grande minaccia per il successo. 

 

«Jiminie!» La mora alzò lo sguardo da terra verso la voce che aveva appena chiamato quel nome, Nila vide correre Jung Hoseok - suo sunbae ed eccellente ballerino hip hop - verso la ragione per cui ella doveva sempre rimanere in guardia: Park Jimin. Nila osservò il biondo, visivamente stanco e sudato, venire travolto da un abbraccio affettuoso da Hoseok, dando spettacolo. Lei non sopportava i modi di Hoseok, era decisamente appiccicoso per i suoi gusti. «Che seccatura» Mormorò Nila mentre sorpassava quei due. Secondo lei fare tali sceneggiate era tutto un modo per essere ancora più popolari nella KAA, cosa di cui non avevano bisogno dal momento che erano già noti per il loro talento. 

 

«Che hai detto?» Il tono irritato del biondo alle sue spalle la fece voltare, non si aspettava decisamente che l'avesse sentita poiché aveva sussurrato quelle parole. Era la prima volta che Park Jimin le rivolgeva parola, nonostante tutti gli studenti sapessero che tra di loro vi era una tensione palpabile, era noto a tutti il modo in cui lei disprezzava Jimin ed era stato proprio ciò a dare la conferma che Jimin fosse un ballerino virtuoso. «Ho detto che è una seccatura assistere tali teatrini ogni santissima volta, penso che potrei essere ricoverata per diabete» Le parole scivolarono lungo la sua lingua con una facilità sorprendente, Nila non aveva timore dello sguardo furente che gli stava rivolgendo Jimin. Il biondo aveva la mascella serrata e gli occhi fissi su di lei. «Puoi anche ignorarci sai? Oppure ti dispiace il fatto che ti rubi la scena Kang Nila?» 

 

Con quelle parole Nila ebbe la conferma che Park Jimin fosse consapevole del fatto che lei parlasse male di lui quando le si presentava l'occasione. Jimin stava cercando di umiliarla davanti al resto degli studenti intorno a loro. Sul volto della mora si formò un sorriso beffardo, incrociò le braccia sotto il seno. Era risaputo che lei era inavvicinabile ma nessuno sapeva il motivo, eccetto tutti coloro che avevano avuto la sfortuna di diventare il suo obiettivo. 

 

«Goditi il tuo momento di splendore, dato che sei solo una comparsa» Disse Nila con tono cadenzato, senza far trasparire l'irritazione che provava. Le parole di Jimin l'avevano colpita perché in fondo lei aveva seriamente paura che quel ragazzo le rubasse la scena, gli applausi ed i complimenti. La mora non diede modo a Jimin di rispondere alla sua affermazione poiché gli voltò le spalle, sotto gli sguardi curiosi ed avidi di gossip degli altri allievi dell'accademia, se ne andò via con eleganza nonostante nel suo sguardo vi fosse solo rabbia. 


Lei era la migliore e quel ragazzo di provincia sarebbe rimasto per sempre la sua ombra. Era un suo sunbae ma ciò non significava che dovesse prendersi meriti non suoi. Avrebbe distrutto Park Jimin, come aveva fatto con tutti i suoi potenziali rivali, dalle elementari fino alla KAA.
   
 
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