Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: lmpaoli94    04/08/2019    1 recensioni
Rickon Stark e Myrcella Baratheon si conobbero in una notte fredda nel maestoso castello di Saint Michel Mount dove la povera ragazza tenta di fuggire da alcuni perseguitori di suo fratello Joffrey.
Rimasta sola e senza una casa, Rickon Stark (che alloggia nel castello estivo lontano dalla sua famiglia) accetta di ospitarla.
I giovani rampolli delle due casate si conoscono reciprocamente promettendosi amicizia eterna e fedeltà.
Ma più il tempo passava e più i due ragazzi si sentivano sempre più uniti fra loro…
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Davos Seaworth, Joffrey Baratheon, Myrcella Baratheon, Rickon Stark, Robin Arryn
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Appena giunti ad Approdo del Re, Rickon e Davos giusero fino al Palazzo Reale per parlare immediatamente con Myrcella Baratheon.
< Voi chi siete? > domandò una guardia ai due viaggiatori.
< Sono Rickon Stark, figlio di Eddard Stark e Cathlyn Tully. Questo è il mio fidato consigliere Davos. Dovremmo parlare immediatamente con Myrcella Baratheon o con suo padre. >
< E chi mi dice che tu sia veramente un membro della casata degli Stark? >
< Non lo vedi il nostro stemma? >
< Potresti averla rubata… Molti ragazzini della tua età rubano oggetti di casate potenti per spacciarsi come uno di loro o rivenderli per fare soldi. >
< Vi dico che sono il vero Rickon Stark! Come posso mostrarvelo? >
< Magari combattendo contro di noi > fece l’altra guardia < Ho sentito che gli Stark sono degli ottimi guerrieri. E se tu sei uno di loro, non puoi essere da meno. >
< Noi non siamo venuti qui per combattere. Dobbiamo trovare Myrcella Baratheon > fece insistentemente Davos.
< Trovarla? Per fare cosa? >
< Questi non sono affari vostri. Fateci passare, altrimenti… >
< Osi metterti contro di noi? Allora fatti sotto! >
Sentendosi minacciato, Rickon sfoderò la spada aggredendo le due guardie.
Ma l’intervento di Re Robert Baratheon in persona evitò che potesse succedere il peggio.
< Che cosa sta succedendo qui?! > gridò l’uomo frapponendosi tra le sue guardie e il giovane ragazzo.
< Vostra maestà, questo ragazzo voleva passare nel vostro castello senza il nostro permesso. >
< Avevo bisogno di parlare con il Re in persona. Voi sapete dove posso trovarlo? >
< Rickon? >
< Che cosa c’è, Davos? >
< Ce l’hai davanti il nostro Re. >
Fissandolo con sguardo rammaricato, Rickon Stark rinfoderò la spada chiedendo subito scusa.
< Non devi chiedermi scusa, Ragazzo > replicò Re Robert con tono pacato < Mi piace la tua grinta. Hai rischiato di farti uccidere da due delle mie guardie migliori. I miei complimenti. >
< Allora sarebbe stata una sfida molto interessante > rispose Rickon sorridente.
< Sì… Per noi > mormorarono le guardie.
< Non vi conviene fare troppo gli spiritosi. >
< Perché? Hai ancora intenzione di metterti contro di noi? >
< Ora che c’è il nostro Re, no. >
< Hai forse paura? >
< Smettetela voi due. >
< Scusateci, maestà. >
< Adesso potete pure andare. Penserà io al ragazzino e al suo consigliere. >
< Come volete voi, maestà. >
Appena Robert si ritrovò con il ragazzo e il suo consigliere, li scortò dritti nel castello.
< Rickon Stark, che cosa ti porta nella mia dimora? >
< Devo salvare vostra figlia dalle angherie di suo fratello Joffrey e da quel viscido di mio cugino Robin Arryn. >
< Robin Arryn è tuo cugino? Non l’avrei mai detto. >
< Sì. Mia zia, ovvero la sorella di mia madre Cathlyn Tully, è sua madre. >
< Spero che tu sia molto più sano di mente che di lui. >
< Assolutamente sì. >
< E sentiamo, perché avresti dovuto salvare mia figlia da suo fratello Joffrey e da quel miserabile ragazzo? >
< Maestà, non saprei proprio da dove cominciare… Hanno osato fargli provare le pene dell’inferno a quella povera ragazza. Dovete credermi. >
< Ti credo, ragazzo mio. Infatti sono già a conoscenza di cosa gli hanno fatto. >
< Davvero? >
< Sono il Re dei Sette Regni. Ancora non riesco a capire come ho fatto a non rendermi conto di una cosa che avevo fin dall’inizio sotto il naso… Sono stato proprio uno stupido. >
< Maestà, voi non avete colpe… >
< Invece sì. Non sono riuscito a crescere il mio primogenito come un vero guerriero degno del mio cognome… E’ solo un viziato ragazzino che si diverte a stuprare sua sorella. È davvero disgustoso. >
< In questo momento spererei che lui e mio cugino abbiano avuto quello che si meritano. >
< Sta di fatto che è così. Tuo cugino a quest’ora è sul sentiero per ritornare nella valle. Ma Joffrey… deve ancora pagarla. >
< Maestà, mi fareste l’onore di pensarci da solo? >
< Che cosa vuoi fargli? Ucciderlo? >
< Sì. È quello che si merita > rispose Rickon senza mezzi termini.
< Mi dispiace ragazzo, ma non posso permettertelo. >
< Vostra maestà, so che è vostro figlio, ma ha osato abusare della mia amata Myrcella… >
< Mia amata Myrcella? E da quando in qua voi due… >
Rickon si pentì amaramente di aver confessato involontariamente l’amore per sua figlia al Re.
< Mi dispiace maestà, ma non avrei voluto che l’avreste scoperto così… >
< Sei venuto qui solo per lei, vero? Molto bene. >
Dopo essersi riunite nella sala del Trono di spada, Rickon rimase esterrefatto per la bellezza del trono.
< Toglie il fiato, vero? Adesso capisci perché le casate più importanti vorrebbero sederci sopra. >
< Ma non mio padre… >
< Già… Il tuo vecchio preferirebbe morire che stare là sopra. Chissà perché… Non lo capirò mai. >
< A lui basta solo il Nord. >
< E tu? Che cosa vorresti? >
< Ecco… io… >
< Lascia stare. Sei già fin troppo imbarazzato > rispose Re Robert sorridendogli.
< Avete ragione. >
< Comunque, tornando a noi, sei pronto per rivedere Myrcella? >
< Prontissimo, maestà. >
< Però prima farò entrare mio figlio Joffrey. Deve ancora chiedergli scusa. >
Una volta chiamato il suo primogenito, Rickon poté vedere che aveva delle profonde escoriazione sulla schiena.
< Ti è bastata la tortura, figliolo? >
< Ce n’era davvero bisogno? >
< Assolutamente. Così la prossima volta imparerai a comportarti come un viscido uomo senza onore. >
< L’onore è per i deboli, padre. >
Sentendo quelle parole, Re Robert gli mollò un sonoro schiaffo dinanzi a Rickon.
< Quindi secondo t io sarei un debole? Non mi pare proprio… Infatti quello che li sta prendendo sei proprio tu, Joffrey... Adesso chiederai scusa a tua sorella dinanzi al suo amato. Fate entrare mia figlia Myrcella. >
Una volta che la giovane di casa Baratheon entrò nella sala del trono, il cuore di Rickon mancò un battito.
Non aveva mai visto Myrcella così triste.
Ritornare nella capitale non aveva fatto altro che peggiorare il suo umore.
< Avvicinati figliola. >
Ma la giovane ragazza non si mosse, troppo timorosa di ritrovarsi dinanzi a suo fratello.
< Non ti preoccupare per tuo fratello Joffrey. Non ti potrà più far del male ora. Ha avuto quello che si merita. >
< Non ce n’era bisogno, padre. >
< Che cosa? Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Ha abusato di te! >
< Lo so. Ma toccava a me punirlo come si doveva. >
< E sentiamo, che cosa gli avresti fatto? >
Cercando di trovare tutto il coraggio necessario, Myrcella si avvicinò a lei ritrovandoselo faccia a faccia.
< Perché mi guardi? Ti faccio pena? >
< Sì, fratello… Ed è per questo che io ho pietà di te. >
Re Robert non poteva credere a quello che vedeva.
< Myrcella, sei davvero certa… >
< Io non sono rancorosa contro di lui, nemmeno se mi ha fatto del male… La rabbia e la cattiveria rovinano l’uomo. Ed io non voglio essere come lui. Mi capite, vero? >
< Certo che ti capisco, figliola > replicò Robert baciandogli la fronte dopo averla fatta rialzare da terra < Sei la persona più buona che io potessi mai conoscere. Ed è per questo che sono onorato per aver cresciuto una figlia così. >
< Vi ringrazio, padre. È bello ripagarvi così. >
< Portate via mio figlio da qui > ordinò Re Robert alle sue guardie.
< Adesso che cosa ne sarà di lui, padre? >
< Andrà dritto nell’esercito reale. Così imparerà ad essere un vero uomo e tu non lo rivedrai mai più per il resto della tua vita. >
< Ma padre… >
< Mi dispiace figliola, ma non posso accettare quello che ti ha fatto. È più forte di me. >
Comprendendo il timore di suo padre, Myrcella acconsentì alla sua richiesta.
< Non saremo mai una famiglia unita, vero? >
< Questo non lo so, Myrcella. Ma l’unica cosa che conta per me è la tua felicità… Una felicità che non è molto lontana da te. >
Girando lo sguardo, Myrcella poté vedere Rickon ancora emozionato per averla rivista.
< Rickon, sei giunto fin qui… >
< Adesso basta parlare, Myrcella. Mi sei mancata tantissimo. >
< Anche tu, Rickon. In questi giorni ho capito che non posso stare lontano da te. Nemmeno se volessi. >
< Quindi per te sono sempre un amico? >
< Certo che no. >
Prendendo il suo viso, Myrcella baciò Rickon Stark proprio dinanzi a suo padre, destandogli non poco imbarazzo.
< Perdonatemi, padre. Ma non riuscivo a trattenermi. >
< Non preoccuparti, Myrcella. Anche se sono un uomo burbero, comprendo i sentimenti come l’amore. >
< Vi ringrazio. Per tutto quanto. >
< Adesso che cosa farai? Immagino che il tuo futuro non sia qui ad Approdo del Re. >
< Io e Rickon passeremo i nostri giorni fino alla morte nel castello di Saint Michel Mount. Sempre che Rickon sia d’accordo. >
< Non desidero altro, amore mio. >
< Quindi hai deciso di non venirmi mai più a trovare? >
< Certo che no. Giungerò molto spesso nella capitale per venire a trovare il mio Re preferito. >
< Ecco, così va meglio > replicò l’uomo prima di abbracciare mia figlia < Che Dio possa benedire la vostra unione fino alla fine dei giorni. >
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94