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Autore: Erica K Lovett    04/08/2019    0 recensioni
La città é affollata, veloce, ordinata, i lavoratori austeri e seri sembrano non essersi accorti di uno strano omicidio accaduto proprio sotto al loro naso, ma qualcuno è al corrente di tutto e sembra non avere via di scampo.
Questa storia si basa su un sogno.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storie di mezzanotte- L'incredibile me

Nota dell'autrice: Le storie di mezzanotte sono una nuova serie che vorrei introdurre sulla mia pagina, si basano sui miei sogni e non sono necessariamente horror. Solo molto strane. Seconda caratteristica di questi componimenti é il fatto di rimanere molto fedele agli avvenimenti del sogno, mettendo in secondo piano il filo logico di una storia vera e propria, dunque alcune cose non verranno spiegate nei dettagli o risulteranno sconnesse proprio perchè provenienti da un sogno.


Era uno strano posto la mia enorme, affollata città, e fu proprio in mezzo a quella massa in movimento di persone che lo vidi.
Un vecchio pescatore giapponese se ne stava seduto in penombra sopra ad un legnoso scalino.
Le dita grinzose si muovevano velocemente insieme a due sottili spilloni, mentre il filo, quasi impercettibile, si tramutava in un delicato vestitino di lana. Quell'uomo sembrava averne passate tante, ma il sorriso sul suo volto dava l'impressione che fosse felice, o per lo meno che la vita gli avesse concesso una serena vecchiaia.
Improvvisamente, proprio accanto a lui, si materializzò un essere che non saprei proprio come definire...un mostro...il suo intero corpo era ricoperto di fanghiglia grigiastra, completamente nudo e privo di sesso, un essere immondo, qualcosa che di umano non aveva più nulla.
La creatura si avvicinò al vecchio e gli divorò il capo, lasciando il corpo ancora tremante a terra, riverso in una pozza di sangue.
Guardai meglio, pensando di essere preda di un'allucinazione, il mostro era scomparso senza lasciare tracce, così come il corpo del pescatore.
Sentii un vuoto intorno a me, in mezzo a quel traffico di persone...come se mi trovassi sola, completamente sola in una stanza vuota e silenziosa, mi estraniai dalla realtà per qualche secondo e ancora in preda al terrore cercai di dimenticare l'accaduto.
-Mi scusi, signorina?- mi voltai, ancora spaventata e incosciente.
Le assurdità non erano ancora terminate, un piccolo spiritello fluttuante mi sorrise dolcemente.
Era completamente evanescente, senza una forma, incolore ed impercettibile al tatto.
Mi guardai attorno per capire se qualcun altro lo avesse notato, ma pareva proprio che fossi l'unica
-Non preoccuparti, nessun altro può vedermi. Mi presento: io sono il tuo ego, molto piacere- l'esserino mi strinse energicamente la mano, era piuttosto forte per essere solamente uno spiritello
-Cara, io non sono uno spirito, lo sanno tutti che gli spiriti non esistono. L'ego è qualcosa che tutti hanno anche se non si vede-
-Ma come..?-
-Sì, posso leggere i tuoi pensieri- era parecchio strano concepire il proprio ego come una persona a sè stante.
-Bando alle presentazioni, vorrei sottoporti ad un semplicissimo test, una cosina facile facile- lo scrutai timorosa, questa cosa mi puzzava di trappola -Coraggio, non hai nulla da perdere!
- -D'accordo. In cosa consiste questo test?-
-Solo 25 domande e nulla di più- Non ero molto sicura di quello che stavo facendo
-Prima domanda: sei una affetuosa moglie di famiglia e hai bisogno di soldi, ma sai che tuo marito è molto tirchio, come te li procuri?-
-Che sciocchezze, glie li chiedo!- lo spiritello rimase basito
-Sei davvero certa che questa sia la tua risposta definitiva?- annuii sicura
-Oh...questo non lo avevo davvero previsto...va bene- l'evanescenza dello spirito diminuì, la sua carnagione sembrò colorirsi di un tenue rosa candido. Alla quinta domanda un leggero languorino colse il mio stomaco e questo non sfuggì al mio ego.
-D'accordo, forse è meglio fare una pausa, ma avrei un compito da assegnarti, potresti...scrivere una relazione su queste domande?-
-Una relazione? A che servirebbe?- lo spiritello evitò il mio sguardo per non rispondere
-Sono io che faccio le domande qui!- scomparve improvvisamente così come era apparso.
-Fantastico, che giornata stupenda, vedo un uomo morire e poi scompare e poi il mio ego viene a farmi visita per un "facilissimo test"- comprai al volo un panino e lo divorai, riflettendo su un'altra cosa persino più triste
-...e odio ammetterlo ma il mio ego è la persona più paracula che io conosca, in mezzo ad una città piena di volti è quella in cui mi riconosco- lo spirito riapparve davanti ai miei occhi in mezzo a quel mare di lavoratori austeri e veloci
-Davvero pensi che io sia paraculo?- arrossii leggermente
-Scusa, ma con questo casino sono riuscita a raggiungere a mala pena un chiosco per prendere da mangiare-
-Non importa e sai perchè? Ricordi quel pescatore?- il sangue si gelò nelle mie vene
-Era una persona orribile, il suo ego lo ha divorato e di lui non è rimasta più alcuna traccia, ma tu...non hai bisogno di altre domande...- una luce accecante pervase l'esserino e lo spirito si trasformò in un essere umano, alto e dai capelli color ebano
-Questo test era solo per dimostrare la tua bontà d'animo e tu lo hai superato- appoggiò le mani sulle mie braccia e mi baciò dolcemente.
-Molto piacere, io sono Samuel-
FINE
   
 
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