Mela 

Erano passati pochi giorni dalla non-apocalisse e Aziraphale e Crowely condividevano un piccolo appartamento fra la vecchia libreria di Aziraphale e la vecchia abitazione che il demone non aveva ancora venduto.
In questo nuovo appartamento c'erano le piante di Crowely, non più spaventate dal loro padrone ma, anzi, ringiovanite e rese forti dalla presenza dell'angelo, e un sacco di libri e scatoloni che dovevano essere ancora aperti perché erano troppo pigri per farlo.
Crowely si stava truccando. Si stava mettendo il rossetto guardandosi meticolosamente nello specchio della camera da letto, quando sentì una voce melodiosa provenire da qualche parte nell'appartamento.
“Cucù. Sono a casa. Anzi, siamo a casa” salutò Aziraphale con un sorrisetto, spingendosi dentro la camera da letto.
Crowely si alzò d'istinto e sbiancò quando vide il gatto, che fissò a sua volta il demone con uno sguardo saccente. Il demone imprecò e l'angelo ridacchiò, arrivandogli di fronte con la palla di pelo in braccio.
“Ho pensato di adottare un gatto: erano gli animali preferiti di Freddie [1]. E poi sono carini. E non sono nient'affatto scemi, anzi, sono parecchio intelligenti ” cinguettò Aziraphale, alzandosi sulle punte dei piedi per baciare il demone sulle labbra.
“Uhm... Le tue labbra sanno di mela” sghignazzò poi, accarezzandosi il labbro inferiore con la punta della lingua e posando a terra il gatto, che subito prese a strusciarsi contro le gambe dell'angelo.
“Buono. Come il frutto proibito. Potremmo chiamare così il nostro nuovo coinquilino: Mela.” Gli occhi di Aziraphale luccicarono di malizia.
Per Crowely quello fu la goccia che fece traboccare il vaso: con una mano sbatté Aziraphale contro la sedia dove prima era seduto, per poi impossessarsi delle sue labbra. Quando ebbe finito di divoralo si allontanò da lui e lo guardò con respiro affannoso. “Mi tenti, stupido angelo. Va bene: Mela potrà stare con noi solo se farà il bravo” e tentò di usare su di esso lo sguardo che aveva fatto impazzire le povere piante, ma evidentemente senza riuscirci perché il gatto lo fissò con uno sguardo quasi divertito.
“Stupida cosa pelosa” sbuffò Crowely, facendo ridere Aziraphale dalla sedia dove si era seduto a giocare con il rossetto alla mela che si stava mettendo il compagno.

[1] ovviamente si tratta di Freddie Mercury. 

Note (+ ringraziamenti). 
396 parole. Ci ho messo pochissimo a buttare giù queste righe. Spero che Mela vi piaccia, è una cosa innoqua e che vi faccia sorridere. 
Ho preso ispirazione da un altra fanfic (l'autrice mi ha detto che potevo pubblicare la storia), alias da questa fanfic  andatevela a leggere. Rigrazio come al solito anche la mia beta Evelyn. Mi scuso con chi aspettava un capitolo delle mie storie, ma ragazzi l'estate ti toglie proprio ogni energia, però ben presto potreste avere una sorpresa.