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Autore: MaryFangirl    05/08/2019    6 recensioni
Una serata eccezionale tra un uomo e una donna…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
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Questa fanfiction è una traduzione dal francese in italiano. Info e link subito sotto.

 

Titolo storia originale: L’inconnue d’un soir

Link storia originale: http://hojofancity.free.fr/WorkDisplay.php?v=2&st=1&series=1&choix=0&fm=&status=&s=948&t=

Link autore: http://hojofancity.free.fr/Auteurs.php?v=2&a=1938

 

Nota della traduttrice: Un'altra rivisitazione dell'episodio di Cenerentola? Ebbene...sì! Non so voi, ma è un momento che amo follemente e personalmente non riesco a stancarmi delle tante fanfiction che vi si sono ispirate. Perché Hojo ci ha lasciato con l'amaro in bocca e adoro vedere come le diverse autrici inventano modi perché quel 'quasi bacio' diventi un bacio vero e di conseguenza il sogno di Ryo e Kaori si realizzi *_* è una storia breve, solo tre capitoli, romantica e leggera, penso ci volesse dopo tanto angst e dramma :) buona lettura!

 

 

 

Nella boutique di Eriko, Kaori guardava la sua amica sistemare i ritocchi sulle sue ultime creazioni. Ancora una volta ammirava il suo lavoro. Mentre lavorava, la stilista chiacchierava con la sweeper che era di umore pessimo. Non le aveva fatto domande, ma Eriko sapeva che il motivo della rabbia della sua amica era il suo partner. Non c’era dubbio che Ryo ne avesse ancora fatte delle sue perché Kaori fosse in uno stato simile. Inoltre, ottenne rapidamente le risposte alle sue domande senza nemmeno doverle porre.

“Ti rendi conto, Eriko! Ha osato dire che non ero femminile! Ma è colpa sua se sono così! È stato lui a dirmi di vestirmi così, perché era più pratico per il lavoro! Sarebbe il caso che decidesse quello che vuole! Posso essere molto femminile, se voglio!”

Un piccolo sorriso apparve sulle labbra della stilista, e rispose alla sua amica:

“Sì, hai ragione, Kaori! Ricordi quando ti ho organizzato una serata con Ryo, eri così femminile che Ryo ti ha quasi baciato!”

A quel ricordo Kaori arrossì. Era vero, la serata con Ryo era stata idilliaca. Aveva ballato tra le sue braccia, era un ricordo meraviglioso.

Kaori sussultò quando Eriko esclamò:

“Ci sono! Kaori, questa sera usciamo tra ragazze! Noi due!”

“Che ti prende, Eriko?”

“Stasera usciremo entrambe! E ho il vestito che ti serve!”

Eriko si precipitò nel magazzino e ne uscì pochi minuti dopo con un vestito tra le mani.

“Tieni! Prova questo!” disse la stilista, porgendo l’abito alla sua amica.

Senza alcuna convinzione, Kaori entrò in un camerino e fece scivolare il suo corpo nella stoffa, l’abito era bellissimo, sembrava fosse stato creato per lei. Timidamente, la sweeper uscì, ed Eriko non le diede il tempo di reagire, l’afferrò per un braccio e la costrinse a seguirla. Si ritrovarono in una piccola stanza con una parrucchiera, e la stilista fece sistemare la sua amica sulla sedia.

“Metti anche questa!” disse Eriko, porgendole una parrucca.

Immediatamente Kaori riconobbe l’oggetto che l’amica teneva tra le mani.

“Ma è…”

“Sì! È la parrucca che indossavi quando sei uscita con Ryo! Ti sta così bene!”

Eriko aiutò Kaori a indossarla, e quando la sweeper si guardò allo specchio, vide lo stesso personaggio che era stata durante la sua uscita con Ryo.

Ryo era stato così tenero e premuroso con lei. Era stato il suo fidanzato, ed era stato meraviglioso, un sogno a occhi aperti, una vera fiaba.

“Ora, passiamo al trucco” aggiunse la stilista.

Kaori osservò la propria metamorfosi allo specchio. Non aveva più niente del maschiaccio! Era semplicemente stupenda, e anche se non era la prima volta, faticava a rendersi conto, guardando il proprio riflesso, che la creatura di fronte a sé era lei.

“Ok, ora tocca a me, non muoverti Kaori! Torno subito!”

Lasciando sola la sua amica, Eriko si precipitò nel suo ufficio. Componendo un numero, sperava che Ryo sarebbe caduto di nuovo nella trappola.

Kaori trovò il lasso di tempo lungo, e non sopportando più di rimanere lì, si diresse verso il negozio alla ricerca della sua amica. Ma nessuna traccia di Eriko. La sweeper chiese a una commessa che le rispose che il capo era andato nel suo ufficio.

Allora si diresse verso l’ufficio, quando all’improvviso qualcuno l’afferrò per un braccio, Kaori si voltò bruscamente facendo lasciare la presa dall’importuno, e si fermò nel suo movimento.

“Mi scusi, affascinante signorina! Non è mia abitudine avvicinarmi alle donne così, ma ho ceduto al suo fascino e non ho potuto resistere!”

Kaori non sapeva come reagire, non aveva l’abitudine di vedere gli uomini precipitarsi su di lei in quel modo. Soprattutto visto che quello che si era avvicinato a lei non era affatto male.

Alto, bruno, un sorriso devastante, un completo fatto perfettamente su misura, capelli dal taglio falsamente trascurato certamente opera di un grande parrucchiere, l’uomo sapeva di avere un certo fascino che lo rendeva irresistibile agli occhi delle donne. Con un gesto che voleva far apparire negligente tirò su la manica, rivelando un Rolex.

Vedendo che la sua futura preda sembrava vittima del suo incantesimo, l’uomo continuò:

“Mi permetta, signorina, di invitarla a cena! Una serata con lei al mio fianco, e sarei il più felice degli uomini!”

Kaori non sapeva cosa dire. Non era che l’uomo non fosse di suo gusto, ma aveva promesso a Eriko che sarebbe uscita con lei. Ma come respingere le avances del donnaiolo senza offenderlo. Non sapeva cosa fare! Prima di tutto perché non ci era abituata, ma anche perché se quell’uomo era nel negozio di Eriko, significava che era uno dei suoi clienti. E lei non voleva danneggiare la sua amica rifiutando l’appuntamento!

Camminando sulle uova, Kaori disse con voce sommessa:

“Mi dispiace, non posso accettare, ho già un appuntamento stasera!”

Ma l’uomo era coriaceo e non voleva lasciar il boccone, soprattutto perché lo trovava parecchio di suo gradimento. Quella signorina era davvero ben fatta e già la immaginava nel suo letto. Una sventola del genere non l’avrebbe sicuramente deluso, aveva la sensazione che non avrebbe dormito molto quella notte! Ma al contrario di quanto aveva inizialmente pensato, la ragazza al momento non sembrava essere sensibile al suo fascino, doveva farsi più convincente e persuasivo, avrebbe fatto di tutto per passare la serata e la notte con quella dea che aveva davanti. Così le afferrò di nuovo il braccio, esclamando:

“Non posso accettare un rifiuto da parte sua! Sono sicuro che l’uomo con cui uscirà è una nullità! Non la merita, e sono sicuro che non è alla mia altezza. Non sarà mai in grado di soddisfarti! Non come me! Sono un esperto, sa!”

A quelle parole, Kaori scoppiò a ridere. Lui, un esperto? Non aveva mai incontrato Ryo! Era davvero pietoso confronto a lui! Non aveva un quarto della sua prestanza e del suo carisma. Accanto a Ryo, era davvero scialbo e insipido.

L’uomo fu offeso dal comportamento della giovane donna. Chi credeva di essere per prenderlo in giro? Mai una donna aveva avuto un simile comportamento con lui! Con rabbia, scosse Kaori brutalmente, un raptus di odio distorceva i suoi lineamenti.

La risata di Kaori le morì in gola e, per difendersi, colpì l’uomo con uno dei suoi martelli più grandi. Poi la collera scemò, si rese conto di ciò che aveva fatto, soprattutto quando l’uomo urlò:

“La denuncerò! Se ne pentirà!”

“E io denuncerò lei per aver infastidito una delle mie clienti!” esclamò Eriko, riapparendo. “La prego di uscire dal mio negozio e di non tornare mai più!”

L’uomo, arrabbiato, comprese di non avere altra scelta che andarsene e, senza chiedere il suo resto, uscì dalla boutique.

“Mi dispiace, Eriko!” mormorò Kaori mortificata per la sua amica. “Per colpa mia, hai perso un cliente”

“Non scusarti, Kaori! Al contrario, dovrei ringraziarti! Sono mesi che cerco una scusa per impedirgli di entrare nel mio negozio. Viene qui solo per provarci con le clienti, ma ogni volta loro se ne andavano con lui, non avevo buone ragioni per vietargli di tornare. Quindi lasciamo quel Don Giovanni dov’è e godiamoci la nostra serata!”

 

 

Le due amiche lasciarono il negozio e si recarono in un bar alla moda. Gli uomini presenti non mancarono di girarsi verso le affascinanti signorine appena apparse. Senza prestare alcuna attenzione agli uomini, Eriko si sedette al bancone, su uno sgabello. Kaori, a disagio nel vedere tutti gli occhi su di sé, rapidamente prese posto al suo fianco.

Dando un’occhiata all’orologio, Eriko fu soddisfatta, sapeva che Ryo non avrebbe tardato a presentarsi. Con disinvoltura, ordinò da bere e iniziò a chiacchierare con la sua amica. Sentiva gli uomini intorno a loro e la stilista era sicura che alcuni si sarebbero avvicinati per offrire loro un bicchiere.

Ma sfortunatamente per i presenti, un concorrente notevole aveva appena fatto la sua apparizione. Eriko sorrise al mormorio degli uomini, ebbe un’idea di chi era appena entrato: Ryo. Poteva essere solo lui ad aver appena varcato la soglia del bar.

Il suo istinto non l’aveva ingannata. Qualche istante dopo una voce grave suonò non lontano da loro:

“Eriko! Che felice coincidenza!”

“Buonasera Ryo!” rispose lei.

La stilista era più che contenta che Ryo fosse apparso, ma non era lo stesso per Kaori. Cosa poteva fare Ryo in quel bar distante mille miglia dai cabaret che aveva l’abitudine di frequentare? Ma non ebbe il tempo di rifletterci più a lungo che Ryo si indirizzò a lei:

“Buonasera, affascinante signorina!”

Kaori si voltò verso il suo partner, e con voce leggermente modificata mormorò:

“Buonasera!”

“Strano, signorina, ma il suo viso non mi è nuovo! Ci siamo già incontrati da qualche parte! Aspetti, ci penso…”

Kaori tremava aspettando il verdetto di Ryo. L’avrebbe riconosciuta? Se fosse stato così, quale sarebbe stata la sua reazione? All’improvviso esclamò:

“Lo so! Lei è Cenerentola!”

“Cenerentola, Ryo?” intervenne Eriko.

“Ma sì, Cenerentola! La giovane e affascinante donna con cui ho passato una serata deliziosa, ma che doveva andarsene a mezzanotte…”

Di fronte all’occhiata interrogativa della stilista, aggiunse:

“È vero che tu non lo sai, visto che non ne ho mai parlato! Ma ho incontrato questa adorabile signorina un po’ di tempo fa ormai…”

Eriko, che voleva divertirsi, gli chiese:

“E Kaori è a conoscenza di questa storia?”

Ryo, imbarazzato dalla domanda, replicò:

“Io…voglio dire…”

Non sapendo come liberarsi dalla situazione, si rivolse a Cenerentola per deviare la conversazione.

“Pensavo che fosse andata a studiare all’estero?”

Fu il suo turno di non sapere cosa rispondere. Che scusa avrebbe inventato per giustificare la sua presenza in quel bar?

“Io…” balbettò.

“No, non mi dica niente” disse Ryo. “È qui stasera e vederla di nuovo mi riempie di piacere”

Lo sguardo ammaliante, le si avvicinò e afferrò la mano della giovane donna. Kaori, tremante, si chiese cosa gli prendesse. Non era abituata a un Ryo così seducente nei suoi confronti. Per un attimo, dimenticò il modo in cui era conciata e immaginò che fosse davvero lei che lui osservava con quello sguardo di brace. La giovane donna sentì la bocca del suo partner posarsi delicatamente sul dorso della mano. Le aveva appena baciato la mano.

Completamente in balia del suo fascino, Kaori sentì il cuore batterle forte. Non sapeva cosa fare né dire. Quando, improvvisamente, si rese conto che non era a lei che Ryo si stava rivolgendo, ma all’affascinante sconosciuta che prendeva il nome di Cenerentola. Allora la sua euforia crollò all’improvviso. Come aveva potuto pensare, per un solo momento, che il suo partner idiota sarebbe stato così galante con lei? Scambiava davvero i desideri con la realtà. Sospirò, scuotendo il capo.

La voce di Ryo la fece tornare alla realtà:
“Devo pensare che non sia reciproco?”

“Cosa?” chiese Kaori che non sapeva di cosa stesse parlando.

“Sono l’unico ad apprezzare il fatto che ci siamo ritrovati?” disse Ryo in tono erroneamente angosciato.

“No, sono felice di rivederla!” si riprese Kaori, che non sapeva come muoversi.

In effetti, cominciava a rimpiangere di aver ceduto, non avrebbe mai dovuto accompagnare Eriko! Ora era di nuovo nel ruolo di Cenerentola, di fronte a Ryo, e non voleva prenderlo in giro un’altra volta. Ma d’altra parte, il suo travestimento significava che poteva trascorrere momenti deliziosi con l’uomo che amava, e lui, non sapendo chi lei fosse, era affascinante e dolce. Era come lei lo aveva sempre sognato: tenero, affascinante, premuroso…in una parola, tutto ciò che non era con lei di solito.

Guardò timidamente il suo partner e fu totalmente stregata dal suo sguardo scuro. Occhi negli occhi, non riuscivano a staccarsi l’uno dall’altra.

Eriko, discreta, assisteva con gioia a quello scambio. Le due persone di fronte a lei sembravano completamente tagliate fuori dal mondo. Fu allora che ebbe una rivelazione. Ryo sapeva che sotto il travestimento si nascondeva Kaori! Non c’erano altre ipotesi possibili. E il fatto che l’orecchino che Kaori aveva detto di aver perso fosse ricomparso nella sua tasca confermava il suo ragionamento.

Quindi, in veste di Cupido, decise di mettere in atto il suo piano. Con un discreto colpo di tosse, strappò Ryo e Kaori dal loro momento di assenza. Si voltarono verso la stilista. Lei diede un’occhiata veloce all’orologio e tornò poi ai suoi amici:

“Mi dispiace!” esclamò. “Ma avevo dimenticato che ho un appuntamento estremamente importante! Devo andare!”

Eriko si alzò, Kaori fece lo stesso, cercando di seguirla. Ma Eriko aveva idee diverse. Si voltò verso Ryo e gli chiese:

“Ehi, Ryo, ho un servizio da chiederti! Puoi aiutarmi? Ho promesso a K…alla mia cliente che avrei passato la serata con lei, ma visto che ho un impegno di lavoro, volevo chiederti se non volessi sostituirmi per questa serata. Non è mia abitudine, ma dato che vi conoscete…”

“Accetto con grande gioia, Eriko!”

Ryo si avvicinò alla stilista e le sussurrò all’orecchio:

“In cambio, voglio l’accesso ai camerini durante la tua prossima sfilata”

Eriko, troppo contenta che il suo piano stesse funzionando, non cercò di negoziare e accettò le condizioni di Ryo. Non lasciando a Kaori il tempo di reagire, Eriko si diresse verso la porta gridando:

“Bene, vi lascio! Arrivederci!”

Eriko si eclissò lasciando Kaori e Ryo soli al bar.

 

  
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