Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |       
Autore: Niser    07/08/2019    0 recensioni
Il Pensatore prende coscienza di sé nel nulla. Questo è un essere costituito da puro pensiero e non conosce né la propria identità né il proprio passato, ammesso sia mai esistito. Sarà insieme a una pallina di luce che il Pensatore, grazie alla propria incommensurabile curiosità, inizia ad interrogarsi e a ragionare sui princìpi che regolano il mondo in cui vive, scoprendo anche le meravigliose potenzialità del suo stesso pensiero.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Esisto.
E questi sono pensieri…
Affascinante…
Da quanto esisto? Son qui da adesso o esisto da tempo?
E se esisto da tempo solo ora penso?
Magari sono apparso così, dal “nulla”?
E poi dovrei considerare nulla proprio tutto quello che ho attorno, perché sembra proprio che non ci sia nient’altro qui a parte me.
Ma aspetta… “Me”? Cosa sono?
Essendo io dove c’è solo il nulla…
Questo fa di me il tutto?

Non so, questo sembra un argomento difficile da affrontare adesso…

Piuttosto penso che ora la mia unica vera sicurezza sia la coscienza di me.
Penso si possa dire che sia il pensiero stesso a rappresentarmi. Che io possa essere pensiero? Non proprio, è qualcosa che nasce da me, sono io che decido di costruirlo…
È difficile. Mi viene davvero davvero difficile darmi una risposta. Anche a questo mi toccherà pensarci dopo.
Se ci fosse qualcun “altro” potrei anche chiedere a lui, ma continuo a non vedere niente qui intorno. Io sono solo, non è vero?
Però... Forse qualcun altro c’è e io non riesco ad accorgermene. Potrei fare più attenzione, devo cercare meglio.
Ecco, magari andando per zone. Certo ora è difficile parlare di zone ma mi basterà pensarle io per non sbagliarmi.
Concentriamoci su questa parte. Devo cercare di vederla in un altro modo, posso provare a usare il pensiero.

Oh! C’è davvero qualcosa.
La domanda sorge spontanea: prima che io pensassi era davvero lì? Credo sia altamente probabile a questo punto che la sua esistenza sia dipesa dal mio pensiero… Ma è un male arrivare a conclusioni affrettate.
Mm… Che cos’è?

Questa che emette… È “luminoso” …
Questo vuol dire che adesso esiste pure la luce.
E poi mi vien da dire che ha una “forma”, una forma “tonda” … Ed ecco che ora esistono le forme! Scoprire cose nuove è davvero stimolante, penso di poter dire che mi piaccia.
Sembra però che questa pallina non si sia neanche accorta di me…
Ehi!

Nessuna risposta… Sta lì, a non far niente…
Ma i miei pensieri del resto sono solo miei.
Devo fare in modo di poterla raggiungere.
«Ehi!»

Bene. Questa era la parola, adesso esiste pure la comunicazione.
Ma aspetta. Ora la situazione è complicata: ci vuole un terzo elemento o, per meglio dire, un elemento esterno.
E così infine venne creato anche il narratore.
Ah, ora va molto meglio.
«Ciao pallina. Io sono… Mm… Pare non l’abbia ancora deciso. Facciamo in questa maniera. Tutto ciò che mi riguarda è il puro e semplice pensiero. Direi che “Il Pensatore”, detto in maniera formale, mi si addice. Tu cosa sai fare piccola palla di luce?»
La palla di luce si muoveva fluttuando, senza però dare segno di aver udito il Pensatore.
Probabilmente non sa ancora come parlare.
Ma questo non è un vero problema: sono ormai certo che per farlo accadere basti volerlo.
Improvvisamente dalla pallina uscì una voce: le sue prime parole.
«C’è qualcuno? Che succede?»
«Son qui, davanti a te!»
Ma quella rimaneva lì, aleggiando placidamente.
Ah! Ma certo. Io so comunicare perché desideravo farlo, per lei cose sono molto diverse. Questa povera pallina adesso sa solo parlare.
E fu così che la pallina divenne capace non solo di parlare, ma anche di vedere e udire.
«Ora mi senti? Ciao di nuovo. Puoi chiamarmi Pensatore. Sai dirmi come sei arrivato qui?»
La pallina aveva un tono di voce incerto, ma rispose con calma.
«Ciao Pensatore. Sì, sì ti sento… Io non so proprio come sono arrivato qui, non saprei dire davvero neanche quando è accaduto. Ma ora ti prego rispondimi: dove sei? Non riesco proprio a capire da dove provenga la tua voce.»
Oh.
«Giusto. Io so e sento di essere “qui” ma in realtà non posso essere visto come accade per te, e ho dato così tanto peso alla tua forma che ho totalmente scordato di badare alla mia!»
Il Pensatore scoppiò in una grossa risata che scosse la lucina.
«E ora sono appena nate le cose divertenti!»
E rise nuovamente. La pallina lo ascoltava curiosa.
Allora… Mi serve una forma. Ho bisogno che chi mi guardi possa vedere come appaio e cosa voglio trasmettere. Facciamo così.
Tutto d’un tratto un qualcosa che sembrava avere consistenza si radunò tutto in un punto, o meglio, in una zona. Un grande ovale sorridente ora guardava la lucina.
«Questa è la mia forma!» Esclamò contento. «E tanto per precisarlo: è anche il mio volto!»
Era un viso abbastanza singolare: innanzitutto era la prima cosa esistente a possedere un colore, questo anche perché era la prima cosa esistente ad essere illuminata dalla luce.
«Lo definirei scuro. È come se fosse il nero del “nulla”, però distinguibile da questo e di sicuro più visibile.»
Il Pensatore mentre ragionava su quel colore scuro aveva effettivamente anche assegnato un colore al nulla, nonostante ancora nessuno lo avesse mai potuto osservare.
«Blu!» disse poi improvvisamente, facendo sobbalzare la pallina.
«Direi proprio che è il blu. Bello e scuro, ma ben visibile, così che il mio volto non sarà facilmente nascosto dal nulla.»
L’ovale blu del Pensatore in realtà non dava l’impressione di essere di un solo colore, ma ne possedeva molteplici, tutti a prendere forma di punti sparsi qua e là. Nonostante fossero sempre blu questi erano in costante movimento e cambiavano tra di loro in continuazione, talvolta sembrava fossero più chiari e talvolta più scuri. Queste erano come tante piccole entità tutte impegnate ad apparire, camminare e sparire in modo casuale su una grande superfice.
Poi nella parte più bassa del volto prendeva vita un largo sorriso, un lungo solco che conteneva in sé tutti i colori, proprio come la luce stessa.
Bianco!
Adesso il sorriso del Pensatore aveva assunto un’aria soddisfatta; ma ciò che a parer della pallina comunicava più di tutto il suo stato d’animo erano quelle grandi depressioni quasi in cima al volto.
Gli occhi del Pensatore erano stati formati in un modo diverso dal sorriso. Come la lucina aveva notato quelli non erano altro che depressioni sulla superficie del suo volto blu. Erano come due ovali coricati, posizionati uno dopo l’altro. La cosa più particolare era però come questi fossero evitati dai puntini che camminavano lì intorno. Difatti nel momento in cui uno stava per avvicinarsi spariva all’istante.
Il Pensatore alla fine era ben visibile e interpretabile del suo stato, proprio come desiderava. Ma la lucina sembrava ancora perplessa.
«Ora ti vedo, Pensatore. Ma c’è ancora tanto che non capisco.»
«Fai una domanda se non sai qualcosa! È il miglior metodo per apprendere quando il pensiero e l’osservazione non possono più operare.»
«Sì… Allora dimmi: cosa sei tu?»
Il Pensatore guardò per qualche istante la pallina, con quel bianco sorriso stavolta difficile da interpretare.
Alla fine parlò.
«Non lo so neanche io cosa sono, caro mio. Sto cercando ancora qualcuno a cui chiederlo. E tu sei una mia opera; quindi come potresti saperne di più? Cosa ci rimane, se non la realtà che vediamo? E per le cose che non conosciamo… Non ci resta che continuare a cercare e chiedere. Sei d’accordo con me?»
Nonostante non avesse trovato una risposta alla propria domanda la lucina sembrava soddisfatta.
«Sì!»
Poi il Pensatore scoppiò in un’altra fragorosa risata.
«Cosa succede?»
«Non sono esattamente sicuro del perché mi renda così felice, non preoccuparti amico mio. Sai, credo proprio di aver appena assistito alla nascita della filosofia!»
Le risate continuarono a perdersi nel nulla per un bel po’.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Niser