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Autore: Fran_s    08/08/2019    1 recensioni
Raccolta di oneshot Larry, piccole pillole di vita.
Fanfiction inserite:
1) Ritorno a casa [VERDE]
2) Ti dedico il silenzio, ispirata all'omonima canzone di Ultimo [VERDE]
3) Caruso, ispirata all'omonima canzone di Lucio Dalla [GIALLO]
4) Experience, ispirata all'omonimo brano di Einaudi [ROSSO]
Genere: Angst, Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Lemon, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come consiglia il titolo, questa oneshot prende ispirazione dalla cancozone "Caruso" di Lucio Dalla - dove Louis è un famoso cantante internazionale ed Harry un giovane studente di canto - pertanto ne consiglio a tutti l'ascolto.

Aveva deciso di passare le sue giornate a Sorrento pochi mesi prima, dopo essere stato operato al polmone sinistro per un’infiammazione, perché si era innamorato di quella terra quando l’aveva scoperta in gioventù durante una delle tante date del tour mondiale agli inizi della sua carriera come cantante solista. I ricordi della prima volta che l’aveva visitata erano rimasti densi nella sua mente negli anni: gli odori che si sentivano passeggiando per la città, le spiagge piccole e isolate dal resto del mondo, le coste così imponenti viste in lontananza su quella barca a vela.
Finiva sempre lì ogni volta che sentiva le forze abbandonarlo, prendeva un volo da qualsiasi Paese del mondo in cui fosse e prenotava la sua stanza preferita dell’Hotel Vittoria, recuperava le energie e l’ispirazione per qualche giorno per poi tornare alla sua vita di sempre, ma quella volta sembrava aver bisogno di più tempo.
Come era ormai solito fare da qualche mese, stava aspettando nella vecchia terrazza della sua camera seduto sulla panchetta in velluto rosso di fronte al pianoforte, contemplava rapito ciò che di più magico la natura potesse mai donargli; il mare nelle sue increspature luccicava ai mille riflessi del tramonto e il vento gli sfiorava con mano morbida il volto scompigliando qualche ciocca dei suoi capelli dorati al sole. Il suono del campanello lo fece destare dai suoi pensieri sfusi e si affrettò all’ingresso dove vi trovò il giovane ad aspettare, lo trovò perfetto come sempre.
– Harry caro – si spostò di lato sorridendogli per farlo entrare – entra, accomodati dentro.
L’aveva conosciuto a inizio anno quando aveva deciso di aprire dei provini per insegnare canto durante i suoi mesi di permanenza a Sorrento, appena aveva sentito la sua voce profonda non aveva avuto dubbi: voleva dare a lui le sue lezioni e a nessun altro. Fin dalle prime lezioni si era subito accorto di essersi innamorato del suo animo gentile, ma la consapevolezza della differenza d’età non gli aveva concesso di spingersi oltre fino a quando, due mesi dopo, lo stesso Harry gli aveva dato indizi più espliciti di ciò che provava.
Per cinque mesi, tra una lezione di canto e una di pianoforte, i due erano stati capaci di donarsi tutto l’amore di cui erano capaci, senza sconti.
– Sei arrivato giusto in tempo per il tramonto. – Lo accompagnò sul terrazzo – Guarda il golfo, non è stupendo?
Si girò per vedere in viso il ragazzo e lo scoprì con il mare negli occhi e il sale sulle guance, così prese un fazzoletto ricamato in stoffa dalla tasca dei suoi pantaloni e glielo passò delicatamente sulla pelle liscia degli zigomi, fino alle sottili ciliegie socchiuse, per poi avvolgere il suo corpo e poggiare il mento sul suo capo.
– Dimmi – frusciò – cosa ti rattrista così tanto da farti piangere? A cosa ti ha fatto pensare il mare?
Il calore dell’uomo più grande era stato capace di tranquillizzarlo all’istante, ma appena provò a parlare i singhiozzi non gli permisero di compiere una frase senza interruzioni.
– Mi mancherai Louis, non so come riuscirò a vivere una vita senza di te
Il più grande lo tenne stretto mentre si sedette sullo sgabello e diede due leggeri colpi di tosse per schiarire la voce e dedicargli il suo cuore con voce profonda.
– Te voglio bene assaje, ma tanto, tanto bene, sai. È una catena ormai che scioglie il sangue dint‘e vene, sai.
Harry, che aveva gli occhi color calma e i capelli a forma d’onda, si alzò asciugando i residui delle lacrime e rivolse a Louis un sorriso di gratitudine, senza un motivo particolare, che gli fece spuntare sulle guance le due fossette che tanto il suo amato adorava. Fece un passo indietro poggiandosi sul parapetto dove puntò i palmi delle mani e iniziò a fare i suoi soliti esercizi per scaldare la voce e poi iniziò a cantare ad occhi chiusi accompagnato dal vibrare delle note suonate da Louis fino a quando non sentì più il pianoforte e vide il suo maestro addolorato fissare il mare ormai scuro. Lo seguì con lo sguardo alzarsi dal piano e accostarlo, tenendo sempre gli occhi fissi sull’acqua.
Louis iniziò a raccontare al ragazzo di come le lampare a prua della barche che tagliavano in due scie bianche il mare gli erano sembrate le mille luci notturne che vivevano le grandi città americane e di come quelle notti fossero ormai solo un ricordo. Si girò anche lui dando le spalle al mare e seguì con lo sguardo l’oggetto che aveva preso l’attenzione di Harry e vide la luna quasi piena uscire fuori da una nuvola, quella visione gli fece provare un tremendo dolore al petto, gli fece pensare a quanto poco tempo gli rimanesse da passare insieme al suo amore e a quanto lo avrebbe fatto soffrire, gli sembrò più dolce anche la morte.
Abbassò lo sguardo per rivolgerlo ad Harry e si accorse che lui lo stava già guardando, così lasciò scivolare le sue ciglia negli occhi del ragazzo, il suo azzurro si tuffò nel verde mare da cui d’un tratto uscì una lacrima e lì si sentì trascinare sul fondo e affogare.
Louis, che per lavoro era capace a mentire e ad essere un altro, specchiato in quei due occhi sinceri e così vicini perse qualsiasi capacità di esprimersi, i pensieri divennero confusi e i vecchi ricordi del successo americano vennero immediatamente ridimensionati di fronte ad un amore così grande e puro, rivide la sua vita tutto d’un tratto passata velocemente e scomparire come le bianche scie di un’elica e la morte che stava aspettando non lo fece più preoccupare, si ritrovò a pensare che così come inizia, la vita finisce e, iniziando a sentirsi già felice per ciò che aveva davanti, ricominciò a cantare libero dell’amore che provava, così forte come fosse una catena e così caldo da sciogliere il sangue nelle vene.
Le loro voci di amore eterno furono udibili da chiunque alloggiasse nell’hotel, accarezzandosi l’un l’altra nella fresca brezza marina, completandosi in una danza unica, separandosi ancora quel tanto da potersi ammirare un altro po’ e rifondendosi di nuovo in un dolce uno, incapaci di stare l’una senza l’altra, deboli di fronte a un futuro da vivere sole.

-Note d'autore-

Ciao a tutti, eccoci qui con un'altra oneshot. L'ho scritta prendendo ispirazione da una delle canzoni più belle di tutti i tempi e che ci rende ancora oggi orgogliosi all'estero, sicuramente nulla sarà mai al suo livello, ma spero di non averla disonorata. Per questo ci tengo a sapere cosa ne pensate, qualsiasi critica è ben accetta.

Peace,
Fran

   
 
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