Fumetti/Cartoni americani > I Simpson
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Autore: lmpaoli94    11/08/2019    0 recensioni
Dopo che i suoi figli erano finalmente cresciuti e se n’erano andati via di casa, Ned Flanders trascorreva la sua vita da pensionato mantenendosi in forma e seguendo un regime di vita senza alcun eccesso.
Almeno fino a quando una donna del passato non torna da lui bussando alla sua porta trasformandolo in un uomo bramoso d’amore…
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Homer Simpson, Marge Simpson, Ned Flanders, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ned Flanders si svegliava la mattina alle sei in punto per andare a camminare e correre per le vie della periferia di Springfield.
A quell’ora la maggior parte delle persone erano ancora a dormire o dentro le loro case per prepararsi all’ennesima giornata di lavoro ricca di stress e di impegni.
Ma per lui la vita andava avanti lieve e felice come se non ci fosse niente da recriminare.
Se non fosse per il fatto dei suoi figli che avevano deciso di andarsene per seguire le loro vite e di una donna che lo potesse far sentire importante.
Due fardelli non molto facili da far digerire all’uomo tutto casa e chiesa.
Ma inconsapevolmente, la sua vita stava per prendere una piega davvero inaspettata.
< Salve salvino, caro vicino. Buona mattinatina a te e alla tua famiglia > fece Ned salutando il suo vicino Homer Simpson.
< Flanders, quando la smetterai di aspettarmi fuori di casa mia? >
< Tutte le mattine a quest’ora d’estate non faccio altro che dare da bere alle mie piante. Mi piace vederle così rigogliose. >
< Ed io odio vederti felice e spensierato come un ragazzino. >
< Lo sai Homer? Dovresti fare il mio stesso tenore di vita. Guardami un po’: sono sveglio da più di due ore e mi sento un ragazzino pieno di energia. >
< Preferisco essere fiacco e grasso piuttosto che essere come te. >
< Fai come vuoi. La vita è tua e sei libero di fare quello che vuoi. >
< Però se mi trovassi nei tuoi panni non so se ce la farei a rimanere senza una donna… Perché dopo la morte di tua moglie non hai deciso di rifidanzarti per poi sposarti? >
Ma Ned odiava profondamente parlare della sua vita sentimentale.
Era la parte della sua vita che non conosceva soddisfazioni.
< Perché ho deciso di crescere i miei figli come un padre amorevole senza pensare alle donne e al sesso. >
< Decisione alquanto sbagliata visto che i tuoi figli ti hanno abbandonato improvvisamente. >
< Sono grandi e vaccinati per prendere una loro decisione. Punto e basta. >
In fondo in fondo ad Homer gli dispiaceva vedere il suo vicino di casa arrabbiato e scontroso quando si parlava della sua vita sentimentale.
Secondo lui aveva bisogno di una persona valida su cui parlare e superare questa crisi.
< Mi dispiace. Non volevo essere così curioso. >
< Ne sono certo, Homer… Ma in fondo la mia vita mi piace così com’è. Non cambierei nulla. Davvero. >
< Lo sai che mentire è peccato, vero? >
< Io non sto mentendo! È la pura verità! >
< Sinceramente non conosco una persona adatta per parlare di tutto ciò… A parte mia moglie. >
< Ma io non ho bisogno di parlare con nessuno! >
< Sai cos’è? Che ne dici se stasera dopo il lavoro ci ritroviamo da Boe per una birra insieme? Ti farebbe bene parlare insieme a noi. >
< Ti ringrazio ma ho una serata piena d’impegni. Ci sono dei programmi che mi piacciono in tv e non posso perderli. >
< Mi piacerebbe sapere quali… >
< E poi non sono un tipo mondano a cui piace andare a giro la notte. >
< D’accordo, come vuoi tu… Ma vuoi un mio consiglio? Finirai per deprimerti. E non potrai far niente per cambiare le cose. Ci vediamo, Flanders > disse infine Homer prima di lasciare il suo vicino in valiade di mille pensieri sulla sua vita sbagliata.
 
 
“La mia vita va bene così com’è. Davvero. Perché Homer vuole pensare il contrario?”
Più Ned si convinceva che la sua vita era perfetta, più inspiegabilmente si stava deprimendo sempre di più.
“Parlerò con i miei figli. Voglio sapere che cosa ne pensano di questa situazione.”
Mentre era in attesa che uno dei suoi figli rispondesse, Ned sarebbe stato dispiaciuto se non avessero risposto alla sua chiamata.
Ma ecco che alla fine una persona sconosciuta dall’altra parte del telefono accettò la sua chiamata.
< Pronto? >
< Todd? Sono tuo padre Ned. >
< Non sono Todd > rispose una voce femminile dall’altro capo del telefono < Sono Samantha. >
< Samantha? E chi sei? Dov’è mio figlio? >
< In questo momento è a farsi la doccia in compagnia di un suo amico… >
< Mio figlio che fa la doccia con qualcuno? Ti ordino subito di andarlo a chiamare! >
< Non so se potrà smettere. >
< Ti prego. È una questione molto importante > rispose Ned cercando di mantenere la calma.
< Ok. Aspetta un attimo. >
Dopo aver atteso un minuto, ecco che suo figlio prese la cornetta del telefono.
< Papà, che cosa vuoi? >
< Ciao, figliolo. Volevo solo sapere come stai. >
< Abbastanza bene, grazie > replicò Todd alquanto stizzito.
< Ti piace la tua nuova casa? >
< Molto accogliente. Soprattutto se hai qualcuno che ti tiene compagnia. >
< Sono contento? E tuo fratello? Anche lui è contento della nuova sistemazione? >
< Sì, papà. Siamo tutti contenti. >
< Meno male… Non volevo disturbarti, è solo che ero qui in salotto a sistemare alcune scartoffie e ho deciso di parlare un po’ con te. >
< Papà, quali scartoffie devi sistemare? >
< Alcuni fogli sparsi in qua e in là. Sai come sono molto preciso in casa. >
< Sì, ricordo la tua maniacalità… E comunque conoscendoti non credo che ci sia così confusione in casa tua. >
< Se solo tu potessi tornare. Anche solo per bere qualcosa insieme. >
< Papà, io e mio fratello ce ne siamo andati via appena una settimana fa’. Vuoi davvero che torniamo presto a trovarti? >
< Io non volevo nemmeno che voi ve ne andavate. >
< Siamo grandi. Abbiamo bisogno di fare le nostre scelte e le nostre vite. Rimanere accanto a te sarebbe solo stato un peso. >
Ned Ci rimase molto male sentendo le parole dure di suo fratello Todd.
< Tornando a te, perché stavi facendo la doccia in compagnia di qualcuno? >
< E questo chi te l’ha detto? >
< Colei che ha risposto prima di te al telefono: Samantha. >
< Non ti preoccupare. Quella ragazza non fa altro che confondersi sempre > replicò Todd frettolosamente.
< Mi devo forse preoccupare? >
< E di cosa, scusa? >
< Non lo so. Mica ti piaceranno gli uomini, vero? >
< Ascoltami bene, papà: quello che mi piace e non sono solo affari miei. Ti prego di stare fuori dalla mia vita una volta per tutte. >
< Ma Todd, sono tuo padre. >
< Questo non centra niente! Se vuoi che io e te continuiamo ad andare d’accordo, ti pregherei di lasciarmi un po’ in pace. Almeno per qualche giorno. Mi farò vivo io o mio fratello, d’accordo? >
Alla fine Ned si convinse delle parole di suo figlio, evitando così di insistere ulteriormente.
< Va bene, ti lascio alla tua vita. Ma se avrai bisogno di qualcosa, sai dove trovarmi. E poi puoi chiamarmi quando vuoi. >
< Lo so, papà. Me l’hai detto anche quando me ne sono andato via di casa > rispose Todd scocciato < Ci sentiamo presto, papà. Ciao > disse infine il ragazzo interrompendo bruscamente la telefonata.
“I ragazzi di oggi… Sempre più distanti dalla loro famiglia. Spero davvero di non mancargli per niente” pensò Ned ritornando alle sue faccende domestiche.
Ned Flanders si svegliava la mattina alle sei in punto per andare a camminare e correre per le vie della periferia di Springfield.
A quell’ora la maggior parte delle persone erano ancora a dormire o dentro le loro case per prepararsi all’ennesima giornata di lavoro ricca di stress e di impegni.
Ma per lui la vita andava avanti lieve e felice come se non ci fosse niente da recriminare.
Se non fosse per il fatto dei suoi figli che avevano deciso di andarsene per seguire le loro vite e di una donna che lo potesse far sentire importante.
Due fardelli non molto facili da far digerire all’uomo tutto casa e chiesa.
Ma inconsapevolmente, la sua vita stava per prendere una piega davvero inaspettata.
< Salve salvino, caro vicino. Buona mattinatina a te e alla tua famiglia > fece Ned salutando il suo vicino Homer Simpson.
< Flanders, quando la smetterai di aspettarmi fuori di casa mia? >
< Tutte le mattine a quest’ora d’estate non faccio altro che dare da bere alle mie piante. Mi piace vederle così rigogliose. >
< Ed io odio vederti felice e spensierato come un ragazzino. >
< Lo sai Homer? Dovresti fare il mio stesso tenore di vita. Guardami un po’: sono sveglio da più di due ore e mi sento un ragazzino pieno di energia. >
< Preferisco essere fiacco e grasso piuttosto che essere come te. >
< Fai come vuoi. La vita è tua e sei libero di fare quello che vuoi. >
< Però se mi trovassi nei tuoi panni non so se ce la farei a rimanere senza una donna… Perché dopo la morte di tua moglie non hai deciso di rifidanzarti per poi sposarti? >
Ma Ned odiava profondamente parlare della sua vita sentimentale.
Era la parte della sua vita che non conosceva soddisfazioni.
< Perché ho deciso di crescere i miei figli come un padre amorevole senza pensare alle donne e al sesso. >
< Decisione alquanto sbagliata visto che i tuoi figli ti hanno abbandonato improvvisamente. >
< Sono grandi e vaccinati per prendere una loro decisione. Punto e basta. >
In fondo in fondo ad Homer gli dispiaceva vedere il suo vicino di casa arrabbiato e scontroso quando si parlava della sua vita sentimentale.
Secondo lui aveva bisogno di una persona valida su cui parlare e superare questa crisi.
< Mi dispiace. Non volevo essere così curioso. >
< Ne sono certo, Homer… Ma in fondo la mia vita mi piace così com’è. Non cambierei nulla. Davvero. >
< Lo sai che mentire è peccato, vero? >
< Io non sto mentendo! È la pura verità! >
< Sinceramente non conosco una persona adatta per parlare di tutto ciò… A parte mia moglie. >
< Ma io non ho bisogno di parlare con nessuno! >
< Sai cos’è? Che ne dici se stasera dopo il lavoro ci ritroviamo da Boe per una birra insieme? Ti farebbe bene parlare insieme a noi. >
< Ti ringrazio ma ho una serata piena d’impegni. Ci sono dei programmi che mi piacciono in tv e non posso perderli. >
< Mi piacerebbe sapere quali… >
< E poi non sono un tipo mondano a cui piace andare a giro la notte. >
< D’accordo, come vuoi tu… Ma vuoi un mio consiglio? Finirai per deprimerti. E non potrai far niente per cambiare le cose. Ci vediamo, Flanders > disse infine Homer prima di lasciare il suo vicino in valiade di mille pensieri sulla sua vita sbagliata.
 
 
“La mia vita va bene così com’è. Davvero. Perché Homer vuole pensare il contrario?”
Più Ned si convinceva che la sua vita era perfetta, più inspiegabilmente si stava deprimendo sempre di più.
“Parlerò con i miei figli. Voglio sapere che cosa ne pensano di questa situazione.”
Mentre era in attesa che uno dei suoi figli rispondesse, Ned sarebbe stato dispiaciuto se non avessero risposto alla sua chiamata.
Ma ecco che alla fine una persona sconosciuta dall’altra parte del telefono accettò la sua chiamata.
< Pronto? >
< Todd? Sono tuo padre Ned. >
< Non sono Todd > rispose una voce femminile dall’altro capo del telefono < Sono Samantha. >
< Samantha? E chi sei? Dov’è mio figlio? >
< In questo momento è a farsi la doccia in compagnia di un suo amico… >
< Mio figlio che fa la doccia con qualcuno? Ti ordino subito di andarlo a chiamare! >
< Non so se potrà smettere. >
< Ti prego. È una questione molto importante > rispose Ned cercando di mantenere la calma.
< Ok. Aspetta un attimo. >
Dopo aver atteso un minuto, ecco che suo figlio prese la cornetta del telefono.
< Papà, che cosa vuoi? >
< Ciao, figliolo. Volevo solo sapere come stai. >
< Abbastanza bene, grazie > replicò Todd alquanto stizzito.
< Ti piace la tua nuova casa? >
< Molto accogliente. Soprattutto se hai qualcuno che ti tiene compagnia. >
< Sono contento? E tuo fratello? Anche lui è contento della nuova sistemazione? >
< Sì, papà. Siamo tutti contenti. >
< Meno male… Non volevo disturbarti, è solo che ero qui in salotto a sistemare alcune scartoffie e ho deciso di parlare un po’ con te. >
< Papà, quali scartoffie devi sistemare? >
< Alcuni fogli sparsi in qua e in là. Sai come sono molto preciso in casa. >
< Sì, ricordo la tua maniacalità… E comunque conoscendoti non credo che ci sia così confusione in casa tua. >
< Se solo tu potessi tornare. Anche solo per bere qualcosa insieme. >
< Papà, io e mio fratello ce ne siamo andati via appena una settimana fa’. Vuoi davvero che torniamo presto a trovarti? >
< Io non volevo nemmeno che voi ve ne andavate. >
< Siamo grandi. Abbiamo bisogno di fare le nostre scelte e le nostre vite. Rimanere accanto a te sarebbe solo stato un peso. >
Ned Ci rimase molto male sentendo le parole dure di suo fratello Todd.
< Tornando a te, perché stavi facendo la doccia in compagnia di qualcuno? >
< E questo chi te l’ha detto? >
< Colei che ha risposto prima di te al telefono: Samantha. >
< Non ti preoccupare. Quella ragazza non fa altro che confondersi sempre > replicò Todd frettolosamente.
< Mi devo forse preoccupare? >
< E di cosa, scusa? >
< Non lo so. Mica ti piaceranno gli uomini, vero? >
< Ascoltami bene, papà: quello che mi piace e non sono solo affari miei. Ti prego di stare fuori dalla mia vita una volta per tutte. >
< Ma Todd, sono tuo padre. >
< Questo non centra niente! Se vuoi che io e te continuiamo ad andare d’accordo, ti pregherei di lasciarmi un po’ in pace. Almeno per qualche giorno. Mi farò vivo io o mio fratello, d’accordo? >
Alla fine Ned si convinse delle parole di suo figlio, evitando così di insistere ulteriormente.
< Va bene, ti lascio alla tua vita. Ma se avrai bisogno di qualcosa, sai dove trovarmi. E poi puoi chiamarmi quando vuoi. >
< Lo so, papà. Me l’hai detto anche quando me ne sono andato via di casa > rispose Todd scocciato < Ci sentiamo presto, papà. Ciao > disse infine il ragazzo interrompendo bruscamente la telefonata.
“I ragazzi di oggi… Sempre più distanti dalla loro famiglia. Spero davvero di non mancargli per niente” pensò Ned ritornando alle sue faccende domestiche.
   
 
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