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Autore: 5may    11/08/2019    0 recensioni
nel piccolo luogo si susseguivano respiri affannosi e sempre più veloci, forse stava per avere un attacco di panico o forse stava solo per morire.
In entrambi i casi, era spacciata.
Li’, al buio, seminuda, con solo la sua coscienza a farle da compagnia, era più vulnerabile che mai.
Mentre aveva gli occhi chiusi per trattenere le lacrime che spingevano per uscire copiosamente, cercava di usare la parte più razionale del cervello per capire a come ci era arrivata li’ e perché.
Tantissimi giganti punti interrogativi le offuscavano la mente e più cercava ad una soluzione e più questi punti iniziavano ad occupare la corteccia celebrale: aveva troppe domande e poche risposte.
Sapeva, sicuramente,di non riconoscere quel posto e quel sentimento di terrore lacerante.
Ma cosa sapeva lei in realtà? Niente, se non il suo nome.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Gemma!” esclamò Nancy, ormai senza fiato per la corsa “Stavi per dimenticare il caricatore del cellulare! Altrimenti poi come ci sentiamo?”
“Hai ragione mamma … scusami … lo sai che con queste valigie ho tremila cose per la testa, menomale che ci sei tu”
“figurati tesoro … buon viaggio, mancherai a tutti”
E’ così che iniziò la sua nuova vita, a 19 anni, con delle valigie strapiene … non di vestiti, ma di sogni.
Direzione? Una bella distanza per una ragazza che in 19 anni suonati non si è mai allontanata da sola per più di un viaggio in treno. Era diretta in Italia, paese che sua madre adora, ecco il motivo del  nome cosi’ inusuale per essere una cittadina inglese.
In realtà ci è venuta altre volte in italia … Venezia, Roma, Firenze …
Quel fascino eterno l’ha spinta  a voler studiare l’italiano per poter venire un giorno ad abitare qui, dove aveva lasciato momentaneamente la sua anima, per riprendersela.
Non è stato poi cosi’ difficile convincere i genitori, specialmente la madre, così innamorata della città di Manzoni, Pascoli, Da Vinci, Giotto e chi ne ha più ne metta.
Così era partita, dopo tutte le dovute raccomandazioni, per un viaggio che sicuramente le avrebbe cambiato la vita.
Non era partita per divertirsi, però, ma per l’università. Il suo sogno era diventare un chimico e magari poter insegnare ciò che aveva appreso ai suoi studenti.
Ma la vita aveva per lei un percorso diverso, un’esperienza traumatica l’avrebbe segnata per sempre.
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Per i suoi studi aveva optato per milano sia perché aveva un’ottima università, sia perché l’ambiente culturale stimolava molto la sua voglia di libertà.
Qui, malgrado il denaro non le mancasse, aveva deciso di affittare una casa con altre due persone: Melissa, che soprannominò subito Mela, studentessa di giurisprudenza e Simona, che invece studiava filosofia.
Con Mela il rapporto era ottimo, divennero buone amiche e Gemma ne fu sin da subito ammaliata. Infatti era una ragazza bellissima dagli occhi verdi e grandi e dai capelli nero corvino, che rendevano il suo viso molto dolce e creavano un contrasto che Gemma invidiava ed ammirava allo stesso tempo.
 Con Simona, al contrario, non aveva stretto alcun tipo di rapporto: il loro dialogo consisteva in fugaci scambi di parole, per lo più “Buongiorno” – “Buon pranzo” – “E’ il tuo turno di pulire casa”.
Ma ad entrambe andava bene così, in fondo erano semplici coinquiline e non era necessario alcun legame di amicizia fra le due.
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