Crossover
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Autore: PGV 2    13/08/2019    5 recensioni
ATTENZIONE: LEGGETE QUESTA FIC SOLO DOPO ESSERE ARRIVATI AL CAPITOLO 43 DI "THE COMMUNITY - TALES OF AN UNDERWORLD"!!!
Quarant'anni prima che Lorenzo e Danilo giungessero nella Comunità sotterranea sconvolgendo le vite di tutti i suoi abitanti, le cose erano molto diverse in questa società all'apparenza perfetta, ma in realtà contenitore delle ombre più oscure che si possano trovare...
Ripercorriamo insieme, passo dopo passo, le vicende principali che hanno coinvolto la Comunità ed i suoi abitanti partendo dal 1903 fino al 1943, anno in cui i due Grim della Superficie sono giunti sottoterra cambiando il destino dell'intero mondo per sempre!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Anime/Manga, Film, Fumetti, Giochi di Ruolo, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Community!'
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Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Dopo lo scorso Capitolo che è stata una rivelazione dopo l’altra, con questo torneremo leggermente con i piedi per terra… ma solo leggermente, dato che finalmente tratterò due argomenti importanti che ho citato più volte nella fic principale.
La prima credo che sia abbastanza intuibile dal titolo e dall’immagine della copertina, ed avrà a che fare con il Dr. Raichi stesso, invece la seconda… beh, questa la lasciò come sorpresa, sappiate solo che è qualcosa che forse attendevate da un bel pezzo, forse addirittura l’inizio della fic principale u.u XD ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Eternity_Paradise0: Ciao Illusory :). Al momento va abbastanza bene, ho avuto Luglio parecchio impegnato, ed anche Agosto non è da meno purtroppo, ma vado avanti ed in fondo è questo l’importante u.u XD ;) (Per me potresti anche morire male, qui e subito! N.d. Cell) (Davvero gentile come al solito -_-‘! N.d. PGV 2) (Qua concordiamo con i personaggi di Illusory! N.d. Sakura) (E’ stato un Capitolo a dir poco assurdo! N.d. Ino) (Ma distribuire per bene le informazioni anziché spararle tutte in un colpo solo non puoi?! N.d. Misty) (Non hai tutti i torti, ma come sapete sono abituato a fare così ormai XD ;)! N.d. PGV 2) (Riguardo la disgregazione molecolare potremmo dire di sì, è un mini-manipolatore della materia, dato che la può distruggere solamente e non rimodellarla o crearla! N.d. Tivan) (Ciononostante, è comunque un potere grande come giustamente detto da Ashoka! N.d. David) (E’ la mia controparte, dovevate aspettarvelo tutti u.u! N.d. Maestro Xehanort) (E’ la controparte dell’altra tua versione, non tua. E per favore, taci!! -_-‘ N.d. Luke) (Preferisco non anticipare troppo sui prossimi due poteri di Xehanort per ovvi motivi, ma anticipo subito che proprio qui, in questo Capitolo, ci sarà un accenno al secondo potere, e se sarà superiore o meno alla disgregazione molecolare lo vedrete ;)! N.d. PGV 2) (Usi sempre metafore, hai rotto!! N.d. Cell) (Anche tu hai rotto, dato che continui a rimarcare queste cose continuamente -_-‘! N.d. Malefica) (Grazie, Malefica. Comunque, sì, considerando la disgregazione molecolare e gli altri due poteri, al momento Xehanort è un avversario davvero tosto da buttare giù! N.d. PGV 2) (E come lo sconfiggono ora?! N.d. Sora) (Una bella domanda… N.d. Naruto) (Fate venire me, ci penso io a lui!! N.d. Luffy) (Lascia perdere che poi fai la fine che hai fatto con Kaido è_é! N.d. Nami) (Al momento direi che Xehanort è il più forte della fic per netto distacco dagli altri! N.d. Gohan) (E’ dura da ammettere, ma purtroppo è così… N.d. Freezer) (Mio fratello che ammette che qualcuno gli è superiore?! Miracolo!! N.d. Cooler) (-_-‘! N.d. Freezer) (Su colei che gestiva la scuola dei Cavalieri dello Zodiaco non si saprà altro, e stavolta per davvero. Era una semplice sacerdotessa che si occupava di badare ai giovani e futuri Cavalieri dello Zodiaco, null’altro ;)! N.d. PGV 2) (Tutto qui veramente? N.d. Riku) (Niente di diverso? N.d. Aqua) (In questo caso sì, qualche personaggio semplice ogni tanto ci vuole u.u XD ;)! N.d. PGV 2) (Sul rituale… beh qualcosa nella fic principale c’è stata, non diciamo altro… N.d. Tivan) (Bravo, non dire altro che altrimenti rischi di spoilerare fin troppo u.u! N.d. PGV 2) (O////O C-Cosa?! N.d. Saori) (Buoni con Atena, ragazzi! N.d. Seiya) (Lei come Divinità deve essere imparziale! N.d. Hyoga) (Esatto, quindi niente bottarelle! N.d. Ikki) (Uff, mai neanche un divertimento T_T! N.d. Brook, Gold, Brock, Kogoro, Trunks, Issei e Kaiohshin il Sommo) (Ma questi sono ancora qui?! N.d. Lucinda) (Ho sempre più il desiderio di tagliarglielo… N.d. Teresa) (Ma che sfiga, doveva ammazzare proprio me?! N.d. Madame Boss) (Beh, sei colei che ha ordito il complotto, dovevi aspettartelo! N.d. Raichi) (Guarda che tu mi hai aiutato!! N.d. Madame Boss) (Dettagli… N.d. Raichi) (-_-‘ Sto zitta che è meglio… N.d. Madame Boss) (Ed ora le Rocket Foundation sono mie, molto bene… N.d. Giovanni) (Ci assume come impiegati? N.d. Team Rocket) (Ma assolutamente no!! N.d. Giovanni) (… Xehanort… Piccolo Angelo?! N.d. Re Topolino) (Ma anche no! N.d. Yen Sid) (Sul Dr. Raichi… beh il titolo di questo Capitolo dice tutto, non c’è altro da dire! N.d. PGV 2) (Non so però se essere positivo o pessimista… N.d. Raichi) (Per il nome “coloro che sono venuti prima” mi sono ispirato ad Assassin’s Creed, lo confermo, però la civiltà sarà totalmente diversa da quella del videogioco, poi vedrete ;)! N.d. PGV 2) (Certo che questa Comunità è sempre più misteriosa… N.d. Edward) (Vero, chissà di cosa si tratta… N.d. Alphonse) (Io mi chiedo solamente se sia davvero ispirata ad Agarthi o meno… N.d. Sora) (La fic la ideai molto giovane, quando non conoscevo ancora Agarthi, però ora posso dire che sì, effettivamente qualche similitudine c’è senza neanche farlo apposta XD ;)! N.d. PGV 2) (Un frutto dell’Eden?! Brutti ricordi… N.d. Al Mualim) (Chissà come mai -_-‘! N.d. Altair) (Sono curioso però anche io ora di scoprirne di più sulla Primeval Rock… N.d. Ezio) (Uhm sfortunatamente non posso dire nulla se Saori è più forte degli altri o meno, di sicuro il Genoma della Grande Sacerdotessa dona un potere enorme, ma dire altro rischierebbe di spoilerare troppo, mi spiace T_T! N.d. PGV 2) (Che chiavica che sei! N.d. Cell) (Ma mai quanto te -_-‘! N.d. PGV 2) (In effetti sembrerebbe così, il Genoma sembra essere qualcosa di nascosto nel DNA… N.d. Shikamaru) (Ci si capisce sempre meno di questa storia! N.d. Shino) (In effetti hai ragione… N.d. Goten) (Comunque sono contento che ti sia piaciuto molto il Capitolo scorso, e sì credo che da adesso in poi certe cose non le vedrete più come prima :). Spero a questo punto che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ora direi di chiudere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti, sono molto contento che hai trovato interessante lo scorso Capitolo :). Sia quello che il penultimo Capitolo della fic principale erano importantissimi ai fini della trama per tutte le informazioni nuove che hanno tirato fuori, certo c’è ancora parecchio da rivelare e sono il primo a dirlo, tuttavia adesso si stanno leggermente chiarendo alcuni dettagli, e questo è già qualcosa alla fin fine :). Il tentato assassinio il Concilio alla fine l’ha tentato, anche se molto in ritardo rispetto a quando avrebbero potuto farlo, e per questo gli si è ritorto contro dato che ora Xehanort ha immensi poteri e loro non possono più contrastarlo, difatti posso già anticipare che come tentato assassinio diretto non ce ne saranno più, di idee invece… beh Raichi non ha voluto mollare, è l’unico dei membri principali degli Illuminati che sembra volerci riprovare, quindi chissà… u.u XD ;). Difatti le informazioni rilasciate negli ultimi chap non dovevano ancora svelare tutto il background della Comunità, quello sarà svelato quando sarà il momento, ma fornire qualche indizio per aiutarvi a capire in anticipo cosa possa essere successo, anche se ha comunque introdotto alcuni concetti come questo “Genoma” misterioso lasciato dagli Antichi… ma di cui non posso ancora parlare per ovvi motivi purtroppo T_T. Davvero molto interessanti entrambe le tue ipotesi, sfortunatamente non posso né confermare né smentire nessuna delle due per ovvi motivi, ma mi fa molto piacere che hai già iniziato ad elaborare qualche teoria su che cosa possa essere successo, significa che la fic sta continuando a piacerti e di questo sono assolutamente contento *_*. Confermo che non è un caso se gli Antichi, la Primeval Rock e il Genoma sono così connessi, hanno tutti qualcosa in comune che al momento non posso anticipare sempre per motivi di spoiler, però almeno adesso si conosce qualcosa in più sia sulla misteriosa roccia che su “coloro che sono venuti prima”, così come sulle abilità sovrumane di alcuni individui, si può dire che è già tanto che abbia rivelato qualcosa di così grosso già adesso XD. So che sembra cattivo da dire, ma ormai mi conoscete e sapete che di solito i misteri li inizio a svelare piano piano, per poi fare un unico Capitolo di enorme spiegazione o quasi XD ;). Sulla predisposizione posso già parlare, dato che è qualcosa che non affronterò approfonditamente all’interno della fic, ed infatti confermo quanto hai appena detto, che il Genoma cambia da individuo a individuo ed in alcuni è diverso rispetto ad altri, difatti Xehanort ha una predisposizione maggiore a tutti gli altri, motivo per cui ha addirittura tre poteri anziché uno, mentre ci sono civili che magari nel Genoma nascondono ben poco e, di conseguenza, anche sbloccandolo non otterrebbero nulla o quasi ;). Sui Nessuno… diciamo che sono dei Potenziati “particolari” rispetto agli altri, difatti se si nota Xigbar è comunque cieco ad un occhio nonostante la Primeval Rock abbia diminuito drasticamente il pericolo di fallimento, mentre Alice come è stato spiegato nell’ultimo chap della fic principale non può staccare le catene dal proprio corpo causa rischio emorragia, di conseguenza potremmo dire che sì, quelli chiamati Nessuno hanno una predisposizione diversa rispetto a quella degli altri, anche solo per quello che possono fare con le proprie ossa ;). Infine, potremmo dire che in effetti tutto ciò che sappiamo ora su Xehanort lo rendono quasi impossibile da sconfiggere, ed ancora non conosciamo quali sono gli altri due poteri che ha ottenuto dopo aver sbloccato il Genoma, quindi potrebbe riservare ancora tante sorprese O_O l’unica cosa che posso anticipare è che non ho lasciato nulla al caso, e se lo sto “pompando” in questo modo c’è una ragione, ma visto che stiamo parlando del villain principale dovrete attendere la fine della fic o quasi per scoprirlo T_T ;). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

lelec6: Ciao lelec6 :). Per quanto riguarda la tua richiesta del personaggio mutaforma, posso dirti che l’ho già accontentata perché è previsto che più avanti compaia un personaggio del genere ;). Tuttavia, ci tengo a precisare che non sarà un unico personaggio, nel senso che è un personaggio che cambia aspetto in stile quelli elencati da te, per lo scopo difatti ho voluto unire due personaggi di due franchise diversi. Detto in parole semplici, un personaggio umano di un’opera si trasformerà in un personaggio umanoide di un'altra opera, come se avessi unito due personaggi in uno :). E, per fare un ultimo piccolo spoiler, posso anticiparti che il personaggio umanoide che ho nominato poco prima è uno di quelli che avevi nominato nella tua penultima lista e che ti avevo confermato che uno di loro ci sarebbe stato, tuttavia non ti dico chi è in modo che rimanga la sorpresa ;). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Confermo, la Primeval Rock contiene parecchi segreti e, nonostante le apparenze, non sono ancora stati svelati tutti quanti, e quel “Che diavolo sei?!” di Raichi alla fine dell’ultimo chap prequel stava a simboleggiare proprio quello ;). Quando sarà il momento scoprirete meglio che cosa sia effettivamente la Primeval Rock, e potreste rimanere parecchio sorpresi u.u… o almeno lo spero ovviamente XD ;). Il parallelo che hai fatto tra Goku e Saori è perfetto, effettivamente entrambi hanno ottenuto una carica prestigiosa ad un età troppo giovane, e questo ha finito per influenzare negativamente il loro umore e la loro voglia di adempiere ai propri doveri, anche se in questo caso c’è una differenza tra i due: Goku non sa niente e per questo continua a “marinare” il lavoro, Saori invece ha saputo della Primeval Rock e forse anche qualcos’altro che la sta costringendo a rimanere lì sul trono della Grande Sacerdotessa anche se non lo vuole ;). La vera domanda è che cosa sa… ma questo lo scoprirete quando sarà il momento, naturalmente u.u XD ;). La Primeval Rock ha auto riparato il macchinario con cui Xehanort si è potenziato, e non si è ancora capito come sia stato possibile, ma questo ovviamente perché c’è ancora qualcosa da scoprire sulla Primeval Rock ;). Mentre per Xehanort sì, finalmente abbiamo scoperto come è riuscito ad ottenere i suoi poteri, praticamente ha sbloccato un Genoma dentro il DNA umano che gli ha conferito queste speciali abilità, come sia stato possibile anche questo lo scoprirete quando sarà il momento ;). I membri del Concilio volevano sfruttare il potenziamento per uccidere Xehanort così come avevano programmato dalla morte di Ansem, hanno aspettato troppo e di conseguenza sono dovuti correre ai ripari con quel piano d’emergenza… peccato solo che la Primeval Rock ha rovinato i loro piano e Xehanort ha sentito tutto, motivo per cui ha ucciso Madame Boss facendo passare la sua morte per un virus interno, anche se come abbiamo visto nella fic principale Giovanni non prenderà troppo male questa cosa :). Altre Primeval Rock ce ne sono, difatti poi nel 1943 Goku ne troverà un'altra durante uno scavo nella Comunità, e non è da escludere che da qualche altra parte ci siano altre Primeval Rock sparse in giro… il problema è che se finiscono nelle mani sbagliate possono essere un grosso problema, quindi in base a chi vincerà al Palazzo Presidenziale si potrà parzialmente sapere come andrà a finire con quelle rocce T_T (Male sicuramente, soprattutto perché l’autore è un idiota! N.d. Cell) (-_-‘ Stai veramente rompendo troppo… N.d. PGV 2) (Povero Louvre… N.d. Goten) (Beh, per quello che abbiamo visto finora è un personaggio molto ambiguo, quindi potrebbe farci qualsiasi cosa con le Primeval Rock! N.d. Gohan) (Vero, posso confermarlo! N.d. Claire) (Comunque, anche io sono curiosa di scoprire qualcosa di più sulla Primeval Rock! N.d. Misty) (Anche io!! N.d. Lucinda) (Ci vorrà un po’ per scoprire qualche altro segreto su di essa, ma ne varrà la pena! N.d. Tivan) (Speriamo che sia vero… N.d. Lloyd) (… In effetti, mi hanno fatto un complimento… N.d. Vegeta) (E poi non c’è niente di male ad essere romantici! N.d. Bulma) (Anzi, di questi tempi un romantico fa solo bene! N.d. Nami) (… D’accordo, allora vi ringrazio per il complimento! N.d. Vegeta) (Ci voleva tanto? N.d. Trunks) (Beh, un po’ pervertito lo era, ma quando ha scoperto che ero sua figlia si è concentrato solo su di me! N.d. Cana) (Esatto, quindi sono un ottimo padre! N.d. Gildarst) (Ottimo no di sicuro, ma fai il tuo lavoro… N.d. Cana) (Beh, un po’ demente lo sei per davvero! N.d. Alice) (Per avere quel senso dell’umorismo lo è di sicuro! N.d. Ino) (Lui ed Ash! N.d. Misty) (Ma perché mi tirano sempre in ballo?! T_T N.d. Ash) (Purtroppo non si può scegliere la famiglia… N.d. Trunks) (Sei un po’ cattivo, fratellone… N.d. Bra) (Qui la mia controparte ha ragione, chiudiamo questa faccenda che mi sto stufando!! N.d. Vegeta) (Dimostrati un buon padre e nessuno dirà più queste cose, fidati! N.d. Bulma) (Ed io ti do una mano, mia controparte! N.d. Teresa) (O_O Glom! N.d. Brook, Gold, Brock, Kogoro, Trunks, Issei e Kaiohshin il Sommo) (O_O Oh cavolo. Meglio chiudere qui il siparietto con i miei personaggi prima che qualche… diciamo organo riproduttivo maschile salti. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). La parte dedicata agli Antichi è quella più importante rimasta della trama principale, e dato che non posso svelare troppo su di loro devo rimanere in silenzio e dirvi di aspettare i Capitoli delle varie rivelazioni… sperando che vi piacciano, naturalmente :). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, spero a questo punto che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Sayman: Ciao Sayman :). Non ti preoccupare se hai recuperato adesso lo scorso chap, è estate per tutti quanti e, anche se non lo fosse, abbiamo tutti i nostri impegni nella vita reale che sono più importanti, di conseguenza hai fatto bene a prenderti il tuo tempo per recuperare i chap che ti mancavano ;) e ti ringrazio ancora tantissimo per il tuo supporto!! *_* Sì, alla fine ho rivelato chi è il maestro di Zoro, e si è rivelato essere Xehanort stesso, il quale ha preso Roronoa come suo apprendista e gli ha insegnato tutto quello che sapeva :) ho cercato di tenerlo nascosto in modo da arrivare alla rivelazione dello scorso chap avendo dato pochi indizi necessari, e sono contento che alla fine pochi avessero capito che era Xehanort il maestro *_*. Sai qual è la cosa buffa? Che quello che ha fatto Xehanort, ossia crearsi i propri nemici, è esattamente quello che succede nella vita reale! Pensateci, la gente diventa nostra nemica per diversi motivi che possono variare, ma la maggior parte delle volte succede perché siamo noi a spingerli a diventare nostri nemici o siamo noi ad essere spinti da loro a diventare loro nemici, sempre in tanti modi che siano insulti, invidia, torti subiti e tutto ciò che ne deriva. Potremmo quasi dire che quanto detto in Iron Man 3, ossia che noi ci creiamo i nostri Demoni, è assolutamente vero, e Xehanort ne è un esempio proprio per i motivi che hai detto te, ha ceduto solamente due volte ai suoi sentimenti, e così ha generato un figlio che è suo nemico, Naruto, e la sua potenziale nemesi, Lorenzo, di conseguenza ha creato lui stesso l’arma per la sua disfatta. Sembra quasi una dannata coincidenza a pensarci, però è anche quello che succede nella realtà, basta un nonnulla, un semplice secondo in cui fai qualcosa, e ti sei creato un nemico a vita che potrebbe rovinartela, è una metafora particolare se ci pensa, ma non molto distante da quanto succede tutti i giorni T_T. In verità Kushina non ha scelto di crescere da sola Naruto solo per quello, ma anche per non tenere sotto pressione il figlio e farlo vivere con qualcuno che non voleva quella vita, lo vediamo tutti i giorni che dei padri che non vogliono quella vita finiscono poi per impazzire e commettere una strage, pensa cosa sarebbe successo con Xehanort, che ora ha pure immensi poteri, se gli fossero venuti i cinque minuti XD. Naturalmente Kushina non sa nulla del Concilio e dei suoi poteri, ma per evitare di rovinare la carriera al ragazzo, cosa che potrebbe danneggiarlo psicologicamente, e danneggiare il bambino con l’eredità che si porterebbe dietro come nipote di Ansem ha preferito occuparsi da sola di Naruto e non far sapere a nessuno le sue origini. Ha pensato prima al bene di tutti e tre che al voler essere una vera famiglia, per questo ha agito così :). Purtroppo, sì, abbiamo visto come mai Cana è passata per case-famiglia venendo respinta continuamente dopo la morte di Gildarst e come la criminalità organizzata c’entri in tutto quello, ed adesso sappiamo anche perché odia il padre… anche se non può sapere che quella lettera è un’invenzione di Pines purtroppo T_T (Un attimo, che significa?! N.d. Vegeta) (Non gliene importa nulla a nessuno?! Mi auguro che tu stia scherzando!! è_é N.d. Bulma) (E voi che ci fate qua? N.d. PGV 2) (Stiamo protestando! N.d. Vegeta e Bulma) (… Ok, ma nessuno ha chiesto la vostra presenza qui, di conseguenza chiudo qui il siparietto con i miei pg e sparite!! N.d. PGV 2). Abbiamo inoltre scoperto qualcosa in più sulla Primeval Rock e sui suoi misteriosi poteri, difatti è in grado di sbloccare un Genoma lasciato dagli Antichi che può donare capacità enormi, ed in effetti è vero che sembra molto simile agli Inumani XD ma posso assicurare che non ho preso ispirazione da loro, semplicemente perché a me gli Inumani non piacciono per nulla, di conseguenza anche volendo non prenderei mai ispirazione proprio da loro XD ;). Sugli Antichi purtroppo non posso dire nulla per ovvi motivi, essendo la parte più importante rimasta della trama principale, di conseguenza l’unica cosa che posso dire al momento è che è molto probabile che Saori abbia visto qualcosa a giudicare dalle sue parole, e come ho già detto ricollegatele a qualcosa successo nella fic principale, senza aggiungere altro u.u XD ;). Beh, non hai tutti i torti, Xehanort ha ucciso Madame Boss come ideatrice del piano ed al tempo stesso con la sua morte ha mandato un messaggio a tutti gli altri, così a parte Raichi si sono praticamente arresi tutti all’evidenza che non potranno mai ucciderlo, di conseguenza sì, ancora un po’ e diventa un Dio XD ;). La riapertura della Scuola di Hokuto consentirà di riprendere le lezioni al suo interno e prendersi così nuovi allievi a cui tramandare la tecnica :) anche se… no, questo non lo dirò adesso, attendete e vedrete voi stessi u.u XD ;). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto *_*, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il nono Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 09 – LA DECISIONE DEL DR. RAICHI!



Scuola di Hokuto, Fantacity, Comunità, 22 Ottobre 1929:
Diversi mesi erano passati da quando Xehanort aveva ottenuto i suoi nuovi poteri.
In quel periodo però le cose erano parecchio cambiate, dato che i vertici delle Rocket Foundation avevano subito una pesante modifica con un nuovo leader a guidare l’organizzazione, ossia Giovanni.
Per evitare sospetti o fughe di notizie, l’albino aveva deciso di “censurare” la morte di Madame Boss facendola passare per emorragia interna che lentamente l’aveva uccisa, e per questo nessuno ebbe dei sospetti in merito.
Fortunatamente per l’azienda, Giovanni aveva ben studiato e sapeva come dirigere una società, proprio per questo il cambio ai vertici non venne sentito, se non in minima parte dato che ormai tutti erano affezionati all’ex Direttrice.
Tra l’altro l’uomo, spinto anche dalla curiosità sulle doti da manager di Kushina, aveva deciso di puntarle gli occhi addosso per quanto riguardava la carriera lavorativa, stava pensando addirittura ad una possibile promozione se si fosse rivelata all’altezza delle sue aspettative.
La ragazza alla fine ce l’aveva fatta, con fatica era riuscita ad entrare nella società nel ruolo di semplice stagista, anche se nel giro di due anni era riuscita già a diventare impiegata e, grazie a questo, si era fatta notare.
Oltre a ciò, la Scuola di Hokuto aveva finalmente riaperto i battenti, e questa notizia aveva rallegrato tutti quanti!!
Kenshiro aveva deciso di essere molto più flessibile rispetto al suo maestro con le iscrizioni, tuttavia nonostante questo non era ancora riuscito a trovare dei guerrieri abbastanza abili da essere addestrati.
In questi mesi si erano presentati svariati candidati, ma nessuno era riuscito a colpirlo particolarmente, e non perché ci fosse andato pesante con loro, bensì perché non avevano mostrato le giuste capacità.
Ciononostante, aveva comunque deciso di non demordere e di continuare le selezioni, sicuro che prima o poi si sarebbero presentati i guerrieri perfetti per la sua scuola ed a cui tramandare lo Stile di Hokuto.
Nel frattempo, ingannava il tempo proprio come faceva di solito… con un bell’allenamento!!
In quel momento Ken, che aveva ventisei anni ed aveva assunto lo stesso aspetto che avrebbe poi avuto nel presente, si trovava nel giardino della Scuola di Hokuto, ed era intento a battersi contro qualcuno.
Questo ragazzo, o uomo, sembrava avere ventisette anni ed aveva dei lunghi capelli bianchi che arrivavano fino a metà della schiena, degli occhi molto profondi, delle basette lunghe e dei ciuffi che arrivavano fino alle spalle. Indossava una divisa da allenamento bianca con il colletto alto e sotto ad una specie di divisa da agricoltore color nera, oltre che degli stivali dello stesso colore della suddetta divisa.
I due si stavano battendo molto ferocemente, dato che stavano cercando di colpire l’altro con dei pugni, che però venivano prontamente schivati dall’avversario, e le onde d’urto per poco non distruggevano il giardino.
Alla fine, dopo aver continuato così per due minuti abbondanti, finirono per allontanarsi l’uno dall’altro con un balzo all’indietro, mettendosi in posizione da combattimento mentre cercavano di riprendersi dagli ultimi attacchi.
Mentre Ken era nella sua classica posa, l’avversario aveva portato il braccio destro fino all’altezza del suddetto orecchio, piegando l’avambraccio all’indietro e con il palmo rivolto davanti, mentre il braccio sinistro era portato in avanti con il palmo sempre aperto e rivolto davanti a sé.
Quest’ultimo tra l’altro aveva del sangue che usciva dall’orecchio e scorreva per tutta la guancia fino ad arrivare alla spalla ed al petto. Probabilmente era stato ferito durante il combattimento dal rivale del momento.
Dopo qualche secondo di silenzio, fu proprio quest’ultimo a parlare dicendo con un sorrisino “Davvero niente male, Ken!”
“Potrei dire la stessa cosa di te, Raoul!” rispose con un sorriso il bruno.
Sì, il combattente contro cui si stava misurando il maestro della Scuola di Hokuto era Raoul, che a quell’epoca era appena entrato nell’accademia di polizia nel tentativo di scalare i ranghi e diventare Comandante.
Era nato in una famiglia di semplici agricoltori, motivo per cui indossava ancora la divisa, ma il suo sogno più recondito era sempre stato quello di divenire un uomo della legge, a tale scopo aveva cominciato da poco come semplice poliziotto, dato che aveva superato tutti i corsi con il massimo dei voti.
La sua carriera stava decollando, e si vociferava addirittura che potesse diventare il Comandante della Polizia più giovane della storia della Comunità, ma lui sapeva che la strada era ancora lunga e ben articolata.
Ogni tanto inoltre, su richiesta di Kenshiro stesso, si allenava con lui in modo da affinare le sue capacità nelle arti marziali. Sapeva di non essere all’altezza di un guerriero come il castano, ma era certo che lotte del genere l’avrebbero aiutato a migliorarlo.
L’allievo di Ichigo aveva visto la sua forza in un’occasione, quando era passato vicino all’accademia della polizia ed aveva visto all’opera il bianco, e per mantenersi ben in forma gli aveva chiesto di divenire suo compagno di allenamenti.
Ormai andavano avanti così da sei anni o anche più, e nonostante si fossero battuti tante volte ogni volta era come se fosse la prima, e questo perché scoprivano sempre nuove strategia e nuove mosse con cui poter sorprendere il rivale.
Alla fine, la vittoria andava perennemente all’ex compagno di Madara, ma Raoul riusciva lo stesso a tenergli testa qualche volta, e per questo il mentore della Scuola di Hokuto lo riteneva un buon compagno d’addestramento.
“Non dire eresie!” sembrava però che il bianco non fosse dello stesso avviso “Fino ad ora non sono riuscito a colpirti neanche una volta, mentre tu mi hai ferito all’orecchio!”
“A dire il vero ci sei andato molto vicino in un paio di occasioni!” rivelò allora Ken per tirarlo su di morale “Le tue capacità sono notevoli pur non essendoti mai allenato alla Scuola di Hokuto, ed è questo che mi ha colpito molto di te!”
“Piantala con i convenevoli, sappiamo entrambi che non vincerò mai contro di te… ma non è di certo per questo che mi alleno con te!!”
Dopodiché, senza neanche dare il tempo all’avversario di metabolizzare quanto aveva appena detto, l’albino si lanciò a tutta velocità contro l’uomo tentando di colpirlo con un pugno portato con il braccio destro.
Rapidamente Ken riuscì a pararlo scostandogli l’arto con cui aveva tirato il colpo con una manata con la mano sinistra, per poi tentare un cazzotto anche lui con il braccio destro mirando allo stomaco rivale.
Lui però, con prontezza di riflessi, riuscì a bloccarglielo prendendoglielo con la mano sinistra e, cercando di approfittare della vicinanza avversaria, provò una ginocchiata con la gamba destra, sicuro che non se l’aspettasse.
In effetti non si aspettava un’offensiva del genere, però Ken riuscì comunque all’ultimo a portare all’indietro la sua testa, evitando in questo modo di venire colpito dall’offensiva ed approfittando dell’occasione e della testa portata all’indietro per tentare una testata.
Essendo una mossa davvero inattesa, riuscì a colpire Raoul dritto in testa con la sua capoccia, costringendolo in questo modo a mollare la presa dal suo braccio destro e ad arretrare di un paio di passi mentre si toccava nella parte colpita.
Tuttavia, essendo stato il suo un esperimento, anche Ken finì per subire il contraccolpo dell’attacco, dato che si toccò la fronte a causa di un leggero giramento di testa dovuto all’eccessiva forza con cui si era schiantato.
“Cavolo, la tua testa è più dura di quello che pensavo!” affermò difatti il bruno, senza però voler essere offensivo.
Fortunatamente il bianco non la prese come un'offesa, ma anzi finì addirittura per sorridere mentre si toccava con la mano destra la fronte là dove era stato colpito e dove si era formata anche una piccola ferita da cui usciva del sangue.
“Un'ulteriore prova di come sono una testa dura!” asserì subito dopo.
Seguirono un paio di secondi di silenzio in cui nessuno dei due parlò… però alla fine scoppiarono tutti e due a ridere quasi a crepapelle per la battuta che aveva appena fatto l’aspirante poliziotto consapevolmente.
Tra di loro c’era un’atmosfera davvero allegra, ed anche per questo Kenshiro era felice di combattere con lui, gli ricordava i bei vecchi tempi in cui Madara ed Ichigo erano ancora vivi e si allenavano insieme…
Però non era il caso di ancorarsi troppo al passato, ormai erano morti e doveva accettarlo, e questo era uno dei tanti motivi per cui aveva deciso di riaprire la Scuola di Hokuto… per lasciarsi il passato alle spalle!!
Così, terminata la risata, tornò in posizione da combattimento ed invitò Raoul a farsi avanti “Forza, proseguiamo!”
Senza controbattere, l’uomo si limitò a mettersi anche lui in posizione da combattimento, pronto a ricominciare quell’allenamento che per lui era molto duro, ma che combattivamente parlando continuava a dare i suoi frutti.
Tuttavia… “Scusate un secondo!!”
Una voce finì per attirare l’attenzione di entrambi fino all’ingresso della Scuola di Hokuto, o per meglio dire al cancello che conduceva al giardino, dato che entrambi erano fuori e nel dojo non c’era nessuno.
Appena si furono voltati, notarono che a parlare era stato… Roronoa Zoro!!
L’uomo, che ormai aveva venticinque anni, aveva un aspetto molto simile a quando si era fatto allenare da Xehanort, essendo passati pochi anni da allora, ed anche gli abiti erano pressoché identici a quell’epoca.
Inutile dire che la sua presenza attirò la curiosità di entrambi, che sciolsero le loro posizioni da combattimento per osservare lo spadaccino, che portava già tre spade sulla cintura anziché le due con cui si allenava con il Gran Maestro.
Immediatamente il ragazzo, con un’espressione abbastanza seria, si rivolse al padrone della scuola, chiedendogli “Kenshiro, vorrei parlarle un secondo in privato riguardo una questione importante… se non sono di troppo disturbo, naturalmente...”
Aveva preferito andare con i piedi di piombo perché aveva visto che entrambi sembravano ben assorti nel loro allenamento, e probabilmente era arrivato nel momento sbagliato, visto anche che uno dei due stava sanguinando da ben due parti del corpo...
Tuttavia, così non sembrò, dato che Ken incrociando entrambe le braccia rispose “Certamente!” per poi rivolgersi a Raoul dicendogli “Per oggi direi di interrompere qui l’allenamento, puoi andare!”
In verità l’albino non era totalmente contento di quella decisione, dato che era stata presa senza neanche interpellarlo ed avrebbe preferito continuare a combattere per affinare le sue conoscenze nelle arti marziali…
Ma sfortunatamente non era un membro della Scuola di Hokuto, e non era neanche il padrone di casa, di conseguenza se il castano voleva allontanarlo poteva farlo, e proprio per questo seppur la scelta non gli piacesse doveva accettarla.
“… D’accordo, ci vediamo la prossima volta!” si limitò a replicare.
Dopodiché, facendo un leggero inchino verso l’allievo di Ichigo a simboleggiare il rispetto che provava per lui, prese e si allontanò dal giardino della Scuola di Hokuto, superando anche Zoro e sparendo dietro al cancello.
Considerando che era anche ferito, forse avrebbe potuto approfittarne per farsi guarire immediatamente, dato che se perdeva troppo sangue poi finiva per perdere conoscenza come era già successo un'altra volta.
Tutto sommato non era stato un male che fosse finito lì l’allenamento…
Appena Raoul se ne fu andato, Kenshiro propose al verde “Direi di entrare, qui c’è fin troppo rumore...”
Si stava riferendo alle macchine che passavano per strada e che non permettevano di capire bene che cosa due volessero dirsi. Per gli allenamenti poteva anche andare bene, ma per discussioni serie come quelle era meglio entrare nella struttura.
Per Roronoa non ci furono problemi “Ok, nessun problema!”
Così, senza perdere tempo, Kenshiro si diresse verso la Scuola di Hokuto, seguito a ruota dall’allievo di Xehanort che era a pochi metri da lui, e tutti e due con un’espressione abbastanza severa sul volto.
In tutto quello il castano era curioso di capire di che cosa volesse parlargli quel tipo. Lo conosceva, era l’allievo di Xehanort, la voce si era sparsa perché era stato il primo ed unico allievo dell’albino…
Però si chiedeva se questo avesse a che fare con quello che voleva dirgli…

Fu questione di pochi minuti ed i due si trovarono all’interno della hall del dojo.
Erano uno di fronte all’altro e seduti in maniera diversa a circa cinque metri l’uno dall’altro, Zoro sedeva sulle sue ginocchia con entrambi i pugni poggiati sulle ginocchia mentre Ken aveva sia le braccia che le gambe incrociate.
I due si stavano osservando con un’aria quasi severa, come se volessero fulminarsi con il solo sguardo, anche se in verità stavano solamente aspettando che l’altro prendesse parola… il problema era che nessuno dei due sembrava avere intenzione a farlo…
Almeno per i primi secondi, dato che poi il castano esordì domandando “Allora, di che cosa volevi parlarmi, Zoro?”
Dato che non sembrava intenzionato a cominciare, aveva preferito iniziare a parlare prima lui, almeno avrebbe sbloccato la situazione e spinto colui che aveva chiesto un colloquio con lui a dirgli il motivo di tanta fretta.
Roronao non aveva ancora parlato soprattutto per rispetto del luogo in cui si trovava. Essendo Kenshiro il padrone di casa, era giusto che fosse lui il primo a parlare, le riteneva buone maniere, anche perché il suo mentore gli aveva insegnato così.
Avendo avuto l’autorizzazione dal diretto interessato, il verde cominciò a dire “Innanzitutto scusa se ho interrotto il tuo addestramento, ma ciò che voglio chiederti è della massima urgenza, ed ho ritenuto doveroso informarti il prima possibile...”
“Non è un problema!” ribatté tuttavia il sensei, a dimostrare che non doveva preoccuparsi “Io e Raoul ci alleniamo spesso insieme, di conseguenza riprenderemo da dove ci siamo interrotti la prossima volta… anche perché lui aveva visibilmente bisogno di una pausa...”
Si stava riferendo soprattutto all’orecchio sanguinante, doveva averlo colpito molto forte in quell’occasione e, per evitare un’emorragia, forse era un bene che l’allenamento fosse stato interrotto, dato che era la prima volta che finiva addirittura per ferirlo in quella maniera. Facendo un lieve sorrisino, lo spadaccino disse “Ne sono contento!” anche se poi si fece subito serio.
L’argomento di cui doveva discutere con lui era della massima urgenza, anche perché se avesse risposto negativamente avrebbe dovuto rivedere tutti i suoi piani ed i suoi progetti… anche se sperava di non arrivare a quel punto, naturalmente.
Inizialmente Zoro, continuando ad osservare quasi severamente l’uomo che aveva davanti, esordì sostenendo “Come prima cosa, è giusto che tu venga informato di un dettaglio di cui probabilmente non sei a conoscenza. Innanzitutto, immagino che tu sappia che da diversi anni sono diventato l’apprendista di Xehanort, giusto?”
“Naturale!” si limitò a controbattere inizialmente il bruno, anche se dopo qualche secondo proseguì sostenendo “Considerando la politica di Xehanort, la notizia che avesse un allievo fece subito il giro della Comunità. Sei stato l’unico a convincerlo, e probabilmente sarai anche l’ultimo...”
“Molto probabile!” Roronoa dovette concordare con lui perché conosceva molto bene il bianco, e sapeva che era già un miracolo che avesse accettato di avere lui come apprendista…
Comunque non era quello il punto, dato che andò avanti dichiarando “Comunque ormai abbiamo terminato l’allenamento circa due mesi fa, dato che ritiene che abbia imparato a padroneggiare la Tecnica a Tre Spade al 100%!”
Beh quella era di sicuro un’ottima notizia. Con meno anni di esperienza di lui, era riuscito ad apprendere completamente uno stile di lotta che non aveva nulla da invidiare allo Stile di Hokuto, poteva quasi dire che era più talentuoso di lui…
Mentre pensava questo però, il verde rivelò “Nel periodo in cui la Scuola di Hokuto è stata chiusa, io ed il Maestro Xehanort abbiamo usato questo dojo come palestra, anche se senza chiederti l’autorizzazione, e per questo ti chiedo immensamente scusa anche a nome suo...”
… Sul serio? Ecco, questa non se l’aspettava.
Forse proprio per questo inizialmente Kenshiro strabuzzò gli occhi e spalancò addirittura la bocca sorpresa… anche se così doveva ammettere che tornavano certe cose, come il fatto che la Scuola di Hokuto non fosse così polverosa come credeva di trovarla…
Immediatamente Zoro, abbassando il volto quasi sconsolato e chiudendo gli occhi, provò a giustificarsi dicendo “Mi dispiace, abbiamo usato una tua proprietà senza neanche chiederti il permesso, e ne sono profondamente rammaricato...”
“Non devi dispiacertene!” provò tuttavia ad intervenire il castano, assumendo un’aria abbastanza sorridente e scacciando di conseguenza quella stupita di prima.
Perché? Molto semplice…
“Se devo essere sincero, quando ho chiuso la Scuola di Hokuto ho lasciato la porta aperta proprio per permettere a chi come te desiderava allenarsi di avere un luogo dove potersi addestrare senza disturbare nessuno. La Scuola di Hokuto è ancora una delle poche palestre presenti nella Comunità, e in assenza di essa chi voleva migliorarsi non aveva un posto dove perfezionarsi, quindi ammetto che inconsciamente un po’ volevo che la Scuola di Hokuto venisse comunque usata nonostante tutto...”
… Diceva sul serio? Quindi non era arrabbiato per il fatto che era stata violata una proprietà privata?!
Era vero che dal momento in cui il dojo era stato chiuso aveva rinunciato alla sua proprietà, però comunque spiritualmente apparteneva lo stesso all’unico sopravvissuto della “vecchia generazione” di lottatori della scuola, e per questo si era sentito a disagio e, per arrivare là dove voleva, aveva ritenuto necessario rivelarglielo…
Però, se dichiarava che non c’erano problemi e che era tutto perdonato, non poteva che essere felice della cosa naturalmente!!
Un problema in meno a cui pensare, proprio per questo lo spadaccino finì per sorridere e rispondere “Ne sono contento, questo renderà la mia prossima richiesta più semplice da fare...”
Inutile dire però che, in quella maniera, aveva finito per introdurre il discorso legato al vero motivo per cui gli aveva chiesto un colloquio privato, e proprio per questo l’ex allievo di Ichigo si incuriosì abbastanza.
“Di che cosa stai parlando?” gli domandò difatti.
E dato che ormai aveva già introdotto l’argomento, Roronoa decise di farsi coraggio e di chiederglielo. Se avesse detto di no avrebbe visto tutti i suoi progetti crollargli davanti agli occhi, ma non poteva saperlo fino a quando non ci avrebbe provato…
Così, assumendo un’aria seria, l’allievo di Xehanort cominciò a proporre “Vedi Kenshiro, due mesi fa, quando ho terminato l’allenamento con il mio Maestro, mi sono fatto un paio di domande. Se io non fossi diventato suo apprendista, la Tecnica a Tre Spade sarebbe morta con lui, ed ora che le sue conoscenze sono passate a me, è mio dovere trasmettere tutto ciò che so ad un’altra generazione di guerrieri, che siano più adulti o più giovani di me...”
In teoria già da quello che stava dicendo si capiva chiaramente dove volesse andare a parare, difatti ormai il bruno era certissimo di quello che stava per chiedergli… ma voleva che fosse lui stesso a pronunciare quelle parole.
Proprio per questo si limitò a replicare “Continua...”
Presto detto, senza più giri di parole Zoro toccò il terreno davanti a sé con entrambe le mani, rimanendo comunque seduto sulle sue ginocchia, ed osservando con occhi carichi di determinazione il guerriero pose la fatidica richiesta.
“Kenshiro… desidero poter insegnare la Tecnica a Tre Spade e tramandarla ad altri guerrieri, e la Scuola di Hokuto è il luogo migliore dove poterlo fare. Per questo ti chiedo di diventare soci in affari e creare un nuovo ramo di addestramento all’interno del dojo!!”
La sua richiesta era solamente questa. Poter avere l’occasione di allenare altri combattenti nella sacra arte che gli era stata tramandata da Xehanort in modo che non andasse “uccisa” con la futura morte sua e del suo mentore.
Il castano, arrivati a quel punto, non si stupì neppure della richiesta, dato che era già abbastanza intuibile facendo due più due su quanto aveva detto precedentemente, ciononostante rimase comunque nella sua espressione abbastanza severa.
Dopo circa due secondi di silenzio, Ken provò a chiedere “… Il tuo desiderio è molto nobile, ma non hai pensato che magari Xehanort potrebbe essere in disaccordo?”
“Ho tenuto conto di questa eventualità!” confessò Roronoa, rimanendo nella stessa posizione di prima “Tuttavia, quando abbiamo finito l’allenamento, il Maestro mi ha dato l’opportunità di fare ciò che più desidero con la Tecnica a Tre Spade. Inizialmente mi sono fatto addestrare da lui esclusivamente per proteggere il prossimo e la mia gente… tuttavia, una volta terminato l’allenamento, mi sono reso conto che non mi bastava più...”
“In pratica hai compreso che lottare contro le ingiustizie sarebbe stato inutile, se a farlo saresti stato solo tu...” a concludere la frase del verde ci pensò lo stesso allievo di Ichigo.
Annuendo con la testa, lo spadaccino proseguì il suo discorso spiegando “Inoltre la Scuola di Hokuto fornisce anche protezione su commissione. Oltre ad essere la mia occasione per insegnare le mie conoscenze al prossimo, è anche un ottimo modo per poter aiutare gli altri proprio come desideravo fin dall’inizio...”
Dopo tre secondi di silenzio, Roronoa concluse il suo discorso abbassando di colpo la testa ed il petto, a mo’ di inchino quasi, e dichiarò “Te lo chiedo per favore, sia come maestro di arti marziali che come persona che non è riuscita a proteggere ciò che amava. Dammi l’opportunità di rendere questa Comunità un posto migliore, e di poter insegnare anche ad altri guerrieri il valore delle responsabilità di cui siamo a conoscenza come esperti di uno stile di lotta unico nel suo genere!!”
Forse poteva aver rischiato di toccare un tasto dolente dicendo che Ken “non era riuscito a proteggere ciò che amava”, ma si poteva dire che era andato quasi sul sicuro, ben sapendo che ormai aveva superato quel periodo…
Ed in effetti era proprio così, dato che il castano si limitò ad osservare severamente lo spadaccino, analizzando per bene nella sua testa quali potessero essere i pro ed i contro di una possibile decisione del genere.
Da una parte bisognava dire che insegnare un'arte della spada all’interno della Scuola di Hokuto poteva significare rompere la tradizione del suo vecchio Maestro, e lui era un uomo molto attaccato a questi ideali come ben si ricordava…
Dall’altro lato però, andava precisato che nonostante avesse riaperto da poco la Scuola di Hokuto era ancora molto giovane, poteva essere considerato un maestro ma era molto inesperto in termini di gestione e di commissione.
Avere un aiuto nel dirigere il dojo e nell’amministrarlo poteva fargli solamente bene. Ed in più andava considerato che non era ancora riuscito a trovare dei guerrieri degni di poter apprendere lo Stile di Hokuto, forse lui poteva essere più fortunato…
Di certo, se voleva mantenere le commissioni aperte già nel 1904 con l’inaugurazione della scuola, aveva bisogno di più allievi e personale possibile all’interno della struttura, e quell’occasione che gli si era presentata davanti poteva fare al caso suo.
In pratica, sembrava che i pro superassero abbondantemente i contro in quella situazione!!
Proprio per questo Ken, mentre si toccava il mento con la mano destra, dovette riconoscere di essere molto tentato di accontentare la richiesta del ragazzo. Un aiuto gli avrebbe fatto solo bene, ed inoltre più persone diventavano guerrieri in più stili e meglio era…
Così, dopo averci riflettuto su bene, il castano ammise senza tanti giri di parole “… Devo dire che la tua proposta è allettante, ed in effetti in quest’anno ho gestito con molta fatica questa scuola, essendo da solo e non avendo ancora allievi...”
Sembrava quasi evidente che la sua, pur non essendo una risposta positiva a tutto tondo, fosse un modo per dirgli che era più propenso ad accontentarlo piuttosto che a negare il suo desiderio di insegnare al prossimo.
Proprio per questo, quasi strabuzzando gli occhi, Zoro risollevò la testa ed osservò il mentore del dojo con un’espressione quasi sorpresa, domandando “Intendi dire che… accetti?”
Seguirono alcuni secondi di silenzio in cui l’uomo, chiudendo gli occhi ed abbassando il volto, sembrò quasi assumere un’aria seria, a voler simboleggiare che in realtà ci aveva ripensato e non intendeva accontentarlo…
Ma poi, dopo soli cinque secondi, risollevò il volto con un’espressione molto contenta, ed annunciò senza tanti giri di parole “Credo che accetterò la tua proposta. Due teste sono meglio di una, e insieme potremmo fare grandi cose per questa Comunità e questa scuola!!”
… D-Davvero? Aveva accettato?!
Roronoa dovette ammettere che neanche nelle sue più rosee aspettative avrebbe mai pensato che l’uomo avrebbe acconsentito alla sua richiesta già al primo colpo, e senza neanche pensarci su per almeno una giornata.
Proprio per questo finì per sorridere felicemente con la bocca spalancata. Non poteva credere che il suo desiderio fosse stato realizzato, sembrava quasi un sogno che diventava realtà, sicuramente il suo maestro sarebbe stato orgoglioso di lui appena l’avrebbe saputo.
“D-Dici sul serio?!” gli sembrava ancora incredibile che fosse vero.
Tuttavia l’ex compagno d’allenamento di Madara annuì, come a voler dimostrare che stava dicendo effettivamente il vero, dopodiché porse la mano destra in avanti, quasi a voler stringere quella dell’amico.
“Allora? Abbiamo un accordo?” dichiarò allora.
Inutile dire che per Zoro non c’era alcun dubbio al riguardo, e senza nessun ripensamento strinse la mano dell’ormai neocompagno con la sua destra, sancendo in questo modo la collaborazione tra le due “scuole di lotta”.
“Abbiamo un accordo!!” aggiunse il verde sorridente.
Il patto era stato stipulato, e la collaborazione era a tutti gli effetti cominciata. Da quel giorno la Scuola di Hokuto avrebbe insegnato ben due discipline anziché una, aumentando in questo modo la possibilità di avere più combattenti da addestrare.
Sarebbe stata una collaborazione lunga e probabilmente anche faticosa, dato che gli allievi di entrambi gli stili avrebbero potuto vedere negli apprendisti dell’altro maestro delle sorte di “rivali” o robe del genere…
Ma loro non erano spaventati, erano rischi del mestiere ed erano certi che sarebbero riusciti ad insegnare ai loro futuri allievi il rispetto per l’avversario e per gli altri stili di combattimento, come era stato insegnato loro.
Col tempo, la loro alleanza avrebbe dato i suoi frutti, e ne erano assolutamente certi!!

Palecity, Comunità, 09 Agosto 1930:
Un anno era passato da quando la Scuola di Hokuto aveva deciso di allargare i suoi orizzonti a ben due stili di lotta anziché uno, e nonostante questo la situazione non sembrava ancora essere cambiata.
Sia Kenshiro che Zoro faticavano a trovare degli apprendisti che fossero abili abbastanza da ereditare le loro tecniche di lotta, e dovevano ammettere che era un po’ sfiancate la cosa. Possibile che non ci fosse nessuno degno in giro?
A parte quello, la vita scorreva tranquillamente nelle varie metropoli della Comunità, ed una nuova generazione di bambini, che non aveva vissuto il cambio del Presidente da Charles ad Ansem e successivamente a Goku era nata.
Due esponenti di questa nuova generazione in quel momento si stavano divertendo insieme sotto lo sguardo vigile di un ragazzo che si era preso la briga di controllarli su richiesta dei loro genitori, per assicurarsi che non succedesse loro nulla di grave.
Il giovane sembrava avere diciannove anni e aveva dei corti capelli biondi a caschetto nascosti da un cappello grigio che somigliava molto a quelli che indossavano i poliziotti ed aveva anche degli occhi neri. Come abiti pareva indossare una divisa militare dello stesso colore del cappellino, che comprendeva un giaccone lungo che arrivava fino alle ginocchia con due tasche posizionate all’altezza del petto, dei pantaloni lunghi dello stesso colore, una cintura nera con fibbia bianca, una camicia bianca con cravatta rossa scura e degli stivali neri.
Quest’ultimo era seduto a terra, con le gambe conserte e le mani poggiate sulle rispettive ginocchia mentre osservava i due bambini che in quell’istante stavano giocando a rincorrersi, e sembravano starsi divertendo.
Uno dei due era un maschietto di nove anni che aveva dei capelli bianchi tutti arruffati e degli occhi color azzurro cielo, oltre che delle guance insolitamente rosse per qualcuno della sua età. Come abiti indossava una maglietta azzurra chiara con le maniche corte, dei pantaloni lunghi marroni e delle scarpe da ginnastica grige scure con lacci bianchi.
L’altra era una femminuccia di sei anni che aveva dei lunghi capelli biondi raccolti in una treccia a coda di cavallo che scendeva fino alla schiena, un cerchietto azzurro in testa, degli occhi azzurri ed indossava un vestitino lungo e verde chiaro con le maniche lunghe, ma arrotolate fino ai gomiti, una piccola cintura viola attorno alla vita e delle scarpine verde chiare.
I tre si trovavano nel cortile di uno dei palazzi di Palecity, che era costituita per lo più da una piccola strada interna che svoltava a sinistra arrivando ad una rotatoria in cui intorno si trovavano i posti garage degli abitanti dell’edificio, ed a delimitare la stradina c’era un giardino sia a destra che a sinistra.
I due piccoli si stavano divertendo a correre in quel momento sul lato destro del prato, mentre il ragazzo li stava osservando poggiato al muro che delimitava il giardino interno della struttura, anche se sembrava quasi disinteressato.
Aveva difatti in mano un manuale che sembrava appartenere alla polizia, e questo unito ai suoi abiti poteva far supporre che si stesse esercitando per poter diventare un giorno un bravo poliziotto, ed ogni tanto gettava lo sguardo verso i due per essere certo che non andassero troppo lontano.
Proprio in quel momento, dopo aver corso per svariati minuti, la bambina che stava inseguendo non ce la fece più e crollò letteralmente a terra a pancia in giù da davanti, con entrambe le braccia distese in avanti.
“Uffa, non ce la faccio più!” disse subito dopo chiudendo gli occhi.
Vedendo la scena, il bambino si fermò e, voltandosi a guardarla, quasi saltò di gioia esclamando “E vai, ho vinto io!! Ho vinto io!!”
Tuttavia, l’altra non sembrava essere d’accordo, dato che sollevando il busto affermò quasi con rabbia “Non è giusto Jack!! Sei più veloce di me, è normale che non riesca a prenderti!!”
A quel punto lui, che sembrava essere un giovane Jack Frost, assunse un sorrisetto quasi furbetto e dichiarò con tono molto sfacciato “Beh Elsa, se io rincorressi te la gara non durerebbe più di due secondi!”
“Fai silenzio!!” si lamentò allora la piccola, sollevandosi da terra e guardandolo quasi malamente.
Sentendo che i toni si stavano alzando, il ragazzo che era seduto decise di intervenire affermando “Bambini, datevi un contegno!” senza però distogliere lo sguardo dal manuale che teneva con entrambe le mani.
La piccola allora, che sembrava essere una giovane Elsa, si voltò verso il loro curatore e, sollevando la mano destra ed agitandola con un dolce sorriso sulle labbra, provò a proporgli di unirsi a loro.
“Ehi Schmidt, vieni a giocare con noi? Ci divertiremo insieme!!” propose difatti la bionda.
Ma il ragazzo, che era un Johann Schmidt quando ancora aveva diciannove anni, non sembrava interessato alla cosa, visto che senza staccare lo sguardo dal libro rispose “No grazie, sono qui solo per osservarvi da vicino!”
Sentendo però quello che aveva detto, la piccola sbuffò contrariata e disse “Ma dai, sarebbe più divertente giocare con te piuttosto che con questo imbroglione!”
“Imbroglione? Non farmene una colpa se sono più veloce di te!!” si lamentò tuttavia Frost, che non aveva gradito per nulla l’uscita della piccolina.
Quest’ultima allora, accortasi di aver toccato un tasto dolente, fece uno sguardo ed un sorrisino molto sbarazzino e rispose al piccolo dichiarando “Ma è la verità, sei imbroglione!”
“Non è vero!”
“E invece sì!”
“E invece no!”
“E invece sì!”
“E invece n...”
La lite sembrava dover proseguire su quella linea per svariati minuti… quando improvvisamente accadde qualcosa di molto strano!!
Una strana freccetta venne sparata da un punto indefinito, e finì per centrare il ragazzino proprio sul lato destro del collo, e fu inutile dire che il bianco sentì non poco la puntura che essa gli aveva appena provocato.
“Ah!” sia l’albino che la bionda sussultarono immediatamente appena videro quell’oggetto finire addosso a Jack.
Quest’ultimo immediatamente si toccò nella parte colpita, provando a dire “Ma cos...” ancora una volta però non riuscì a concludere la sua frase… in quanto iniziò a sentirsi strano!
La vista stava iniziando ad offuscarglisi, e cominciava a sentirsi come se dovesse svenire da un momento all’altro. Una sensazione davvero molto strana e che non riusciva a capire, a malapena riusciva addirittura a rimanere in piedi.
“C-Cosa… c-cosa sta s-succ...”
Niente, per la terza volta di seguito non riuscì a completare la frase che voleva pronunciare… in quanto i sensi gli vennero meno e crollò a terra a pancia in giù di colpo, con entrambe le braccia divaricate sopra la testa!!
Inutile dire che la vista del suo amico crollato a terra e di colpo spaventò non poco la povera Elsa, che subito gridò “AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!”
Sentendo quell’urlo quasi improvviso, Schmidt sollevò all’istante lo sguardo, notando in questo modo non solo Frost a terra apparentemente svenuto, ma addirittura la freccetta che aveva attaccato al collo.
“Cosa… Jack? Tutto bene? Dannazione, cosa è successo?!”
Iniziando a preoccuparsi non poco ed assumendo anche un'aria intimorita, Johann si mise in piedi all’istante gettando a terra alla sua destra il manuale che reggeva tra le mani e correndo subito in direzione dei due bambini…
Peccato che subito dopo accadde la stessa cosa anche a lui, e una freccetta lo colpì al collo alla sua sinistra, bloccando in questo modo la sua corsa e costringendolo a rallentare sempre di più, a causa delle stesse orribili sensazioni che aveva già provato prima l’albino.
Vedendo che stava accadendo la stessa cosa anche al ragazzo, la piccola si terrorizzò non poco, al punto tale che iniziò a tremare visibilmente dalla paura e disse debolmente “S-Schmidt...”
“E-Elsa, s-scappa...” pronunciò molto lievemente Johann nel tentativo di avvertire la piccola… prima di crollare anche lui a terra a pancia in giù nella stessa posizione di Frost!!
A quel punto il panico prese il sopravvento sulla povera bambina, che non ci pensò neanche due volte a seguire il consiglio che le aveva dato l’amico, iniziando subito a correre alla sua destra per seguire la stradina ed uscire in questo modo dal giardino.
“AIUTO! AIUTO! QUALCUNO CI A...”
Sfortunatamente neppure lei riuscì mai a terminare la frase, in quanto di colpo una freccetta prese anche lei dietro al collo, e la povera piccola cominciò a sentirsi strana ed a rallentare sempre di più, sentendo che le stava venendo sempre più sonno.
“A-Aiuto… a-aiu...”
Tentò con tutte le sue forze di continuare a chiedere aiuto, ma purtroppo il sonno prese il sopravvento su di lei, e cadde a terra svenuta nella stessa posizione dei suoi due compagni sul cemento che componeva la stradina.
La situazione era allarmante, tutti e tre i poveri malcapitati erano a terra svenuti, con la pancia in giù, entrambe le braccia distese sopra la testa e soprattutto una freccetta conficcata su lati diversi del collo, che era la causa di tutto.
Cosa diamine era appena successo?!

Fantacity, Comunità, 09 Agosto 1930:
Nello stesso istante, in un’altra città della Comunità, per la precisione Fantacity, c’era un’altra bambina che stava tornando a casa molto velocemente.
Le strade della metropoli, essendo la Capitale della società, erano conosciute per essere molto più sicure di quelle delle altre città, e proprio per questo i bambini potevano andare in giro senza scorta e senza nessun problema.
Erano le 16:50 ed una di esse, appena terminato l’asilo, stava tornando a casa di corsa e tutta contenta, con lo zainetto rosa sulle spalle e saltellando quasi anziché camminando tanto era vispa ed allegra per la splendida giornata che aveva appena passato.
Era una piccola di tre anni che aveva dei corti capelli rosa che arrivavano fino al collo, oltre che degli occhi color rosso chiari e delle guance molto più cicciottelle rispetto al resto del corpo. Indossava un cerchietto giallo con dei motivi bordeaux sulla testa ed un abitino giallo che arrivava fino alle ginocchia con i bordi rossi ed un piccolo spacco che arrivava fino a sotto al collo con il bordo striato bianco e rosso, oltre che dei piccoli stivaletti beige.
La bambina si chiamava Nina Drango, e sembrava essere molto contenta perché all’asilo era riuscita a prendere dei buoni voti durante i compiti di disegno. Era sempre stata negata nel disegno, ma finalmente era riuscito a farne uno bello, e per questo non vedeva l’ora di dirlo ai suoi genitori.
“Ho preso un buono. Ho preso un buono. Ho preso un buono!” continuava a ripetere mentre saltellava per le strade semi deserte di Palecity.
In quel momento attorno a lei non c’era nessuno, creando in questo modo un’atmosfera quasi inquietante se ci si pensava, ma a lei poco importava dato che in quella metropoli non era mai successo nulla di grave ai bambini ed era certa che sarebbe andato avanti così ancora per molto tempo.
Era letteralmente euforica e non vedeva l’ora di tornare a casa per raccontare ai suoi parenti della grandiosa notizia… peccato che non avrebbe mai potuto immaginare quello che sarebbe accaduto nei prossimi secondi…
Improvvisamente anche lì, da un punto imprecisato, partì una freccetta simile a quella che nello stesso istante aveva colpito Schmidt, Jack ed Elsa, ed andò a colpirla proprio al collo sul lato sinistro mentre camminava.
Naturalmente sentì l’attacco arrivato all’improvviso, e per questo si bloccò all’istante osservando l’oggetto che aveva ancora incastrato nel collo con uno sguardo misto tra lo spaventato ed addirittura il curioso.
“E questo cos… c-che cosa… c-cosa mi s-succede...”
Ad un tratto anche lei iniziò a venire sonnolenza e ad annebbiarsi la vista, esattamente come accaduto alle altre tre povere vittime, e nonostante i suoi disperati tentativi di resistere finì per cedere anche lei.
Cadde rovinosamente a terra di schiena, addormentandosi di colpo con le braccia distese per il largo e finendo addirittura addosso al suo zainetto, dove di conseguenza si ruppe quasi tutto ciò che si trovava al suo interno ed era delicato.
Anche lei aveva subito lo stesso destino degli altri tre ragazzi, ma che cosa poteva significare?!

Cimitero Monumentale, Comunità, 09 Agosto 1930:
Sempre nello stesso istante, alle 16:50 di quel giorno, una famiglia si era recata al Cimitero Monumentale della Comunità per rendere onore ad un defunto.
Quel giorno non era molto affollato il campo, e di conseguenza non c’erano molti visitatori, anche se questo poteva essere una fortuna per chi desiderava rimanere più tempo del previsto all’interno dell’immensa cupola.
La famiglia in questione era composta dal padre, dalla madre e da una bambina di soli due anni, che aveva dei capelli quasi marroni chiari raccolti in due trecce molto lunghe che scendevano da entrambi i lati, degli immensi occhioni color viola chiaro ed un abito comprendente una giacchetta a maniche lunghe rossa sopra ad una maglietta a maniche corte bianca ed una minigonna marrone chiara, oltre che degli stivali bianchi ed in mano una bambola che sembrava quasi essere un bambino biondo.
Erano venuti lì per celebrare il padre della madre, morto proprio due mesi prima a causa di un cancro al cervello, e si erano presi la giornata libera per poter stare fuori tutto il giorno, non solo per la visita al cimitero naturalmente.
I due adulti in quel momento erano proprio davanti alla tomba, con degli sguardi spenti e quasi depressi, mentre la bambina era poco dietro di loro che li stava guardando con un’aria mista tra l’incuriosito e lo stranito.
Sfortunatamente era ancora troppo piccola per sapere cosa succedesse veramente a chi era morto, e per questo le avevano omesso la verità su quanto accaduto al nonno, e l’unica cosa che si domandava era il motivo per cui si trovavano lì.
*Come mai siamo in questo posto? È davvero brutto...* pensò difatti la bambina, continuando ad osservare da dietro i genitori in uno sguardo misto tra l’incuriosita e la sorpresa.
Improvvisamente però sentì un leggero rumore provenire dalla sua sinistra, e voltandosi vide qualcuno che, con passo svelto e deciso, sembrava starsi allontanando di corsa. Era molto lontano, e di conseguenza non riusciva a distinguere bene di chi si trattasse.
“E quello chi è?” si domandò la bambina con tono molto debole, mentre iniziava a correre per cercare di raggiungere quell’individuo spinta dalla curiosità.
I genitori erano talmente concentrati che neanche si erano accorti che la piccola si era allontanata da loro… un gesto incosciente, dato che fu questione di pochi secondi prima che la piccolina, il cui nome era Alice, si fosse allontanata del tutto dalla loro vista.
La femminuccia difatti aveva continuato a seguire quella strana ombra che stava correndo, almeno fino a quando non fu sparito completamente dalla sua vista, costringendola così a fermarsi in mezzo ad una marea di tombe.
“Dov’è finito?” si domandò la castana guardandosi attorno incuriosita.
Tuttavia, ancora una volta, una freccetta venne sparata alla sua destra e la prese al collo in quella stessa angolazione. Un tiro molto preciso che andò a segno e, nell’esatto momento in cui l’aveva colpita, la piccola iniziò subito a sentirsi strana.
Con gli occhi semi chiusi difatti, disse “H-ho son...” per poi cadere a terra immediatamente a pancia in giù con le braccia distese per i fianchi.
Avvenne tutto talmente rapidamente che Alice fu obbligata a mollare la presa dalla bambola che reggeva tra le mani, che cadde in questo modo rovinosamente al suolo senza però fare nessun tipo di rumore.
La poverina aveva ceduto subito perché, avendo due anni, aveva un fisico meno resistente rispetto a chi era più grande di lui, inoltre le probabili dosi con cui era stata “drogata” dovevano essere forti, dato che erano stati capaci di stendere anche un ragazzo di diciannove anni come Schmidt.
Sembrava evidente che quelle azioni fossero state compiute tutte dalla stessa persona, o quantomeno dalla stessa organizzazione, perché gli attacchi erano avvenuti alla stessa ora e con le stesse modalità.
L’unica domanda era… chi aveva interesse ad anestetizzare quattro bambini ed un ragazzo?

Luogo Sconosciuto, Comunità, 10 Agosto 1930:
La Comunità rimase molto scossa da quanto accaduto.
Quattro bambini ed un ragazzo erano come spariti nel nulla, e nessuno sapeva darsi una spiegazione di che cosa fosse successo, e neanche del perché erano scomparsi in pieno giorno anziché di notte.
Le indagini erano partite, ed i primi indizi sembravano far trasparire che dietro tutto quello ci fosse la criminalità organizzata di Stan Pines…
Ma la verità era molto diversa!!

Mentre le autorità continuavano ad impegnarsi per far luce su quel mistero, i cinque “spariti” erano finiti in un posto che neanche potevano immaginare…
I poverini in quel momento si trovavano in quello che sembrava quasi essere un magazzino, adagiati su cinque lettini uno vicino all’altro e ancora svenuti a causa di quanto accaduto, anche se la freccetta era stata rimossa dal loro collo.
C’erano tutti, partendo da destra fino a sinistra si potevano vedere Schmidt, Elsa, Jack, Alice e Nina, che erano appoggiati con la pancia rivolta verso l’alto, le braccia distese per il lungo ed un'aria quasi serena. Sembravano quasi star dormendo…
In realtà però avevano perso i sensi perché le armi che li avevano colpiti contenevano una forte dose di sonnifero, regolata per stendere nel giro di un minuto un essere umano adulto, e di conseguenza sui bambini aveva un effetto soporifero quasi istantaneo.
Di fronte a loro, ad osservare i lettini, c’erano due uomini. Uno sembrava abbastanza piccolo di statura e con abbigliamenti quasi sbandati, che stava osservando il tutto in un misto tra il serio e il freddo, mentre l’altro era ben diverso.
Sembrava un uomo di trentatré anni con la testa completamente pelata, degli occhi color azzurri a dir poco glaciali, dei piccoli baffi e che indossava un vestito prettamente elegante, comprendente di lunga giacca blu scura sopra ad una maglia a righe viola e grigie scure con bottoni grigi chiari, a sua volta sopra ad una camicia bianca comprendente di cravatta blu scura. Inoltre, aveva dei pantaloni marroni chiari e delle scarpe eleganti nere con dei lacci dello stesso colore. Infine, possedeva un anello per ogni singolo dito che aveva, per un totale di cinque, e reggeva con la mano destra un sigaro cubano acceso.
Quest’ultimo, mentre aveva la mano sinistra che toccava da sotto il gomito destro, aveva un sorrisino perfido sul volto mentre osservava i cinque, che a questo punto sembrava chiaro che fossero stati rapiti…
E lo stesso uomo lo rese palese quando disse “Tutto è andato alla perfezione. Le nostre cavie sono tutte qui...”
Ci aveva messo un giorno per giungere là dove le stavano tenendo perché temeva di “attirare troppo l’attenzione” muovendosi poco dopo il loro rapimento, ma tutto era filato liscio ed ora si trovava in quel luogo.
Colui che stava vicino a lui, voltandosi ad osservarlo, gli chiese “Signor Fontaine, come mai ha deciso di rapire dei bambini?”
La domanda era stata posta perché il suo superiore, che si era rivelato essere il Frank a cui L stava dando la caccia e che era anche il braccio destro di Stan nella criminalità organizzata, non aveva mai spiegato l’obiettivo di quel rapimento.
L’uomo, continuando a tenere gli occhi puntati verso i cinque svenuti, spiegò “Mi sembra chiaro. Intendo sfruttare la Primeval Rock che abbiamo rubato al Concilio per fare degli esperimenti sugli esseri umani, se il Gran Maestro è riuscito a sopravvivere, sono curioso di vedere il suo effetto su dei ragazzini di così giovane età!”
“Ma come mai? Non bastavano degli adulti? Avrebbe potuto provarla su di me, se lo desiderava così tanto...”
Il pelato, voltandosi a guardarlo, rivelò “Mi sembra abbastanza chiaro, ragazzo. Il Gran Maestro dovrebbe essere un adulto stando al suo profilo, di qualunque sesso sia, e di conseguenza devo sperimentare la Primeval Rock anche sui bambini. Per poter avere accesso al suo potere, devo essere sicuro che funzioni su ogni tipologia di essere umano...”
“Ma… e perché il ragazzo?”
Il sottoposto si stava riferendo a Johann, dato che a differenza degli altri quattro stava per raggiungere i vent’anni, e di conseguenza non rientrava nella categoria dei “bambini” che aveva appena citato Frank.
Quest’ultimo, tornando ad osservare gli svenuti, soprattutto Schmidt, rivelò senza problemi “Perché avevo bisogno anche di una cavia adolescente, e trovandosi da solo insieme a due dei quattro obiettivi ho ritenuto necessario sfruttare la situazione a nostro vantaggio. Inizialmente volevo chiederti effettivamente di fare da cavia, ma sei il mio uomo migliore e preferisco non correre rischi su di te...”
Inutile dire che il diretto interessato si poté definire parecchio onorato dalle parole del suo superiore. In pratica gli aveva appena detto che era essenziale per il suo grande progetto, e che non poteva permettersi di perderlo per qualche falla nell’esperimento.
Proprio per questo finì per abbozzare un sorriso, nonostante Frank fosse un uomo spietato ci teneva ad alcune persone e lo si vedeva. Probabilmente valeva la stessa cosa anche per il suo vecchio amico, pur avendogli rovinato la vita…
I suoi pensieri vennero però interrotti quando Fontaine, girandosi di scatto, affermò “Prepara le capsule. Appena si riprenderanno daremo il via all’esperimento, non possiamo perdere un solo secondo prezioso!”
Dopo aver detto questo, il pelato cominciò ad incamminarsi a passi lenti e decisi, il tutto dopo aver aspirato dal sigaro ed aver buttato fuori il fumo dalla bocca. Era certissimo di quello che andava fatto, e non intendeva tornare indietro…
Ciononostante, il suo subordinato non poté fare a meno di rimanere ancora attonito, e stavolta per un qualcosa a cui non aveva effettivamente mai pensato e che solo in quel momento gli era venuto in mente… le modalità di rapimento e chi era stato preso!!
Difatti, girandosi di scatto e quasi preoccupato, il ragazzo dichiarò “Ma Signor Fontaine, perché ha deciso di agire così?!”
Naturalmente le sue parole fermarono l’avanzata dell’ex amico di L, che assestatosi là dove era arrivato domandò senza neanche voltarsi ad osservarlo e con un tono quasi scocciato “A che cosa ti riferisci?”
Nonostante tutto, il sottoposto non si fece spaventare e domandò abbastanza preoccupato “… N-Non capisco perché ha deciso di rapire quattro bambini in pieno giorno e quando le strade erano affollate, avremmo potuto aspettare la notte e ci avrebbero messo molto più tempo a scoprire il rapimento. Per di più tra di loro c’è anche Elsa, che è figlia di una famiglia nobile di Palecity, abbiamo rischiato davvero troppo rapendo anche lei...”
Sembrava evidente che la sua preoccupazione maggiore stava soprattutto nel fatto che erano stati scoperti quasi subito, anche se le loro identità erano ancora celate fortunatamente, e che tra i bambini c’era anche “un elemento scottante”.
In effetti si poteva dire che aveva ragione… ma nonostante questo Frank non sembrava intimorito, anzi dopo qualche secondo che ebbe terminato di parlare scoppiò addirittura a ridere sonoramente in mezzo al magazzino!!
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!” sembrava star ridendo davvero di gusto nonostante non avesse perso la sua postura.
Il ragazzo rimase leggermente infastidito dal suo comportamento, ma anche molto incuriosito dato che stava agendo come se non avesse paura di nulla, eppure dopo quello che avevano fatto avrebbe dovuto esserlo…
Il pelato spiegò immediatamente tutto, voltandosi ad osservarlo con un sorrisino quasi perfido sul volto “Ragazzo mio, era proprio questo l’obiettivo. Farsi beccare!”
… Che? Cosa intendeva dire?!
“I-In che senso?” domandò difatti il subordinato, che non ci aveva capito molto di quello che stava cercando di spiegare.
“È molto semplice!” iniziò a rivelare il diretto interessato, senza mai perdere il perfido sorrisino sul volto “Agire in pieno giorno e coinvolgendo anche una bambina nobile ha fatto sì che le autorità si attivassero immediatamente, ed in un attimo gli indizi li hanno portati là dove volevamo… a sospettare di Stan e della sua combriccola!!”
Sì, questo l’aveva sentito proprio quel pomeriggio. Erano le 15:00 ed alle 13:00 era stato informato che la polizia stava sospettando di Pines e della sua criminalità organizzata, ma non capiva a cosa si rif…
A meno che… ma certo!! Ora c’era arrivato!!
Tuttavia, Fontaine, non comprendendo che era già arrivato alla soluzione, continuò a spiegare “Noi abbiamo abbandonato tre mesi fa la sua organizzazione, e di conseguenza spingere tutte le autorità verso Stan ed il Concilio farà sì che si concentrino sulle persone sbagliate, e noi nel frattempo faremo perdere le nostre tracce divenendo impossibili da trovare per chiunque… nemmeno per il Gran Maestro. Eheheheheheheheheh!”
Il sorriso maligno di Frank si allargò quasi all’istante. La sola idea di averla fatta in barba anche al capo degli Illuminati lo stava eccitando non poco, dato che ormai non aveva più niente da spartire con nessuno di loro.
A quel punto il subordinato domandò “È per questo che ci siamo spostati qui prima ancora di iniziare il rapimento?”
“Naturalmente!” confermò il tutto l’ex amico di L “Qui nessuno ci troverà, e depistare le ricerche degli ignari verso il Concilio finirà per metterli loro uno contro l’altro, e lasciare così campo libero a noi ed ai nostri uomini...”
A quel punto Fontaine, voltandosi verso la sua destra, fece una pausa di qualche secondo prima di proseguire rivelando “Scegliere di abbandonare il Concilio e di mettersi contro di loro è stata la scelta migliore che potessimo fare, e dopo che avremo ultimato gli esperimenti su quei cinque avremo anche dei nostri uomini con super abilità in grado di combattere per noi, mentre loro senza la loro preziosa Primeval Rock non riusciranno a creare altri guerrieri come il Gran Maestro...”
Appena ebbe terminato di parlare, Frank sollevò entrambe le braccia al cielo ed anche il volto verso il soffitto, chiudendo il discorso con un commento a dir poco euforico “Ormai l’epoca del Concilio dei Sette è finita!! Da adesso in poi sarà la nostra organizzazione a comandare la Comunità! Gli ADAM toglieranno di mezzo il Concilio e trasformeranno la Comunità nel più grande impero criminale della storia!! Ahahahahahahahahahahahah!!”
Diavolo, sembrava veramente davvero averci messo parecchia enfasi nelle parole che aveva pronunciato, ma sembrava davvero credere a quello che stava dicendo. Era convinto di avere la situazione in pugno e che ben presto l’intera società sarebbe stata sua.
Fin da quando era il braccio destro di Stan stava aspettando il momento migliore per staccarsi da lui e fondare la sua organizzazione, e l’occasione gli si era presentata quando aveva scoperto proprio da Pines che una pietra aveva donato poteri inimmaginabili al Gran Maestro.
A quel punto organizzare il furto della roccia era stata questione di qualche mese, ed una volta portato a termine il furto abbandonare la criminalità organizzata insieme ai suoi uomini più fidati e trasferirsi in un “luogo sconosciuto” era stato uno scherzo da ragazzi.
Ora aveva lui il coltello dalla parte del manico. Poteva crearsi un intero esercito di supersoldati e farli obbedire ai suoi comandi, in questo modo avrebbe potuto annientare tutti coloro che gli si sarebbero opposti, compreso quello sciocco del Gran Maestro.
Il rapimento era stato solo l’inizio. Mentre la Comunità stava addosso al Concilio convinta che fosse il vero colpevole, loro avrebbero sfruttato la situazione per fare esperimenti sulle cavie… e se tutto fosse andato come credeva, avrebbero vinto!!
Era di questo che Fontaine era contento, stava già pregustando il suo dominio sull’intera società… Ma aveva fatto i conti senza considerare un dettaglio piccolo ma davvero molto significativo… il suo vecchio amico che gli stava dando la caccia!!
Fu proprio il sottoposto a farglielo notare, mettendolo in guardia spiegando “… E per quanto riguarda invece L?”
Sentendo quel nome, il pelato si bloccò all’istante nella stessa posizione di prima. Già, si era dimenticato di quell’emerito impiccione che gli stava col fiato sul collo e stava aspettando solo il momento migliore per incastrarlo e sbatterlo in galera.
Gli ci era voluto molto poco per scoprire che si trattava del suo vecchio amico, che in qualche modo era sopravvissuto ed aveva giurato vendetta nei suoi confronti. Doveva ammettere che era una vera palla al piede, anche più degli Illuminati.
“Ah già, lui...” si limitò a dire inizialmente Frank abbassando le braccia e aspirando altro fumo dal sigaro.
Fece una pausa per buttare fuori ciò che aveva appena aspirato, e dopo altri tre secondi di silenzio l’unica cosa che uscì dalla sua bocca fu “… Interferite nelle sue indagini facendogli credere che sia stato Stan a rapire quei bambini. Sarà più dura convincere lui dato che è più sveglio degli altri poliziotti, ma dovete riuscirci, ad ogni costo...”
“… Come vuole lei, Signore!”
Il subordinato aveva esitato per un momento a rispondere perché si era accorto di un dettaglio mentre il suo superiore gli stava rispondendo. Oltre che scocciato sembrava anche altro, sembrava quasi… amareggiato.
Non capiva bene il motivo, forse avere sempre tra i piedi il nero aveva finito per turbarlo non poco, oppure desiderava unicamente che quel tipo lo scovasse e lo sbattesse in galera, oppure desiderava riconciliarsi con lui…
Non comprendeva bene che cosa stava frullando per la testa di Fontaine, solo una cosa era sicura. Non aveva mai dimenticato il suo ex compagno, e lo riteneva il suo nemico numero uno, anche più del Gran Maestro e di Stan messi assieme.
Era solo questione di tempo prima che quei due si sarebbero ritrovati faccia a faccia di nuovo, e quando sarebbe stato il momento la Comunità avrebbe scritto una nuova pagina della sua storia lunga cento cinquant'anni.
Si trattava solo di capire quale dei due sarebbe uscito vivo dal loro confronto finale…

Vecchia Villa, Comunità, 18 Settembre 1930:
Più di un mese era passato da quando i quattro bambini e Schmidt erano stati rapiti da Fontaine, e da allora le ricerche della polizia non si erano fermate neanche per un momento, anche se non avevano dato i frutti sperati.
Tutti gli indizi che trovavano finivano sempre per rimandare all’organizzazione criminale di Stan, e proprio per questo le autorità stavano iniziando a stare addosso a Pines ed ai suoi uomini, impedendogli quasi del tutto di agire.
Raoul, che era già un agente del Concilio per eredità genitoriale, sapeva tutto in quanto membro della Polizia di Fantacity, si parlava già di promozione al grado di Tenente per lui nell’aria, e non aveva perso alcun tempo.
Aveva informato all’istante i suoi superiori, che avevano deciso così di indire una riunione d’emergenza alla Vecchia Villa coinvolgendo tutti i pezzi grossi degli Illuminati. La situazione era tragica e dovevano agire subito.
La riunione fu organizzata quel giorno, alle 17:30 del pomeriggio, ed una volta iniziata fu abbastanza chiaro quale fosse l’aria che tirava lì dentro…
“NON È POSSIBILE!!” sbraitò difatti Stan, ormai settantanovenne, poggiando la testa sul tavolo e toccandosi dietro di essa con entrambe le mani.
“Tutto ciò non ha alcun senso!!” aggiunse pure Irina, che aveva ormai quarant’anni e più che disperata sembrava quasi scocciata dalla situazione.
Al Mualim, che era arrivato ai cinquant’anni e pareva star iniziando ad avere i primi segni dell’invecchiamento, sembrava star mantenendo la calma nonostante fosse scocciato tanto quanto loro, e disse “Siamo in una pessima situazione in questo momento. Non avrei mai creduto che sarebbe arrivato a tanto...”
“Quel Fontaine non mi ha mai convinto...” esclamò un Madara ventisettenne mentre manteneva la sua aria fredda in volto.
Insieme a loro c’era anche il nuovo arrivato del Concilio, colui che aveva sostituito Madame Boss un anno prima, quando era stata brutalmente uccisa da Xehanort per aver architettato il piano per assassinarlo, ossia suo figlio Giovanni!
A quell’epoca aveva trentadue anni ed era più giovane d’aspetto, difatti aveva dei capelli corti ma leggermente più folti e ben pettinati, un viso più gioviale ed indossava, sotto al soprabito marrone tipico dei membri principali del Concilio, una camicia bianca abbottonata sotto ad un giaccone lungo ed aperto di colore nero, con un fazzoletto rosso che sbucava fuori dal taschino sinistro, e dei pantaloni e delle scarpe eleganti dello stesso colore del giaccone.
Come pronosticato dall’albino, era divenuto il nuovo Direttore delle Rocket Foundation dopo la morte della madre, e proprio per questo era stato accettato tra i membri di spicco dell’organizzazione, ed essendo lì non voleva fare mera presenza.
Difatti, con un atteggiamento molto severo, dichiarò sulla situazione “Per colpa di quel maledetto, ora i miei affari con Stan sono stati bloccati temporaneamente. Non possiamo andare avanti con la nostra operazione...”
Era stato informato fin dall’inizio dal Gran Maestro del suo ruolo e del fatto che avrebbe dovuto fare affari con Pines per acquistare materiale scadente a prezzi stracciati, e per lui non c’erano stati problemi, visto l’enorme profitto a cui avrebbe portato l’affare.
Tuttavia, essendo la criminalità sotto l’occhio vigile delle autorità da quando Schmidt ed i quattro bambini erano stati rapiti, non avevano potuto concludere nulla per paura di essere beccati, e di conseguenza si trovavano in una situazione in cui la loro operazione era letteralmente bloccata.
Il Dr. Raichi, che aveva cinquantasette anni e nonostante questo aveva già i capelli lunghi e bianchi e dei baffi folti dello stesso colore, rimaneva in silenzio con entrambe le mani unite davanti alla bocca ed i gomiti poggiati sul tavolo.
La stessa cosa la si poteva dire per Xehanort, ventottenne e con i capelli più lunghi di un anno prima, dato che aveva le braccia incrociate e gli occhi chiusi, oltre che un’aria abbastanza severa. Sembrava quasi che stesse riflettendo su qualcosa, anche se ignoravano di cosa si trattasse…
Nessuno però ci stava badando, e proprio per questo il capo della criminalità sollevò la testa ed affermò “Quel bastardo di Fontaine mi ha messo in un bel casino. I miei affari sono bloccati, e se non riprendono entro breve dovrò chiudere baracca e burattini!!”
“Ed a quel punto tutto il nostro progetto salterà...” aggiunse Uchiha, chiudendo gli occhi e rimanendo quasi indifferente alla situazione.
“Ma pensi solo a quello? E a me?!” si lamentò tuttavia l’anziano, che non aveva gradito per nulla l’uscita del ragazzo “Fontaine era il mio braccio destro, entro breve avrei abdicato in suo favore, ed invece ci ha traditi e ci ha messo alle costole l’intera Comunità!!”
“In questo modo la copertura potrebbe saltare, e chi non conosce neppure la nostra identità potrebbe scoprire persino che intendiamo distruggere il Generatore quando sarà il momento...” specificò Al Mualim, cercando di mantenere la calma.
Jelavic tuttavia, collegandosi all’argomento che aveva tirato fuori Pines poco prima, domandò a quest’ultimo “A proposito, ora che il tuo uomo migliore ti ha voltato le spalle intendi ancora ritirarti oppure ci hai rinunciato?!”
In effetti la sua era una domanda più che lecita, considerando che chiunque sarebbe subentrato al suo posto avrebbe dovuto sedersi sulla sedia su cui si trovava il criminale in quel momento, e quindi sarebbe dovuto venire a conoscenza di tutto quanto…
Comprendendo che aveva tutte le ragioni per porgergli quel quesito, Stan si calmò e provò a dirle “No, almeno momentaneamente devo rimanere in carica, anche se ho una certa età. Nominerò mio nuovo braccio destro il terzo in comando, Donquijote Doflamingo, e lo istruirò per quando dovrà prendere le redini del mio impero!”
“Doflamingo… una buona scelta, mi piace quel tipo!” aggiunse Giovanni, con un sorrisino beffardo sul volto.
Era il tipo con cui concludeva sempre gli affari tra le Rocket Foundation e la criminalità organizzata, proprio per questo era favorevole alla sua nomina di nuovo leader dopo Pines e la appoggiava pienamente.
Tuttavia, c’era un dettaglio da non trascurare, che Madara espose subito “Tutti questi discorsi sono inutili. Se non catturiamo Fontaine prima che scoprano tutto su di noi, il nostro intero progetto non vedrà mai la luce del Sole...”
“E come possiamo catturarlo?” avanzò tuttavia Raichi, che finalmente aveva aperto bocca “Quell’uomo è furbo. Si è nascosto in un posto che è fuori persino dai nostri radar, ed in più ha rapito dei bambini innocenti...”
La sua preoccupazione era soprattutto rivolta verso il destino di Elsa, Jack, Alice e Nina. Frank era un uomo spietato ed orribile, e nessuno sapeva cosa potesse fare loro con la roccia che aveva rubato dai suoi laboratori…
“Hai ragione!” l’Assassino sembrò concordare con lui “Se li potenzia con la Primeval Rock che ci ha sottratto, saranno guai seri per noi. Il Gran Maestro potrebbe sconfiggerli, vero, ma da solo contro un intero esercito di Potenziati cosa potrebbe fare?!”
Sfortunatamente non aveva del tutto torto, e il bianco lo sapeva bene. Con le incredibili capacità che aveva acquisito un anno prima, poteva sbarazzarsi di molti Potenziati in un colpo solo… però se fossero stati un esercito intero contro lui da solo, la situazione avrebbe potuto farsi molto pericolosa…
Così Irina, non sapendo né cosa fare né come agire, provò a domandare al suo superiore “Gran Maestro, lei che cosa suggerisce di fare? Dobbiamo trovare Fontaine, ma non sappiamo da che parte cominciare...”
Tutti a quel punto si voltarono verso il figlio di Ansem, che tuttavia era rimasto nella stessa posizione fin dall’inizio della riunione e non sembrava dare alcun segno di vita oppure un accenno di risposta.
Questo perché stava riflettendo molto bene su quello che era appena successo e stava decidendo come agire. Era la prima volta da quando era salito in carica nell’organizzazione che un suo elemento li tradiva ed addirittura osava sfidarli in quella maniera.
Quel maledetto andava punito e non c’erano dubbi, tuttavia il fatto che fosse sconosciuta la sua locazione a chiunque, persino ai suoi agenti posti ai confini della Comunità, rendeva la situazione molto più complicata del previsto.
Finalmente, dopo circa venti secondi in cui rimase in silenzio, l’uomo cominciò a parlare “… Frank Fontaine rappresenta una seria minaccia per il Concilio dei Sette e va eliminato, ma fino a quando non troveremo la sua nuova base potremo fare poco o niente...”
“Nel caso non può usare i suoi poteri?” provò a suggerire Giovanni con un sorrisetto beffardo sul volto “È in grado di distruggere tutto, localizzarlo per lei non dovrebbe essere un problema...” “Sciocco, credi che non ci abbia pensato?!”
Fortuna volle che Xehanort, mentre rispondeva, si era limitato ad aprire gli occhi e ad osservare molto malamente il Direttore delle Rocket Foundation, perché quest’ultimo trasalì ed ebbe un brivido lungo la schiena al solo pensiero di cosa aveva scampato…
L’albino proseguì la sua spiegazione rivelando “Se usassi i miei poteri attirerei fin troppo l’attenzione, e farei così il gioco di quel bastardo. No, userò i miei poteri solo quando saremo certi del luogo in cui si trova, solo allora riceverà la lezione che merita...”
“E come lo troviamo?! I miei affari devono ripartire il prima possibile!!” domandò allora Pines, continuando ad essere disperato per la sua organizzazione che era ferma da ormai più di un mese.
Anche questa era una bella domanda, e il figlio di Ansem aveva dovuto pensarci su molto bene prima di trovare una decisione… ma alla fine aveva capito che c’era solo un modo per localizzarlo evitando di attirare troppo l’attenzione…
“… Lasceremo che sia L a trovarlo per noi!!”
Inutile dire che quella sua uscita incuriosì la maggior parte dei presenti, al punto tale che tutti iniziarono ad osservarlo con occhi misti tra i perplessi e gli incuriositi, così Xehanort si fece più chiaro mentre un leggero sorrisino si stampava sul suo volto.
“Quel Detective sta dando la caccia a Fontaine da davvero molto tempo, ed in più è anche molto intelligente. Non ci vorrà molto prima che la Polizia chieda il suo aiuto per il caso, ed a quel punto quel ragazzo non ci metterà tanto a capire che c’è Fontaine in realtà dietro tutto questo. Così troverà il suo nascondiglio per noi… ed a quel punto lo faremo fuori con le nostre mani!!”
… Sì, era la soluzione migliore almeno per il momento. Sarebbero rimasti fermi ad attendere il momento in cui le autorità avessero chiesto l’aiuto del detective per rintracciare i rapiti, ed a quel punto Frank non avrebbe più avuto scampo!
“… Suppongo che non abbiamo altra scelta...” si limitò a replicare Madara.
“Mi sta bene, purché i miei affari ripartano il prima possibile!” dichiarò invece Stan poggiando di nuovo il viso sul tavolo con le mani dietro la testa.
“Allora è deciso, suppongo...” a concludere il tutto fu Giovanni, anche lui con un’aria molto seria. Sembrava che tutti avessero approvato quella decisione. Forse per accelerare i tempi avrebbero anche potuto chiedere a Raoul di fare pressione sui suoi superiori per rivolgersi al giovane L per la risoluzione del caso…
Però c’era qualcuno che non sembrava del tutto convinto!
Il dottore aveva ascoltato attentamente quanto detto dall’albino, e nelle sue parole aveva potuto notare che non aveva mai fatto cenno, neanche per un singolo momento, ai bambini che erano stati rapiti da quel folle.
Proprio per questo, dopo qualche secondo di silenzio, provò a farsi coraggio e disse “… Mi scusi, Gran Maestro...” per attirare tutta l’attenzione su di sé, dopodiché domandò “… E per quanto riguarda i cinque rapiti da Fontaine?”
Calò subito dopo la domanda un silenzio quasi tombale, in cui nessuno aprì bocca. L’unica cosa che si riusciva a sentire erano degli spifferi d’aria che passavano per tutta la stanza e per poco non spegnevano addirittura la candela al centro.
Tuttavia, dopo alcuni secondi in cui Xehanort rimase fermo dov’era, quest’ultimo chiuse gli occhi e rispose con un’aria parecchio severa “… Quei ragazzi, nel momento in cui sono finiti nelle mani di Fontaine, sono diventati un serio pericolo per tutti noi. Quando questa storia sarà finita li porteremo dalla nostra parte, in caso contrario… li ucciderò con le mie mani, sempre che non muoiano prima a causa di quel folle!”
… Come? Aveva intenzione di ucciderli?!
Come poteva anche solo lontanamente pensare una cosa del genere?! Era vero che sarebbero diventate delle mine vaganti se la Primeval Rock avesse avuto effetto anche su di loro, ma erano bambini e, soprattutto, innocenti!!
Proprio per questo Raichi, che si era sempre trattenuto in quei diciotto anni in cui era stato nel Concilio ed aveva dovuto sopportare di tutto e di più, non ce la fece più e decise di esplodere con tutta la rabbia che aveva tenuto dentro di sé.
In un lampo, batté violentemente il pugno sinistro contro il tavolo, facendo anche sobbalzare Giovanni, Stan ed Irina per la velocità con cui l’aveva portato, e si alzò in piedi volgendo il suo sguardo di rabbia contro il Gran Maestro.
“CHE COSA SIGNIFICA TUTTO QUESTO?!” aveva urlato con tutta la voce che aveva in corpo per esprimere il suo disappunto.
“STIAMO PARLANDO DELLA VITA DI QUATTRO BAMBINI ED UN RAGAZZO CHE IN QUESTA STORIA NON C’ENTRANO NIENTE, NON POSSIAMO SACRIFICARE LA LORO GIOVANE VITA SOLO PER SALVAGUARDARE LA NOSTRA INCOLUMITÀ!”
Mentre i tre che avevano sobbalzato quasi si stavano spaventando nel vedere l’uomo reagire in quella maniera talmente arrabbiata, Madara e Al Mualim sembravano abbastanza indifferenti, mentre l’albino si stava limitando ad osservare severamente lo scienziato.
“HO SOPPORTATO TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO IN QUESTI ANNI PERCHÉ SONO UN MEMBRO DEL CONCILIO E ANSEM ERA IL MIO MIGLIORE AMICO, MA DAVANTI AD UN TALE MENEFREGHISMO, DAVANTI AL FUTURO CHE DOVREMMO SALVAGUARDARE NON POSSO STARE IN SILENZIO! COME CREDI AVREBBE REAGITO TUO PADRE VEDENDO COSA SEI DIVENTATO?!”
Ecco, quelle parole non avrebbe dovuto dirle. Il solo sentire nominare il suo genitore fece salire una collera enorme all’interno del corpo del bianco, che dovette fare uno sforzo davvero enorme per riuscire a resistere ed evitare di esplodere anche lui di rabbia.
In tutto questo però Raichi non aveva ancora finito. Da quando un anno prima il piano di assassinio era fallito lui era rimasto l’unico ancora convinto che Xehanort andava fermato, ed arrivati a quel punto aveva deciso di smetterla di continuare ad agire alle sue spalle.
Al punto tale che, senza ripensarci neanche un secondo, rivelò a tono più basso rispetto a prima “Tutto questo ormai è inaccettabile! È da quando io e Madame Boss abbiamo fallito nell’assassinarti un anno fa che ci sto pensando, ma non ho mai avuto il coraggio di dirlo… fino ad oggi!!”
Così, senza avere la benché minima paura, gridò la scelta che aveva fatto da molto tempo ma che solo allora ebbe il coraggio di fare “… IO… IO ABBANDONO IL CONCILIO DEI SETTE!! QUI E SUBI...”
Tuttavia, nell’esatto momento in cui ebbe pronunciato la parola “sette”, iniziò ad accadere qualcosa al corpo del dottore e, senza la benché minima spiegazione, si ritrovò letteralmente schiacciato a terra!!
Il petto e la testa erano poggiate al tavolo e quindi non erano finite a terra, tuttavia il suo intero corpo era stato come sopraffatto dalla gravità ed aveva finito per schiantarsi verso il basso, non riuscendo più a muovere un solo muscolo.
“C-Cosa...” biascicò debolmente Raichi…
Ma solo per un momento. Solo per un istante non comprese che cosa stava accadendo, dopo non gli fu difficile comprendere che cosa stava accadendo, in fondo come capo del Reparto Scientifico del Palazzo Presidenziale conosceva bene certi dettagli…
Anche Giovanni, Stan ed Irina si spaventarono non poco per quello che era appena accaduto, al punto tale che sobbalzarono prima e, successivamente, osservarono le condizioni dello scienziato in un misto tra lo stupito ed il terrorizzato.
Madara ed Al Mualim rimasero composti nonostante tutto, ma anche loro finirono per sollevare il sopracciglio destro e, soprattutto, sudare abbastanza dalla fronte dallo spavento, forse perché temevano cosa sarebbe potuto accadere…
Infine, Xehanort in tutto quello stava sogghignando malignamente, mentre con le braccia conserte osservava quello che stava accadendo allo scienziato senza avere neanche per un singolo momento pena per lui.
“Credi davvero che, dopo tutto quello che hai detto, ti lascerò abbandonare il Concilio dei Sette così facilmente? Noi siamo un’istituzione, agiamo per un bene superiore e farne parte dovrebbe essere un onore, ma se qualcuno pensa anche solo lontanamente di tradirci… beh, potrebbe capitare qualcosa...”
“Se devi uccidermi, fallo subito e basta!!”
Raichi lo stava invitando ad ammazzarlo all’istante. Aveva capito nell’esatto momento in cui era stato schiacciato al suolo che per lui era finita, ma non gliene importava nulla arrivati a quel punto ed in quella situazione.
Per troppo tempo era rimasto in silenzio seguendo gli ordini di quel folle perché sperava che, un giorno, il tentato assassinio che il Concilio stava organizzando sarebbe andato a buon fine.
Ma dopo il suo fallimento e la distruzione delle possibilità di riuscirci una seconda volta, tutto era andato perduto, e non aspettava altro che un’occasione, un momento per voltargli finalmente le spalle come desiderava da tanto.
Era rimasto al suo fianco anche per rispetto nei confronti di Ansem, il suo migliore amico, ma davanti a ciò in cui si era trasformato il suo assassino non poteva pensare che anche il Saggio, se fosse stato vivo, avrebbe voluto che si comportasse così.
Non aveva alcun rimpianto, ed era pronto a ricongiungersi ad Ansem come spirito…
Ma forse l’albino non era ancora pronto a “lasciarlo andare”!
Difatti, allargando ancora di più il suo sorrisetto, Xehanort affermò “Ucciderti? E rinunciare ad un elemento così prezioso come te? Oh no, ho ben altro in mente per te. Eheheheheheheheh!!” … C-Cosa voleva dire? Cosa aveva in mente?!
Quel sorrisetto non gli piaceva per nulla. Gli faceva venire i brividi lungo la schiena e lo terrorizzava a voler essere riduttivi, avrebbe voluto sapere subito che cosa aveva in mente e togliersi il pensiero…
Ma, senza neanche che se ne accorgesse, venne impressa una tale pressione sulla sua testa che Raichi non riuscì più a reggere il peso del suo volto e finì per perdere i sensi chiudendo lentamente gli occhi.
E l’ultima cosa che vide fu solo Xehanort, che lo osservava ghignando sadicamente…

Palazzo Presidenziale, Comunità, 25 Settembre 1930:
… E quando li riaprì, tutto era cambiato!
Solo sette giorni dopo Raichi riuscì finalmente a riaprire lentamente gli occhi, anche se era inconsapevole del periodo di tempo che era trascorso da quando aveva perso i sensi a causa di quella strana forza di gravità.
“… C-Cos… c-cos’è s-successo?” si domandò biascicando lo scienziato mentre riapriva lo sguardo con molta calma.
Quando però finalmente riuscì a mettere a fuoco quello che aveva di fronte, si accorse di trovarsi all’interno del laboratorio del Palazzo Presidenziale, e di conseguenza da tutt’altro parte rispetto a dove era stato fatto svenire!!
“Che diavolo...” disse immediatamente l’anziano, accorgendosi che il luogo dove si era svegliato non era lo stesso in cui si era “addormentato”…
Ma ben presto la sua attenzione fu catturata su tutt’altro… non si trovava sdraiato, sembrava quasi essere seduto, e non su una sedia come si poteva pensare, ma su una superficie rotonda, dove ancora un po’ faticava a stare dritto.
Naturalmente il suo sguardo venne subito catturato verso il basso, per capire anche dove si trovasse… e lì si accorse dell’amara verità. Si trovava seduto sopra una strana sfera che levitava in aria!!
E non era tutto, perché i suoi vestiti erano completamente cambiati, adesso indossava una specie di corazza bianca con copri spalle verdi scuri sopra ad un lungo vestito azzurro a maniche lunghe, dei pantaloni verdi chiari e degli stivali viola… e quel che era peggio… la pelle delle sue mani era totalmente azzurra!!
Non poteva nemmeno accorgersi in quel momento che i suoi occhi erano cambiati, dato che ora quello sinistro era tutto rosso e quello destro tutto bianco, ed in più sulla testa aveva due grossi bubboni.
Inutile dire che, appena si accorse di tutti questi cambiamenti in lui, cominciò subito a spaventarsi, al punto da spalancare la bocca ed iniziare a sudare freddo, mentre tremava visibilmente dal terrore “C-Cosa...”
Solo dopo qualche secondo ebbe il coraggio di urlare letteralmente “COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO?!”
“Finalmente si è svegliato, dottore!”
Una voce fin troppo familiare parlò alle sue spalle, e per questo Raichi si voltò all’istante dietro di sé… anche se si accorse subito che, nell’esatto momento in cui ebbe pensato l’azione, fu la sfera a muoversi al suo posto senza che lui facesse nulla…
Appena si fu voltato, vide che a pochi metri da lui si trovava Xehanort, senza il soprabito marrone tipico dei membri del Concilio e con entrambe le mani dietro la schiena, mentre teneva uno strano sorrisetto maligno sul volto.
“Mi stavo chiedendo quando si sarebbe ripreso, considerando la gravità delle conseguenze dell’operazione che ha subito...” continuò subito dopo il bianco.
Già gli era venuto qualche sospetto quando aveva visto quel tipo nel laboratorio insieme a lui… ma dopo aver sentito le parole che aveva pronunciato non ebbe più alcun dubbio. La causa delle condizioni in cui versava in quel momento erano sue!!
Ben presto il terrore che aveva invaso subito il suo corpo si tramutò in rabbia, collera per il mostro che aveva davanti e che non riusciva più a tenere repressa da quando, durante l’ultima riunione, si era sfogato su quel bastardo.
“MALEDETTO!! CHE COSA MI HAI FATTO?!” domandò a quel punto con un tono di voce davvero alto.
Tuttavia, appena ebbe terminato di parlare, ecco che accadde qualcosa di strano. Un mal di testa terribile cominciò a colpire lo scienziato che dovette a quel punto toccarsi dolorante la testa con la mano destra e fare smorfie di dolore.
“C-Che...” non riusciva a capacitarsi di quanto gli stava accadendo.
Così Xehanort, che si trovava lì apposta, decise di non tenerlo sulle spine e di spiegargli immediatamente che cosa era accaduto “Che cosa ti ho fatto? È molto semplice… mi sono garantito i tuoi servigi almeno per i prossimi anni!!”
Mentre il mal di testa cominciava ad affievolirsi lentamente, Raichi cominciò ad alzare la testa nel tentativo di osservare l’albino in volto, dato che prima non c’era riuscito per aver dovuto abbassare la testa a causa del dolore che aveva provato.
“C-Cosa vuoi dire?” chiese allora, continuando comunque a tenersi la testa con la mano destra.
Il figlio di Ansem fu molto felice, sia internamente che esternamente, di rispondere alla sua domanda “È molto semplice. Dopo che hai deciso di abbandonare il Concilio, ho deciso di prendere qualche misura estrema, così ho deciso di fare l’autodidatta… e di tentare io stesso gli esperimenti del Genoma!!”
… Cosa?! Aveva fatto degli esperimenti sul suo Genoma?!
In realtà non aveva specificato che stava parlando proprio del suo di Genoma, ma non ci voleva un genio per capire che si stava riferendo proprio al dottore, e proprio per questo quest’ultimo assunse all’istante un’aria a dir poco terrorizzata.
“C-Che cosa...” biascicò subito dopo molto debolmente.
Il Gran Maestro non aveva però ancora finito, dato che proseguì rivelando “Naturalmente la percentuale di successo era molto più bassa, considerando che siamo senza Primeval Rock da quando Fontaine ce l’ha rubata. Ma a quanto pare aver lavorato a stretto contatto con quella pietra per più di un anno deve aver rafforzato il tuo fisico e ti ha permesso di sopravvivere… beh, si fa per dire...”
Tutto ciò aveva un che di incredibile, al punto che il vecchio stesso non sapeva neppure se credere a quanto gli stava raccontando… ma sapeva che davanti agli Illuminati Xehanort non mentiva mai, e di conseguenza aveva davvero modificato il suo DNA...
“M-Ma com’è possibile?...” gli venne da domandare all’ex amico di Ansem a quel punto “N-Non può essere riuscito da solo a risvegliare il mio Genoma. È-È impossibile...”
“Evidentemente no!” si limitò a replicare allora l’uomo.
Dopodiché, dopo essere rimasto in silenzio per un paio di secondi, andò avanti specificando “… Certo, confesso che non mi aspettavo che il tuo Genoma consistesse semplicemente nel trasformarti in una sorta di alieno, ora capisco perché hai cercato di tenercelo nascosto. Hai un aspetto davvero orrendo...”
… Quindi era così che stavano le cose. Era stato lui a trasformarlo in quella… cosa in cui si era risvegliato.
Si rendeva conto della gravità di quanto aveva appena compiuto?! L’aveva trasformato in un mostro, un essere abominevole nell’aspetto che sarebbe stato schifato da tutti, e tutto solo per punirlo di un tradimento che aveva tutte le ragioni per eseguire!!
Non ebbe neppure il tempo di pensare altro che per l’ennesima volta un forte mal di testa lo colpì, costringendolo a toccarsela con la mano destra. Quei dolori non erano assolutamente normali, cosa stava accadendo?!
Come se nulla fosse, il figlio di Ansem andò avanti rivelando “Ovviamente l’esperimento su di te ha provocato anche degli effetti collaterali. Probabilmente non te ne sei ancora accorto, quindi te lo anticipo io: hai perso definitivamente l’uso delle gambe! In poche parole, non potrai camminare mai più!!”
E-Eh?! Anche se aveva mal di testa aveva sentito benissimo…
N-Non poteva… più camminare?!
Ma tutto questo era orribile!! L’aveva mutilato e trasformato in un abominio, come aveva potuto fargli questo?! Se era vero che teneva ai suoi compagni non gli avrebbe mai fatto una cosa del genere, perché tutte quelle orrende torture ai suoi danni?!
“N-No… n-non può essere...” disse ancora una volta debolmente Raichi.
Il poveretto non riusciva quasi a dire altro da quando si era svegliato perché stava ricevendo una mazzata dietro l’altro, e per di più aveva quei forti mal di testa che gli impedivano di parlare come avrebbe desiderato.
Xehanort poi, indicando la palla sopra cui stava seduto lo scienziato, specificò “Non pensare però che ti abbia donato quella sfera solo per permetterti di muoverti a tuo piacimento comunque. Si tratta di un congegno molto sofisticato creato dalle Rocket Foundation in questi giorni, è calibrato sul tuo peso e, se esso venisse meno o addirittura aumentasse, esploderebbe all’istante uccidenti!!”
… UNA BOMBA?! LO STAVA FACENDO SEDERE SU UNA BOMBA?!
Immediatamente, mentre il mal di testa si stava finalmente assestando, lo sguardo del dottore si rivolse verso la sfera sopra cui stava seduto, che in realtà era un esplosivo altamente delicato che solo lui standoci seduto poteva “tenere a bada”.
E purtroppo non era l’unica misura precauzionale che il malvagio aveva preso, dato che proseguì rivelando “Ma non credere che esploderà solo a queste condizioni. È stata calibrata anche per denotare qualora venisse messa all’esterno del Palazzo Presidenziale… in parole povere, sei obbligato a rimanere dentro questo edificio per il resto della tua misera vita!”
Ora persino in prigione si sentiva?!
Dannazione. Aveva cambiato il suo aspetto, l’aveva mutilato, lo stava costringendo a rimanere perennemente seduto sopra ad una bomba, e per di più non poteva neanche abbandonare l’edificio principale della Comunità pena la morte!!
Tutte quelle notizie arrivate in un colpo solo finirono solo per accrescere la rabbia dello scienziato… ma stranamente in questo caso non percepì nessun mal di testa, e questo perché essa si era unita alla disperazione.
In fondo come poteva non esserlo? Anche se non era morto, era comunque come se lo fosse. La sua vita era finita, distrutta, polverizzata, e l’albino sembrava star godendo mentre annunciava ogni singolo secondo la tortura a cui l’aveva sottoposto ed a cui avrebbe dovuto far l’abitudine poi per gli anni successivi.
Non aveva però ancora concluso, dato che c’era un ultimo piccolo dettaglio che aveva omesso fino a quel momento, quasi come se avesse voluto dedicargli la cosiddetta “ciliegina sulla torta” per il gran finale.
Difatti, continuando a sogghignare quasi malignamente, il figlio di Ansem rivelò con tono quasi sadico “E, come ultima cosa, mentre eri in convalescenza ti ho fatto applicare in testa due dispositivi direttamente collegati al cervello. Emetteranno un forte dolore all’interno della testa nell’esatto momento in cui percepiranno rabbia, desiderio di suicidio o qualsiasi sintomo di rivolta nei miei confronti. Anche questa tecnologia è delle Rocket Foundation, ingegnoso non trova?”
… Ingegnoso? Aveva davvero avuto il coraggio di definirlo ingegnoso?!
Però purtroppo non poteva pensare ad altro, perché sulla sua pelle aveva appena potuto provare che aveva ragione. Era bastato che si arrabbiasse con lui anche solo mentalmente per provare un forte mal di testa.
Ora capiva tutto, ecco cos’erano quei dolori che sentiva… maledetto, aveva pensato davvero a tutto…
Il male si fece ancora più intenso perché l’odio nei confronti del figlio del suo migliore amico era aumentato esponenzialmente, e stavolta fu talmente doloroso che lo costrinse a toccarsi la testa con entrambe le mani, mentre piegava sia il viso che addirittura il petto dal dolore.
D’altro canto, Xehanort aveva ormai finito quasi tutte le spiegazioni e non aveva più nulla da dire alla sua povera vittima… se non quello che avrebbe dovuto fare a partire da quel giorno fino alla fine della sua vita!
Infatti, dandogli immediatamente le spalle e tornando ad avere entrambe le mani dietro la schiena, il Gran Maestro annunciò senza tanti giri di parole “In tutto questo però una nota positiva per te c’è. La tua richiesta di abbandono del Concilio dei Sette è stata accolta, da oggi non sarai più uno dei suoi membri principali… sarai solo il nostro scienziato che lavorerà a stretto contatto con me qui, dove potrò tenerti d’occhio, e fabbricherai tutte le armi e gli strumenti di cui necessiteremo!”
In pratica era una condanna ad essere uno schiavo per il resto della sua vita!!
Ma non aveva ancora finito, dato che andò avanti rivelando “E per quanto riguarda il posto vacante che hai lasciato nel Concilio non temere, sarai tu in persona a creare il tuo successore, basandoti sui dati che hai raccolto dagli esperimenti sulla Primeval Rock in quest’anno! Fino ad allora, il giovane Raoul prenderà il tuo posto, in attesa che tu abbia completato la creazione definitiva!!”
… C-Creare il suo successore?!
Anche se stava ancora provando un dolore lancinante alla testa ed era ancora nella stessa posizione di prima, lo scienziato aveva sentito tutto quello che aveva detto, e non capiva che cosa stesse cercando di dire.
“… C-Creazione… d-definitiva?!” domandò difatti molto dolorante.
“Col tempo capirai che cosa sto dicendo, ti farò reperire tutti i progetti necessari per lavorarci e, quando avremo acciuffato Fontaine, ti fornirò la Primeval Rock per portare a termine al meglio il tuo lavoro. Ora basta chiacchiere e mettiti a lavorare!”
Appena ebbe terminato queste parole, l’uomo cominciò ad avviarsi lentamente verso l’uscita, che si trovava tra l’altro a pochi metri di distanza da lui. Per quanto gli riguardava la discussione era finita, e non aveva più motivo di rimanere lì…
Ma Raichi non intendeva lasciarlo andare via!!
“A-Aspetta...” cercò di dire debolmente nella speranza che l’avesse sentito.
Fortunatamente sembrava fosse così, dato che Xehanort si fermò proprio sotto allo stipite della porta del laboratorio, senza però neanche voltarsi a guardarlo e rimanendo con entrambe le mani dietro la schiena.
Perché l’aveva fermato? Molto semplice, per chiedergli una sola ed unica cosa…
Allungando la mano destra in maniera quasi disperata verso il suo carnefice, lo scienziato chiese solo una cosa “T-Ti prego… u-uccidimi...”
Aveva capito che ormai non avrebbe mai più vissuto davvero. Costretto ad essere uno schiavo del Concilio in prigione e con la paura della morte costante. Quella non poteva neanche essere definita una vita.
E non aveva neppure modo di ribellarsi, qualunque sintomo di ribellione sarebbe stato stroncato all’istante. Per questo preferiva che lo uccidesse in quel momento: meglio morire da uomo libero che vivere da schiavo!!
Ma il malvagio aveva ben altro in mente per lui, e volgendo leggermente la faccia verso destra rivelò “E rinunciare al tuo genio? Non ci penso neanche. Possiamo fare a meno di lei, ma non del suo cervello, per questo continuerà a lavorare per noi 24 ore su 24, che le piaccia o meno...”
Una prospettiva davvero orribile si stagliava all’orizzonte… ma non era peggiore di quello che l’avrebbe atteso alla fine di quel percorso!!
Voltando del tutto la sua faccia verso destra per osservare il dottore, Xehanort mostrò ancora una volta il suo volto quasi sadico e concluse quella discussione con poche e semplici parole “Ma non abbia timore. Quando avrò spremuto ogni singola cellula del suo cervello, sarò molto felice di realizzare il suo desiderio… nel modo più lungo e doloroso che può anche solo immaginare!! Eheheheheheheheheheheheh!!”
E con quella risata quasi macabra, il figlio di Ansem si girò del tutto verso la porta e ricominciò a camminare, abbandonando in questo modo il laboratorio del Palazzo Presidenziale e lasciando il Dr. Raichi da solo.
Quest’ultimo, davanti alle parole del suo carnefice, non poté fare a meno di temere per la sua sorte, e anche quelle sole idee furono più che sufficienti per intensificare il mal di testa che era già abbastanza doloroso di suo.
Era in trappola, e non poteva fare nulla per salvarsi.
Era stato condannato e Xehanort aveva optato per la soluzione più vantaggiosa per lui ed al tempo stesso più dolorosa per la sua persona, proprio come aveva annunciato avrebbe fatto per i suoi nemici in tutti quegli anni.
Niente avrebbe potuto salvarlo in quel momento, chiedere aiuto avrebbe attivato il dispositivo in testa bloccandolo sul nascere, uscire dal Palazzo Presidenziale o scendere dalla sfera l’avrebbero fatta detonare uccidendolo all’istante, e lì in quell’edificio avrebbe avuto costantemente addosso gli occhi di quel maledetto.
Non aveva alternative, avrebbe dovuto lavorare per l’uomo che odiava dal più profondo del suo cuore in condizioni disumane e con la consapevolezza che, quando l’avrebbe ritenuto inutile, l’avrebbe ucciso sadicamente e dolorosamente.
Nonostante avesse continuato a vivere, ormai si considerava una persona morta e sepolta, con l’unica differenza che non avrebbe potuto ricongiungersi al suo migliore amico, morto per mano del suo stesso carnefice.
Che piacesse o meno, quel giorno il Dr. Raichi era morto… per lasciare posto ad un mostro e ad uno schiavo!!


Mentre la Scuola di Hokuto comincia ad espandersi accogliendo anche la Tecnica a Tre Spade, quattro bambini ed un ragazzo sono stati rapiti da Frank Fontaine, che si è ribellato al Concilio gettando l’intera Comunità nel caos. Questo evento è stato l’ago della bilancia per il Dr. Raichi, che ha deciso così di abbandonare il Concilio stufo dei comportamenti di Xehanort, senza sapere che quel gesto l’avrebbe condannato per l’intera eternità… riuscirà il povero dottore ad uscire da questa orrenda situazione in cui si è ritrovato, o farà la fine che il Gran Maestro gli ha già pronosticato?

PERSONAGGI APPARSI:

Raoul Ragazzo da “Hokuto no Ken”


Johann Schmidt Ragazzo da “Universo Marvel”


Jack Frost Bambino da “Le Cinque Leggende”


Elsa Bambina da “Frozen – Il Regno di Ghiaccio”


Nina Bambina da “Shingeki no Bahamuth”


Alice Bambina da “Pandora Hearts”


Frank Fontaine da “Bioshock”


Giovanni Ragazzo da “Pokémon”



Vi è piaciuto questo nono Capitolo della fic prequel?
Questo chap ha svelato parecchi misteri che ci portavamo dietro da parecchio tempo, ed al tempo stesso ha dato inizio ad un evento, la guerra contro Fontaine, che posso già dire prenderà i prossimi due Capitoli, essendo qualcosa di molto importante per la Comunità ;).
Parlando proprio di Frank Fontaine, quest’ultimo, personaggio proveniente dalla serie di videogiochi “Bioshock”, è l’unico personaggio davvero nuovo presentato in questo chap, anche se era già stato anticipato tramite nome negli scorsi chap.
Tutti gli altri presenti nel Capitolo sono “solo” le versioni giovani dei personaggi che già conosciamo, per questo la lista rimane invariata così come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni)-;
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (? Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (? Anni).

Considerando l’età che ha adesso Fontaine e quella che ha nelle schede qua sopra, provate ad iniziare a fare un paio di calcoli già adesso u.u XD ;).
Inutile dire che, come già detto, da adesso approfondirò quello che è successo tra Fontaine ed il Concilio, anche se è già abbastanza chiaro in base alle parole di entrambi gli schieramenti di questo Capitolo.
Inutile dire che c’è stato anche altro dietro che ha influenzato alcune situazioni che abbiamo visto nella fic principale, come il rapimento dei quattro bambini e di Schmidt che finalmente è stato mostrato, ma lo vedrete direttamente nei prossimi chap ;).
Per chi se lo stesse chiedendo, il nome ADAM proviene dal nome della sostanza che viene usata nei videogiochi di “Bioshock” per potenziarsi, e considerando lo scopo ultimo di Fontaine direi che come nome ci sta perfettamente XD ;).
Ho anche voluto mostrare un allenamento tra Kenshiro e Raoul e l’alleanza tra Kenshiro e Zoro perché fanno parte del background della Comunità e mi sembrava quantomeno doveroso mostrarvi almeno un accenno :).
Ben più importante è stata sicuramente l’“origine” del Raichi che conosciamo, ed ora sapete perfettamente come mai è ridotto in quelle condizioni… mentre la “Creazione Definitiva”… diciamo che non vi do alcun indizio, vediamo se lo scoprite da soli dato che non è difficile ;).
Credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo tutti quanti per il vostro continuo supporto, e ci risentiamo martedì 10 Settembre per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel dove la guerra tra il Concilio e Fontaine andrà avanti!! :)
   
 
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