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Autore: Gattino Bianco    14/08/2019    1 recensioni
[Isekai Quartet]
Il mondo di Isekai Quartet è sempre in mutamento: Kazuma Satou, Ainz Ooal Gown, Tanya Von Degurechaff e Subaru Natsuki lo sanno benissimo.
Trasportati assieme ai loro amici sono stati trasferiti in questo mondo studentesco: cosa succederà se al quartetto si aggiungerà un nuovo Duetto?
Crossover con Arifureta e The Rising Of The Shield Hero.
Per il 9° anniversario di presenza su EFP.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata come tante altre nel mondo dove Ainz Ooal Gown, Subaru Natsuki, Kazuma Satou e Tanya Von Degurechaff erano stati trasportati assieme ai rispettivi compagni per vivere una semplice vita scolastica.
Che era tutt’altro che semplice, considerando le varie personalità dei vari membri della classe.
Tuttavia quel giorno la loro completa attenzione era rivolta ai nuovi membri del loro gruppo.
Inutile dire che nessuno di loro poteva essere considerato un normale studente delle superiori.
“Ah, ne sono comparsi altri” pensò Ainz sfinito, portandosi una mano scheletrica al cranio. Nonostante fosse un non-morto, il Sovrano della Morte in quel momento stava provando un mal di testa e sfinimento che ricordavano molto il suo passato umano.
Tanya e Subaru stavano provando le medesime sensazioni dell’Overlord mentre Kazuma…non sembrava particolarmente interessato a ciò che gli succedeva intorno.

A fare le presentazioni fu ovviamente il professor Roswaal, un mago travestito da clown che apparteneva all’attuale mondo di Subaru.
«Ragazziiii, come avrete già capito questi sono i vostri nuovi compagni di classeeeee» annunciò sorridendo, godendosi la piega che quel mondo aveva preso.
«Sono Naofumi Iwatani, l’Eroe dello Scudo» si presentò quello che sembrava il ragazzo più grande. Egli aveva capelli castani e occhi dello stesso colore e indossava un’armatura in stile barbara, accompagnata da un mantello verde e lo scudo che teneva nella mano destra.

“Sembra un universitario” pensarono Kazuma e Subaru nello stesso momento, squadrando il nuovo arrivato dalla testa ai piedi.
“Pensavo di essere l’unico ad avere problemi d’età” fu invece il pensiero di Tanya, portandosi una mano al mento.

Le presentazioni continuarono, in quanto – oltre al ragazzo di nome Naofumi – c’erano altri sette ragazzi da conoscere.
Quello che ci si aspettava da un mondo fuori di testa.
Colei che parlò successivamente era una ragazza dai capelli castani, che indossava un’armatura leggera con al fianco una spada. Tutto normale, a parte il fatto che avesse le orecchie e la coda di un procione. «Buongiorno a tutti, mi chiamo Raphtalia. Sono una compagna di Naofumi-sama» si presentò con un sorriso.
«Filo è Filo» si presentò la successiva, la quale era una bambina che dimostrava al massimo dieci anni, con lunghi capelli biondi, occhi azzurri e un paio di ali che spuntavano dal vestito bianco e blu che indossava.
«R-Risha Ivyred» si presentò una ragazza dai capelli verdi imbarazzata, nascondendosi subito dopo dietro la schiena di Naofumi, il quale mostrò subito un’espressione scocciata.
Roswaal batté le mani. «Beneeee, il gruppo di Naofumi-kun può sedersiiiii» affermò con semplicità, lasciando tutti di stucco.

“Non sono insieme?” pensarono Ainz e Subaru, sconvolti allo stesso livello.
Senza saperlo, i quattro avevano un modo di pensare che era molto simile.
«Non poteva essere così semplice» commentò il Re Stregone impassibile, lanciando occhiate ai suoi sottoposti, i quali annuirono. «Sembra che il prossimo sia un tipo abbastanza pericoloso» aggiunse successivamente, riportando lo sguardo verso la cattedra.
Il protagonista della curiosità dello scheletro non era altro un ragazzo dai capelli bianchi che indossava una benda nera sull’occhio destro e abiti scuri. Tutti erano sicuri che il braccio sinistro era finto.
Quello che però mise all’erta i Guardiani era il suo sguardo freddo e l’aura intimidatoria che emanava.
«Hajime Nagumo» affermò semplicemente, con una voce fredda come il ghiaccio.
In parte a lui vi era una ragazza dai capelli biondi e gli occhi rossi, che Shalltear riconobbe come una vampira.
«Yue» affermò con la stessa semplicità del ragazzo, imperscrutabile.
«Buongiorno a tutti, sono Shea Haulia!» esclamò la ragazza successiva, la quale fece arrossire sia Kazuma che gli uomini di Tanya.
Ella infatti era la rappresentazione dei sogni di ogni uomo, con ampie curve e lunghi capelli blu chiaro. Quello che però attirava l’attenzione erano le orecchie da coniglio, che si muovevano da sole.
“E’ una vera ragazza-coniglio!” esclamò mentalmente Kazuma, non riuscendo a nascondere i propri sentimenti.
Aqua gli rivolse l’occhiata più fredda che potesse fare, rimanendo però in silenzio.

«La sottoscritta si chiama Tio Klarus» si presentò l’ultima ragazza, la quale nascondeva sotto i lunghi capelli scuri un paio di occhi dorati che scrutavano calcolatori le persone a cui si stava presentando.
Il tenente Granz arrossì vistosamente quando lo sguardo della ragazza si posò su di lui. «Ragazzi, credo di essermi innamorato» affermò d’istinto, osservando il kimono nero in cui il corpo della Klarus era avvolto.
Weiss gli rivolse gli lanciò un’occhiata. «Lascia perdere. Qualcosa in quella donna mi ricorda Darkness-san» affermò piatto, rievocando il trauma subito dal compagno in quel mondo, nella speranza di fermarlo. Funzionò.
Ricordando l’umiliazione subita durante il talent show, Granz sbiancò e distolse lo sguardo di scatto. “Non voglio che ricapiti una cosa del genere…” pensò, terrorizzato.


Torniamo a qualche ora prima…
I due nuovi gruppi erano appena arrivati in quello strano mondo, che era familiare a due persone specifiche.
Decisi ad andare in avanscoperta, Naofumi e Hajime si erano incontrati in uno dei corridoi e, dopo aver appurato di non essere nemici, avevano cercato di comprendere ciò che era successo.
«Assomiglia molto alla mia scuola» affermò l’albino asciutto, guardandosi attorno con circospezione.
L’Eroe dello Scudo gli lanciò un’occhiata. «Per me è lo stesso. Sembra la scuola in cui andavo ai tempi delle superiori» commentò, irritato.
Hajime inarcò le sopracciglia. «Vorrei sperare di essere tornato a casa ma non sono così ingenuo» affermò, con la medesima irritazione del ragazzo dai capelli castani.
Prima che Naofumi potesse aggiungere qualcosa, il duo venne attaccato da quello che sembrava essere un giavellotto di luce.
Con un movimento fulmineo Hajime estrasse Donner e con un colpo preciso, deviò la sua traiettoria ma con suo grande stupore, il giavellotto fece marcia indietro, tornando da dove era arrivato.
Avendo già capito chi era stato ad attaccarli, Naofumi fece un verso disgustato. «Non posso crederci che sia in questo mondo…» affermò, irritato.
Hajime gli lanciò un’occhiata omicida. «E’ un tuo amico?» domandò, preparandosi a colpirlo. Nonostante avesse cambiato mondo (un’altra volta), il mostro dell’Abisso non aveva la minima intenzione di mostrare pietà verso nessuno.
A quelle parole, l’Eroe dello Scudo s’innervosì ancora di più. «Un conoscente, direi» rispose, condividendo inconsapevolmente i pensieri del ragazzo.

«Naofumi, maledetto! Sapevo che c’eri anche tu!» esclamò una voce maschile, accompagnata dalla comparsa di un ragazzo con lunghi capelli biondi, un’armatura medievale e una lancia in mano.
Colui che aveva parlato non era altri che Motoyasu Kitamura, l’Eroe della Lancia.
«L’ho notato, grazie» ribatté Naofumi disinteressato, oltrepassando l’altro Eroe senza degnarlo di uno sguardo.
Capendo che non c’era motivo di perdere tempo con lui, Hajime fece lo stesso.
«Ehi, ascoltami quando parlo!» esclamò Motoyasu, furioso di essere ignorato così.
«Mi rifiuto» ribatté Naofumi, il quale usò un’abilità del suo scudo per sbalzare lontano il biondo. Infondo, non c’era nessuno nei paraggi a osservarlo.
Avendo appurato che il ragazzo sembrava ragionevole (e, soprattutto, non era suo nemico), Hajime decise di conoscerlo meglio. «Deve essere difficile parlare con quel tizio» affermò, sincero.
Naofumi sospirò. «Motoyasu è quel tipo di persona che crede di essere sempre nel giusto e che giudica gli altri come meglio crede. Mi fa pena» spiegò il ragazzo dal capelli castani mentre ripensava a tutti i problemi in cui era incorso a causa del biondo.
“Perché questa descrizione non mi è nuova?” pensò l’albino, incrociando le braccia. Un attimo dopo ricordò.
«Capisco come ti senti. Nella mia vecchia classe c’è un tipo esattamente come lui, se non peggio» affermò, indifferente.
L’Eroe dello Scudo gli rivolse un’occhiata sorpresa. «Davvero?» domandò di riflesso al ragazzo, il quale annuì.
E’ fu così che iniziò la conversazione fra i due, i quali raccontarono all’altro le loro disavventure, fino all’arrivo del professor Reguen, che li trascinò in sala professori assieme ai loro compagni.
Questo non impedì loro di arrivare alla medesima conclusione: un mondo dove Motoyasu Kitamura e Kouki Amanogawa erano la sola speranza degli abitanti era un mondo condannato.

  
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