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Autore: Nao Yoshikawa    16/08/2019    6 recensioni
Questa storia partecipa alla Fast Challenge: Estate indetta dal gruppo facebook Il giardino di efp"
Prompt 42 - Raccogliere sassolini/conchiglie
L'estate può portare divertimento, felicità, ma anche malinconia e ricordi dolci-amari.
«Cercavo… le pietre azzurre…» mormori. Non è strano parlarvi così normalmente, dopo ciò che lui ha significato per te?
Ti sorride e si infila una mano in tasca,
«Hai rubato tutte le pietre azzurre di questo mare. Tutte tranne una.»
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Tutto l'azzurro del mare


Cammini con l’acqua che ti arriva alle caviglie, alla ricerca di conchiglie. E di pietre, quelle ci colore azzurro. Non ti infastidisce il vento che ti scuote i capelli. È l’estate dei tuoi vent’anni, e alcune cose sono cambiate. Altre, invece, sono rimaste uguali, come la tua passione nel collezionare le pietre azzurre, che ora ti sembrano così rare. Ad un tratto alzi lo sguardo, perché avverti di non essere più da sola. Allora lo riconosci. Lui ti guarda sorpreso, per qualche istante, poi alza la mano in segno di saluto. È il tuo primo amore, quello di dieci anni prima, il primo amore innocente, dolce e amaro, il fiore che non ha avuto la possibilità di sbocciare.
Sorridi e allora ti avvicini.
«Ciao. È molto che non ti vedo da queste parti.»
Era davvero tanto tempo. Eppure lì, su quella riva, vi siete conosciuti quando eravate poco più che due bambini. Lì siete cresciuti, anno dopo anno, avvicinandovi e poi allontanandovi senza che ve ne accorgeste.
La malinconia ti assale. È ovvio che tu sia andata avanti, chi rimarrebbe così ancorata al passata? Eppure lui è speciale. Perché è vero, il primo amore non si dimentica, e il vostro sa di sale, sole e lacrime.
«Già. Che fai qui? È già il tramonto», ti dice.
Abbassi lo sguardo e osservi ciò che hai nei palmi, conchiglie bianche, ma nessuna pietra.
«Cercavo… le pietre azzurre…» mormori. Non è strano parlarvi così normalmente, dopo ciò che lui ha significato per te?
Ti sorride e si infila una mano in tasca,
«Hai rubato tutte le pietre azzurre di questo mare. Tutte tranne una.»
Tira fuori ciò che stavi cercando, ciò che ti sembrava scomparso, assieme alla tua fanciullezza. La prendi tra le mani e sorridi, è liscia e levigata.
«Grazie. Non hai dimenticato che mi piacciono, vero?»
«No, affatto.»
Ti sorride e avverti male. Male, perché oramai siete troppo cresciuti e avete preso due strade diverse, perché il passato è diventato un sogno, a volte sfumato. Stringi la pietra, vicino al cuore. Vorresti dire tanto, eppure non riesci a pronunciare una parola. Rimanere sulla riva, così vicini e in silenzio, ti fa credere, per un attimo, di essere tornata a tanti anni prima.
Ma non è così. Gli passi accanto e lui, dopo averti guardato qualche istante, ti viene dentro. Ruberete ancora tutto l’azzurro del mare.


Nota dell'autrice
Non scrivo spesso storie originali, ma quando lo faccio finisco sempre col metterci qualcosa di mio. Questa flashfic è molto, MOLTO autobiografica. La cosa delle pietre azzurre può sembrare scema, ma vi posso assicurare che è vera. Nel senso, io davvero le colleziono, ma tipo da sempre, perché il posto di mare che frequento ne è  pieno. Non sono sicura che ci sia un filo logico di quello che ho scritto, è stato il mio cuore a parlare. Spero vi sia piaciuta, io intanto vado a trovare un modo per scacciare la malinconia.
   
 
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